Ferrara diventa il crocevia del calcio di base: dal 23 al 25 ottobre, “LND Quarto Tempo” riunisce dirigenti, tecnici, istituzioni e territori per definire una rotta comune tra giovani, impianti, responsabilità sociale e crescita organizzativa. Un laboratorio aperto dove confronti reali diventano scelte operative, con l’obiettivo di rafforzare l’identità della Lega Nazionale Dilettanti.
Nel cuore di Ferrara, tre giorni che disegnano la rotta
All’interno dei padiglioni di Ferrara Expo prenderà forma la seconda edizione di “LND Quarto Tempo – L’Innovazione del Calcio Dilettantistico”, evoluzione dell’edizione pilota 2024. La manifestazione mette in rete tutte le anime del movimento: società, atleti, arbitri, tecnici, scuole, amministrazioni e partner, con un’agenda fitta di panel, workshop e sessioni di lavoro. Per la prima volta si terrà il 1° Consiglio Direttivo d’Italia, riunendo i consigli dei comitati regionali, delle divisioni e dei dipartimenti LND per fotografare lo stato dell’arte e fissare priorità condivise.
La città si prepara con un protocollo d’intesa tra Comune di Ferrara e LND, firmato nella Sala dell’Arengo: un patto operativo che affianca alla dimensione fieristica una mobilitazione territoriale fatta di iniziative diffuse e di comunicazione integrata, con dirette, contenuti redazionali e storytelling dedicato. Il messaggio è chiaro: la casa del calcio di base, per tre giorni, sarà un luogo fisico e culturale in cui il confronto si traduce in decisioni.
Temi, priorità e responsabilità: dalle ragazze al futsal, fino alla salute
Il programma punta su aree tematiche strutturate. Il calcio femminile e il futsal vengono trattati come ecosistemi con politiche mirate, mentre l’Area di Responsabilità Sociale presenta progetti e bilanci di impatto. In agenda spiccano l’educazione alimentare con “Scegliamo da Campioni” e le attività interattive su corretti stili di vita, insieme a iniziative contro le dipendenze e all’educazione stradale, sviluppata con Honda Italia. Non spettacolo accessorio, ma strumenti concreti per formare atleti e cittadini. Perché allenare la tecnica ha senso se cresce anche la persona.
Il filo rosso resta la filiera del talento: confronto diretto tra Club Italia e rappresentative LND, con l’obiettivo di rafforzare scouting e transizioni verso i vertici. I dati recenti confermano un trend in crescita dei passaggi ai campionati professionistici per i convocati nelle selezioni LND, un segnale che rende misurabile il lavoro quotidiano dei vivai. Il talento non sboccia per caso: nasce in contesti che sanno riconoscerlo, tutelarlo e responsabilizzarlo.
Una governance che parla con i territori
“Abbiamo una dimensione dal basso: servono luoghi in cui il gruppo dirigente si ritrova, si confronta e cresce”. Così Giancarlo Abete ha raccontato ad Adnkronos il senso dell’appuntamento, descrivendo l’evento come occasione per rafforzare coesione e identità, con il coinvolgimento dei consigli direttivi regionali e un dialogo serrato con le istituzioni. Sono previsti momenti di confronto con il Ministro Andrea Abodi, con le componenti federali e con i vertici della FIGC, a partire dal presidente Gabriele Gravina. Una cabina di regia condivisa vale più di mille buone intenzioni.
Numeri e radicamento raccontano la portata di questa base: la LND rappresenta 11mila società e oltre 1,1 milioni di tesserati, con centinaia di migliaia di partite a stagione. È qui che valori, agonismo e funzione sociale si tengono insieme, dal campionato nazionale alla provincia più periferica. L’evento nasce precisamente per dare una casa istituzionale a questa energia diffusa e canalizzarla in decisioni verificabili. Un movimento così vasto ha bisogno di procedure chiare e di una visione che non lasci indietro nessuno.
Impianti, crediti e procedure: la sfida che non può più attendere
Tra i temi più urgenti c’è l’impiantistica: relazione con i Comuni, accesso al Credito Sportivo, manutenzioni e concessioni di più lunga durata per dare certezza agli investimenti. Su questo fronte, il recente protocollo tra ANCI e LND ha messo al centro inclusione, diffusione di best practice sugli impianti e facilitazione nell’accesso ai bandi. L’obiettivo è accompagnare amministrazioni e società sportive verso progetti sostenibili, finanziabili e misurabili, superando la logica dell’emergenza. Strutture sicure e moderne sono un diritto delle comunità prima ancora che un bisogno sportivo.
Il capitolo stadi guarda anche ai grandi eventi: con UEFA EURO 2032 all’orizzonte, il Governo ha depositato l’emendamento che istituisce il Commissario straordinario per le opere, con procedure semplificate e ruolo attivo dei sindaci come sub-commissari. Il Ministro Abodi ha ribadito la natura tecnica della figura e una tempistica stringente per l’avvio dei cantieri, così da rispettare i passaggi richiesti dalla UEFA. Semplificare non è uno slogan: è una responsabilità verso il tempo delle comunità.
