Il set si è chiuso a Santiago de Compostela e il conto alla rovescia è partito: Checco Zalone torna al cinema con Buen Camino, diretto da Gennaro Nunziante, in uscita nelle sale italiane il 25 dicembre 2025. Un nuovo viaggio artistico che profuma di partenze, ritorni e promesse mantenute.
Un Natale che profuma di strada e di ritorni
La data è ufficiale e arriva dalla convention di Medusa Film alle Ciné – Giornate di Cinema di Riccione: Buen Camino debutterà il 25 dicembre 2025, distribuito da Medusa e prodotto da Indiana Production con Medusa, in collaborazione con Mzl e Netflix. Un annuncio che ha rimesso in moto attese e curiosità, confermando un titolo pensato per il periodo in cui il pubblico italiano ama riempire le sale e lasciarsi accompagnare da storie capaci di emozionare e divertire nello stesso tempo. L’ufficialità è stata comunicata con una nota di Medusa e ripresa dalle principali agenzie nazionali.
Le riprese hanno attraversato Italia e Spagna tra l’estate e l’inizio d’autunno. Oggi, con l’ultimo ciak a Santiago de Compostela, il film ha chiuso la fase di lavorazione. Il protagonista pugliese ha affidato ai social un saluto semplice e diretto alla troupe, un ringraziamento che ha acceso i commenti dei fan e ha sancito un traguardo concreto: la post-produzione può cominciare, in vista di un Natale che si preannuncia affollato. Il completamento delle riprese e il messaggio ai collaboratori sono stati raccontati dalle cronache locali e nazionali nella giornata di domenica 19 ottobre 2025.
Un cammino che costringe a guardarsi dentro
Nel nuovo film Zalone veste i panni di un uomo benestante e disattento, un erede abituato ai privilegi che, all’improvviso, è costretto a cambiare pelle. La scomparsa della figlia adolescente lo spinge a mettersi in marcia sul Cammino di Santiago, seguendo un filo che da indizio diventa rotta, e da rotta diventa occasione. Quello che nasce come un inseguimento si trasforma in un percorso di conoscenza, un modo per riallineare le priorità, fare spazio, ascoltare. Un’impostazione narrativa che mescola il registro comico con un sentire più intimo, senza rinunciare al passo popolare della commedia. Queste coordinate di storia e tono sono state riportate da testate nazionali che hanno seguito l’evoluzione del progetto.
Non siamo davanti a un esercizio di stile: è un racconto che maneggia temi riconoscibili – il rapporto tra un padre e una figlia, la ricchezza come schermo più che come scudo, la fatica di ammettere i propri limiti – e li colloca in un tragitto reale, fatto di passi e di chilometri. Il viaggio non è sfondo, ma azione che scava. La cura nel tratteggiare un protagonista “ricco e superficiale” non serve a giudicare, bensì a creare il punto di frattura da cui la storia può respirare, lasciando che lo spettatore si riconosca in quell’andare ostinato verso qualcuno e, insieme, verso sé stesso. Le anticipazioni di trama sono state diffuse in modo coerente da più quotidiani nell’arco degli ultimi mesi.
La coppia creativa ritrova il set
Con Buen Camino, Gennaro Nunziante torna dietro la macchina da presa per un film di Checco Zalone, ricomponendo un’alleanza artistica che ha segnato un’epoca della commedia italiana. Insieme hanno firmato Cado dalle nubi (2009), Che bella giornata (2011), Sole a catinelle (2013) e Quo vado? (2016). Dopo Tolo Tolo (2020), diretto e interpretato da Zalone, il timone torna dunque a Nunziante: una scelta che parla di fiducia e di continuità, ma anche della voglia di rimettere in circolo un dialogo creativo capace di incontrare, sala dopo sala, il gusto del grande pubblico. Le ricostruzioni del sodalizio e del suo ritorno sono state approfondite nelle cronache di spettacolo dell’estate 2025.
I numeri dicono molto: nel panorama dei maggiori incassi in Italia, i film di Zalone occupano posizioni che raccontano più di mille definizioni. Quo vado? è stabilmente nei piani altissimi della classifica all time, seguito da Sole a catinelle, Tolo Tolo e Che bella giornata, tutti entro le prime dieci posizioni aggiornate al 2025. È un risultato raro per un singolo autore-interprete, che testimonia continuità e capacità di intercettare la platea generalista senza rinunciare a un’identità precisa. Questi dati sono consolidati e aggiornati nelle rilevazioni pubbliche più recenti.
Produzione, luoghi e tempi: come nasce un film di Natale
Il progetto porta in dote un impianto produttivo solido: Indiana Production e Medusa Film guidano la lavorazione, con il coinvolgimento di Mzl e Netflix, e la distribuzione affidata a Medusa. Le riprese sono partite a luglio tra set italiani e spagnoli, come comunicato in occasione della presentazione di Riccione, e hanno proseguito fino all’autunno. La tabella di marcia è stata organizzata per consegnare in tempo un titolo costruito per le feste, una finestra che al botteghino italiano, storicamente, premia le commedie di respiro popolare. Le conferme sul perimetro produttivo e geografico arrivano dalle note ufficiali diffuse a inizio luglio.
Il percorso del set ha toccato anche Roma all’avvio dei lavori, prima di spostarsi oltreconfine per completare le scene chiave. Un’impostazione che ha permesso di combinare logistica e racconto, con location pensate per sostenere il doppio registro leggero e sentimentale. La scansione dei tempi è stata definita in dodici settimane di lavorazione preventivate durante l’estate, una pianificazione che ha trovato il suo compimento con l’ultimo ciak in Galizia. Questi dettagli organizzativi sono stati anticipati da periodici di settore e confermati dal calendario effettivo di lavorazione.
