Domani, 19 ottobre 2025 alle 19, a Roma, la redazione di Sentieri Selvaggi consegnerà il suo premio a Mario Martone per Fuori, scelto come Miglior Film Italiano della stagione 2024/25. Un incontro dal vivo con il pubblico per celebrare un’opera che riaccende il dialogo tra cinema e letteratura.
Un riconoscimento che nasce dall’ascolto del pubblico e dalla cura della critica
La serata di consegna del Premio Sentieri Selvaggi avrà luogo domenica 19 ottobre 2025, alle ore 19, nella sala di via Carlo Botta 19 a Roma, con accesso gratuito su prenotazione. La redazione ha reso pubblico l’invito sottolineando la volontà di far incontrare il regista con studenti, lettrici e lettori, in un confronto aperto sul film e sui suoi temi. È un gesto che racconta il DNA della rivista: condividere, discutere, mettere al centro le opere e chi le fa, senza filtri inutili. L’annuncio è stato diffuso il 14 ottobre, segnando l’avvio degli incontri con i premiati dell’anno.
Nata nel 1988 come progetto editoriale indipendente e approdata online nel 2000, Sentieri Selvaggi ha consolidato un rapporto con la sua comunità di riferimento: il premio, attivo dal 2001 e divenuto appuntamento pubblico dal 2016, si inserisce in questa traiettoria. Negli anni, la testata ha favorito un dialogo continuo tra critica, formazione e programmazione di eventi, unendo la rivista e la Scuola di Cinema. Questo intreccio tra luoghi e pratiche culturali offre il contesto ideale per una consegna che non è passerella, ma conversazione.
Perché “Fuori” ha conquistato la redazione: il film e la sua materia viva
Co-scritto da Mario Martone e Ippolita Di Majo, da un soggetto della stessa Di Majo, Fuori ritrae la scrittrice Goliarda Sapienza nella Roma del 1980, a partire dall’episodio dell’arresto per il furto di alcuni gioielli. A incarnare Sapienza è Valeria Golino, affiancata da Matilda De Angelis ed Elodie, con Corrado Fortuna, Antonio Gerardi e Francesco Gheghi. La fotografia di Paolo Carnera, il montaggio di Jacopo Quadri e le musiche di Valerio Vigliar compongono un tessuto visivo e sonoro che restituisce un’estate romana carica di incontri trasformativi.
Il racconto si nutre dell’eco letteraria di Sapienza e dialoga con la sua esperienza carceraria, mettendo al centro la relazione con giovani detenute e il legame profondo con Roberta. L’opera osserva la rinascita, la scrittura come gesto necessario, la solidarietà che nasce ai margini. Non c’è compiacimento: la macchina da presa segue la vita, la incrina, la illumina, cercando una verità che passa dai corpi, dalle parole ridotte all’essenziale, dalle strade che si aprono “fuori” dal giudizio.
Il cammino internazionale: da Cannes alla stagione dei premi
Presentato in concorso al Festival di Cannes il 20 maggio 2025, Fuori ha portato nel cuore della Croisette una figura irregolare e amatissima della nostra letteratura, proseguendo poi il suo percorso nelle sale italiane. La presenza in competizione principale ha certificato l’interesse internazionale per il progetto di Martone, unico autore italiano nel concorso di quell’edizione, e ha permesso al film di viaggiare oltre i confini, raccogliendo sguardi e discussioni.
Nel corso della stagione, il film ha trovato ulteriore riconoscimento ai Nastri d’Argento 2025, dove Valeria Golino è stata premiata come migliore attrice protagonista, mentre Matilda De Angelis ed Elodie hanno condiviso il Nastro come migliori attrici non protagoniste. Premi che ribadiscono la forza corale di un cast capace di dare corpo all’umanità contraddittoria e vibrante raccontata dal film, dentro e fuori le mura di Rebibbia.
Un premio “di casa”, ma con lo sguardo ampio
Il riconoscimento della redazione di Sentieri Selvaggi ha spesso intercettato voci cruciali del nostro cinema recente. Nelle passate edizioni, una geografia di autori e autrici – da Alice Rohrwacher a Marco Bellocchio, da Jonas Carpignano a Luca Guadagnino e Valeria Golino – testimonia la continuità di una scelta editoriale che privilegia film capaci di lasciare segno nel dibattito culturale. In questa cornice, l’arrivo di Martone a via Carlo Botta è il naturale proseguimento di una storia di ascolto e confronto con chi il cinema lo fa e con chi lo vive.
