Alla Festa del Cinema di Roma, la storia di Giovanni Allevi arriva come un abbraccio collettivo: si parla di cura, di musica e di ritorni possibili. Sul tappeto rosso, Fabio Landazabal di Gsk ha rimesso al centro una promessa: restituire ai malati oncologici la propria quotidianità, senza rinunciare ai legami e ai sogni.
Un impegno che parte dalle persone
In sala si respira attenzione, ma anche una voglia semplice e potente: tornare alla normalità. È questo il cuore del messaggio che Fabio Landazabal, presidente e amministratore delegato di Gsk Italia, ha portato durante l’anteprima del docufilm. L’idea è concreta: terapie innovative che consentano al paziente oncologico di restare vicino alla famiglia, alla comunità, alle abitudini che definiscono un’esistenza. Non un proclama, ma un compito operativo che l’azienda rivendica come proprio, come raccontato dall’agenzia Adnkronos Salute nel resoconto dalla manifestazione romana.
Quel concetto di “ritorno” non riguarda solo la clinica: significa permettere che dal dolore scaturiscano gesti di bellezza, segni di fiducia, nuove traiettorie. L’impegno è diventato sostegno concreto al progetto cinematografico dedicato alla sensibilizzazione oncologica, presentato alla Festa del Cinema di Roma e legato a una distribuzione in sala già fissata sul calendario, con tre date pensate per incontrare il pubblico e stimolare il dialogo nelle città. A confermarlo è la presentazione diffusa dalle redazioni di Sky TG24.
Il docufilm e la trama emotiva
Allevi – Back to Life è un viaggio che si muove tra prove musicali, reparti ospedalieri, fisioterapia, attese e ripartenze. La regia di Simone Valentini si allinea ai gesti minimi del quotidiano e li trasforma in racconto, senza perdere lo sguardo sull’artista. Nel cuore della narrazione, un tassello musicale nato durante la degenza: il Concerto per Violoncello e Orchestra MM22, composto tra corsie e silenzi forzati, come partitura che riprende a respirare insieme al suo autore. A descrivere questo nucleo creativo è stata la Repubblica, nelle pagine dedicate alla kermesse romana.
La pellicola, oltre a seguire il ritorno sulla scena, attraversa i luoghi più intimi del musicista, legando memoria e presente senza scorciatoie. Tra i momenti più intensi, il ricordo della sorella Maria Stella, figura amatissima, che nel film diventa presenza costante e motore di senso, come hanno evidenziato i servizi culturali di Sky TG24. Accanto all’autorialità di Valentini, il progetto poggia su una filiera produttiva che include Twister Film, la partecipazione di Rai Cinema e Bizart, con distribuzione prevista sul territorio nazionale. Questi dettagli sono stati rilanciati dagli approfondimenti specializzati di iMusicFun.
La cornice della festa di Roma
L’anteprima ha trovato spazio nella sezione dedicata alle proiezioni speciali, cornice che ogni anno accoglie titoli capaci di parlare al pubblico oltre gli steccati di genere. Nell’edizione 2025, la partecipazione di Rai Cinema con numerosi progetti ha ribadito il ruolo del festival come luogo di incontro tra industria, autori e spettatori, e ha incluso proprio Allevi – Back to Life tra gli appuntamenti più attesi del cartellone. Lo ha ricordato ANSA nel passaggio che elenca le opere inserite nelle Proiezioni Speciali.
Nel buio della sala, la regia sceglie di non imporre un unico significato. Il film “parla” in modo diverso a ciascuno, invitando a cercare la bellezza anche quando lo sguardo si fa incerto. È la lettura offerta dallo stesso Simone Valentini, che ha descritto il lavoro come un invito gentile ma fermo a non rimanere fermi, a trovare un appoggio possibile per avanzare un passo oltre la paura. Parole riportate nelle cronache locali che hanno seguito l’evento con attenzione.
Dalla diagnosi alla rinascita: la voce di Giovanni Allevi
Chi ha attraversato la malattia racconta spesso un prima e un dopo. Nel caso di Giovanni Allevi, la diagnosi ha aperto una riflessione profonda sul senso delle cose e sul peso delle parole, orientando il lavoro verso un’essenzialità nuova. In conferenza, il musicista ha ricordato la sorella Maria Stella e la gratitudine per un legame che continua a guidarlo, restituendo alla musica un compito di cura. Queste sfumature emotive emergono con chiarezza nei servizi dedicati da Sky TG24.
La costruzione del racconto alterna immagini d’archivio, ricostruzioni e performance, componendo un mosaico che restituisce la fragilità senza spettacolarizzarla. Ogni frammento è pensato per cucire insieme il vissuto dell’artista e l’ascolto dello spettatore, con una grammatica visiva sobria che privilegia i dettagli, i silenzi, gli sguardi. Una scelta stilistica messa in evidenza dalle cronache culturali di la Repubblica, che hanno seguito passo passo la presentazione del film alla rassegna capitolina.
