Con l’autunno che accelera il passo, la stagione dei virus respiratori inizia a prendere forma. Dal 13 ottobre 2025, settimana 42, è ripartita la sorveglianza RespiVirNet, coordinata dall’Istituto superiore di sanità in sinergia con il ministero della Salute, per restituire un quadro puntuale dell’andamento nazionale.
Una fotografia più nitida della circolazione virale
La nuova stagione introduce un cambio di paradigma che punta a catturare meglio la complessità del panorama respiratorio. La definizione di caso evolve: non si parla più soltanto di sindrome simil-influenzale, ma di infezione respiratoria acuta (Ari), così da abbracciare l’intero ventaglio di agenti in circolazione. I clinici osservano l’insorgenza brusca dei sintomi e almeno uno tra tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria o coriza, completando la valutazione con il giudizio diagnostico sull’origine infettiva. Un linguaggio clinico più aderente alla realtà significa decisioni più tempestive.
Questa impostazione si innesta su una rete che ha ampliato negli anni il proprio raggio d’azione: dai soli virus influenzali alla sorveglianza integrata di Sars-CoV-2, Rsv, rinovirus, parainfluenzali, adenovirus, metapneumovirus, bocavirus e altri coronavirus umani. La cornice resta la collaborazione fra medici e pediatri sentinella, laboratori regionali e il Centro nazionale influenza dell’ISS, con rapporti periodici che scandiscono l’evoluzione della curva stagionale. L’obiettivo è intercettare precocemente i segnali di pressione sul sistema sanitario.
Dal campione al referto: perché conta la tempestività
La strategia operativa conferma un punto essenziale: il tampone oro-naso-faringeo deve essere raccolto nella fase acuta, preferibilmente entro i primi giorni e comunque non oltre sette giorni dall’esordio dei sintomi. La raccolta viene coordinata dalle Asl/Regioni con i laboratori di riferimento, incoraggiando un campionamento casuale sui primi pazienti con Ari che si presentano ogni settimana, evitando i lunedì per ridurre distorsioni legate a sintomi cominciati nel weekend. Piccoli accorgimenti che fanno grande la qualità del dato.
Per sostenere la rappresentatività, viene raccomandato un volume minimo di 3-5 tamponi a settimana per medico sentinella, modulabile in base alla capacità locale e alla circolazione stimata. Sul fronte di laboratorio, la raccomandazione è ampliare in modo sistematico il pannello dei patogeni testati, includendo non solo influenza, Sars-CoV-2 e Rsv, ma anche gli altri virus respiratori già monitorati dalla rete. Più ampia è la lente, più fedele è la fotografia epidemiologica.
Calendari, campagne e obiettivi della nuova stagione
La sorveglianza virologica e quella epidemiologica ripartono insieme nella settimana 42 (13-19 ottobre 2025), con i primi bollettini attesi a breve. In parallelo, le Regioni hanno avviato a ottobre le campagne di vaccinazione stagionale, secondo una programmazione autonoma e scaglionata: diverse amministrazioni sono partite dal 1° ottobre, altre hanno fissato finestre tra il 6 e il 20 ottobre. Un calendario a fisarmonica che rispecchia le esigenze territoriali.
Il ministero della Salute ha diffuso a fine luglio la nuova Circolare con le raccomandazioni 2025-2026, ribadendo la centralità del vaccino antinfluenzale per prevenire complicanze anche extrapolmonari e indicando le categorie prioritarie: bambini 6 mesi-6 anni, over 60, gravidanza, operatori sanitari e persone con condizioni di rischio a ogni età. L’avvio delle somministrazioni a inizio ottobre consente di maturare la protezione in tempo per il picco stagionale. La finestra utile è adesso.
Vaccini aggiornati e co-somministrazione: cosa sapere
In vista di questa stagione, l’Aifa ha autorizzato undici vaccini antinfluenzali aggiornati secondo le raccomandazioni dell’OMS sulla composizione per l’emisfero Nord 2025-2026, includendo le componenti A(H1N1)pdm09, A(H3N2) e B/Victoria, con la consueta estensione per i quadrivalenti. Queste scelte derivano dal monitoraggio globale dei ceppi circolanti e mirano a ottimizzare la risposta immunitaria della popolazione esposta. L’allineamento alle linee guida internazionali resta un pilastro.
Sul versante Sars-CoV-2, la campagna autunno-inverno 2025/2026 prevede richiami con vaccini aggiornati alla variante LP.8.1, prioritari per over 60, operatori sanitari, donne in gravidanza, ospiti di Rsa e soggetti fragili dai 6 mesi ai 59 anni. Resta possibile la co-somministrazione con l’anti-influenzale, come già indicato nelle pianificazioni regionali. Un approccio integrato che semplifica percorsi e migliora l’adesione.
