È finito bene un viaggio che, per chi era seduto in cabina, è sembrato interminabile. Un volo Ryanair decollato da Pisa e diretto a Glasgow Prestwick ha dovuto ripiegare su Manchester dopo una serie di avvicinamenti falliti in Scozia e un’emergenza carburante dichiarata in volo.
Atterraggio fuori programma e attimi sospesi
La rotta sembrava routine, ma la sera del 3 ottobre la traiettoria del Boeing 737-800 operato da Malta Air per Ryanair si è trasformata in un percorso a ostacoli. Dopo due avvicinamenti non riusciti a Prestwick e un ulteriore tentativo abortito a Edimburgo, l’equipaggio ha trasmesso il codice d’emergenza 7700 e ha dichiarato un “fuel Mayday”, la procedura che comunica una criticità immediata di carburante. Il dirottamento su Manchester è stato l’unico sbocco possibile. Secondo i resoconti ripresi da testate britanniche e statunitensi, all’arrivo erano rimasti circa 220 chilogrammi di carburante, una stima equivalente a cinque o sei minuti di volo effettivo: un margine minimo che ha reso palpabile la tensione a bordo, pur con un esito sicuro in pista.
L’episodio, raccontato e dettagliato da più organi d’informazione, è ora al vaglio degli investigatori della sicurezza del Regno Unito. L’AAIB ha avviato accertamenti per ricostruire la sequenza di decisioni, i vincoli imposti dal meteo e l’evoluzione del consumo di carburante in una fase in cui ogni go-around incide in modo significativo sulle riserve. La compagnia ha fatto sapere di aver notificato l’accaduto alle autorità competenti e di collaborare con gli inquirenti. È il passaggio necessario per distinguere la pressione degli eventi dalla piena aderenza alle procedure.
Il cielo contro: la cornice meteo che ha piegato i piani
Quel venerdì sera, la Scozia era investita da Storm Amy, la prima tempesta nominata della stagione 2025/26. Il Met Office aveva emanato allerte amber per vento forte su ampie aree del Nord e delle Isole, con raffiche prossime a 100 miglia orarie e precipitazioni intense capaci di disarticolare i trasporti. In simili condizioni, le finestre di atterraggio si comprimono e l’operatività aeroportuale si fa estrema, soprattutto su scali esposti all’Atlantico come Prestwick. La meteorologia, in serate così, non è semplice sfondo: diventa protagonista.
Le ore successive hanno consolidato il quadro: tra la sera del 3 e il 4 ottobre, i dati ufficiali hanno registrato raffiche fino a 96 mph a Tiree nelle Ebridi Interne, con potenziali record di ottobre in diverse stazioni del Nord. La traiettoria della tempesta, influenzata da interazioni in Atlantico, ha reso particolarmente insidiose le fasi di finale con vento al traverso e improvvisi wind shear. Quando atmosfera e pista lottano, il margine di manovra si misura in secondi e litri.
La cronologia tecnica: tre go-around, un’emergenza e una scelta obbligata
Ripercorrere i minuti chiave aiuta a leggere l’evento. In avvicinamento a Prestwick, il primo tentativo è stato interrotto per condizioni sfavorevoli; un secondo approccio, preceduto da attesa in circuito, ha avuto identico esito. Il volo è quindi passato a Edimburgo, dove anche il terzo tentativo è stato abortito. Dopo circa 110 minuti dal primo go-around, i piloti hanno impostato la rotta su Manchester, atterrando in sicurezza ma con una quantità residua di carburante indicata in 220 kg. Dati e tempi sono stati ricostruiti da fonti specializzate che hanno analizzato anche i messaggi trasmessi e le condizioni meteo riportate nei METAR degli scali coinvolti.
Nell’arco di pochi circuiti, il profilo energetico dell’aeromobile è cambiato radicalmente: ogni riattaccata richiede spinta, configurazioni variabili e nuova salita, con consumi elevati. La dichiarazione di “fuel Mayday” ha immediatamente garantito priorità operativa e la sequenza di assistenza prevista per le emergenze, riducendo al minimo attese e conflitti di traffico. Quando la riserva scende verso soglie critiche, la catena decisionale si restringe: l’unico obiettivo diventa toccare terra presto e bene.
Regole e riserve: cosa prevede la normativa sul carburante
Nel trasporto aereo commerciale, la riserva “final” per aeroplani con motori a turbina equivale a 30 minuti a 1.500 piedi alla velocità di attesa. È il cuscinetto minimo, previsto dai regolamenti europei e recepito dalle autorità britanniche, che si aggiunge a taxi, trip, alternate, contingency ed eventuale extra fuel. Quando la stima di atterraggio scende sotto la final reserve, la fraseologia standard impone la chiamata “Mayday fuel”, che attiva priorità assoluta. È la linea rossa che separa l’operatività ridotta dall’emergenza conclamata.
Le stesse disposizioni distinguono tra “minimum fuel” – che segnala l’impossibilità di ulteriori ritardi pur senza emergenza immediata – ed “emergency fuel/Mayday”, che indica l’attesa di atterraggio con carburante inferiore alla final reserve. Nel caso in esame, la trasmissione del 7700 e la dichiarazione di “fuel Mayday” hanno consentito di comprimere la sequenza d’arrivo a Manchester, in coerenza con la dottrina internazionale e i protocolli su cui gli equipaggi si addestrano regolarmente.
