Sono passati alcuni anni da quando Il Commissario Ricciardi ha fatto il suo esordio in TV, conquistando milioni di spettatori con il suo mix unico di giallo, dramma storico e tocco soprannaturale. Al centro della serie c’è Luigi Alfredo Ricciardi, un commissario di polizia nella Napoli degli anni Trenta, affascinante e tormentato, maledetto da un dono terribile: vede i fantasmi delle vittime di morte violenta e ne ascolta l’ultimo pensiero.
Questa condanna lo isola dal mondo, immergendolo in un dolore quotidiano che però lo rende un investigatore formidabile. Nelle prime due stagioni lo abbiamo visto districarsi tra delitti, segreti e sentimenti inespressi, in una città oscura ma viva, e in tutti noi si è accesa una scintilla di passione per questo personaggio così fragile e umano. Adesso l’attesa è finita: Ricciardi sta per tornare e promette di travolgerci di nuovo, più di prima.
La terza stagione è ufficiale e ai blocchi di partenza. Dopo mesi di voci e ipotesi, la Rai ha finalmente sciolto le riserve: il commissario dei fantasmi tornerà su Rai 1 lunedì 3 novembre 2025. Segnate questa data sul calendario, perché da allora in poi ogni lunedì sera, fino al 24 novembre, sarà di nuovo tempo di misteri a Napoli. L’annuncio è oro per i fan che seguono con passione questa fiction raffinata e coinvolgente. Inizialmente i nuovi episodi erano attesi per febbraio, ma la programmazione Rai ha deciso uno slittamento strategico verso l’autunno, aumentando la curiosità e l’entusiasmo attorno a questo ritorno.
Saranno quattro puntate in totale, come nella stagione precedente, concentrate in un breve arco narrativo ma intensissimo. Gli episodi, già girati tra febbraio e maggio 2024, sono ora pronti a tenerci incollati allo schermo. Insomma, ci siamo: Il Commissario Ricciardi 3 è realtà, e promette di essere l’appuntamento imperdibile del prossimo mese su Rai1.
Napoli 1933, nuovi casi nell’ombra del regime
La storia riprende pochi mesi dopo gli eventi della seconda stagione, catapultandoci nella Napoli dell’inverno 1933, in pieno regime fascista. L’ambientazione resta dunque quella di una città bellissima eppure attraversata da miseria e tensioni, dove il clima politico autoritario fa da sfondo cupo e palpabile alle vicende dei protagonisti. In questo scenario, Ricciardi continua instancabile le sue indagini, affiancato dal fidato brigadiere Raffaele Maione e dall’amico medico legale Bruno Modo. Il “commissario dei fantasmi” non ha perso il suo inquietante potere paranormale: ancora una volta dovrà convivere con le apparizioni dei morti e con quelle voci che sussurrano dal confine tra la vita e l’aldilà, ricordandogli ogni volta quanto sottile sia il filo che separa la giustizia dal dolore.
I nuovi episodi spingeranno Ricciardi oltre i suoi limiti, costringendolo ad affrontare uno dei casi più difficili di sempre: per la prima volta, infatti, si troverà di fronte a un omicida seriale, in un’epoca in cui nemmeno esisteva il concetto moderno di “serial killer”. Questo elemento dirompente metterà a dura prova non solo le sue capacità investigative, ma anche la sua tenuta psicologica: inseguire un assassino che colpisce più volte significa immergersi ancora più a fondo nell’abisso della mente criminale, un abisso che rischia di risucchiare anche chi, come Ricciardi, da sempre convive con le tenebre dell’animo umano.
L’atmosfera sarà dunque ancora più tesa e oscura. Sotto la superficie di ogni nuovo mistero aleggia la presenza implacabile del regime fascista, un’ombra politica che condiziona la vita di tutti. Non dimentichiamoci che siamo negli anni Trenta inoltrati: la propaganda, la paura e le ingiustizie del regime strisciano tra vicoli e salotti, influenzando scelte e destini. Questo risvolto storico diventerà parte integrante della trama, conferendo ulteriore profondità al racconto. Lino Guanciale, che presta il volto e l’anima al commissario Ricciardi, ha sottolineato proprio questo aspetto: oltre all’indagine poliziesca c’è una riflessione sociale inevitabile, perché arriva un momento in cui “se vuoi fare del bene, ad un certo punto devi metterti contro” il potere costituito.
Sarà interessante vedere come la serie intreccerà gli intrighi criminali con il contesto politico, mostrando personaggi costretti a prendere posizione – anche solo con piccoli gesti – di fronte a un clima sempre più opprimente. Napoli stessa diventerà un personaggio, con i suoi vicoli pieni di vita e fantasmi, uno scenario poetico e tenebroso in cui bellezza e violenza convivono ogni giorno. Prepariamoci dunque a respirare l’aria tesa di quel periodo, mentre seguiamo Ricciardi in un viaggio che promette suspence, storia e quel velo di malinconia che ha reso unica questa fiction.
