In Romagna un laboratorio artigiano compie 200 anni e li celebra con un anno di appuntamenti. La Stamperia Pascucci di Gambettola onora la propria storia, intrecciando memoria, arte e comunità tra il 2025 e il 2026, con il passo paziente di chi stampa a mano e la visione di chi custodisce un’eredità viva.
Segni di Romagna
Ci sono simboli che raccontano un territorio meglio di qualsiasi discorso. In Romagna, capita spesso di trovare in casa un grembiule, una tovaglia, un telo, uno strofinaccio o una tenda stampati a mano dalla Stamperia Pascucci. Questi manufatti non sono semplici oggetti d’uso: custodiscono ricordi, affetti, legami con la comunità, e incarnano quella cultura popolare diffusa che scandisce la vita quotidiana. Ogni tessuto porta con sé una storia condivisa, un’eco di gesti antichi e di segni che hanno attraversato generazioni, trasformandosi in un linguaggio capace di unire estetica, identità e appartenenza.
Nata nel 1826, la bottega di via Verdi è la stessa di allora e non ha mai interrotto la propria attività. A guidarla oggi sono Riccardo e Giuseppe Pascucci con i figli Matteo e Veronica, settima generazione di una famiglia che ha scelto di trattenere il tempo dentro il ritmo della stampa a mano. La continuità non è un’abitudine, ma un patto intimo con la terra e con chi la abita: in questa fedeltà alla bottega si riconosce un intero territorio, che nella trama delle tele ritrova il proprio modo di dirsi e di mostrarsi al mondo.
Un anno di celebrazioni, da ottobre 2025 a dicembre 2026
Dal 2025 al 2026 la Stamperia Pascucci invita il pubblico a un anno di festa per onorare il traguardo dei 200 anni. Il calendario abbraccia mostre, incontri, eventi unici, presentazioni, dibattiti, spettacoli, laboratori, visite guidate, nuovi libri e un grande appuntamento estivo dedicato alle arti. Scrittori, critici d’arte, attori, filosofi e musicisti si ritroveranno attorno all’Antica Bottega, per intrecciare le parole con i segni, la riflessione con l’esperienza del fare. Ogni iniziativa nasce con l’idea di celebrare il lavoro artigiano come patrimonio vivo, condiviso e accessibile.
Gli appuntamenti avranno cadenza regolare, pensati per accompagnare quasi un’intera stagione della vita della comunità. Mostre tematiche, laboratori aperti e dialoghi con personalità del mondo della cultura racconteranno non solo la bellezza delle tele stampate, ma il valore di un mestiere capace di dare forma e colore alla Romagna, decorando in modo artistico i gesti di ogni giorno. Il programma sarà via via reso noto attraverso i canali della Stamperia, con il sostegno e il patrocinio delle istituzioni e delle associazioni del territorio.
La bottega come museo vivente
Entrare nell’Antica Bottega di Gambettola (FC) significa varcare la soglia di un museo vivo. Al centro domina l’antico mangano di legno del 1826, testimone di innumerevoli passaggi di mani. Sulle mensole riposano oltre seimila stampi incisi a mano, ciascuno con la propria voce formale, già opere d’arte prima ancora di toccare il tessuto. Gli artigiani lavorano senza fretta, come chi conosce il peso del gesto giusto. Più che una bottega, un atelier in cui il tempo si allarga e la pazienza si fa stile, rendendo ogni pezzo unico e irripetibile.
A fine Ottocento, anche la civiltà contadina contribuì a consolidare la riconoscibilità della Stamperia Pascucci. Durante fiere ed esposizioni, i buoi sfilavano con coperte stampate a mano: un modo per dare solennità alle parate e mettere in luce l’abilità artigianale locale. Con il passare degli anni, persino le tende ombreggianti delle spiagge romagnole portarono questi segni nell’immaginario collettivo. Così il paesaggio, i riti e il lavoro si sono intrecciati, trasformando il marchio in un racconto condiviso di tradizione e bellezza.
