Quattro giorni di confronto serrato, una chiusura che guarda avanti. A Villa Erba, sulle rive di Cernobbio, il Digital Innovation Forum – ComoLake 2025 ha archiviato l’edizione di quest’anno con una partecipazione imponente e un’agenda che ha unito scienza, impresa e istituzioni attorno a intelligenza artificiale e quantum computing. Numeri solidi, annunci ambiziosi, riflessioni che restano.
Il lago che chiude, le idee che proseguono
La fotografia finale racconta un ecosistema vivo: 50 aziende, 3.500 partecipanti, 80 startup, 60 giornalisti accreditati e 240 relatori in presenza, un bilancio che conferma ComoLake come piattaforma europea di discussione tra scienza, economia e policy. La chiusura del 17 ottobre ha condensato lo spirito della manifestazione: dialogo senza barriere, risultati misurabili, un metodo centrato su sostenibilità, etica e crescita condivisa. Questa lettura è stata ripresa anche dalle cronache nazionali che hanno seguito l’evento dalla prima all’ultima giornata.
Il format, pensato e promosso dalla Fondazione Innovazione Digitale ETS e organizzato da Micromegas Comunicazione, ha distribuito i lavori su quattro date, dal 14 al 17 ottobre 2025, all’interno degli spazi espositivi e congressuali di Villa Erba. La sede, nel cuore del Lago di Como, è stata scelta anche per la capacità di ospitare sessioni parallele e un’area expo con stand e incontri B2B, come riportato nei materiali ufficiali dell’organizzazione.
L’onda lunga dei numeri
La programmazione ha intrecciato sei assi tematici — reti e infrastrutture, mobilità e trasporti, banking e fintech, energia e sostenibilità, sanità digitale, pubbliche amministrazioni — su due direttrici trasversali: IA e quantum. Nomi di primo piano hanno aperto e animato i lavori, dai fisici Gian Francesco Giudice e Luciano Maiani al Nobel Gerardus ’t Hooft, insieme a economisti, manager e rappresentanti istituzionali. I programmi analitici pubblicati nei giorni precedenti hanno scandito una maratona di keynote, tavole rotonde e sessioni specialistiche.
La cornice, precisa e inclusiva, ha avuto un orientamento europeo: posizionare l’Italia nel baricentro del dibattito sulla transizione digitale, in continuità con i processi normativi e di mercato dell’Unione Europea. Organizzatori e partner industriali hanno ribadito questa ambizione nei loro annunci e nelle schede di partecipazione, sottolineando la vocazione a creare contatti diretti tra accademia, impresa e policy maker per accelerare progetti e investimenti.
Q-Alliance, il passo che alza l’asticella
Tra i passaggi più incisivi spicca la nascita di Q-Alliance, presentata come “il più potente hub quantistico al mondo”. L’iniziativa, formalizzata a Como e radicata in Lombardia, unisce la tecnologia di D‑Wave Quantum e IonQ con l’obiettivo di creare un’infrastruttura che combini annealing e gate-based, a supporto della trasformazione digitale e della sovranità tecnologica. A darne conto sono state le agenzie nazionali e le comunicazioni ufficiali diffuse durante il forum.
Il giorno successivo, un ulteriore tassello: Swiss Quantum Technology SA ha firmato con D‑Wave un accordo da 10 milioni di euro per l’implementazione in Europa del sistema Advantage2, oltre 4.400 qubit, con accesso via Leap. L’operazione, annunciata a ComoLake, è stata descritta come abilitante per gli obiettivi di Q‑Alliance e per il rafforzamento della capacità di calcolo a disposizione di università, centri di ricerca e imprese.
Regole e responsabilità: il Manifesto IMTAI
Se la spinta tecnologica pone l’asticella in alto, la governance pretende basi solide. In questa cornice è stato presentato il Manifesto IMTAI (International Multidisciplinary Task Force on AI), un documento elaborato con il contributo di oltre 200 esperti da più di 15 Paesi per orientare classificazione, valutazione e gestione responsabile degli AI agents. La sessione dedicata, programmata per il 16 ottobre, ha trasformato i principi in un dialogo operativo tra ricerca, industria e istituzioni.
L’accento etico, al centro della discussione pubblica di questi mesi, si è intrecciato con altre iniziative italiane sull’uso dell’IA nel settore pubblico e nei servizi ai cittadini, segno di un dibattito che dal livello locale sale alla ribalta internazionale. Nelle stesse settimane, ad esempio, Milano ha pubblicato il proprio manifesto per l’IA nella pubblica amministrazione, consolidando un terreno comune fatto di trasparenza, inclusione e responsabilità.
