Renato Mazzoncini definisce il 2024 un passaggio che resterà negli annali di A2A: investimenti record, una grande operazione sulle reti e un piano sociale che punta a lasciare tracce concrete nella vita delle persone. Milano è il centro di questa trasformazione, dove numeri e scelte industriali disegnano già il futuro prossimo.
Un anno che cambia la scala degli investimenti
L’AD di A2A parla chiaro: gli investimenti del 2024 hanno raggiunto i 500 milioni di euro, superando di gran lunga i 140 milioni annui registrati nel 2016. La spinta è arrivata soprattutto dalle infrastrutture energetiche — reti elettriche, rete gas, teleriscaldamento — insieme alle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, all’illuminazione pubblica, al nuovo headquarter e al ciclo integrato dei rifiuti. È un perimetro che tocca tutta la vita della città, dal calore che entra nelle case alla luce che percorre le strade, dalla mobilità al modo in cui i rifiuti vengono trasformati in risorsa. Nel bilancio 2024 dedicato alla Città Metropolitana di Milano, presentato nella sede di Assolombarda, emerge un valore economico generato pari a circa 1,5 miliardi, con quasi un miliardo riversato alla filiera attraverso oltre 800 fornitori; una fotografia in linea con i dati diffusi dalla stampa nazionale al momento della presentazione del nono bilancio di sostenibilità territoriale.
Guardando all’arco lungo, l’impegno cumulato su Milano dal 2016 ha superato i 2,5 miliardi, con il 2024 che ha fatto registrare quasi mezzo miliardo nel solo territorio metropolitano. A questo si aggiunge la ricaduta diretta sulle persone: oltre 300 milioni di euro in stipendi per l’anno e 900 nuove assunzioni concentrate nell’area, numeri confermati anche dalle comunicazioni diffuse sui mezzi d’informazione nazionali in occasione dell’evento milanese. Si colgono così il respiro e la profondità industriale di un piano che, nei progetti della società, punta a rendere il capoluogo lombardo ancora più competitivo e sostenibile, sostenendo l’economia locale e le reti che la alimentano giorno dopo giorno.
La svolta sulle reti: un’operazione che ridisegna i confini
La tappa che ha cambiato la traiettoria è l’acquisizione della rete elettrica in ampie porzioni della provincia di Milano e della Valtrompia nel bresciano da e-distribuzione (Gruppo Enel). L’accordo, firmato il 9 marzo 2024, prevedeva il passaggio ad A2A del 90% di una nuova società cui sono stati conferiti circa 800 mila punti di consegna, oltre 5 mila km di cavi in media tensione, più di 12 mila km in bassa tensione, circa 9.500 cabine secondarie e 60 cabine primarie. Il perfezionamento dell’operazione, avvenuto il 30 dicembre 2024, ha portato il controllo di Duereti nelle mani della multiutility lombarda, incrementando del 70% i contatori gestiti e facendo crescere la rete di 17 mila km tra le province di Milano e Brescia. Le cronache economiche e le note ufficiali delle due società hanno restituito l’impatto sistemico dell’operazione, stimando investimenti aggiuntivi sulla distribuzione per oltre 4 miliardi al 2035.
Questa mossa, definita dall’azienda la più importante nel settore in Italia per dimensione, ha effetti diretti sulla capacità di elettrificare i consumi e di sostenere fenomeni emergenti come l’espansione dei data center e l’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale, contesti ad alto assorbimento di potenza. L’azienda e le principali agenzie internazionali hanno sottolineato il legame tra rafforzamento delle reti e nuovi carichi industriali, evidenziando come l’operazione si inserisca in un disegno di lungo periodo di consolidamento della base regolata e di potenziamento della resilienza infrastrutturale. In prospettiva, l’aumento della capacità di distribuzione non è solo un fatto tecnico: è un presupposto per la crescita sostenibile di uno dei territori più dinamici del Paese.
