Un racconto che scorre tra cinema e memoria collettiva: l’acqua diventa metafora, linguaggio e impegno concreto in una Roma che celebra la settima arte e chi la abita, dai maestri ai nuovi autori. Un itinerario che unisce sguardi, luoghi e coscienze, con un obiettivo semplice e potentissimo: trasformare l’emozione in consapevolezza.
L’acqua in scena: l’identità di un festival e di una città
La XX edizione della Festa del Cinema di Roma si svolge dal 15 al 26 ottobre 2025, con il cuore pulsante all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e una costellazione di sale e iniziative diffuse in città. In questo tessuto vivo, la partecipazione di Acea orienta il racconto verso la risorsa più essenziale, portando l’elemento idrico al centro della narrazione culturale. È un progetto che nasce per coinvolgere il pubblico e far dialogare creatività e responsabilità ambientale, come ribadito dalla Fondazione e dai canali istituzionali della città, che fissano date e sedi dell’evento, consolidandone il profilo internazionale.
L’impronta esperienziale è riconoscibile già nei simboli: un Blu Carpet che guida gli spettatori verso lo stand dedicato e uno storico Teatro Olimpico che, per tutta la durata della manifestazione, assume l’identità di Teatro Olimpico Acea, ospitando anche la mostra “Acea Heritage”, un viaggio nella cultura industriale e nella storia della società. L’idea è semplice e forte: trasformare il passaggio del pubblico in un gesto di attenzione e di cura per l’acqua, con una presenza che unisce divulgazione, cinema e comunità. Sono i contenuti annunciati da Acea e rilanciati dalla Fondazione, che mettono l’accento sulla sostenibilità come filo conduttore del programma.
Una retrospettiva che scava nella memoria dell’acqua
Con la rassegna “Gocce di cinema”, curata in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, Acea propone una selezione che guarda all’acqua come paesaggio emotivo, materiale, etico. Il percorso intreccia grandi classici e titoli d’autore: tra i film segnalati figurano La forma dell’acqua, Watermark, Lo squalo, Nostalghia, Da qui all’eternità, Lampi sull’acqua, I prigionieri dell’oceano, Nel tempo di Cesare e L’isola della cura. È un mosaico che invita a leggere l’acqua come metafora di passaggi, desideri e ferite, capace di unire memoria, ecologia e immaginario collettivo.
La rassegna trova casa anche negli spazi del Teatro Olimpico Acea, che per l’occasione diventa luogo di incontro tra pubblico e opere, mentre il foyer accoglie materiali e oggetti storici provenienti da “Acea Heritage”. Così il percorso espositivo estende la visione dei film, trasformando la sala in un ambiente di riflessione sul rapporto tra città, infrastrutture e bene comune. L’intenzione dichiarata dagli organizzatori è di tenere insieme incanto e coscienza, offrendo al pubblico l’opportunità di rivedere, riscoprire e confrontarsi con i diversi “volti” dell’acqua e con la sua presenza concreta nella vita urbana.
I Mille Volti dell’Acqua: giovani autori e responsabilità
Accanto alla retrospettiva, torna il contest di cortometraggi “I mille volti dell’acqua”, quest’anno declinato nel tema “I custodi dell’acqua. Difendere il futuro goccia dopo goccia”. L’iniziativa, sviluppata con il Centro Sperimentale di Cinematografia, invita registi e videomaker a raccontare l’acqua attraverso fiction, documentario o animazione, con l’obiettivo di sensibilizzare su riuso, risparmio e tutela. Il percorso, confermato anche nella rassegna estiva Roma Cinema Arena, ribadisce l’impegno di Acea a sostenere nuove voci e linguaggi che intrecciano creatività e sostenibilità.
La selezione finale approda in sala: il lavoro migliore tra i corti finalisti viene scelto da una giuria composta da Acea e dai critici del Centro Sperimentale, con proiezione fissata al 15 ottobre presso il Teatro Studio Borgna dell’Auditorium. Al vincitore è assegnato un Premio Speciale Gruppo Acea del valore di 5.000 euro, mentre l’intero cartellone dei corti è disponibile anche nello stand Acea, raggiungibile percorrendo il Blu Carpet. È un invito a guardare e, insieme, a prendersi cura di una risorsa che definisce il nostro quotidiano.