Non è un caso che l’invito metta l’accento sull’incontro con pubblico e studenti: la consegna diventa racconto condiviso, laboratorio di idee che tiene insieme l’attenzione al dettaglio critico e la curiosità di chi scopre un’opera per la prima volta. Il premio, nato nel 2001 e apertosi al pubblico dal 2016, ha preso negli anni la forma di un appuntamento riconoscibile, in cui la redazione si assume la responsabilità di una scelta e la rimette in circolo con chi quel cinema lo abita.
Goliarda Sapienza: il cuore pulsante di una storia necessaria
Al centro di Fuori c’è Goliarda Sapienza, figura che ha attraversato la cultura italiana con una voce libera, spesso in anticipo sui tempi. Il film guarda all’episodio dell’arresto del 1980 e ai legami nati in carcere, riprendendo i fili di una vicenda che la stessa autrice ha restituito nella scrittura. Non c’è edificazione, ma un’ostinazione nel cercare la dignità dei gesti minimi, nella riconquista di un linguaggio che prova a dire la complessità dell’esperienza.
La scelta di affidare a Valeria Golino il volto della scrittrice non è soltanto un omaggio: è un impegno a restituire l’ambivalenza, la fragilità, la potenza di chi si mette in gioco fino in fondo. Accanto a lei, Matilda De Angelis ed Elodie offrono interpretazioni che dialogano tra loro, mostrando quanto il film sia capace di dare spazio a corpi e voci differenti, senza mai semplificare. I riconoscimenti ricevuti durante l’anno hanno confermato questa scommessa, premiando una coralità che non rinuncia alla precisione dei dettagli.
L’appuntamento di Roma: ciò che ci aspettiamo dall’incontro
L’incontro di domani promette di essere più di una celebrazione: è il proseguimento naturale di un discorso inaugurato con l’uscita del film e con la sua tappa a Cannes. Ci aspettiamo domande sui processi creativi condivisi tra Martone e Ippolita Di Majo, sulla scelta di illuminare la figura di Sapienza attraverso relazioni che stravolgono l’idea di “centro” e “periferia”, e sul lavoro con un cast che ha saputo risuonare oltre i confini del set. È nell’ascolto reciproco che un premio trova senso.
La città farà la sua parte: via Carlo Botta 19 è uno spazio che ha accolto innumerevoli conversazioni sul cinema, e il fatto che l’ingresso sia gratuito con prenotazione ribadisce l’idea di una cultura a disposizione della comunità. È un segnale chiaro in un momento in cui la partecipazione va coltivata con scelte concrete, capaci di togliere ostacoli e costruire prossimità tra chi crea le opere e chi le attraversa.
Domande rapide, risposte essenziali
Quando e dove viene consegnato il premio? Domenica 19 ottobre 2025 alle 19, nella sala di Sentieri Selvaggi in via Carlo Botta 19, a Roma; ingresso gratuito su prenotazione.
Perché “Fuori” è stato scelto come Miglior Film Italiano? Per la capacità di intrecciare biografia e sguardo civile, la forza corale del cast e la lettura intensa della figura di Goliarda Sapienza, come evidenziato lungo la stagione critica e premi alla mano.
Qual è il percorso del film nei festival e nei premi? È stato in concorso a Cannes il 20 maggio 2025 e ha ottenuto ai Nastri d’Argento i riconoscimenti a Valeria Golino, Matilda De Angelis ed Elodie.
In un tempo veloce, il premio assegnato a Fuori ci ricorda che il cinema sa ancora fermare l’attenzione sui dettagli che contano. È nell’imperfezione degli esseri umani, nel loro provarci, che ritroviamo la misura della nostra comunità. La consegna di domani non archivia un capitolo: lo apre, lo rende disponibile, lo rimette nelle mani di chi vorrà continuare a far vivere domande e immagini. È da qui che riparte la conversazione, a Roma, in una sala che ha scelto l’incontro come forma più alta di critica.