Esempi che parlano al territorio
L’innovazione passa anche da storie che accendono entusiasmo. L’Ostiamare è diventata a inizio 2025 la società di Daniele De Rossi, tornato dove da ragazzo aveva iniziato a inseguire i propri sogni. In autunno, il club ha consolidato un avvio travolgente in Serie D, con sette successi su sette e il primo posto: segnali concreti di un progetto che unisce visione sportiva, comunità e identità locale. Quando il campo conferma il lavoro, l’idea si trasforma in fiducia collettiva.
Dentro “Quarto Tempo” queste traiettorie trovano spazio naturale: dalle partite dimostrative inclusive al racconto delle eccellenze locali, fino ai format che portano il calcio “a portata di mano”, tra eSport e attività per famiglie. Non intrattenimento fine a sé stesso, ma contesti dove il gioco incontra l’educazione e le reti sociali, facendo leva su un entusiasmo capace di muovere energie civiche e risorse. Una comunità si riconosce anche da come vive i propri luoghi di sport.
Innovare, per la LND, significa organizzare meglio
Nel mondo dilettantistico innovazione non coincide con la tecnologia usata nei professionisti: VAR e standard di élite non sono replicabili su 11mila società e decine di migliaia di squadre. Qui innovare vuol dire modelli organizzativi, procedure, formazione e servizi che diano stabilità. Nella nuova cornice del lavoro sportivo introdotta dal D.Lgs. 36/2021 e relativi correttivi, cambiano figure, tutele e adempimenti; è su questa architettura che la LND sta spingendo per uniformare pratiche e ridurre gli attriti burocratici. Le regole non sono un ostacolo, se aiutano a crescere.
In questo scenario, come ha spiegato Abete nell’intervista all’agenzia Adnkronos, si contano 45.000 contratti nel perimetro dilettantistico, un volume che impone standard amministrativi, supporto consulenziale e strumenti di finanziamento adeguati. La sfida è accompagnare le società in una transizione che garantisca sostenibilità e qualità, senza intaccare la vocazione educativa del movimento. Tra agonismo e responsabilità sociale, il futuro si costruisce con scelte semplici e coerenti, giorno dopo giorno.
Domande veloci, risposte chiare
Quando e dove si svolge “Quarto Tempo”? Dal 23 al 25 ottobre, nei padiglioni di Ferrara Expo. L’appuntamento è la seconda edizione della rassegna ideata dalla Lega Nazionale Dilettanti per mettere in comunicazione territori, istituzioni e mondo sportivo. L’agenda comprende panel, workshop e sessioni operative, con un forte coinvolgimento di scuole, società e componenti federali: un ecosistema pensato per trasformare il confronto in azioni concrete e misurabili sul campo.
Quali sono i temi centrali delle tre giornate? Giovani e filiera del talento, calcio femminile, futsal, responsabilità sociale e benessere con “Scegliamo da Campioni”, più educazione stradale e attività inclusive. Accanto a queste priorità, ampio spazio all’impiantistica: rapporto con i Comuni, strumenti finanziari e manutenzioni programmate. L’obiettivo è creare una regia condivisa capace di unire formazione, sicurezza e partecipazione, portando benefici tangibili alle comunità sportive locali.
Chi sono gli interlocutori istituzionali attesi? La rassegna prevede momenti pubblici con i vertici della FIGC e un confronto con il Ministro Andrea Abodi, insieme alla leadership della LND. L’impianto della tre giorni mette al centro il coordinamento tra componenti federali e territori, con l’obiettivo di accelerare decisioni e allineare le priorità. Questo metodo, ribadito nelle comunicazioni ufficiali, vuole rendere strutturale il dialogo tra sistema sportivo e istituzioni.
Perché si insiste tanto sugli impianti? Perché senza strutture sicure, accessibili e sostenibili il calcio di base non può crescere. Il protocollo tra ANCI e LND spinge su inclusione e condivisione di buone pratiche, mentre sul fronte dei grandi interventi l’emendamento governativo ha avviato la figura del Commissario per le opere di Euro 2032. Due piani complementari: vicini ai piccoli campi di quartiere, ma con la consapevolezza che semplificare le procedure sui grandi stadi aiuta tutto il sistema.
Come si misura l’impatto sui giovani calciatori? Dai report federali emergono progressi costanti: la percentuale di convocati LND che approdano ai professionisti è cresciuta negli ultimi anni, segno che scouting, formazione e competenze tecniche stanno funzionando. Le giornate di Ferrara servono a consolidare strumenti comuni tra Club Italia, Settore Giovanile e società dilettantistiche, così da dare continuità a un percorso in cui merito, tutela e crescita personale vanno di passo.
Un finale che ci riguarda, dentro e fuori dal campo
Fra tavoli tecnici, testimonianze e idee da portare a casa, “Quarto Tempo” ci consegna l’immagine di un calcio di base che non chiede sconti, ma regole chiare, impianti vivi e coraggio nel prendersi cura dei giovani. Quando una comunità riconosce il valore del proprio sport, la partita non finisce al novantesimo: continua nelle scuole, nelle società, nei quartieri. È qui che la Lega Nazionale Dilettanti sceglie di investire, perché il futuro non si racconta: si costruisce, insieme.