Milano alla prova dell’elettrificazione spinta
Le prospettive delineate per il 2025 parlano di un ulteriore aumento degli investimenti sul territorio milanese, con particolare attenzione alla rete elettrica. L’arrivo dei data center nell’area metropolitana viene indicato come fattore destinato a incidere sulla domanda, con stime che prefigurano un possibile raddoppio della potenza richiesta per la città. In questo scenario, la sfida è infrastrutturale e culturale: garantire lo sviluppo economico senza sacrificare la qualità della vita. Il percorso passa da un lavoro congiunto tra gli operatori di rete e i gestori nazionali, come Terna, per dimensionare in modo coerente l’ecosistema energetico. È una linea di azione ribadita con forza da Mazzoncini nel corso della presentazione milanese.
Il dossier cittadino mostra anche un lato immediatamente tangibile: oltre al valore generato e redistribuito nel 2024, le iniziative sugli impianti fotovoltaici, sul teleriscaldamento e sulla cogenerazione hanno contribuito a evitare centinaia di migliaia di tonnellate di CO2 nell’area milanese. Dalle cronache economiche pubblicate nel giorno della presentazione emergono numeri in forte crescita rispetto all’anno precedente, a suggerire che la nuova scala di investimenti possa tradursi in benefici ambientali progressivamente più evidenti per la metropoli. In parallelo, il rafforzamento degli impianti nel Nord Italia e la pipeline fotovoltaica — come il grande progetto autorizzato in Friuli — confermano una direzione industriale sempre più orientata alle rinnovabili.
Valore che resta sul territorio: filiera, lavoro, comunità
Nella contabilità sociale di A2A a Milano, oltre 1,1 miliardi sono andati alla filiera nel 2024, un dato che misura la capacità dell’azienda di irradiare valore lungo tutti gli anelli della fornitura. Accanto ai dividendi distribuiti, la leva occupazionale ha avuto un peso evidente: oltre 300 milioni in retribuzioni e quasi 900 nuovi ingressi in organico sul territorio metropolitano. Le ricadute sono molteplici: dalle opportunità per le PMI che trovano mercato nei contratti con la multiutility, alla stabilità dei redditi che sostiene i consumi locali. La narrazione emersa sui media nazionali conferma la centralità di Milano nell’impianto industriale del gruppo.
Questo modello “territoriale” non si ferma al capoluogo. Anche a Brescia, i bilanci di sostenibilità territoriali hanno rendicontato nel 2024 oltre 547 milioni di valore distribuito e 286 milioni di investimenti, con risultati ambientali significativi, come l’azzeramento dei conferimenti in discarica e le emissioni evitate. Questi riscontri, presentati dalla società e ripresi dalle principali agenzie e testate nazionali, raccontano un approccio replicabile che fa leva su integrazione tra Ambiente ed Energia, un tratto distintivo che la città lombarda ha sviluppato negli anni e che oggi rappresenta un riferimento anche a livello europeo.
Welfare e partecipazione: quando l’azienda investe sulle persone
La traiettoria industriale si accompagna a un capitolo sociale in cui welfare e partecipazione azionaria assumono uno spazio rilevante. Nel 2024 è stato avviato il programma “A2A Life Caring”, un pacchetto di misure a sostegno della genitorialità che prevede rimborsi per istruzione e cura dei figli fino ai 18 anni, con interventi che vanno dall’asilo nido ai libri di testo, fino alla gestione del tempo dei genitori attraverso permessi e tutele aggiuntive. È una scelta che prova a misurarsi con la realtà demografica del Paese, trasformando un beneficio aziendale in un progetto di lungo periodo, come raccontato nelle informazioni ufficiali pubblicate dal gruppo.