Le attese in sala e la serata dedicata
Tra gli appuntamenti più attesi, la serata Acea in Sala Sinopoli ospita l’anteprima di un titolo di punta della kermesse. Nella programmazione comunicata dagli organizzatori è indicata la proiezione di Emilia Pérez di Jacques Audiard la sera di lunedì 21 ottobre, alla presenza del management del Gruppo. Il segno è chiaro: la partecipazione d’impresa assume la forma di un gesto culturale, capace di aprire una conversazione pubblica sulla qualità delle scelte e sul senso del guardare insieme.
Nel calendario della Festa figurano inoltre molte anteprime attesissime. Tra i titoli che alimentano il dibattito internazionale, spicca il “Dracula” di Luc Besson, con un cast che richiama l’attenzione dei media e del pubblico, segno della vocazione globale di questa edizione. È un termometro dell’energia che circola tra le sale, tra il rosso dei red carpet e le traiettorie autoriali che ridisegnano i confini tra cinema popolare e ricerca. La presenza del film nel programma 2025 è stata sottolineata dalle testate che seguono la selezione ufficiale e gli ospiti internazionali.
Spazi, pubblico, prezzi: una città che accoglie
La Festa abita Roma moltiplicando i suoi luoghi: oltre alle sale principali dell’Auditorium (Sinopoli, Petrassi, Teatro Studio Borgna), il programma si allarga a Cinema Giulio Cesare, MAXXI, Casa del Cinema, Teatro Olimpico Acea, Teatro Palladium e Nuovo Cinema Aquila. La biglietteria apre in prevendita l’8 ottobre, con una fascia prezzi che varia in base alle sale e una politica di accessibilità che conferma la vocazione popolare dell’evento. Orari e sedi della biglietteria fisica, durante la Festa, sono indicati dai canali ufficiali della Fondazione.
Questa geografia diffusa non è solo logistica: è l’immagine di una città che si riconosce nella propria comunità di spettatori, capace di affollare i foyer e di trasformare ogni proiezione in un tempo condiviso. Nel flusso degli incontri, dei saluti e delle scoperte, l’acqua rimane il motivo narrativo che connette retrospettive e nuovi sguardi, mentre lo stand Acea all’Auditorium diventa un avamposto di dialogo sui corti in concorso e sui racconti che ci interrogano su come abitiamo il nostro presente.
Risposte lampo per orientarsi
Quando si svolge la Festa e dove si concentra il programma?
Dal 15 al 26 ottobre 2025, con centro nevralgico all’Auditorium Parco della Musica e proiezioni in varie sale della Capitale, tra cui il Teatro Olimpico Acea e la Casa del Cinema.
Che cos’è il Blu Carpet e perché è importante?
È un percorso simbolico che conduce allo stand Acea e richiama l’attenzione sulle risorse idriche, trasformando l’accesso alle sale in un gesto di consapevolezza collettiva.
Dove posso vedere i corti del contest?
Nello stand Acea all’Auditorium e nella proiezione del 15 ottobre al Teatro Studio Borgna, dove viene annunciato il vincitore.
Qual è il premio per il miglior cortometraggio?
Un riconoscimento economico di 5.000 euro, assegnato come Premio Speciale Gruppo Acea.
Un impegno che si fa racconto
Di fronte a una città che vive di cinema, il progetto che mette l’acqua al centro non è soltanto un cartellone parallelo: è un patto con gli spettatori, una promessa di attenzione e ascolto. Il nostro sguardo racconta ciò che accade in sala e fuori, cercando il punto in cui la meraviglia dell’immagine incontra la responsabilità del gesto. È lì che il cinema, a Roma, risuona più forte: quando l’emozione diventa coscienza condivisa.