Amore, segreti e promesse: la svolta personale di Ricciardi
Oltre alle fosche trame criminali, Il Commissario Ricciardi 3 ci regalerà un’evoluzione importante nella vita privata del protagonista. Alla fine della scorsa stagione avevamo lasciato Ricciardi sospeso tra solitudine e speranza: finalmente, dopo un lungo e timido corteggiamento fatto di sguardi dalla finestra e piccoli gesti, Luigi Alfredo ha trovato il coraggio di dichiarare il suo amore per la dolce Enrica. Non direttamente a lei – troppo sarebbe stato per il suo animo schivo – ma al padre di lei, chiedendo la mano della figlia secondo le usanze dell’epoca. Un passo enorme per il nostro commissario, che apre uno spiraglio di luce in un cuore abituato al buio. Nella nuova stagione li ritroveremo così: Ricciardi ed Enrica finalmente fidanzati ufficialmente, due innamorati goffi e sinceri che provano a costruire qualcosa insieme.
Ma la felicità, per loro, non è mai a portata di mano: la madre di Enrica continua a osteggiare la relazione – non ritiene Ricciardi un buon partito per la sua unica figlia – e le reticenze caratteriali di entrambi rendono ogni passo avanti lento e faticoso. Soprattutto, tra loro c’è ancora un muro invisibile e pesantissimo: Enrica non sa nulla della maledizione di Ricciardi, ignora completamente il segreto oscuro che tormenta l’uomo che ama. Come potrebbe reagire scoprendo che Luigi convive con i fantasmi dei morti? E come può Ricciardi pensare di avere un futuro con lei senza rivelarle questa verità? Su questo dilemma si gioca gran parte della tensione emotiva della stagione: confessare o proteggere? Amore e paura duelleranno nell’anima del commissario ad ogni sguardo, ad ogni carezza esitante con Enrica.
Questa terza stagione è stata definita proprio come la stagione della svolta per il percorso interiore del protagonista. Lo stesso Lino Guanciale ha anticipato che sarà il capitolo “più completo” della saga, quello in cui l’evoluzione di Ricciardi si compie davvero: il processo di apertura verso gli affetti raggiungerà il culmine, nonostante il carattere difficile del personaggio. Finalmente Luigi Alfredo proverà ad abbattere le barriere che lo separano dal resto del mondo, cercando di lasciarsi amare e di amare senza riserve. Ma ogni crescita ha un prezzo: Guanciale aggiunge che questa sarà anche la stagione dagli esiti “più dolorosi”. Ci aspettano dunque momenti di grande intensità emotiva, scelte difficili e probabilmente qualche lacrima. L’attore ha rivelato – senza svelare troppo – che ci sarà una confessione importante e un matrimonio tra gli eventi chiave dei nuovi episodi.
Parole che alimentano mille domande: quella confessione riguarderà proprio il segreto di Ricciardi? E soprattutto, chi salirà all’altare? Due possibilità fanno battere il cuore: la prima, romantica, è che siano proprio Ricciardi ed Enrica a sposarsi, coronando un amore sofferto; la seconda, più amara, è che il matrimonio veda protagonista qualche altro personaggio vicino a loro, mentre per i nostri innamorati il destino ha in serbo altre prove. Di certo, il tema delle nozze avrà un ruolo centrale e simboleggerà un punto di svolta: in un modo o nell’altro, nulla sarà più come prima. Con queste premesse, ci prepariamo a vivere la fase più emotiva della storia: l’uomo solo che conoscevamo potrebbe finalmente aprirsi alla vita, oppure sprofondare ancor di più nella tragedia – o magari entrambe le cose. Di una cosa siamo sicuri: Ricciardi metterà in gioco il cuore come mai finora, e noi con lui.
Cast e destino dei personaggi: chi torna e cosa aspettarsi
Uno dei punti di forza de Il Commissario Ricciardi è sempre stato l’alto livello del cast, capace di dare volto e anima a personaggi sfaccettati, che il pubblico ha imparato ad amare. Nella terza stagione ritroveremo tutti i volti principali che hanno accompagnato Ricciardi nelle sue avventure. Ovviamente Lino Guanciale sarà di nuovo il nostro commissario, con quello sguardo magnetico e tormentato che è diventato iconico. Al suo fianco rivedremo Antonio Milo nei panni dell’immancabile brigadiere Maione e Enrico Ianniello in quelli del dottor Bruno Modo, amico leale e coscienza critica antifascista. Torna anche Maria Vera Ratti, la delicata Enrica Colombo che tiene il cuore di Ricciardi in mano (e forse anche il suo destino).