Startup in primo piano: metodo, pitch e incontri
La giornata conclusiva del 17 ottobre è stata interamente dedicata alle startup innovative, con Riccardo Luna alla conduzione e un tavolo di esperti chiamato a commentare, interrogare e far emergere il valore dei progetti. La struttura in pitch session ha reso il confronto concreto e serrato, aggiungendo saluti istituzionali e momenti di networking per favorire opportunità di investimento e collaborazione industriale. L’agenda ufficiale ha dettagliato sessioni per ambiti, a partire da Mobility Networks and Infrastructure.
Il blocco dedicato all’imprenditorialità è stato anticipato da più partner di settore e ripreso dalla stampa. Tra i segnali, la presenza di realtà focalizzate su mobilità, fintech, greentech e servizi digitali per la pubblica amministrazione, insieme a spazi espositivi pensati per accogliere un numero consistente di iniziative emergenti. Questa curvatura ha confermato la vocazione della rassegna a mettere in contatto idee, capitali e filiere produttive.
L’Italia come cerniera tra strategie europee e visioni globali
La narrazione che si è imposta nei quattro giorni di ComoLake è quella di un Paese che prova a farsi ponte tra Europa e mondo, allineando il proprio passo alla regolazione comunitaria e alle traiettorie del mercato. Interventi di ministri, sottosegretari e rappresentanti internazionali hanno collocato il dibattito su energia, sanità, mobilità e dati pubblici in una prospettiva di lungo periodo, con l’IA come catalizzatore e il quantum come leva tecnologica di frontiera.
In questo quadro, la scelta di Villa Erba e della filiera di partner accademici e industriali non è casuale: l’infrastruttura congressuale e la logistica hanno sostenuto una programmazione ad alta densità, con sessioni parallele e aree dedicate all’innovation exchange. L’obiettivo dichiarato dagli organizzatori è stato duplice: accorciare le distanze tra laboratorio e mercato e dare riconoscibilità internazionale alla comunità dell’innovazione che opera in Italia.
Premi e riconoscimenti, tra eccellenze e impatto
Accanto ai grandi annunci, spazio ai riconoscimenti. I ComoLake Awards 2025 hanno valorizzato progetti in IA, quantum computing, sanità digitale e cybersecurity, consolidando una tradizione che premia risultati replicabili e impatto reale. A latere, nell’alveo IMTAI, è stato segnalato il premio attribuito a iniziative che incarnano i principi del Manifesto, come la sperimentazione AI‑Istat per l’accesso semplice ai dati pubblici tramite generative AI, citata tra le buone pratiche.
Questi passaggi danno la misura di una comunità che premia non solo la promessa, ma la capacità di trasformare ricerca e prototipi in servizi e soluzioni per cittadini e imprese. Una spinta che si è vista anche nella giornata finale, dove la valutazione dei progetti ha intrecciato criteri di scalabilità, sostenibilità e compatibilità con regolazioni e mercati europei.
Domande rapide per orientarsi
Quando si è svolto ComoLake 2025? Dal 14 al 17 ottobre 2025, con chiusura nella giornata dedicata alle startup a Villa Erba, Cernobbio.
Qual è la novità più rilevante annunciata? La costituzione di Q‑Alliance, iniziativa con D‑Wave e IonQ per creare un hub quantistico di livello mondiale in Lombardia.
Quali numeri ha fatto registrare il forum? 50 aziende, 3.500 partecipanti, 80 startup, 60 giornalisti, 240 relatori nei quattro giorni di lavori.
Che cosa prevede l’accordo da 10 milioni di euro citato al forum? L’implementazione in Europa di un sistema D‑Wave Advantage2 da oltre 4.400 qubit, accessibile via cloud e funzionale agli obiettivi di Q‑Alliance.
Perché il Manifesto IMTAI è considerato strategico? Perché propone linee guida concrete su classificazione, valutazione e gestione responsabile degli agenti di IA, frutto del lavoro di oltre 200 esperti da più di 15 Paesi.
Uno sguardo che coinvolge: oltre l’evento, la traiettoria
Il valore di ComoLake 2025 non sta solo nei palchi o nella retorica dell’innovazione, ma nella capacità di tenere insieme visione e responsabilità. Abbiamo visto come annunci, investimenti e manifesti possano coesistere in uno spazio dove la tecnologia non è un fine, bensì uno strumento per creare impatto reale su economia e società. Questo equilibrio, oggi più che mai, è la misura della maturità di un ecosistema.
La chiusura a Cernobbio lascia un’eredità impegnativa: trasformare la densità dei contenuti in cantieri di lavoro, fare delle alleanze un metodo, portare il confronto oltre i confini della conferenza. È in questa continuità — tra laboratori, imprese e istituzioni — che si gioca la differenza tra evento e percorso. Ed è qui che il racconto dell’innovazione rimane vivo, concreto, verificabile, giorno dopo giorno.