Prevenzione, cura e quotidianità
Le parole di Landazabal non si esauriscono nello slancio di una serata di gala: richiamano una rotta che intreccia prevenzione, competitività industriale e salute pubblica. In incontri dedicati alle politiche sanitarie, il manager ha insistito sulla necessità di tradurre le intenzioni in realtà accessibili ai cittadini, valorizzando l’ecosistema della ricerca e il ruolo della filiera farmaceutica per il Paese. Queste posizioni sono state documentate dalle cronache economiche e sanitarie diffuse da ANSA.
Allo stesso tempo, la visione guarda a una prevenzione aggiornata, capace di accompagnare le persone lungo l’intero arco della vita, accanto agli stili salutari e agli screening. È una prospettiva che sposta l’attenzione dalla sola cura al mantenimento della qualità di vita, con strumenti disponibili e misurabili nel tempo. Un’idea ribadita dallo stesso Landazabal in più occasioni pubbliche, come riportato dalle agenzie di stampa impegnate sul territorio nazionale, che hanno sintetizzato il concetto di una “prevenzione 2.0” strutturale.
Date, produzione e distribuzione
Il film non resta confinato alla rassegna: l’appuntamento con il pubblico è già segnato in calendario. Allevi – Back to Life sarà proposto nelle sale italiane come evento speciale il 17, 18 e 19 novembre 2025, con un percorso distributivo pensato per massimizzare l’incontro con gli spettatori e favorire il passaparola. L’informazione è stata confermata dai canali di approfondimento culturale e spettacolo che hanno seguito da vicino la presentazione capitolina.
La filiera produttiva, che vede in prima fila Twister Film e la collaborazione di Rai Cinema e Bizart, conferma la solidità di un progetto nato per dialogare con un pubblico ampio, senza tradire la delicatezza del tema. La distribuzione in sala è seguita da realtà specializzate per gli eventi cinematografici, con il supporto istituzionale del territorio d’origine dell’artista. Questi elementi sono stati illustrati dalle testate di settore che hanno raccontato le fasi del lancio.
Domande che ci siamo posti
Che cosa ha affermato con precisione Fabio Landazabal durante la presentazione? Ha ribadito un dovere molto semplice da comprendere e al tempo stesso impegnativo da sostenere: offrire ai pazienti oncologici terapie capaci di farli restare dentro la vita di tutti i giorni, vicini ai propri affetti e attivi nella comunità. Non ha parlato di promesse indefinite, ma di un lavoro che deve produrre risultati tangibili sul piano umano e clinico, come riportato nei dispacci di Adnkronos Salute dalla Festa del Cinema di Roma.
Quando e dove potremo vedere il docufilm in sala? Le date sono già fissate: 17, 18 e 19 novembre 2025, con un’uscita-evento che porterà il racconto di Giovanni Allevi nei cinema italiani. È una programmazione costruita per favorire l’attenzione e la partecipazione del pubblico, anche in chiave di sensibilizzazione. La conferma arriva dalle anticipazioni di Sky TG24 e dagli approfondimenti musicali che hanno seguito le informazioni di distribuzione e produzione dell’opera.
Chi firma il film e qual è il cuore della narrazione? La regia è di Simone Valentini, che segue il compositore tra ospedali, sale prove e palcoscenici, intrecciando materiali d’archivio e momenti di vita vissuta. Al centro c’è la rinascita di un artista che ha trasformato la malattia in consapevolezza, fino a comporre in degenza il Concerto per Violoncello e Orchestra MM22. Queste scelte autoriali e narrative sono state raccontate dalle pagine culturali di la Repubblica e dai canali dedicati alla musica e al cinema.
In quale contesto è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma? L’opera è stata inserita tra le proiezioni speciali della rassegna, una sezione che nel 2025 ha accolto diversi titoli sostenuti anche da Rai Cinema, sottolineando l’attenzione del festival per racconti capaci di toccare dimensioni personali e sociali insieme. La collocazione nel palinsesto è stata evidenziata nelle uscite di ANSA, che ha tracciato il quadro delle partecipazioni e delle anteprime nella capitale.
Restare accanto: il senso che ci portiamo via
Ci sono film che non chiedono applausi, ma silenzi pieni, quelli in cui ognuno ripensa al proprio presente. Allevi – Back to Life è uno di questi: ci ricorda che la malattia non definisce una persona e che la cura ha valore se prova a riconsegnare giorni normali, gesti semplici, relazioni salde. È lì che una comunità si misura davvero: quando decide di stare accanto, senza retorica, con la forza delle scelte e dei fatti. In sala, questa consapevolezza passa di mano in mano, come una stretta che non si lascia andare.