E poi rivedremo Serena Iansiti, la splendida Livia Lucani, cantante e vedova dall’animo inquieto; Mario Pirrello nel ruolo del Vice Questore Garzo, superiore opportunista di Ricciardi; Adriano Falivene alias Bambinella, il simpatico femminiello informatore sempre a caccia di pettegolezzi nei vicoli; Fabrizia Sacchi che interpreta Lucia, l’amica protettiva di Enrica; Veronica D’Elia nei panni di Nelide, la giovane cameriera devota che è un po’ la nuova “famiglia” di Ricciardi; e Marco Palvetti, volto emergente inseritosi nella saga (lo ricordiamo nel ruolo di Falco), pronto a dare il suo contributo alla storia. Insomma, un cast corale e affiatato, in cui ogni personaggio ha la sua voce e la sua importanza: dal più umile al più altolocato, tutti saranno coinvolti in questa nuova trama che intreccia indagini e sentimenti.
Dietro la macchina da presa ritroviamo il regista Gianpaolo Tescari, già artefice della seconda stagione, a garanzia di continuità stilistica. E c’è un dettaglio che farà piacere ai fan dei libri: Maurizio de Giovanni, l’autore dei romanzi originali, ha collaborato nuovamente alla sceneggiatura, insieme a Salvatore Basile, Viola Rispoli e Angelo Petrella. Questo significa che lo spirito della storia rimarrà fedele alla pagina scritta, pur con gli adattamenti necessari al linguaggio televisivo. Non a caso, fino ad oggi la serie è riuscita a conservare quell’atmosfera sospesa tra poesia e malinconia tipica delle opere di De Giovanni, merito anche del suo coinvolgimento diretto nel progetto.
A proposito dei romanzi: questa stagione attinge a pieni mani dagli ultimi libri della saga di Ricciardi – in particolare Per mano mia, Il purgatorio dell’angelo e Il pianto dell’alba – che nei racconti di Maurizio de Giovanni rappresentano il capitolo conclusivo dell’epopea del commissario. Chi li ha letti sa che il finale è da togliere il fiato. Nei romanzi, infatti, il ciclo si chiude con un epilogo tragico: Enrica muore dopo aver dato alla luce la figlia di Ricciardi. Una svolta drammatica che segna profondamente il destino del commissario, lasciandolo con una bambina appena nata e un vuoto incolmabile nel cuore. La domanda che tutti si pongono è: la serie TV avrà il coraggio di seguire fino in fondo questa trama dolorosa?
Gli autori della fiction potrebbero attenuare o modificare qualcosa, ma dalle parole di Lino Guanciale sembra proprio che anche sullo schermo vivremo momenti di grande sofferenza emotiva. L’attore ha confidato che questa è stata la stagione più impegnativa da girare, proprio per le emozioni forti in gioco, e ha descritto ogni episodio come “una ferita aperta” per quanto è intenso e carico di sentimenti. Ci ha avvisato: il pubblico dovrà farsi trovare pronto a tutto. D’altronde, lo vediamo già dai temi messi in campo – la vita, la morte, l’amore, il peso delle scelte – che ci aspetta un finale di stagione potentissimo. Senza svelare oltre, possiamo immaginare che Il Commissario Ricciardi 3 porterà a compimento il percorso del protagonista: in un modo o nell’altro, Luigi Alfredo Ricciardi non sarà più lo stesso uomo di prima. Sarà un viaggio catartico, nel quale ogni protagonista affronterà i propri demoni una volta per tutte.
Noi, dal canto nostro, siamo pronti a farci trasportare. Ogni lunedì di novembre in prima serata, Rai 1 ci condurrà di nuovo tra le vie di Napoli insieme a Ricciardi, ai suoi amori e ai suoi fantasmi. Sarà più di una semplice serie TV: sarà un’immersione nell’animo umano, nelle sue debolezze e nel suo coraggio. Ci sarà da tremare per la suspense, da emozionarsi per un gesto d’amore sussurrato, da riflettere sul senso del destino. Per chi ha seguito questa storia sin dall’inizio, sarà come ritrovare dei vecchi amici e scoprire con il fiato sospeso quale sorte li attende. Il commissario Ricciardi sta per tornare, e noi non lo perderemo di vista un secondo. Prepariamoci a questi nuovi episodi come si fa con gli eventi importanti: con il cuore in gola e la mente aperta. Perché, come ha insegnato questa saga, anche nel buio più nero può brillare una scintilla di luce – e basta un attimo per cambiarci per sempre.
