Nancy Brilli ha scelto il tempo giusto per prendersi la scena fuori pista. Dopo tre sabati di Ballando con le stelle, l’attrice — in coppia con il maestro Carlo Aloia — rivendica il diritto a divertirsi e alza il livello della discussione sulla giuria, mettendo a nudo ciò che, a suo avviso, guasta l’atmosfera del gioco.
Uno sfogo che fa rumore
Parole piene, senza inchini. Nella conversazione televisiva di oggi, Nancy Brilli ha messo nel mirino due giurati, accusandoli di atteggiamenti che “rovinano la festa” e di comportarsi da “bulli”. Il riferimento, neanche troppo velato, corre a Selvaggia Lucarelli e Guillermo Mariotto. La sua è una linea netta: ballare, imparare, godersi l’esperienza; tutto il resto — le punzecchiature personali, i toni spigolosi — non dovrebbe sfondare la soglia del divertimento. La pista, per lei, resta un patto di leggerezza e lavoro, non un’arena in cui chi alza di più la voce vince la serata.
Queste considerazioni sono arrivate nel pomeriggio, davanti a Francesca Fialdini, con Brilli e Aloia ospiti del salotto domenicale di Rai 1. La loro presenza era attesa da giorni e in scaletta insieme ad altri volti noti. Un approdo naturale dopo un avvio di stagione vivace e, per l’attrice, costellato di soddisfazioni tecniche e strappi emotivi. Le anticipazioni televisive avevano già raccontato la cornice e il tono dell’incontro, fissando appuntamento e orari del talk pomeridiano sulla rete ammiraglia.
Tra voto e rispetto: il confine secondo Brilli
Nancy Brilli non chiude la porta al giudizio: al contrario, ne ridefinisce i contorni. Accetta che si parli di passi, peso, ritmo, tenuta del tempo. Ma traccia una linea quando il commento scivola nell’interpretazione, territorio che considera parte della sua professione di attrice. La danza televisiva è un gioco serio: si suda in sala prove, si studia, si osano piccoli rischi in diretta. A suo dire, su questo perimetro contano le competenze e l’autorevolezza di chi valuta. Non è un dettaglio: a proposito di tecnica, cita il rispetto per Carolyn Smith, guida della giuria.
L’altra metà del discorso riguarda la scelta di esserci. Milly Carlucci — racconta — l’ha cercata a lungo, stagione dopo stagione. Brilli ha temporeggiato per anni, frenata dall’idea di consegnare la propria cifra artistica alle letture di giurati che non sempre le apparivano all’altezza del compito. Quest’anno, però, il corteggiamento è stato diverso e il sì è arrivato. Una decisione maturata con la consapevolezza di voler vivere l’esperienza per quello che è: un sabato sera popolare, un banco di prova, un’opportunità di raccontarsi anche con il corpo.
Il precedente che ha acceso gli animi
La tensione con parte della giuria non nasce oggi. Nel corso della seconda puntata, dopo una settimana durissima per l’addio al suo cane Margot, Nancy Brilli si è ritrovata al centro di un giudizio che ha ferito più del previsto. In diretta, Selvaggia Lucarelli ha escluso qualsiasi “bonus” legato al lutto per l’animale domestico, rivendicando la necessità di valutare solo la performance. Le parole hanno gelato lo studio, innescando repliche e un acceso botta e risposta con il maestro Carlo Aloia, poi rimbalzato sui social e ripreso da giornali e siti.
La traiettoria di quelle serate è chiara anche rivedendo le clip ufficiali: dalle palette al tavolo dei giudici, al confronto serrato tra Lucarelli, Mariotto e la “capitana” Carolyn Smith. Su RaiPlay sono disponibili i giudizi sul Charleston del 27 settembre, sul Jive del 4 ottobre e sulla Salsa dell’11 ottobre, tasselli utili per seguire evoluzione, apprezzamenti e critiche rivolte alla coppia Brilli–Aloia. Riguardare quei passaggi, al di là dei toni, aiuta a capire ritmo, costruzione delle coreografie e crescita settimana dopo settimana.
