Uno schianto nella notte ha strappato la vita a un 37enne in sella alla sua bicicletta nel Piacentino. Sulla provinciale Mottaziana, poco prima della mezzanotte di domenica 19 ottobre 2025, un’auto guidata da un 47enne lo ha centrato. Per lui, nonostante i soccorsi, non c’è stato nulla da fare.
La notte sulla Mottaziana
La scena si è consumata lungo la strada che porta a Borgonovo Val Tidone, all’altezza di Cascina Colombarola. Erano circa le 23.30 quando il ciclista, originario dell’India, è stato investito in pieno. I sanitari del 118 hanno lottato a lungo per rianimarlo, ma la corsa contro il tempo si è fermata sull’asfalto freddo di una provinciale che di notte sembra infinita. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri di Borgonovo Val Tidone e di Sarmato, mentre le luci lampeggianti disegnavano ombre lunghe tra i filari e la carreggiata.
Le prime verifiche hanno messo in fila elementi che la magistratura valuterà con rigore. L’uomo al volante risultava in stato di alterazione e ha rifiutato l’etilometro, circostanza che ha portato all’effettuazione di accertamenti urgenti con prelievo ematico all’ospedale di Piacenza. Il 47enne è stato arrestato per omicidio stradale e posto ai domiciliari, in attesa della convalida dell’autorità giudiziaria. I veicoli coinvolti sono stati sequestrati per le verifiche tecniche, tassello necessario a ricostruire una dinamica che, per ora, resta affidata agli atti e al silenzio della notte.
Arresto e accertamenti: cornice giuridica e prudenza dovuta
L’arresto per omicidio stradale segue il perimetro tracciato dalla Legge 41/2016 e dall’articolo 589-bis del codice penale, che punisce chi cagiona la morte di una persona violando le norme della circolazione. Sono regole nate per dare risposta a tragedie come questa e per consentire indagini accurate: eventuali aggravanti legate all’uso di alcol o stupefacenti non si presumono, ma si accertano con esami e atti formali. È un percorso che richiede tempo e cautela, perché ogni parola ha un peso e ogni dettaglio tecnico può cambiare la prospettiva degli eventi. In questo solco si muovono in queste ore inquirenti e tecnici incaricati.
Un punto sempre delicato riguarda il rifiuto dell’etilometro e la possibilità di ricorrere al prelievo ematico. La giurisprudenza e i prontuari operativi distinguono tra accertamenti su strada e accertamenti in struttura sanitaria, specie quando c’è un incidente e il conducente viene affidato alle cure. Le conseguenze del rifiuto, come ricordano i repertori professionali e le riviste giuridiche di settore, rientrano nell’alveo dell’articolo 186 del Codice della Strada, con un quadro sanzionatorio e probatorio che va letto caso per caso, senza scorciatoie interpretative.
Una provinciale che attraversa la Val Tidone
La provinciale 11 di Mottaziana scorre tra cascine e vigneti, collegando i paesi della Val Tidone con il capoluogo. È una striscia d’asfalto dalla vocazione quotidiana: pendolari, mezzi agricoli, auto che la percorrono a ogni ora. Negli ultimi anni il Servizio Viabilità della Provincia di Piacenza ha disposto più volte interventi e limitazioni temporanee per garantire sicurezza e manutenzione, segno di una tratta molto battuta e da gestire con costanza per prevenire criticità che, su strade extraurbane, possono trasformarsi in attimi irreversibili.
Il tracciato è noto anche alle cronache locali per incidenti rilevanti che, in periodi diversi, hanno imposto chiusure e rilievi complessi, dal coinvolgimento di più veicoli ai soccorsi con elisoccorso. È un promemoria che non punta il dito, ma ricorda quanto su queste carreggiate la velocità, le manovre azzardate o una distrazione possano diventare decisive. In giornate diverse rispetto a questa, testate del territorio hanno documentato scontri gravi lungo la Mottaziana, richiamando l’attenzione sulla necessità di un’attenzione costante alla guida.