Una tecnica antica che continua a emozionare
Il cuore del lavoro è la stampa xilografica: matrici di pero, intagliate a mano – oggi da Giuseppe Pascucci – si caricano di una pasta colorante a base di ossido di ferro e vengono battute con un mazzuolo su tessuti naturali, come lino e canapa. Il celebre colore ruggine resta una firma inconfondibile, oggi affiancata da nuove tonalità in dialogo con gusti contemporanei. Il gesto è sempre lo stesso: intingere lo stampo, posarlo con decisione, imprimere il motivo. Una coreografia essenziale che custodisce la memoria e apre al presente.
In questo rito di precisione risiede l’emozione più autentica: ogni timbro, pur ripetendo un segno antico, genera un esito nuovo. La materia assorbe il colore e lo restituisce con differenze minime e decisive, come accade nelle cose fatte a mano. La ripetizione diventa creazione, senza automatismi. È così che la Stamperia Pascucci continua a parlare a pubblici diversi, portando il carattere della Romagna in manufatti che attraversano case e generazioni, tra fedeltà all’origine e aperture cromatiche capaci di incontrare il tempo di oggi.
Famiglia Pascucci, sette generazioni di custodi
Nel 2026 la Stamperia Pascucci raggiunge i 200 anni di attività, confermandosi tra le più antiche testimoni dell’arte della stampa su tessuto. Da sette generazioni la famiglia protegge e rinnova un sapere paziente, tramandato all’interno della bottega di via Verdi. La famiglia sottolinea come la stampa a mano sia più di un mestiere: è il gesto che hanno visto ripetersi in casa, un modo per raccontare la Romagna a ogni colpo di mazzuolo. Un anniversario non è un punto d’arrivo, ma una tappa di viaggio, da condividere con chi riconosce in questi segni un bene comune.
La produzione spazia dai tessili per la casa e l’arredamento alla biancheria, dalle coperte agli accessori per la moda. L’incontro tra arte e artigianato è il tratto distintivo della Bottega, che trasforma disegni e matrici in pezzi unici, icone discrete di un Made in Italy fatto di qualità, materia e tempo. L’unicità nasce dalla lentezza, dall’attenzione alle fibre naturali e dal dialogo continuo con chi quei tessuti li abita. È così che una tradizione antica rimane attuale, capace di essere desiderata e vissuta dentro le case di oggi.
Collaborazioni artistiche e intrecci creativi dal nuovo millennio
Dagli anni Duemila la Stamperia Pascucci ha iniziato a colmare la distanza tra laboratorio e atelier artistico, invitando amici e autori a donare i propri disegni per trasformarli in opere tessili. Il primo è stato Tonino Guerra: le sue farfalle e le sue “donnine” sono diventate segni distintivi, riconoscibili tanto nel suo immaginario quanto nella produzione della Bottega. Tra i frequentatori, anche il premio Nobel Dario Fo, affascinato dalla carta intrisa di colore su cui elaborava i suoi schizzi, poi tradotti in tracce capaci di abitare il tessuto.
Hanno lasciato il proprio segno anche Tinin Mantegazza – giornalista e creatore del celebre Dodò de L’Albero Azzurro – con illustrazioni di animali e aforismi trasformati in cuscini, tovaglie e arazzi; il pedagogo cesenate Gianfranco Zavalloni, con disegni luminosi e solari; e l’architetto Ilario Fioravanti, che più volte ha tratto ispirazione dagli stampati di Casa Pascucci. Grazie a queste collaborazioni, i manufatti si sono fatti preziosi arazzi, richiesti e apprezzati in esposizioni ospitate in diverse città del mondo. L’arte incontra la trama, e il segno trova nel tessuto un tempo più lungo.
