Il 20 ottobre, a Roma, il Premio Internazionale Eccellenze del Mediterraneo 2025 riunisce voci, talenti e istituzioni per una giornata interamente dedicata al dialogo tra culture, sport, arti e impegno civile. Un appuntamento che celebra il merito e restituisce al Mediterraneo la sua dimensione di incontro, in un tempo in cui la parola costruisce ponti e ricuce distanze.
Un evento che racconta il presente del Mediterraneo
Nella prestigiosa sede istituzionale del Ministero della Cultura, l’edizione 2025 del Premio assume il valore di un abbraccio collettivo: personalità della cultura, dell’arte, delle pari opportunità, dello sport, della diplomazia, della scienza, della musica e dell’impegno sociale diventano testimonianza concreta di una geografia comune. Gli organizzatori dell’Associazione Giornalisti del Mediterraneo indicano proprio in quell’onda lunga di relazioni e progetti il senso più profondo del riconoscimento: un linguaggio che, attraverso il talento, si fa dialogo, e attraverso il dialogo, si fa comunità. Un invito a rimettere al centro il valore dell’ascolto reciproco.
Sostegni e patrocini consolidano la vocazione istituzionale della cerimonia: dal Cug e dal Ministero della Cultura al Ministero degli Affari Esteri, fino a Ussi e Aips Europa, con il Coni e l’Associazione dei Veneti a Roma. La cornice internazionale è confermata dalla presenza di ambasciatori, addetti culturali e consoli generali di diversi Paesi affacciati sul mare comune. È la sostanza stessa del Premio: una piattaforma dove competenze differenti imparano a riconoscersi e a cooperare, generando contenuti che parlano di responsabilità, crescita e futuro condiviso.
Lo sport come lingua madre: campioni e simboli
Tra i protagonisti più attesi risaltano volti che hanno segnato generazioni. Luis Figo riceve un riconoscimento per una carriera che ha coniugato classe e impegno sociale; Kenan Yıldız, numero 10 della Juventus, incarna una nuova identità sportiva capace di unire storie e Paesi; e Valentina Giacinti, oggi centravanti del Galatasaray, rappresenta la forza del calcio femminile italiano nel mondo. La giornata del 20 ottobre annuncia così uno sguardo che va oltre il risultato sportivo, laddove la competizione diventa cultura, e la cultura, a sua volta, relazione tra popoli.
Nel solco della diplomazia sportiva, tra le figure annunciate spicca anche José Mourinho, protagonista di un percorso tecnico e umano che ha attraversato confini e campionati, dando forma a un’idea ampia di leadership. È il racconto di un Mediterraneo che cammina nello sport e attraverso lo sport, traducendo le emozioni in un alfabeto comune: rispetto, merito, passione. Quando il pallone crea legami, i colori delle maglie diventano il pretesto per riconoscersi.
Un omaggio che parla alla memoria e al futuro
Quest’anno il Premio apre il cuore alla grande musica: il riconoscimento alla memoria è dedicato al Maestro Luciano Pavarotti, che il 12 ottobre avrebbe compiuto 90 anni. A ritirarlo sarà la Fondazione Luciano Pavarotti, guidata da Nicoletta Mantovani. È un gesto che unisce tradizioni e speranze, perché la voce del Maestro continua a suggerire che la bellezza può oltrepassare i confini e lenire le fratture del nostro tempo. La musica, qui, diventa promessa di pace e amicizia.
L’omaggio al Maestro non è solo un ricordo, ma una responsabilità: custodire la sua eredità significa promuovere giovani talenti, diffondere cultura, credere che l’arte sia un ponte naturale tra comunità diverse. Nel Mediterraneo, quell’eredità diventa bussola etica e civile: un invito a costruire spazi di dialogo dove le differenze non si cancellano, ma si abbracciano con rispetto. È questa la trama più intima del Premio, quella che trasforma l’applauso in impegno.
Diplomazia culturale e istituzioni in campo
Il palmarès attraversa anche il mondo delle istituzioni e della giustizia, riconoscendo l’azione quotidiana di chi tutela diritti e comunità. Tra i premiati figurano il Procuratore Capo di Milano, Marcello Viola; il magistrato Tammaro Maiello; l’onorevole Martina Semenzato, alla guida della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio; e Immacolata Scognamiglio, sovrintendente della Polizia di Stato e responsabile della comunicazione istituzionale. La regia del Premio, nell’ascoltare questi percorsi, restituisce un messaggio limpido: legalità e informazione responsabile sono architravi del vivere comune, soprattutto in una stagione segnata da tensioni e disinformazione.
