Il percorso del chitarrista siciliano Gaetano Guardino prosegue tra palchi prestigiosi e un orizzonte discografico in fermento. Dalla recente serata milanese accanto a Ronn Moss al lavoro sul nuovo album di inediti previsto per il 2026, la sua storia racconta talento, disciplina e visione.
Nuovi orizzonti discografici
In parallelo a una stagione di concerti, Guardino sta dedicando energie e sguardo alla costruzione del suo prossimo album di inediti, previsto per il 2026, un lavoro che si preannuncia fitto di collaborazioni e aperto a contaminazioni sonore. Nell’atelier sonoro che si è ritagliato tra tour e studio, il chitarrista siciliano cuce idee, timbri e incontri in un progetto che punta a restituire maturità e coraggio. L’aspettativa è quella di un disco capace di fotografare un cammino in continua trasformazione, senza tradire l’identità che il pubblico ha imparato a riconoscere.
Il progetto discografico in arrivo non è un semplice passaggio obbligato, ma l’esito naturale di anni passati a misurarsi con platee, band e repertori differenti. Le esperienze raccolte su palchi di peso diventano materia prima per nuove scritture, mentre ogni collaborazione apre finestre inattese sul suono. È in questa dinamica di ascolto e scambio che la musica trova una nuova casa, una direzione che nasce dall’istinto e trova concretezza nella paziente cura del dettaglio. Così, ogni bozza diventa occasione per affinare timbri, dinamiche e respiro.
Un palcoscenico condiviso con un volto iconico della televisione internazionale
Tra le tappe più recenti spicca la partecipazione, come chitarrista, al concerto milanese di Ronn Moss, attore hollywoodiano reso popolare dal ruolo di Ridge Forrester in Beautiful. Nella cornice di Milano, l’incontro con una band di caratura notevole ha dato vita a una serata densa di energia e professionalità, in cui l’esperienza televisiva dell’artista si è intrecciata con un profilo musicale autentico. Per Guardino, è stata una pagina significativa, perché ha messo in dialogo linguaggi e pubblici diversi, un passaggio capace di unire crediti televisivi e carisma strumentale.
Riflettendo su quell’appuntamento, Gaetano Guardino ha raccontato l’impatto di trovarsi accanto a una figura internazionale capace di sorprendere anche sul versante musicale. Ha sottolineato la qualità della band e la statura strumentale di Moss, rimarcando come tutto abbia contribuito a rendere l’evento speciale, memorabile per chi c’era e per chi lo ha vissuto sul palco. Lo si percepisce come un tassello in più nella memoria del pubblico, e come conferma della sua naturalezza nel muoversi tra contesti differenti.
I primi traguardi
Un salto indietro racconta un 2014 decisivo: l’ingresso nella band del cantautore Paolo Simoni lo porta ad aprire i live del Mondovisione Tour di Luciano Ligabue, tra lo Stadio Olimpico di Roma e San Siro a Milano. Nello stesso anno calcò palchi trasmessi e seguiti in tutta Italia, dal Coca Cola Music Summer Festival su Canale 5 e RTL 102.5 al Festival Show nell’iconica Arena di Verona. Occasioni che mettono a fuoco presenza scenica, reattività e capacità di tenere il passo con produzioni di grande respiro.
Pochi anni prima, nel 2012, il contatto con i riflettori nazionali si era già fatto concreto attraverso un live con Stefano Filipponi, finalista di X Factor 4. Un passaggio che, pur nella sua essenzialità, ha contribuito a consolidare un metodo: ascoltare, farsi trovare pronti, crescere dentro al suono degli altri. Ogni palco, anche quello di allora, ha lasciato un segno utile, traducendosi più tardi in sicurezza, consapevolezza e nuovi inviti professionali.
Collaborazioni trasversali, tributi d’autore e presenza nei media nazionali
Il 2015 si apre con una rete di collaborazioni eterogenee, che coinvolge Roberto Schembri, Angelo La Barbera, Mimmo La Mantia e il tenore messicano Sebastian Torres Nunez, con performance in Ambasciate e ospitate su Radio24. Nello stesso periodo prende forma il videoclip Last Horizon, omaggio a Brian May: il lavoro va in onda su RAI 3 e su altri canali, ottenendo attenzione anche sulla stampa, con articoli su La Repubblica, Il Resto del Carlino e La Sicilia. Un anno che segna un’ulteriore apertura di orizzonte, tra classico e pop.