Dati, consapevolezza e il nodo delle coperture
Nonostante gli sforzi, le coperture antinfluenzali nell’ultima stagione completa disponibile restano sotto gli obiettivi: nella popolazione generale 2024/2025 si attestano intorno al 19,6%, mentre fra gli over 65 risultano al 52,5%, in calo rispetto al 53,3% del 2023/2024 e lontane dal traguardo minimo del 75% raccomandato. Un gap che pesa quando la circolazione virale si intensifica.
Guardando allo scenario di fondo, la rete RespiVirNet ha documentato, nelle stagioni recenti, un peso significativo delle sindromi simil-influenzali e un ruolo non marginale di patogeni diversi dall’influenza nel sostenere la curva. Il raccordo fra sorveglianza epidemiologica e virologica è ciò che consente di riconoscere le ondate e calibrare le risposte dei servizi. Il valore del dato non è mai astratto: guida scelte concrete.
Rsv, l’ospite ingombrante spesso ignorato
Tra i protagonisti dell’inverno figura il virus respiratorio sinciziale (Rsv), sottostimato nell’adulto e nell’anziano. In Italia si stimano ogni anno centinaia di migliaia di infezioni respiratorie acute in età adulta con migliaia di ricoveri, oltre a un carico importante nei bambini sotto i 5 anni. Gli esperti richiamano l’attenzione sulle complicanze nei soggetti fragili e sulla necessità di rafforzare prevenzione e diagnosi, con percorsi informativi più chiari. Conoscerlo significa proteggere chi è più esposto.
La sorveglianza ampliata post-pandemia, con il passaggio da InfluNet a RespiVirNet, è nata anche per dare spazio strutturale a questi virus. Il rafforzamento dei medici e pediatri sentinella, accanto ai protocolli di laboratorio, aumenta le possibilità di misurare con precisione il carico di malattia e di identificare picchi e co-circolazioni. Non è solo statistica: è la base su cui poggia la programmazione sanitaria.
Dentro le schede: informazioni vaccinali più complete
Le schede per la sorveglianza virologica includono ora una sezione vaccini più dettagliata: stato della vaccinazione antinfluenzale attuale e pregressa, somministrazione anti-Sars-CoV-2 nella stagione in corso e, nei bambini sotto i 5 anni, informazioni sull’immunizzazione contro Rsv con le diverse modalità disponibili. Questo arricchimento risponde a un’esigenza chiara: correlare meglio le diagnosi con i percorsi immunizzanti, per interpretare l’andamento dei virus e l’impatto clinico. Più dati, letture più affidabili.
La sincronia tra avvio della sorveglianza epidemiologica e virologica a ottobre è un altro tassello di efficacia. L’anticipo dell’osservazione riduce il rischio di perdere le prime onde di circolazione e permette di calibrare prima gli interventi. Il sistema invita, inoltre, le Regioni che finora hanno contato più sui tamponi ospedalieri ad estendere la rete dei sentinella sul territorio. La prossimità al paziente diventa leva di qualità.
Domande lampo, risposte chiare
Quali sono i “campanelli d’allarme” da non ignorare?
Esordio improvviso dei sintomi con almeno uno fra tosse, mal di gola, respiro corto o coriza, valutati dal medico nel contesto clinico di possibile infezione.
Quando effettuare il tampone per una diagnosi affidabile?
Nella fase acuta e preferibilmente entro i primi giorni, comunque non oltre sette giorni dall’inizio dei sintomi, seguendo il coordinamento tra Asl/Regioni e laboratorio.
Quando parte davvero la sorveglianza quest’anno?
Nella settimana 42, tra il 13 e il 19 ottobre 2025, con la pubblicazione dei primi bollettini nelle settimane successive.
Ha senso vaccinarsi se le campagne sono già in corso?
Sì: l’avvio a ottobre consente di sviluppare protezione prima del picco. I vaccini sono aggiornati alle raccomandazioni OMS e la co-somministrazione con anti-Covid è prevista.
Chi è più esposto alle complicanze?
Bambini piccoli, over 60, donne in gravidanza, operatori sanitari e persone con condizioni di rischio: per loro la raccomandazione alla vaccinazione è esplicita nelle linee ministeriali.
Raccontare questa stagione significa tenere insieme precisione e attenzione umana. La definizione di caso più inclusiva, i protocolli sui tamponi, l’estensione del pannello diagnostico e l’integrazione dei dati vaccinali compongono un mosaico che serve a ciascuno di noi. La sorveglianza non è un esercizio burocratico, è la mappa che orienta cure e prevenzione. In queste settimane, la responsabilità condivisa – istituzioni, professionisti, cittadini – fa la differenza tra inseguire i virus e anticiparne i passi, con scelte informate e gesti concreti.