Nel 2025 è arrivato il capitolo della partecipazione azionaria diffusa: il piano triennale “A2A Life Sharing” è stato presentato al voto assembleare con l’obiettivo di coinvolgere i dipendenti e rafforzare il senso di appartenenza attraverso meccanismi di assegnazione gratuita e matching. Nelle cronache economiche che hanno seguito l’annuncio, l’iniziativa è stata descritta come uno strumento per allineare in modo concreto il percorso dell’azienda con quello delle sue persone, favorendo condivisione dei risultati e stabilità nel medio periodo. Nel racconto dell’amministratore delegato, l’adesione ha raggiunto livelli molto elevati tra i lavoratori del gruppo, con la finalità di creare una comunità più coesa attorno alla missione industriale.
La rotta verso il 2035: reti, rinnovabili, servizi
Il tassello delle reti resta il fulcro dell’agenda. Gli investimenti prospettici sulla distribuzione elettrica, già richiamati al momento del closing dell’operazione con e-distribuzione, puntano a superare i 4 miliardi entro il 2035, accompagnati da progetti di generazione fotovoltaica e da iniziative di efficienza e teleriscaldamento su cui Milano e Brescia hanno accumulato un vantaggio competitivo. Le agenzie internazionali hanno inoltre segnalato il rafforzamento della pipeline rinnovabile nel Nord Italia, evidenziando come la crescita delle fonti pulite e la digitalizzazione dei servizi si intreccino con la modernizzazione della rete di distribuzione. È una visione che mette insieme stabilità regolatoria e capacità industriale, condizioni necessarie per sostenere l’economia reale.
In controluce, si intravede una città — Milano — che si prepara a una domanda energetica più intensa e più flessibile, con hub logistici, manifattura evoluta e data center che chiedono continuità, qualità del servizio e sostenibilità. La cooperazione con gli altri attori di sistema, dalla trasmissione alla regolazione, diventa il fattore abilitante per trasformare la corsa all’elettrificazione in un progresso condiviso, capace di tenere insieme crescita e benessere. È questa la scommessa che emerge dalle parole e dai numeri presentati in Assolombarda, con un 2024 che ha consolidato basi, mezzi e ambizioni per affrontare il salto di scala.
Domande lampo, risposte chiare
Perché il 2024 è definito “anno storico” per A2A? Per il livello di investimenti raggiunto, pari a 500 milioni, e per l’acquisizione della rete elettrica in ampie aree delle province di Milano e Brescia da e‑distribuzione, un passaggio che ha ampliato la base regolata e la capacità di supportare l’elettrificazione.
Qual è la ricaduta economica sul territorio milanese? Nel 2024 il valore generato è stato di circa 1,5 miliardi, con oltre un miliardo destinato alla filiera dei fornitori; a questo si sommano più di 300 milioni in stipendi e 900 assunzioni nell’area metropolitana.
Quali sono le priorità di investimento per il 2025? Rafforzare la rete elettrica di Milano in vista della crescita dei carichi, in particolare per i data center, e proseguire con progetti su rinnovabili, teleriscaldamento e digitalizzazione dei servizi.
Come si declina il welfare aziendale? Con “A2A Life Caring”, che sostiene la genitorialità con rimborsi e misure fino ai 18 anni dei figli, e con “A2A Life Sharing”, il piano di azionariato diffuso varato per coinvolgere i dipendenti nel percorso di crescita.
Il senso di una traiettoria che unisce impresa e città
Nel racconto di questi mesi c’è una convinzione che attraversa dati e testimonianze: la transizione, per essere reale, ha bisogno di infrastrutture, di persone e di tempo. Ci riconosciamo in un giornalismo che pretende riscontri, che mette in fila i fatti e li restituisce con responsabilità. Il 2024 di A2A a Milano mostra che quando capitale industriale e capitale umano si tengono per mano, la sostenibilità smette di essere uno slogan e diventa agenda quotidiana. È qui che una metropoli trova la sua forza: nell’energia che scorre nelle reti e nella fiducia che scorre tra le persone.
