Nelle giornate di metà ottobre, Treviso diventa un laboratorio vivo in cui numeri e storie si intrecciano. Qui l’undicesima edizione di StatisticAll racconta il lavoro che cambia, dal 16 al 19 ottobre, guidando lo sguardo sul tema scelto per quest’anno: “Il Fattore Umano. Lavoro, società, intelligenze artificiali: la rivoluzione dei dati”.
La città che mette al centro il fattore umano
Quattro giorni, oltre cento appuntamenti e un filo conduttore che non perde mai la presa: i dati come bussola per capire la trasformazione del lavoro e della società. A Treviso va in scena l’undicesima edizione del Festival della Statistica e della Demografia, con format diversi – StatisticAll Young, Pop, Speech e Show – per coinvolgere pubblici di età e interessi differenti. A promuovere l’iniziativa sono Istat, SIS e Società Statistica “Corrado Gini”, con i patrocini di Commissione Europea, Parlamento Europeo, Regione Veneto, Comune di Treviso e FERPI. È un racconto plurale che vive nelle piazze e nelle sale, tra dialoghi, laboratori e momenti di spettacolo.
L’apertura è affidata al capitolo StatisticAll Young di giovedì 16 ottobre, dedicato alla cultura statistica nelle scuole e nei luoghi della formazione; da venerdì 17 a domenica 19 il programma entra nel vivo, con un calendario serrato di incontri pensati per far emergere riflessioni e dati in modo accessibile. Le attività si tengono nelle sedi simbolo della città: Piazza dei Signori, Loggia dei Cavalieri, Teatro Mario Del Monaco, Campus Treviso – Università Ca’ Foscari, Biblioteca BRaT e Istituto Tecnico Economico Riccati-Luzzatti. Per chi non è in presenza, sono previste dirette streaming sui canali ufficiali.
Giovani al lavoro: il confronto che misura il presente
Il cuore del sabato batte alla Loggia dei Cavalieri, dove alle 15.30 prende forma lo speech “Giovani al lavoro. dati, sfide ed innovazioni”. In dialogo, la ricercatrice Federica Pintaldi (Istat), la presidente Maria Cristina Pisani e il presidente ANGI Gabriele Ferrieri, moderati dal giornalista economico Massimo Taddei. Sul tavolo: precarietà, impatto dell’intelligenza artificiale, divari di genere e le opportunità “nuove” della transizione digitale. È un confronto che non si limita agli slogan e prova a mettere in fila i fatti.
A fotografare il quadro, gli ultimi numeri ufficiali: ad agosto 2025 in Italia il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) sale al 19,3%, mentre il tasso di inattività cresce al 33,3% e l’occupazione si ferma al 62,6%. Nello stesso mese, nell’Unione europea la disoccupazione under 25 è al 14,6%. La distanza resta tangibile e alimenta interrogativi concreti su formazione, orientamento e tutele, che il panel affronta con la freddezza dei dati e l’urgenza delle storie.
Sinergie che contano: ANGI e la rete del Festival
Il main partner dell’edizione 2025 è ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, mentre LinkedIn affianca la manifestazione come Cultural Partner. Non è un dettaglio di protocollo: significa portare nel perimetro del Festival reti istituzionali, accademiche e produttive che lavorano già oggi su competenze, occupazione e transizione tecnologica. La cornice è confermata dalle comunicazioni ufficiali e restituisce un mosaico in cui associazioni, imprese e università interagiscono per trasformare i numeri in percorsi, idee, opportunità.
Nel corso degli incontri, l’intervento di Gabriele Ferrieri rimette al centro l’innovazione come leva di progresso sociale e produttivo, e ribadisce l’impegno nel promuovere la cultura dei dati tra istituzioni, atenei e imprese. È un invito a far dialogare il rigore statistico con le scelte di policy e con i bisogni delle nuove generazioni, perché dal confronto possano nascere progetti e strumenti capaci di incidere davvero sul lavoro dei più giovani, dentro territori e filiere locali.
Luoghi, ritmi, comunità: Treviso palcoscenico diffuso
Il Festival abita Treviso come una grande redazione a cielo aperto: Piazza dei Signori diventa aula pubblica, la Loggia dei Cavalieri un salotto di dialogo, il Teatro Mario Del Monaco uno spazio dove i dati incontrano il racconto. Il Campus Treviso – Università Ca’ Foscari, la Biblioteca BRaT e l’Istituto Riccati-Luzzatti ospitano laboratori ed esperienze per studenti. La mappa degli eventi, resa disponibile sul sito, scandisce orari e spostamenti con precisione, così che chiunque possa costruirsi il proprio itinerario.