Amici illustri e riconoscimenti
La storica bottega di via Verdi ha accolto figure amate e autorevoli. Lucio Dalla, per venticinque anni, ha ordinato tovaglie, tende e cuscini per le sue case e per la barca, riconoscendo nella Stamperia Pascucci un segno unico e uno stile artigiano che sentiva vicino. Tra gli ospiti anche Roberto Benigni. E, in occasione della visita ufficiale in Italia dei reali inglesi nel 2025, la Regina Camilla ha ricevuto in dono una tovaglia stampata a ruggine, accolta con apprezzamento. Gestualità antiche che parlano anche ai protagonisti del nostro tempo.
Nel dialogo con la contemporaneità hanno trovato spazio anche collaborazioni con importanti maison della moda. Tra queste, Fendi ha realizzato borse con le stampe originali della Bottega, contribuendo a portare il nome della Stamperia Pascucci oltre i confini nazionali. In ogni progetto, il linguaggio delle matrici rimane identitario: la tradizione non viene spogliata, ma interpretata con rispetto. La qualità del segno artigiano diventa materia di stile, capace di attraversare contesti diversi senza perdere coerenza.
Mostre, incontri e un programma diffuso in Romagna
Le celebrazioni ufficiali si aprono a dicembre 2025 con una mostra diffusa a cielo aperto: nel centro storico di Gambettola, le porte d’ingresso delle case saranno vestite di tende stampate a mano a tema natalizio. Sarà un colpo d’occhio sorprendente, poetico e ricco di colore, un unicum nel panorama italiano. Le mostre faranno da filo rosso lungo tutto il periodo dei festeggiamenti, trasformando strade e luoghi pubblici in un paesaggio di segni condivisi, dove la stampa su tessuto dialoga con la città.
Dopo la rassegna natalizia, il 17 gennaio è in programma alla Sala Fellini di Gambettola, in occasione della Festa di Sant’Antonio, la mostra “Coperte da buoi”, con materiale fotografico d’epoca, arazzi, coperte e attrezzi storici che raccontano le radici contadine del territorio. A maggio, sempre a Gambettola, “I colori che ridono” riunirà opere d’arte e dediche dedicate alla Stamperia. L’estate vedrà esposizioni itineranti: una speciale mostra presso i locali della Regione Emilia-Romagna, le celebri “Tende al mare” a Cesenatico, un allestimento per il festival musicale Borgo Sonoro nelle Terre del Rubicone, una rassegna a Riolo Terme e, a Brisighella, una suggestiva esposizione di Madonne realizzate da artisti romagnoli; inoltre, un allestimento nella prestigiosa Biblioteca Malatestiana di Cesena.
Accanto alle mostre, ci saranno incontri, presentazioni, spettacoli e veglie con cadenza mensile. A inaugurare il ciclo sarà l’attore e scrittore Roberto Mercadini, il 15 gennaio, con la presentazione del nuovo lavoro editoriale di Chiara Pascucci dedicato alla storia della bottega. Tra i protagonisti anche lo storico dell’arte e pittore Massimo Pulini e il giornalista e scrittore Salvatore Giannella, che a fine 2026 presenterà il suo ultimo libro, sia descrittivo sia fotografico, sul valore sociale della stamperia. In programma anche aperture straordinarie e visite guidate in collaborazione con il FAI, spettacoli teatrali e di burattini, veglie e cantastorie. Il 1° agosto, data simbolica che rinvia al 1826, è atteso un grande evento culturale e ricreativo realizzato con il Comune di Gambettola e la Regione Emilia-Romagna, pensato per coinvolgere grandi e piccoli.
Gli appuntamenti troveranno casa nei teatri e nelle sale principali del Comune di Gambettola, ma anche in molte città e luoghi simbolo della Romagna, come la Biblioteca Malatestiana di Cesena, Cesenatico, Casola Valsenio, Roncofreddo e Brisighella. Il programma sarà annunciato passo dopo passo sul sito e sui canali social della Stamperia. Le iniziative sono sostenute e patrocinate dall’Amministrazione Comunale di Gambettola, dalla Regione Emilia-Romagna e accompagnate dalle associazioni del territorio. Una festa lunga un anno, per condividere un patrimonio vivo e una storia che continua a battere sul tessuto, colpo dopo colpo.
