La sera di sabato 18 ottobre, tra applausi e stretti di mano, Fiuggi ha chiuso la terza edizione della Roma Eco Race, la regolarità su strada che mette in primo piano l’intelligenza alla guida. Una sfida misurata al millimetro, dove contano metodo, cura e rispetto dell’ambiente, capace di trasformare un percorso di 200 chilometri in una lezione concreta di efficienza.
L’energia come metro di vittoria
Qui non vince chi spinge di più sull’acceleratore: la differenza la fa la quantità di energia consumata nel coprire l’intero itinerario. La gara, riconosciuta nel calendario del Campionato Italiano Energie Alternative e valida per Green Endurance e Green Challenge Cup, ribadisce un principio semplice e potente: la guida consapevole è competizione vera, e insieme cultura civile. La cornice sportiva è sancita dalle comunicazioni ufficiali di ACI Sport, che ne confermano ruolo e punteggi nazionali, a cavallo tra prestazione, precisione e rispetto delle regole.
La giornata di sabato è iniziata all’alba lungo via Appia Antica, al Club Solum, con verifiche e partenze scaglionate ogni minuto. Il convoglio ha toccato Subiaco, dove si è chiuso il primo settore, prima di puntare su Fiuggi per l’arrivo nel tardo pomeriggio. Domenica 19, il cuore della cittadina termale si è riempito di famiglie per il Villaggio Roma Eco Race, con esposizioni e attività per i più piccoli. Tutti passaggi indicati in modo puntuale da Automobile Club Roma e dagli aggiornamenti federali.
Il tracciato tra borghi e alture del Lazio
Dal respiro archeologico dell’Appia Antica ai profili dei Castelli Romani, la carovana ha attraversato paesi che profumano di storia: Albano Laziale, Frascati, San Cesareo, Palestrina e Rocca di Cave. Strade di tutti i giorni, aperte al traffico, hanno ospitato prove che chiedono attenzione ai dettagli: regolarità sui tempi, traiettorie pulite, capacità di leggere salite e discese per conservare energia. Un paesaggio che accompagna e mette alla prova, tra curve dolci, vallate, centri storici che scorrono lenti ai finestrini, mentre l’efficienza diventa il vero cronometro interiore di equipaggi e navigatore.
Dopo le verifiche di rito, gli equipaggi sono partiti con cadenza cadenzata, come una staffetta di precisione. La giornata si è aperta con una colazione a chilometro zero, un gesto simbolico che ha unito sport e territorio, grazie al coinvolgimento di Coldiretti Lazio. Un modo per ribadire che la sostenibilità non è soltanto tecnologia, ma anche scelte quotidiane: alimentazione, filiere, stagionalità. Questa sensibilità traspare nelle note diffuse dagli organizzatori e dall’Automobile Club Roma, che per l’edizione 2025 ha segnalato anche la collaborazione con Coldiretti.
Le classifiche e i volti del podio
Nel Trofeo Green Endurance della 3ª Roma Eco Race, hanno primeggiato Nicola Ventura e Monica Porta dell’Eco Motori Racing Team, guidando una Fiat 500 Abarth a biometano con una gestione esemplare dei consumi. Alle loro spalle, la coppia Matteo Rigamonti – Matteo Cairoli della Scuderia del Lario su Skoda Enyaq 80x, quindi Pietro Gasparri e Alessio Baldasserini di RaceBioConcept – BioDrive Academy con Kia EV6. Un podio costruito sul filo dei decimi, in cui ritmo costante e lettura del percorso hanno fatto la differenza.
La classifica per scuderie ha premiato, nell’ordine, Eco Motori Racing Team, Scuderia del Lario e RaceBioConcept – BioDrive Academy. Tre realtà con approcci tecnici diversi, accomunate da una visione in cui l’efficienza non è un limite, ma una frontiera da esplorare con metodo. Dietro ogni piazzamento c’è un lavoro di squadra che va oltre la singola prova speciale, fatto di pianificazione, analisi dei dati e scelte che, lungo i 200 chilometri, si sommano fino a incidere sulla media finale.