Al calare della sera, spazio a StatisticAll Show: venerdì 17 ottobre il Teatro Mario Del Monaco accoglie la conversazione “Un’intelligenza più umana” con Andrea Pezzi; sabato 18 la Loggia ospita “Florence Nightingale: il coraggio, la forza, i dati”, tra teatro e scienza. Sono appuntamenti pensati per raccontare il lato più umano dei numeri e la responsabilità di chi li usa. Le informazioni su date, luoghi e protagonisti sono indicate nelle note ufficiali del Festival.
Una domenica che guarda avanti
Oggi, domenica 19 ottobre, la kermesse concentra l’attenzione su sguardi e scelte di chi lavora adesso: allo StatisticAll Speech di metà mattina alla Loggia dei Cavalieri si parla di giovani lavoratrici e lavoratori, tra affitti, burnout e strumenti digitali come ChatGPT, provando a leggere aspirazioni ed equilibri dentro un mercato in costante movimento. Nella stessa cornice trovano posto le premiazioni dei concorsi promossi da Istat, SIS e Società Statistica “Corrado Gini”.
La chiusura, alle 18.30, è affidata al live “StatisticAll Blues: note di chiusura” con il chitarrista e cantante Matteo Sansonetto, di nuovo alla Loggia dei Cavalieri. Un congedo musicale che restituisce l’energia accumulata in questi giorni e dialoga con la ricorrenza della Giornata Mondiale della Statistica del 20 ottobre. È un finale che tiene insieme ascolto, comunità e futuro.
Dove nascono le nuove competenze
Il passo successivo, fuori dal perimetro del Festival, si gioca su formazione e competenze. I numeri di Unioncamere–Excelsior parlano chiaro: nel 2024 l’80,6% delle assunzioni programmate richiede competenze green e, quando queste capacità diventano cruciali, quasi la metà dei profili è difficilmente reperibile (49,4%). È un segnale diretto a scuole, ITS e atenei: il mercato cerca una cultura tecnica capace di tenere insieme sostenibilità e processi digitali.
Questo fabbisogno convive con un quadro che resta impegnativo: ad agosto 2025, in Italia il tasso di disoccupazione giovanile è al 19,3%, e la distanza dal dato europeo richiede politiche attive calibrate su orientamento, transizioni e aggiornamento continuo. È qui che il lavoro avviato a Treviso trova un terreno concreto, tra relazioni costruite in questi giorni e programmi che possano portare risultati nei prossimi mesi.
Domande per orientarsi, risposte da portare con sé
Qual è la fotografia più aggiornata sul lavoro dei giovani? I dati di agosto 2025 fissano il tasso di disoccupazione giovanile italiano al 19,3%, con inattività al 33,3% e un’occupazione che scende al 62,6%. Nello stesso mese, nell’Unione europea la disoccupazione under 25 si attesta al 14,6%. La forbice resta netta e chiede un salto di qualità su formazione, competenze e servizi di orientamento capaci di accompagnare davvero le transizioni dalla scuola al lavoro.
Perché il tema del gender gap è ancora decisivo? Perché il lavoro femminile continua a misurarsi con distanze strutturali: l’occupazione delle donne in Italia resta ben sotto la media UE e il divario salariale medio stimato dall’Istat è del 5,6%, con scarti più accentuati tra laureati e nei ruoli apicali. Ridurre queste differenze significa ampliare platee di competenze, rafforzare crescita e produttività e offrire prospettive più solide anche alle nuove generazioni.
Dove si svolgono gli eventi e come seguirli? Gli incontri vivono nei luoghi simbolo di Treviso – Piazza dei Signori, Loggia dei Cavalieri, Teatro Mario Del Monaco, Campus Ca’ Foscari, BRaT e Riccati-Luzzatti – con un programma distribuito tra mattine, pomeriggi e serate. Per chi non può essere in presenza, il Festival ha attivato dirette streaming sui canali ufficiali, così da consentire a chiunque di entrare nella conversazione anche da lontano.
La nota che resta in città
Quando i numeri escono dai grafici e transitano nelle piazze, la distanza tra statistiche e vite si accorcia. È successo a Treviso in questi quattro giorni: un racconto corale in cui professori, studentə, imprenditori e comunicatori hanno messo in comune linguaggi diversi, facendo emergere il nodo che ci riguarda tutti: capire per poter scegliere. In questa prospettiva, la kermesse si è presa la responsabilità più grande: dare forma a una cittadinanza dei dati, consapevole e concreta.
Da cronisti, portiamo via un’immagine: la Loggia dei Cavalieri che si riempie di voci diverse e un pubblico che non si limita ad ascoltare. Domande, numeri, storie: così il Festival lascia una traccia che chiede continuità. Perché il lavoro giovanile non è una statistica da archiviare, ma un orizzonte da costruire, con la pazienza dei dati e la tenacia delle persone che li abitano, ogni giorno.
