Tre giorni intensi hanno restituito l’immagine di un’industria che accelera: TTG Travel Experience e InOut | The Hospitality Community hanno chiuso a Rimini con un ulteriore balzo delle presenze, segnando un +3% rispetto al 2024 e confermando un trend in crescita che non mostra esitazioni.
Numeri che contano, incontri che trasformano
Alla Fiera di Rimini, la 62esima edizione si è conclusa il 10 ottobre 2025 con un consuntivo netto: affluenza in aumento del +3% sul 2024 e un ritmo costante di espansione negli ultimi tre anni, sia per qualità dei visitatori sia per la soddisfazione degli espositori. Per l’organizzatore Italian Exhibition Group, è la conferma di un modello che funziona e che attira operatori pronti a investire, firmare accordi, decidere strategie. A supporto, oltre 19.500 meeting tracciati sulla piattaforma di matching, un dato che dà la misura concreta del business generato durante la manifestazione, come evidenziato dalla comunicazione di chiusura rilanciata dalla stampa locale specializzata.
Il marketplace messo in scena ha un perimetro evidente: 2.700 brand espositori, 1.000 buyer da 75 Paesi, 60 startup, oltre 400 relatori tra istituzioni, imprese e accademia e 700 giornalisti accreditati. Una platea selezionata che ha popolato padiglioni e arene con una partecipazione vivace, internazionale, fertile di contatti qualificati e di progetti. L’impressione condivisa nei corridoi è che il settore si sia dato un’agenda nuova, concreta, nella quale le idee non restano sul palco ma scendono nei tavoli negoziali e si traducono in passi operativi.
Programma, temi e sguardo sul futuro: la mappa di una “nuova era”
Il filo rosso dell’edizione 2025, “Awake to a New Era”, ha orientato più di 200 eventi distribuiti in 7 arene tematiche, chiamando a raccolta riflessioni su intelligenza artificiale, competenze, sostenibilità e design dell’accoglienza. Non uno slogan, ma un invito ad aggiornare le regole del settore: integrare visione etica e tecnologia, investire in formazione, sperimentare modelli capaci di anticipare le domande dei viaggiatori. Il calendario ufficiale ha dato sostanza a questo percorso con panel e workshop specialistici che hanno scandito tutte le giornate di fiera.
La proiezione internazionale è stata evidente fin dall’apertura: buyer e delegazioni da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, fino a India, Cina e Sud America. La fotografia emersa alla vigilia, con il perimetro dei paesi e l’ampiezza del programma, ha trovato riscontro nei padiglioni gremiti e in un’agenda di appuntamenti serrata. In controluce, si intravvede una domanda globale sempre più selettiva, attenta a prodotti autentici e sostenibili, e disposta a riconoscere valore all’esperienza quando è costruita con cura.
I territori al centro: identità, cammini, sapori
Le regioni italiane hanno portato un racconto corale dell’incoming nazionale: borghi e cammini, paesaggi rurali e turismo enogastronomico si sono composti in un mosaico di proposte che dialoga con i mercati esteri. A fianco, le destinazioni internazionali hanno presentato itinerari che puntano su esperienze immersive, percorsi tematici e nuove modalità di fruizione. Dentro a questa trama, il viaggio torna a essere relazione con i luoghi, una promessa di scoperta calibrata su tempo, stagionalità, cura del dettaglio.
Nel continuo scambio fra promozione e prodotto, gli operatori hanno ragionato su come allungare le stagioni, distribuire i flussi e valorizzare risorse locali senza snaturarne l’identità. L’equilibrio tra crescita e tutela rimane la prova più impegnativa: la domanda c’è, sta cambiando e pretende coerenza. Il confronto in fiera ha riportato sul tavolo le parole chiave che contano davvero: trasparenza, misurazione degli impatti, responsabilità condivisa tra pubblico e privato, narrazioni credibili ancorate a ciò che i territori possono sostenere nel tempo.
Il segnale delle istituzioni e il ruolo della formazione
L’apertura con l’intervento del Ministro del Turismo Daniela Santanchè ha rimarcato la valenza sistemica della filiera, richiamando il peso del turismo nell’economia nazionale, pari a circa il 13% del Pil, e l’importanza delle relazioni internazionali, fresche della prima edizione italiana del WTTC Global Summit 2025. Il messaggio istituzionale ha dato sponda a un settore che chiede regole certe e politiche di accompagnamento su innovazione, lavoro, sostenibilità e attrazione di investimenti.
Non meno significativo il contributo del mondo accademico e dell’innovazione: nella Next Start-up Arena università, associazioni e imprese hanno incrociato analisi, pitch e casi d’uso, con focus su competenze digitali e nuovi profili professionali. La presenza di partner come Associazione Startup Turismo e interventi dedicati di player della consulenza hanno reso l’area un laboratorio in tempo reale, pensato per far emergere soluzioni già pronte all’adozione nelle aziende.