Nella Green Challenge Cup la vittoria è andata a Pietro Gasparri e Alessio Baldasserini (RaceBioConcept – BioDrive Academy) su Kia EV6, davanti a Gaetano Cesarano e Fabio Roberti (UIGA) a bordo di Mazda 2 Hybrid Homura Plus, e a Pier Franco Batzella con Stefano Caprini su Fiat 500 E. Una graduatoria che conferma la competitività trasversale delle diverse architetture: elettrico puro, ibrido e soluzioni alternative, quando guidate con intelligenza, possono esprimere rendimenti sorprendenti.
Nel Press – Memorial Fiammetta La Guidara, la prova riservata ai media, hanno avuto la meglio ancora Nicola Ventura e Monica Porta su Fiat 500 Abarth a biometano, davanti a Pietro Gasparri e Alessio Baldasserini (Kia EV6) e a Gaetano Cesarano con Fabio Roberti (Mazda 2 Hybrid Homura Plus). Per i professionisti dell’informazione, una palestra concreta: raccontare la mobilità sostenibile dopo averla vissuta, cronometro alla mano.
Regole, categorie e punteggi in gioco
La 3ª Roma Eco Race ha messo alla prova gli equipaggi con test di consumo e sei prove a media, in cui regolarità e conoscenza del tracciato contano quanto la tecnologia di bordo. Nelle comunicazioni tecniche, le sessioni di gara sono richiamate anche come Green Special Stage, con controlli segreti che assegnano penalità a chi si discosta dai riferimenti; in altri approfondimenti vengono citati Economy Run ed Energy Performance Index come parametri di efficienza.
Alla partenza sono ammessi veicoli omologati per la circolazione nell’Unione Europea con propulsioni alternative: elettrici (BEV e FCEV), ibridi (MHEV, HEV, PHEV, EREV) e sistemi a carburanti diversi dalla benzina tradizionale, come GPL, metano, biometano, HVO e idrogeno. Una scelta di campo chiara, ribadita dall’Automobile Club Roma, che valorizza la comparazione sul campo delle diverse tecnologie, tra efficienza, affidabilità e sicurezza.
Sul piano sportivo, la gara assegna punti validi per il Campionato Italiano Energie Alternative di ACI Sport, incrociando le classifiche di Green Endurance e Green Challenge Cup. La cornice è quella, ben definita, del Codice Sportivo Internazionale FIA applicato alle specialità nazionali: una dimensione regolamentare che dà solidità all’evento e ne certifica il ruolo nel percorso di crescita della mobilità a basse emissioni.
Una comunità che cresce: voci e presenze
Il traguardo è stato tagliato a Fiuggi, seguito dalla serata al Teatro Comunale, con la presenza istituzionale di rappresentanti locali e del mondo motoristico. La cerimonia di domenica ha visto sul palco la madrina Annalisa Minetti e Laura Latini, delegata allo Sport del Comune di Fiuggi, a consegnare i trofei tra sorrisi e strette di mano. La festa finale ha restituito volti, storie e la sensazione di aver partecipato a qualcosa che resta, ben oltre le classifiche.
Nelle sue riflessioni, la presidente dell’Automobile Club Roma Giuseppina Fusco ha riassunto il senso dell’iniziativa: sport automobilistico, responsabilità ambientale e sicurezza stradale possono viaggiare insieme, se la guida è consapevole e l’efficienza diventa un obiettivo condiviso. Un messaggio diffuso anche nella nota informativa di AC Roma alla vigilia della gara, che ne ha fissato obiettivi e cornice educativa.
Spartaco Lombardelli (Punto Gas) ha riconosciuto il lavoro silenzioso di professionisti e aziende che rendono possibile un evento di questa complessità: mesi di preparazione, verifiche e test per offrire ai partecipanti un’esperienza lineare, sicura, appassionante. Dietro la linea di partenza, c’è un mosaico di competenze, una dimensione umana che si percepisce in ogni controllo orario, in ogni briefing, in ogni dettaglio che funziona e scorre naturale lungo i 200 chilometri della giornata.
Per Federico Rocca (Roma Capitale), la manifestazione ha saputo tenere insieme sport, cultura, turismo e tutela del territorio, offrendo al pubblico un modo concreto per avvicinarsi a pratiche di guida attente. Dal mondo dei partner sono arrivati messaggi chiari: Davide Colombano (BRC Gas Equipment) ha rimarcato come carburanti e propulsioni alternative possano convivere con la performance; Marco Brachini (Sara Assicurazioni) ha unito mobilità sostenibile e sicurezza; Matteo Cimenti (Assogasliquidi–Federchimica) ha sollecitato il ripristino degli incentivi per i retrofit, evidenziando il ruolo delle imprese italiane del settore.