I numeri di chi pedala: dati aggiornati e tendenze
Per capire il quadro in cui si inserisce questa tragedia, serve guardare i numeri. Secondo il rapporto ACI–Istat diffuso il 14 ottobre 2025, nel 2024 si sono registrati in Italia 173.364 incidenti con 3.030 vittime e 233.853 feriti. Nella mobilità dolce spiccano 15.237 incidenti che hanno coinvolto biciclette tradizionali, con 165 decessi, mentre le e-bike contano 1.767 incidenti e 20 vittime. Dati che, pur nella loro freddezza, dicono molto sull’esposizione di chi sceglie le due ruote e sulla necessità di infrastrutture e comportamenti coerenti con la fragilità di chi pedala.
Lo scorrere del 2025 conferma l’urgenza. L’Osservatorio Ciclisti Asaps–Sapidata ha contato 177 ciclisti deceduti al 5 ottobre 2025, una rilevazione in tempo reale che fotografa un fenomeno diffuso e complesso. La lettura di questi dati non è un esercizio statistico: serve a ricordare che, dietro ogni cifra, c’è una storia, una famiglia, una comunità che perde un pezzo. Ed è anche un invito a non considerare mai “normale” ciò che normale non deve diventare.
Le domande che riceviamo più spesso
Che cosa significa, in concreto, “omicidio stradale”? È il reato che punisce chi provoca, per colpa, la morte di una persona violando le regole della circolazione. La cornice è definita dall’articolo 589-bis del codice penale, introdotto con la Legge 41/2016. Le pene e le eventuali aggravanti dipendono dalla condotta accertata, dalle condizioni psicofisiche del conducente e dalla dinamica. Ogni valutazione è rimessa alla magistratura, che incrocia rilievi, testimonianze, perizie e accertamenti clinici per ricostruire ciò che è accaduto senza lasciare zone d’ombra.
Il rifiuto dell’etilometro cosa comporta e perché si parla di prelievo ematico? Il Codice della Strada, all’articolo 186, prevede sanzioni specifiche per chi rifiuta l’accertamento alcolimetrico. In presenza di un incidente e di accesso a cure, gli operatori possono attivare accertamenti in ospedale, inclusi i prelievi, nel rispetto delle regole e della giurisprudenza. La distinzione tra test su strada e indagini in struttura sanitaria è cruciale e viene valutata caso per caso, alla luce di prassi operative e decisioni dei giudici.
Cosa succede adesso all’indagine? Dopo l’arresto e il sequestro dei mezzi, si procede con le perizie sui veicoli, i rilievi planimetrici, l’analisi di eventuali telecamere e gli esami clinici. Segue l’udienza di convalida del provvedimento cautelare. È una fase in cui vale la presunzione di innocenza e in cui ogni elemento – velocità, visibilità, condizioni della strada, condotta dei soggetti coinvolti – viene pesato con cura per stabilire responsabilità e fattori causali, senza semplificazioni.
Il peso delle cose che non si dimenticano
Ci sono notti in cui il silenzio delle campagne sembra trattenere il respiro, e una sirena lontana basta a cambiare il destino di molte vite. La morte di un uomo che pedalava nella sua Val Tidone è un colpo al petto per chiunque conosca quella strada, ma è anche un appello alla responsabilità collettiva: ogni scelta alla guida ha conseguenze che vanno oltre il singolo istante, oltre la fretta, oltre la disattenzione.
Raccontare queste storie significa restituire dignità alle persone coinvolte e, insieme, chiedere più educazione stradale, più controlli mirati, più infrastrutture pensate per chi è esposto. La cronaca, da sola, non consola; ma può diventare impegno, memoria attiva, sguardo che non si abbassa. È così che una pagina dolorosa non resta soltanto un fatto, ma diventa un monito vivo per tutti noi.