Nel 2016 arrivano nuove sinergie con Silva Fortes, i Soul System – vincitori della decima edizione di X Factor – Roshelle e Gaia. Collaborazioni che ampliano repertori e grammatica del suono, mettendo a frutto un’identità capace di dialogare con generi e approcci differenti. È un mosaico di esperienze in cui ogni tassello trova la propria collocazione, restituendo una cifra stilistica riconoscibile pur dentro la varietà dei contesti attraversati.
Endorsement e riconoscimenti professionali
Sul versante professionale, il chitarrista diventa endorser di marchi di rilievo come Algam Eko, La Bella Strings, Stefyline, Magrabò, Micheluttis Guitars, Tefi Vintage Lab e altri partner di settore, confermando stima e credibilità nel mondo degli strumenti. Arriva anche l’intervista su Guitar Club, storica rivista italiana dedicata ai chitarristi, che ne registra percorso e prospettive. Segnali di fiducia che maturano nel tempo, alimentati da continuità, cura del suono e affidabilità in studio come sul palco.
Il 2020 lo vede alla guida della produzione artistica del progetto Arcadia, con il singolo Taxi Driver in rotazione radiofonica e recensioni su testate tra cui L’Espresso. Nello stesso anno amplia il parco partner diventando endorser di Orange Amplifiers e delle chitarre Salvador Cortez, mentre il racconto della sua attività trova spazio su Radio NEWS 24 e sul mensile Di Tutto. Un insieme di tappe che restituiscono autorevolezza e presenza costante nell’ecosistema musicale.
Tra palchi storici, aperture illustri e nuove pubblicazioni
Nel 2022, con Arcadia, apre i concerti di Elisa al Castello Sforzesco di Milano, un contesto denso di storia che incontra una progettualità contemporanea. Nello stesso periodo pubblica il singolo KISS, che ottiene recensioni su testate come Sky TG24, All Music Italia e Tuttorock Magazine. È l’immagine di un artista che non smette di cercare, trasformando le opportunità in stimoli da riportare dentro la scrittura e l’arrangiamento.
Il 2023 consolida la dimensione live e quella da session man, con numerosi concerti e sessioni in studio al fianco di artisti come Anto Paga, Ser Travis, Misch, Premio, tra gli altri. È un anno di continuità e ritmo, in cui le collaborazioni diventano terreno fertile per raffinare ascolto, interplay e precisione esecutiva, elementi che poi riaffiorano con naturalezza nelle produzioni successive.
Presenze recenti e appuntamenti speciali
Il 2024 lo vede protagonista in più ambiti: partecipa al programma di Fiorello su RAI 2 e, durante la settimana del Festival di Sanremo, si esibisce con Anto Paga per Webboh. A Milano, porta la sua chitarra alla Casa Verdi insieme al duo Misch, inserendo un tassello dal respiro cameristico dentro un percorso che alterna televisione, web e sale da concerto. Una trama fitta di appuntamenti che ribadisce duttilità e ascolto.
Nello stesso anno, a maggio, partecipa a un concerto tributo dedicato al 103° anniversario della nascita di Joseph Beuys, condividendo il palco con il tenore Stefano Gagliardi e la soprano Lin Guei, su invito della baronessa Lucrezia De Domizi Durini. Guardando avanti, il 2025 lo vede in concerto con Seryo in Italia e all’estero, ulteriore segnale di una traiettoria che non conosce soste e che continua a tradursi in nuova musica e nuovi incontri.
Formazione, identità artistica e prospettive
Gaetano Guardino è chitarrista, compositore, producer e session man. Si è laureato in Chitarra presso il Conservatorio Statale di Musica “G.B. Pergolesi” di Fermo, dove ha studiato con il M° Claudio Marcotulli. La formazione accademica e l’esperienza sul campo si alimentano a vicenda, dando vita a un profilo professionale che coniuga rigore e immaginazione. La tecnica è punto di partenza, non di arrivo: ciò che conta è come diventa emozione condivisa, al servizio delle canzoni e di chi le abita.
Siciliano di nascita e già ampiamente riconosciuto nel panorama musicale italiano nonostante la giovane età, Guardino ha costruito una presenza credibile e continua, capace di tenere insieme palchi prestigiosi e progettualità discografica. Ogni passo parla di costanza e curiosità, dal lavoro in studio alle produzioni con band, fino alle aperture di tour e agli appuntamenti televisivi. È la fotografia di un artista in corsa, che sceglie di crescere ascoltando, costruendo e restituendo musica con sincerità.
