Tra le luci di Roma riemerge una testimonianza che non concede indifferenza: Ania Goledzinowska presenta Faccia a Faccia con il Demonio, il racconto dei suoi sei anni di esorcismi documentati. Dopo una vita nella moda e nello spettacolo, la sua voce sceglie la verità nuda, capace di interrogare coscienze e memoria.
Un racconto che rompe il silenzio
Roma, 13 ottobre 2025. Dopo un lungo tratto trascorso tra set, passerelle e serate del jet set, Ania Goledzinowska decide di mettere ordine nella propria storia pubblicando con Sugarco Edizioni Faccia a Faccia con il Demonio. L’ex modella ed ex compagna del nipote di Silvio Berlusconi firma un’opera che porta in pagina ciò che molti preferiscono non vedere: sei anni di esorcismi autentici, registrati, verificabili, che si intrecciano con la sua vicenda personale e con un percorso interiore radicale e non negoziabile.
La risonanza è immediata: ne scrivono testate italiane e internazionali. La Stampa, con un articolo firmato da Giacomo Galeazzi, ripercorre la vicenda; The Times UK la porta a un pubblico più ampio, mentre su La Repubblica Filippo Ceccarelli le dedica una recensione a pagina intera. Non è un semplice lancio editoriale: è la presa di parola di chi ha attraversato il crollo e decide di restituirlo, senza sconti e senza orpelli, a chi legge.
Dalla ribalta al buio: sei anni di esorcismi documentati
Tutto cambia a Medjugorje, dove la conversione di Ania imprime una svolta definitiva. Da lì si apre una stagione lunga oltre sei anni scandita da preghiere di liberazione ed esorcismi, con audio e video originali che testimoniano ciò che accade. La seguono figure tra le più note nel ministero dell’esorcistato: Don Gabriele Amorth, Padre Cipriano de Meo e Don Antonio Mattatelli. È un itinerario estenuante e lucido insieme, misurato su fatti, registrazioni, appunti: la materia è incandescente, la documentazione è parte integrante del racconto, un binario che non permette scorciatoie.
Proprio Don Antonio Mattatelli, nella quarta di copertina, definisce il caso di Ania come un vero e proprio episodio di possessione, con segni preternaturali e soprannaturali coerenti con questi percorsi. Riferisce di dialoghi diretti con spiriti maligni, elementi ierognosi, conoscenza di fatti nascosti – anche appartenenti al dominio pubblico – ed esperienze extracorporee, arrivando a raccomandare la lettura del volume. Sono parole che pesano, perché nascono dall’osservazione di chi ha seguito da vicino una vicenda che toglie il fiato e obbliga a guardare oltre la superficie.
Retroscena mai raccontati del jet set
La narrazione non rinuncia ai chiaroscuri della vita mondana. Ania riordina memorie e retroscena: la co-conduzione televisiva accanto a Marco Predolin, le foto accanto a Emanuele Filiberto di Savoia, la lunga storia con il cantautore Francesco Baccini. Nel libro riaffiorano episodi che hanno fatto mormorare salotti e redazioni, ma qui prendono corpo dentro una trama più ampia, quella di una donna che si è messa in discussione fino alle radici, rimettendo al loro posto gloria, cadute, perdono.
Trovano spazio anche pagine rimaste fuori dal racconto pubblico: la famosa cena di compleanno in cui Ania canta “Happy Birthday” a Silvio Berlusconi uscendo da una torta, e il momento – inatteso – in cui lo vede commuoversi. E poi i segreti di Villa Certosa, tra cui un bunker sotterraneo, un orto con una piantina di “Viagra” e altri dettagli mai rivelati finora. Non c’è compiacimento: c’è la restituzione asciutta di ciò che è stato, senza spostare una virgola.
Smentite e precisazioni sul caso Bunga Bunga
In mezzo a ricostruzioni spesso imprecise, Ania chiarisce un punto decisivo: pur essendo stata vicina alla famiglia Berlusconi, non ha avuto alcun ruolo nel caso “Bunga Bunga”. Non è mai stata citata in atti, non è mai stata chiamata a testimoniare, non è mai entrata in alcun procedimento giudiziario. Questo dato, spesso travisato in passato, viene qui riportato con nettezza per chiudere definitivamente la porta a fraintendimenti e illazioni che hanno pesato sulla sua immagine.
La scelta di precisare non nasce dall’ansia di difesa, ma dall’urgenza di rimettere i fatti in ordine. La vicinanza a un nome ingombrante come Silvio Berlusconi ha generato un cono d’ombra in cui è stato facile confondere tutto. Il libro si prende il tempo di separare la cronaca dalla fantasia, ricordando che la reputazione si tutela con atti concreti e parole verificabili. Ogni pagina, qui, ha il sapore di una prova.
Dentro le pagine: prove, voci e ombre
Il cuore del volume è fatto di trascrizioni autentiche dei dialoghi tra demonio ed esorcista, accompagnate da QR CODE che consentono di ascoltare le registrazioni originali. Il lettore non è invitato a credere sulla fiducia: può ascoltare, confrontare, farsi un’idea. È una scelta coraggiosa, che mette la materia più delicata nelle mani di chi legge, con la consapevolezza che la verità tollera la luce quando è sostenuta dalle prove.
Pagina dopo pagina emergono visioni, fenomeni difficili da spiegare e riferimenti a episodi di cronaca. Tra questi, il richiamo al caso Elisa Claps, affiorato durante un esorcismo e riportato nelle trascrizioni. È un corridoio stretto, in cui la parola si fa responsabilità e la memoria si carica di peso specifico. Il lettore entra in una terra di confine, dove la realtà sembra slittare e, proprio per questo, chiede di essere tenuta ferma con serietà e misura.
Una nuova reputazione e i riconoscimenti ottenuti
Oggi Ania è una voce riconosciuta nel panorama letterario. Nel maggio 2025 è stata relatrice al corso ufficiale per esorcisti e preghiera di liberazione presso l’Università pontificia, ricevendo un apprezzamento altissimo per la chiarezza e per la testimonianza diretta. Non si tratta di un’ospitata di circostanza, ma di un riconoscimento del percorso e del rigore con cui ha saputo raccontarlo, trasformando una vicenda personale in una riflessione collettiva che interroga credenti e scettici.
I risultati parlano anche attraverso i premi: il Premio Feniks come miglior libro dell’anno per i giovani, con oltre 70.000 copie vendute del bestseller Salvata dall’inferno; il riconoscimento al Festival della Vita; il Primo Premio al Gilak Film Festival (Iran) per il documentario sulla sua storia. Traguardi diversi che compongono un’unica traiettoria: portare nel dibattito pubblico un tema scomodo con la forza dei fatti e la delicatezza delle parole giuste.
Un invito a guardare in faccia il male
Faccia a Faccia con il Demonio non è solo un libro: è un atto di coraggio, una denuncia, un viaggio fino al bordo dell’abisso per mostrare che la salvezza esiste davvero. Il male c’è, anche quando non lo si vede; ma, come ricorda Ania, non ha l’ultima parola. Tra confessione e cronaca, tra lacrime e respiro, questo racconto stringe la mano al lettore e lo accompagna dove pochi osano sostare, per tornare più lucidi e più liberi.
Chi desidera approfondire, dialogare, proporre un’intervista o portare questo tema in un contesto pubblico trova in Ania un’interlocutrice disponibile. Il confronto è parte del cammino: si apre con l’ascolto, prosegue con le domande e si chiude – forse – con una consapevolezza nuova. Parlare di queste pagine significa condividere responsabilmente una storia che tocca nervi scoperti e chiede verità, dignità, misura.