Patrocini, partner e la dimensione educativa
Il mosaico istituzionale racconta il peso dell’evento: patrocinio del Ministro per lo Sport e i Giovani, di Sport e Salute, CONI, Regione Lazio, Roma Capitale (Assessorato Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda), Comune di Fiuggi e Comune di Subiaco; collaborazione con l’Ufficio in Italia del Parlamento europeo. Sponsor Sara Assicurazioni e BRC Gas Equipment, partner UIGA e Assogasliquidi – Federchimica, charity partner Peter Pan ODV. La sinergia tra soggetti diversi ha sostenuto qualità organizzativa e messaggio educativo, come ribadito nelle comunicazioni federali.
A Fiuggi, la domenica ha offerto il Villaggio Roma Eco Race: esposizione dei veicoli e percorso mini kart nell’ambito di “Consapevoli alla guida – Scoprire la mobilità… divertendosi”, per trasformare l’educazione alla sicurezza in un gioco serio, rivolto ai più piccoli. Tra le novità presenti in partenza, l’attenzione si è soffermata anche su modelli sperimentali come le Kia Niro Tri-Fuel sviluppate con BRC, simbolo di un’ibridazione tecnologica che guarda alla riduzione dei consumi. Questi aspetti sono stati illustrati nei giorni precedenti da testate e canali ufficiali.
Domande veloci, risposte chiare
Come si vince una gara di regolarità come la Roma Eco Race? Si imposta una strategia che bilancia ritmo e consumo, rispettando sempre il codice della strada. Si lavora di anticipo sulle salite, si sfrutta l’inerzia in discesa, si programma ogni sosta e si comunica in modo impeccabile tra pilota e navigatore. La classifica premia chi usa meno energia per coprire lo stesso percorso, non chi arriva per primo al traguardo. Le prove misurano proprio questa capacità di gestione.
Quali veicoli possono partecipare e con quali alimentazioni? Possono prendere il via auto omologate nell’Unione Europea con propulsioni alternative: elettriche (anche a celle a combustibile), ibride in diverse configurazioni e motori che utilizzano GPL, metano, biometano, HVO o idrogeno. Questa apertura consente di confrontare su strada tecnologie differenti, valutando l’efficienza reale nelle stesse condizioni di traffico e percorso, come dettagliato nelle note dell’Automobile Club Roma alla vigilia dell’evento.
Perché la Roma Eco Race conta nel panorama nazionale? Perché assegna punti che incidono sul Campionato Italiano Energie Alternative, incrociando Green Endurance e Green Challenge Cup. La cornice regolamentare è definita da ACI Sport, che inserisce la manifestazione nel calendario e ne coordina criteri e verifiche. Questo posizionamento garantisce continuità sportiva e valore ai risultati, oltre a rendere coerente la comparazione tra modelli, alimentazioni e scelte di guida adottate dagli equipaggi.
Cosa accade la domenica a Fiuggi dopo l’arrivo? Il centro cittadino si trasforma in un luogo d’incontro tra famiglie, appassionati e studenti. Nel Villaggio Roma Eco Race si espongono veicoli e si organizzano attività per bambini, come il percorso mini kart del progetto “Consapevoli alla guida – Scoprire la mobilità… divertendosi”. È il momento in cui la competizione diventa divulgazione e gioco intelligente, avvicinando i più giovani a una mobilità più responsabile.
Oltre il traguardo: la sostanza che resta
Quando le luci del Teatro Comunale si sono spente, è rimasta una certezza: la Roma Eco Race non è soltanto una gara, ma un racconto collettivo sul futuro che desideriamo. Saper guidare bene significa prendersi cura degli altri e di ciò che ci circonda. In questo incrocio di strade, accenti e tecnologie, la vittoria che vale davvero è un’abitudine: trasformare ogni spostamento in un gesto consapevole. È qui che nasce la differenza, giorno dopo giorno, strada dopo strada.