Accanto a loro, il mosaico della cultura e delle arti si arricchisce con Ignacio Peyró Jiménez, direttore dell’Istituto Cervantes di Roma; la stilista marocchina Hania Harrati; la professoressa e artista tunisina Ilhem Sbaii Chaabane; la direttrice del Museo di Belgrado, Jelena Medakovic; il musicista albanese Olen Cesari; e il celebre organista Josep Solé Coll. La coralità dei riconoscimenti restituisce l’immagine di un Mediterraneo plurale, dove lingue, estetiche e saperi dialogano senza barriere e aprono nuove stagioni creative. È qui che l’identità si fa relazione, e la relazione diventa orizzonte.
Volti della cooperazione e della scienza
L’impegno umanitario e la cooperazione occupano un posto centrale. Ricevono un riconoscimento Amirouche Noureddine, presidente dell’organizzazione “Un Bastone per l’Africa” (Algeria); gli imprenditori siciliani Domenico Scialabba e Maria Pizzillo, attivi nel turismo solidale; il medico Petros Kattou, pioniere nella neuromodulazione. Sono storie che raccontano la concretezza del prendersi cura, la capacità di trasformare l’idea di prossimo in azioni misurabili, dall’accesso alla salute alle economie locali, dalla formazione alla promozione di reti sociali resilienti. Quando l’aiuto diventa sistema, la solidarietà smette di essere eccezione.
Tra i protagonisti spiccano anche Servet Yardımcı, già membro del Comitato Esecutivo Uefa e figura di rilievo della diplomazia sportiva; Wael Farouq, docente di lingua e letteratura araba all’Università Cattolica di Milano; e Gabriele Pao Pei Andreoli, alla guida di IASC & LiDU Ethical e rappresentante della Pontificia Accademia di Teologia. Insieme compongono un quadro che unisce visione internazionale e radicamento locale, competenze accademiche e responsabilità pubblica, in un equilibrio che dà sostanza a parole come cooperazione e pace.
Agenda, partecipazione, sguardo internazionale
La cerimonia di consegna è fissata per lunedì 20 ottobre 2025 alle 14:30, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e del corpo diplomatico provenienti da numerosi Paesi mediterranei. L’appuntamento non è solo protocollo: è un laboratorio collettivo dove sport, arti e istituzioni si misurano con le sfide del nostro tempo, dalla convivenza tra culture alla tutela delle nuove generazioni. In platea, i racconti si intrecciano; sul palco, le esperienze diventano patrimonio condiviso.
Nel corso della giornata, l’eco delle storie sportive dialoga con quella dei progetti sociali e delle eccellenze culturali. Dalla motivazione che accompagna il premio a Figo al profilo internazionale di Yıldız, fino al percorso recente di Giacinti in Turchia, il Premio mostra come il Mediterraneo sappia ancora generare simboli condivisi. E mentre gli applausi celebrano la memoria di Pavarotti, l’orizzonte si allarga a una responsabilità comune: trasformare la visibilità in azioni concrete e durature.
Domande lampo per orientarsi
Chi promuove il Premio e quali sono i patrocini principali? L’iniziativa è ideata e organizzata dall’Associazione Giornalisti del Mediterraneo; tra i patrocini figurano il Ministero della Cultura, il Ministero degli Affari Esteri, il Coni, l’Ussi e Aips Europa, oltre al sostegno di realtà associative radicate nel tessuto istituzionale romano. Questa architettura istituzionale garantisce serietà, visione internazionale e continuità, elementi cruciali per un evento che ambisce a rappresentare il Mediterraneo nella sua pluralità culturale e sociale.
Perché lo sport ha un ruolo così centrale nell’edizione 2025? Perché attraverso campioni come Figo, il giovane Yıldız e la bomber Giacinti lo sport dimostra di essere un linguaggio trasversale, capace di parlare a generazioni e Paesi diversi. Le motivazioni ufficiali sottolineano l’impegno sociale e il valore educativo oltre il campo: un patrimonio che rispecchia lo spirito del Premio e ne amplifica la portata, avvicinando pubblici differenti e favorendo un dialogo autentico.
Qual è il significato dell’omaggio a Luciano Pavarotti? È un tributo a una voce che ha saputo unire il mondo e che oggi, a novant’anni dalla nascita, continua a ispirare. Il riconoscimento alla memoria, ritirato dalla Fondazione Luciano Pavarotti, riporta al centro l’idea che musica e arte siano strumenti di pace e appartenenza, capaci di ricomporre le fratture e di indicare, con gentile fermezza, una strada di incontro tra le culture mediterranee.
Raccontare il Premio Eccellenze del Mediterraneo significa misurarsi con una visione che mette il talento al servizio del bene comune. In questa edizione, le biografie premiate mostrano come valori, merito e responsabilità possano diventare infrastrutture invisibili di cooperazione. Di fronte a un Mediterraneo attraversato da tensioni, l’unica bussola possibile resta il dialogo: quello che nasce dall’ascolto e si traduce in gesti. È lì che l’evento di Roma trova il suo significato più profondo: non un traguardo, ma l’inizio di un percorso condiviso.