Voci dall’aereo e una partenza segnata dalle proteste
Tra i passeggeri, Alexander Marchi ha descritto ai media locali la sensazione di sollievo mista a spavento che ha attraversato la cabina al contatto con la pista di Manchester. Il suo racconto, ripreso dalla stampa, colloca le prime apprensioni già in discesa verso la Scozia, con bruschi riassetti e riattaccate che hanno amplificato l’ansia. Le testimonianze, pur filtrate dall’emozione, restituiscono fedelmente lo stress di una fase in cui ogni rumore e ogni virata si caricano di significato.
La giornata, però, era cominciata complessa già in Toscana. Nel pomeriggio del 3 ottobre, manifestanti pro-Flotilla e pro-Palestina hanno invaso pista e piazzali del Galileo Galilei, costringendo a sospendere temporaneamente le operazioni. Lo hanno riportato in tempo reale l’agenzia ANSA e testate locali, mentre a livello nazionale uno sciopero generale indetto da CGIL e altre sigle ha inciso sui trasporti. Ritardi a catena e condizioni meteo estreme: la combinazione ha reso più fragile l’equilibrio operativo dell’intera rotazione.
Indagine e responsabilità: il perimetro delle verifiche
Gli ispettori dell’Air Accidents Investigation Branch hanno aperto una “serious investigation”, raccogliendo evidenze su pianificazione del carburante, scelte in tempo reale, lettura dei bollettini meteo e gestione del rischio nelle fasi terminali. La compagnia ha confermato di aver informato immediatamente le autorità e di attenersi al riserbo necessario finché le valutazioni sono in corso. Non si tratta di cercare colpe a freddo, ma di isolare fattori, correlazioni e insegnamenti per l’intero sistema.
Le domande sul tavolo sono quelle tipiche di ogni evento con riserva scesa sotto i livelli minimi: il carburante pianificato era adeguato alle previsioni? La scelta degli alternati e la gestione dei tempi d’attesa erano ottimali nel quadro di Storm Amy? C’erano margini per un dirottamento anticipato? Le risposte arriveranno da dati oggettivi – registratori di bordo, tracciati radar, messaggi ATC, METAR e TAF – e contribuiranno a calibrare procedure e formazioni future.
Domande rapide per capire meglio
Quanto sono insolite raffiche come quelle registrate durante Storm Amy? Gli avvisi del Met Office indicavano una tempesta autunnale di rilievo, con punte vicino a 100 mph e potenziali record di ottobre in alcune stazioni. Eventi così intensi non sono la norma, ma rientrano nella climatologia delle perturbazioni atlantiche che colpiscono il Nord del Regno Unito. Per l’aviazione, questi scenari comprimono le finestre d’avvicinamento e impongono margini prudenziali più ampi, specie su aeroporti esposti e coste ventose.
Perché ogni go-around “pesa” così tanto sulle riserve? Una riattaccata implica potenza elevata, riconfigurazione aerodinamica, salita e un nuovo profilo d’ingresso: tutte fasi energivore. Se si sommano più tentativi in uno scenario di vento forte e turbolenza, la curva dei consumi accelera. È per questo che la normativa prevede final reserve, contingency ed extra fuel: cuscinetti che però, in condizioni estreme e ripetute, possono erodersi rapidamente fino a imporre la dichiarazione di “Mayday fuel”.
Che differenza c’è tra “minimum fuel” e “Mayday fuel”? Con “minimum fuel” il comandante avverte che non può accettare ulteriori ritardi senza compromettere la riserva prevista, ma non chiede priorità assoluta. “Mayday fuel” segnala invece che all’atterraggio la quantità stimata sarà inferiore alla final reserve: è un’emergenza a tutti gli effetti, che assegna immediatamente la priorità in sequenza e snellisce la gestione ATC, fino alla pista più favorevole e libera nel minor tempo possibile.
L’indagine dell’AAIB quanto potrà essere approfondita? Le inchieste su eventi classificati come “serious” attingono a un ventaglio ampio di fonti: registrazioni CVR e FDR, comunicazioni con il controllo del traffico, dati meteo certificati, pianificazioni originarie e aggiornate. In parallelo, i soggetti coinvolti forniscono memorie e procedure operative. È un processo meticoloso, pensato per estrarre lezioni utili e replicabili, più che per puntare il dito: l’obiettivo è consolidare sicurezza e prassi future.
Oltre la cronaca: cosa resta di una notte di scelte difficili
La rotta verso Manchester ha chiuso una storia che avrebbe potuto prendere strade ben più dolorose. Resta l’efficacia di procedure che, quando applicate con rigore, tengono insieme priorità, coordinamento e lucidità in momenti di forte pressione. La sicurezza aerea vive di prevenzione, addestramento e decisioni tempestive: tre elementi che, mescolati con la trasparenza delle indagini, trasformano un rischio in una lezione per tutti.
In un fine settimana segnato da Storm Amy e da proteste che hanno rallentato il Paese, questo volo ci ricorda quanto fragile possa essere l’equilibrio operativo quando i tasselli – meteo, traffico, tempi – si muovono all’unisono. Il compito del buon giornalismo è restare addosso ai fatti, dare contesto, pretendere risposte verificate: solo così la cronaca diventa patrimonio comune e strumento di fiducia per chi domani salirà di nuovo a bordo.