Lusso: un comparto che trascina valore
Tra i driver più dinamici spicca il turismo del lusso, che in Italia esprime oltre 9 miliardi di euro di spesa diretta negli hotel 5 stelle e 5 stelle lusso, pari al 16,8% del fatturato alberghiero complessivo. Numeri che descrivono una domanda evoluta, capace di spingersi oltre le città d’arte verso destinazioni più riservate, dove l’esperienza diventa elemento distintivo e motivo di scelta. Sono dati consolidati che hanno attraversato con forza il dibattito nei padiglioni.
In questa cornice, il Luxury Event by TTG ha sottolineato l’expertise italiana nell’hotellerie di alta gamma con oltre 1.600 incontri di business in un’unica giornata, preludio alla svolta annunciata: Aura – The Luxury Travel Event, nuovo appuntamento internazionale che debutterà a Firenze dal 27 al 29 ottobre 2026. Una tre giorni pensata per buyer e seller del segmento, con focus sull’incontro tra prodotto, territorio e distribuzione. Un passo che consolida la leadership dell’ecosistema legato a TTG sul fronte high-end.
Ospitalità e benessere: l’estensione naturale del viaggio
Parallelamente, InOut | The Hospitality Community ha mostrato il lato progettuale dell’accoglienza: dai servizi alle forniture, dall’arredo indoor e outdoor alle soluzioni per spiagge e campeggi. Il tema del wellness ha trovato espressione compiuta nell’area Poolwide, dove si incrociano spa, saune, idromassaggi e dispositivi per il trattamento dell’acqua. Qui il benessere viene inteso come esperienza completa, intreccio di cura di sé, alimentazione di qualità e armonia psicofisica che abbraccia ospite e destinazione.
La direzione è chiara: l’ospite cerca equilibrio e rigenerazione, e le strutture che sanno integrare rituali sensoriali, proposta gastronomica e attività sportive costruiscono un racconto memorabile, allineato alle nuove aspettative. È in questa sintesi che design, tecnologia e sostenibilità diventano parte della stessa promessa di valore, incidendo sulla reputazione delle strutture e sul ritorno degli investimenti in termini di tariffe medie e fedeltà.
Domande rapide per orientare scelte immediate
Che cosa significa il +3% di presenze per un evento B2B come TTG e InOut? Vuol dire più opportunità concrete: più contatti profilati, più trattative, più accordi. Il dato, maturato nella tre giorni chiusa il 10 ottobre 2025, è sostenuto da una piattaforma che ha registrato oltre 19.500 meeting, segnale di un ecosistema che non cresce solo nei volumi ma nella qualità delle interazioni, trasformando l’affluenza in pipeline commerciale misurabile e in prospettive di medio periodo per gli operatori presenti.
Perché l’internazionalizzazione dei buyer da 75 Paesi è decisiva? Perché amplia i mercati raggiungibili nell’immediato, diversifica il rischio e accelera i tempi di go-to-market di prodotti e destinazioni. La presenza di delegazioni da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, India, Cina e Sud America garantisce ascolto a proposte anche di nicchia, con la possibilità di testare posizionamenti diversi e di intercettare trend che, una volta rientrati nei Paesi d’origine, definiscono le prossime stagioni.
Come si traduce sul territorio il focus su innovazione e competenze? In progetti operativi: digitalizzazione dei processi, adozione di strumenti di intelligenza artificiale per personalizzare l’esperienza, formazione continua del personale e collaborazione con università e startup. Le arene dedicate e la Next Start-up Arena hanno favorito l’incontro tra ricerca e impresa, con contenuti pensati per essere implementati subito nelle strutture ricettive e nelle DMO, evitando soluzioni estemporanee e non scalabili.
Il lusso è davvero un volano anche fuori dalle città d’arte? Sì, perché ragiona per esperienze a valore aggiunto e cerca autenticità. I numeri di Demoskopika – oltre 9 miliardi di spesa diretta e un’incidenza del 16,8% sul fatturato alberghiero – mostrano un pubblico alto-spendente disposto a spostarsi verso mete riservate, se la proposta è unica e curata. In quest’ottica, il segmento traina filiere locali, dal food all’artigianato, con effetti diffusi sulla destinazione.
Un’eco che rimane: responsabilità e visione condivisa
Quello che resta, al di là dei numeri, è la sensazione di un settore che ha ritrovato voce e responsabilità. Abbiamo visto pragmatismo e coraggio: istituzioni che ascoltano, imprese che investono, territori che sperimentano. L’eco di TTG Travel Experience e InOut non si esaurisce nei padiglioni di Rimini; si traduce in impegni, roadmap, reti professionali che continuano a lavorare dopo gli stand. È qui che, per noi, si misura la differenza: nello sguardo lungo, nella cura dei dettagli, nella volontà di mettere al centro chi viaggia e chi accoglie.