Le parole che sigillano un set
Quando un film chiude, resta il silenzio dopo l’azione e l’abbraccio della troupe. Checco Zalone ha affidato ai social un saluto che sa di casa: “Arrivederci, grazie a tutta la fantastica famiglia di Buen Camino”. È una frase che racconta l’atmosfera di un gruppo che ha marciato compatto, con l’entusiasmo delle grandi occasioni e la cura delle piccole cose. L’istantanea dell’ultimo ciak a Santiago de Compostela ha fatto il giro delle redazioni, restituendo l’energia di una lavorazione vissuta a ritmo sostenuto.
Nel giro di poche ore, i commenti dei lettori hanno restituito una voglia di sala che si riconosce a colpo d’occhio: promesse di biglietti già “prenotati” con gli amici, battute affettuose, ricordi dei film che hanno accompagnato stagioni diverse delle nostre vite. Quello scambio, così semplice, è la sostanza di un’uscita natalizia: il cinema come appuntamento, non solo come spettacolo. E intanto la produzione mette in fila gli ultimi passaggi tecnici: montaggio, suono, rifiniture, la corsa che porta dritti alla prima del 25 dicembre. Le cronache locali hanno raccontato in tempo reale questa chiusura di set e l’onda emotiva che l’ha accompagnata.
Numeri, stagioni e attese: la cornice del mercato
Il 2025 ha mostrato un mercato in movimento, con mesi alterni e con picchi legati ai grandi franchise internazionali. In questo tessuto, i titoli italiani capaci di parlare largo continuano a ritagliarsi spazio, soprattutto quando puntano a finestre tradizionalmente ricche come le festività. Un film di Natale non è solo una data: è una promessa di condivisione. Le analisi di periodo pubblicate dagli osservatori del settore confermano come l’ultimo quadrimestre concentri spesso la sfida per la leadership stagionale, creando le condizioni per un lancio solido di progetti attesi.
Dentro questa cornice, il ritorno della coppia Zalone–Nunziante porta in dote un capitale di fiducia raro. Non si tratta di confronti aritmetici, ma della semplice constatazione che il pubblico riconosce un linguaggio e una sensibilità. Il viaggio del protagonista lungo il Cammino di Santiago aggiunge una dimensione narrativa che parla a tutti: smonta certezze, riordina le priorità, offre quella risata che arriva proprio quando serve per fare un passo in più. È l’intreccio tra aspettativa e curiosità che rende viva l’attesa. Le testate generaliste hanno sottolineato questo duplice registro, tra comicità e riflessione.
Risposte in velocità (per chi ha fretta di partire)
Quando esce Buen Camino al cinema? La data è fissata per il 25 dicembre 2025, annunciata ufficialmente durante la convention di Medusa Film alle Ciné – Giornate di Cinema di Riccione. L’uscita natalizia non è casuale: storicamente, i film di Zalone hanno un rapporto privilegiato con questo periodo dell’anno, quando la sala diventa un punto d’incontro familiare. La distribuzione è affidata a Medusa, con produzione Indiana Production e partner Mzl e Netflix, come comunicato nelle note ufficiali diffuse a inizio luglio.
Le riprese sono davvero terminate? Sì. L’ultimo ciak è stato battuto a Santiago de Compostela domenica 19 ottobre 2025. A confermarlo è stato lo stesso Zalone con un messaggio di ringraziamento alla troupe pubblicato sui social e ripreso dalla stampa locale e nazionale. La chiusura del set apre la fase di post-produzione in vista dell’uscita di Natale, rispettando così la tabella annunciata a inizio estate e confermando un percorso lineare dalla preparazione al ciak finale.
Di cosa parla il film? Al centro c’è un uomo ricco e superficiale che, costretto a cercare la figlia adolescente scomparsa, intraprende il Cammino di Santiago. Inseguendo una traccia, riscopre se stesso e mette in discussione una vita confortevole. È una storia che intreccia comicità popolare e sensibilità più intima, secondo quanto anticipato dalle principali testate che hanno raccontato il progetto nel corso dei mesi, delineandone i contorni di tono e di ambientazione con coerenza narrativa.
Perché il ritorno di Nunziante alla regia è così importante? Perché ricompone una coppia che ha segnato il box office italiano con risultati rari: Quo vado?, Sole a catinelle, Che bella giornata e altri titoli hanno consolidato una traiettoria capace di restare nella top ten all time. Il loro linguaggio ha un’identità forte, riconoscibile, e l’attesa attorno a Buen Camino nasce anche da qui: dalla promessa di ritrovare un equilibrio collaudato aggiornato allo sguardo di oggi.
La nostra rotta emotiva
Ogni tanto il cinema ci ricorda che muoversi non significa soltanto cambiare scenario. Mettersi in cammino è un verbo che chiede coraggio, e le storie che restano sono quelle capaci di farci sentire il peso e la leggerezza di quel primo passo. Buen Camino nasce dentro questa promessa: farci sorridere mentre ci spinge, con dolcezza, a fare ordine. E in quell’ordine ritrovare voci, affetti, mancanze, desideri. Non c’è moralismo, c’è semmai la cura di guardare le persone da vicino, senza rumore.
Abbiamo seguito questo progetto con lo sguardo di chi ama i racconti che sanno farsi esperienza condivisa. Le conferme ufficiali – dalla presentazione di Riccione al sigillo dell’ultimo ciak in Galizia – ci dicono che il film è pronto a chiedere il buio della sala proprio a Natale. E sarà lì, nella penombra piena di attesa, che capiremo se quel cammino è anche un po’ il nostro.