In sala prove: quando la coreografia diventa racconto
Dietro l’applauso c’è una trama di dettagli. Brilli insiste su un punto: ogni settimana un professionista cuce una coreografia su misura, adattandola al corpo, ai limiti e alle possibilità dell’allievo. È un lavoro di sartoria scenica: si prova, si corregge, si riparte. Da qui la sua irritazione quando, a fronte di un percorso preciso, arrivano giudizi percepiti come personali. In questa chiave, la parola “festa” non è leggerezza inconsapevole, ma la ricompensa per giorni di disciplina e concentrazione condivisi con il maestro Aloia.
L’attrice tiene insieme due verità che in tv faticano a convivere: il gioco e il rispetto. Definisce Ballando “lo show del sabato sera di Rai 1” e chiede che resti tale, con garbo e fair play. Non rifiuta l’esame, semmai contesta il rumore attorno all’esame. L’auspicio? Che le puntate future valorizzino davvero la pista e i suoi tempi: l’errore, la sorpresa, l’intesa tra partner. È lì che l’adrenalina dell’intrattenimento incontra il senso del lavoro fatto in settimana.
La cornice del ventesimo anniversario
Quest’edizione segna vent’anni di Ballando con le stelle e un impianto consolidato. La giuria è stata confermata nella sua formazione storica, guidata da Carolyn Smith insieme a Guillermo Mariotto, Fabio Canino, Ivan Zazzaroni e Selvaggia Lucarelli. Il cast è ampio e trasversale, dodici coppie tra volti della tv, dello sport e della musica, con Nancy Brilli affiancata dal maestro Carlo Aloia. Un mosaico pensato per scandire il prime time del sabato con ritmo e storie riconoscibili.
Nel pomeriggio di oggi, l’approdo nel salotto di Rai 1 ha offerto a Brilli e Aloia la possibilità di rileggere a caldo quanto successo in pista e di raccontare il dietro le quinte di questi giorni. Il talk ha messo in fila, tra gli altri, Elisa Isoardi, Claudio Gioè e Hélène Ehret, componendo un racconto corale di carriere, scelte e resilienze che si intrecciano all’attualità del sabato sera televisivo. Un passaggio utile per rimettere al centro i fatti e non il volume delle polemiche.
Domande rapide, risposte sincere
Che cosa l’ha ferita di più? Non il voto in sé. Finché si parla di tecnica, passi, tenuta del tempo, ci sto. A far male è quando il giudizio sconfina nell’interpretazione, nel vissuto, in ciò che sento di conoscere per mestiere. È lì che chiedo misura: rispetto il ruolo dei giurati, ma l’interpretazione è un territorio che ho imparato in anni di scena e non posso accettare che venga liquidato con leggerezza.
Chi riconosce come riferimento tecnico? Quando parla Carolyn Smith, ascolto sempre. Ha un’autorevolezza che arriva per competenza e per esperienza. Poi si può essere d’accordo o meno, ma sento che la sua valutazione va al cuore del ballo. Il mio punto è semplice: non trasformare il giudizio in una sovrapposizione di personalismi. In quel caso non si aiuta chi impara, non si aiuta il pubblico, non si aiuta lo spettacolo.
Perché dire sì proprio quest’anno? Perché Milly Carlucci ha avuto un’attenzione speciale e perché ho capito che era il momento giusto per me. Non era scontato: per anni ho preferito restarne fuori, non volevo consegnare il mio lavoro a valutazioni che non sentivo solide. Oggi sono qui per studiare, per mettermi in gioco e per godermi questa “festa” con chi danza accanto a me.
Tra pista e parole, il nostro sguardo
Questo braccio di ferro tra giudici e concorrenti è antico quanto il varietà, ma ogni stagione lo rimescola con facce, storie, fragilità nuove. La posizione di Nancy Brilli non è un capriccio del momento: è il tentativo di riprendersi il senso di un racconto dove il ballo resta protagonista e il giudizio non diventa spettacolo nello spettacolo. In quella faglia tra disciplina e ironia, tra voto e rispetto, passa la tenuta di un sabato sera che il pubblico vuole seguire con il sorriso, non con il fiato corto.
