Ritorno in grande stile per Elena Andreoli e Paolo Tomelleri: il 26 ottobre, nel foyer del Teatro degli Arcimboldi di Milano durante JAZZMI, la coppia artistica presenterà in anteprima nazionale Beautiful Love, il nuovo album appena uscito. Un appuntamento pensato per ascoltare da vicino una visione del jazz che accarezza la tradizione e la rinnova con audacia.
Un’anteprima che celebra tradizione e presente
Beautiful Love è il debutto discografico di Elena Andreoli, pubblicato da Snatch Noise e disponibile in versione fisica e digitale. Il lavoro è stato registrato al Crossroad Studio di Milano e distribuito dalla A&R di Andrea Pellizzari. Nove brani, tra notissimi e perle meno frequentate, firmati da autori come Duke Ellington, Irving Berlin e Jimmy McHugh, vengono ripensati con una libertà che non tradisce il solco originale. Il repertorio classico, così, si veste di nuove trame sonore: più scattante, più incisivo, sempre rispettoso del passato ma con una pulsazione dichiaratamente contemporanea.
<p<Come vocalist e autrice, Andreoli posiziona al centro del suo percorso l’intreccio tra parola e melodia. Con una voce calda e trascinante, mescola con naturalezza swing, blues, ragtime, bebop ed early jazz, privilegiando standard meno abusati. La sua bussola interpretativa è limpida: rendere propri i testi comprendendone contesto, autore e ragione d’essere. Solo così, racconta, un brano diventa vivo, e la storia che contiene riesce a vibrare anche oggi. Dentro questa cifra espressiva si colloca l’album, che evita l’omaggio formale per farsi dichiarazione di identità: un jazz fresco, energico, deciso.
Il concerto al TAM durante JAZZMI, tra ritorni e un pubblico che aspetta
Nel foyer del TAM, domenica 26 ottobre alle ore 18, Andreoli e Tomelleri tornano dopo un anno dai due sold out registrati al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Con loro saliranno sul palco Joe Zangaro (pianoforte), Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Davide Parisi (chitarra e ukulele), Chiara Bianchi (contrabbasso) e Alberto Traverso (batteria e cori). Biglietto a 20 euro, con prevendita online. L’evento si svolge nell’ambito di JAZZMI ed è sostenuto da Sergio Noviello-Cosmetic Surgery, nel segno di buona musica, armonia e bellezza.
La serata ha il sapore del rientro a casa: un anno fa, la doppia sala piena ha consegnato a Andreoli e Tomelleri un pubblico attento e affezionato. Oggi quel dialogo si riapre nella cornice del festival, con la presentazione in anteprima nazionale di Beautiful Love. È il momento di portare dal vivo un’idea sonora che unisce eleganza, energia e una narrativa capace di attraversare epoche diverse, tratteggiando un viaggio che parla anche al presente.
Brani che raccontano storie
L’album si apre con After You’ve Gone, pagina che afferma orgoglio e valore personale; nell’arrangiamento emergono timbri che evocano percussioni marziali, a sottolineare decisione e carattere. Frim Fram Sauce gioca con ironia sulle ossessioni legate a peso e dieta, diventando un divertissement irresistibile da cantare. Happy Feet spinge al sorriso e al movimento, leggero e contagioso. Ogni episodio mette in campo una sfumatura emotiva diversa, invitando l’ascoltatore a entrarci dentro senza difese, tra ritmi che trascinano e dettagli che accarezzano l’orecchio.
Seguono On the Sunny Side of the Street, autentico inno alla speranza con il testo di Dorothy Fields in primo piano, e la title track Beautiful Love, che conquista per dolcezza e misura. Ain’t She Sweet, uscita anche come singolo a fine settembre, è la prima canzone che Andreoli ha imparato a cantare e suonare all’ukulele. L’intramontabile It Don’t Mean a Thing (If It Ain’t Got That Swing) di Ellington qui accelera di brillantezza, mentre Blue Skies di Irving Berlin entra per la sua perfezione formale. Chiude Whispering, proposta in chiave groove, energica nonostante il titolo suggerisca un sussurro.
Il dialogo tra voce e clarinetto, un equilibrio che apre nuove strade
Per Paolo Tomelleri, ogni traccia del disco è un piccolo universo autonomo: le ballad rinunciano al superfluo per colpire nel profondo, mentre lo swing classico si fa propulsione pura. È un gioco di sottrazione e intensità, dove il clarinetto guida, risponde, incalza, e la voce di Andreoli si intreccia con naturalezza, trovando un baricentro emotivo che tiene insieme memoria e presente senza sforzo.
La collaborazione non si ferma qui. Andreoli anticipa che durante il concerto degli Arcimboldi presenterà altri brani in lavorazione per un secondo disco ancora in coppia con Tomelleri. Il timbro del suo clarinetto, racconta, si unisce alla voce in modo sorprendentemente spontaneo, mentre la scrittura, oggi, la coinvolge più che mai. Un cantiere aperto che lascia intravedere nuove direzioni e nuove storie, nate dall’equilibrio tra istinto, mestiere e ascolto reciproco.
Radici, maestri e percorso di Tomelleri
Considerato tra i clarinettisti jazz più noti in Italia, Paolo Tomelleri vanta un cammino artistico ricco di incontri importanti. Ha lavorato con Bruno De Filippi, Tony Scott, Joe Venuti, Clark Terry, Bill Coleman e Phil Woods, muovendosi con autorevolezza tra palchi e registrazioni. Parallelamente ha incrociato alcune icone della musica leggera italiana: Enzo Jannacci, Ornella Vanoni, Giorgio Gaber, Adriano Celentano, Luigi Tenco. Una trama di esperienze che affina orecchio e sensibilità, mettendo in gioco stile e misura.
Nel progetto condiviso con Andreoli, questa eredità si traduce in una presenza discreta ma determinante. Il peso delle radici non frena, semmai sostiene: il risultato è un suono capace di rinfrescare i classici con rispetto e slancio, riaccendendone la forza comunicativa. L’incontro tra due visioni — quella della vocalist, orientata alla parola e alla narrazione, e quella del clarinettista, focalizzata sulla forma e sull’energia del linguaggio jazzistico — produce un equilibrio di rara efficacia.
Progetti oltre l’album d’esordio, dal palco allo schermo
Parallelamente al sodalizio con Tomelleri, Elena Andreoli sta lavorando con il trombonista e compositore Andrea Andreoli, jazzista di grande talento, a un album di inediti atteso nei prossimi mesi. È un percorso che corre su un binario diverso ma comunicante, dove scrittura e arrangiamento guardano avanti, pur mantenendo quel legame emotivo con la canzone che ne ha definito la cifra artistica.
Da segnalare anche Girl in the Mirror, brano firmato come autrice insieme al trombonista bergamasco Andrea Andreoli e al batterista Alberto Traverso, che Andreoli interpreta nella commedia Stella gemella del regista Luca Lucini, con Margherita Buy e Laura Morante. Il film è in arrivo al cinema e aggiunge un altro tassello a un anno intenso, in cui palcoscenico e grande schermo si richiamano, amplificando risonanze e possibilità espressive.
