Il viaggio lungo un anno dello Stem Women Congress chiude il cerchio: il 15 ottobre 2025 la tappa finale approda a Milano, negli spazi di Palazzo Castiglioni, per trasformare numeri, storie e speranze in un’unica conversazione sul futuro.
Una città che accoglie il traguardo
Il congresso internazionale dedicato all’inclusione femminile nei settori scientifico‑tecnologici si prepara a vivere a Milano il suo ultimo atto italiano della seconda edizione, con un approdo simbolico a Palazzo Castiglioni, sede storica del sistema confindustriale del terziario. L’appuntamento del 15 ottobre 2025 conferma la sinergia con il Patto per il Lavoro del Comune, un terreno dove orientamento e formazione si intrecciano con le politiche di occupazione locali. La tappa milanese è promossa da Orange Media Group e Women at Business, con il supporto del network di Confcommercio e di Terziario Donna, partner dell’iniziativa annunciata ufficialmente dal sito di Women at Business.
La presenza istituzionale dell’assessora allo Sviluppo economico e Politiche del lavoro Alessia Cappello testimonia un impegno che a Milano ha radici precise: orientamento, formazione e rete tra imprese sono i pilastri ricordati dall’amministrazione in diverse occasioni pubbliche legate al Patto. In questo quadro, l’evento diventa occasione per connettere scuole, famiglie, aziende e istituzioni in una visione comune, capace di trasformare l’energia raccolta in questi mesi in impegni misurabili e prossimi passi.
Dai territori al palco: la rotta di un anno
Il percorso è iniziato con gli Stem Days, tappe che hanno attraversato l’Italia da Bologna a Roma, fino a Torino, animate da incontri con studenti e studentesse, docenti, famiglie e imprese. L’obiettivo è rimasto costante: accendere curiosità e responsabilità, dando cittadinanza a talenti e ambizioni che chiedono spazio. La roadmap ufficiale ha fissato le date di 21 febbraio per Bologna, 30 maggio per Roma e 30 settembre per Torino, a scandire una narrazione che ora trova a Milano il suo momento di sintesi, come confermato dalla pagina dedicata di Women at Business.
Dentro questo cammino, i dati hanno fatto da bussola: tra i giovani 25–34enni in Italia, il 16,8% delle donne possiede una laurea Stem contro il 37% degli uomini, quadro rilevato da elaborazioni su base Istat diffuse da Save the Children. Sulle scelte universitarie, la forbice è evidente: nelle aree Informatica e Ict, le immatricolate sono circa 15,1%, come indicano analisi CNEL‑Istat. Numeri che dicono molto, ma che non cancellano i segnali di tenuta in ambiti come scienze naturali e matematica, dove l’Italia si colloca sopra la media europea secondo le stesse fonti.
Programma: quando scienza e immaginazione si toccano
La giornata si aprirà con la presentazione dei dati più recenti di Istat, incrociati con il sentiment della rete elaborato da Shibumi e con la survey “Donne, Stem e futuro” realizzata da The Wom, il magazine di Mondadori Media che ha scelto di portare in congresso la voce della sua community. È una triade di sguardi – misurazione statistica, ascolto digitale e percezioni generazionali – che offre un quadro dinamico, capace di raccontare non solo la quantità, ma anche la qualità delle aspirazioni femminili verso scienza e tecnologia.
Nei panel del mattino, “Vissi d’arte e di scienza” metterà in dialogo artiste e scienziate, con l’intervento della neuroscienziata Stefania Bruni (Fem Digital) sulle tecnologie neuro‑cognitive come strumenti di ricerca e empowerment. Seguirà “Intelligenza artificiale o ipnosi culturale?”, confronto tra divulgatrici – tra cui Giorgia Fumo – e accademiche sul ruolo dell’IA nell’abbattere barriere educative, con il contributo di Francesco Paolo Schiavone su una piattaforma per la didattica inclusiva. Dalle imprese, spicca il contributo di Siemens Healthineers, attiva nello sviluppo di soluzioni di IA per la sanità.
Dal profondo al cosmo: il pomeriggio che allarga l’orizzonte
Il racconto prosegue con “Dagli abissi alle stelle e ritorno”, dove il palco accoglierà Amalia Ercoli Finzi, pioniera dell’astrofisica italiana, insieme alla figlia Elvina. Sarà un passaggio che unisce la biografia scientifica a uno sguardo intergenerazionale, in un anno che ha già visto la scienziata ricevere riconoscimenti pubblici di rilievo, a conferma di un impegno che continua a ispirare le nuove generazioni e a interrogare il presente sulle opportunità reali per le ragazze nei percorsi Stem.
Accanto a loro, Francesca Sanna esplorerà la “sonificazione” delle stelle, trasformando i dati celesti in esperienza d’ascolto e immaginazione. È un territorio dove ricerca e creatività si incontrano e che negli ultimi anni ha visto crescere sperimentazioni anche in ambito internazionale, segno che l’alfabeto dei numeri può cercare nuove forme di percezione e racconto. La prospettiva introdotta in congresso intende mostrare come la scienza parli a tutti, anche quando cambia linguaggio.
Giovani al centro, aziende in campo
“Step by Stem” è il momento pensato per i più giovani: ragazze e ragazzi che hanno attraversato le tappe locali porteranno sul palco le proprie esperienze, dubbi, scoperte. Tra gli interventi ispirazionali è atteso quello della content creator Tecnolaura, con focus su linguaggi inclusivi e accessibili della tecnologia. Il coinvolgimento dei partner aziendali – da IMCD Italia ad Autostrade per l’Italia fino a Siemens Healthineers – guida workshop e talk sul futuro delle competenze, riconfermando un impegno concreto nella seconda edizione.
In chiusura, la consegna degli Award celebrerà il talento e l’impegno di donne, startup e aziende che promuovono le discipline Stem. L’evento ha ottenuto il logo “No Women No Panel”, iniziativa nata in sede europea e rilanciata in Italia da Rai per una rappresentazione equilibrata nei dibattiti pubblici: un segno che impegna organizzatori e partner a garantire pluralità e parità nei panel e nelle conversazioni. Negli ultimi anni, protocolli e adesioni hanno consolidato questa rete, coinvolgendo istituzioni e territori.
Milano, laboratorio di politiche attive
La sinergia con il Patto per il Lavoro del Comune di Milano non è un cornice formale, ma la scelta di connettere il congresso a un ecosistema urbano che lavora su orientamento, upskilling e occupabilità. Gli interventi pubblici dell’assessorato negli ultimi anni hanno messo ripetutamente al centro la formazione come ponte verso l’occupazione, con un richiamo esplicito alle competenze tecnologiche e digitali che serviranno alle imprese e ai servizi della città.
In questo contesto, la presenza a Palazzo Castiglioni – casa del terziario milanese – valorizza la rete tra associazioni di categoria e mondo dell’innovazione, portando la discussione sulle Stem dentro la quotidianità dei distretti produttivi. La città si conferma quindi luogo di sintesi, dove l’azione pubblica incontra l’energia della società civile, per trasformare la consapevolezza in scelte e le scelte in opportunità di lavoro di qualità.
Le voci, i numeri, le percezioni
La fotografia statistica che aprirà i lavori – curata da Istat – sarà arricchita dall’analisi del sentiment online di Shibumi, realtà che integra social listening e insight sui contenuti digitali per leggere tendenze e linguaggi della rete, e dalla survey di The Wom che indaga aspettative e desideri delle nuove generazioni di donne verso le professioni Stem. È un triangolo informativo che consente di incrociare cosa accade con come viene percepito, terreno cruciale quando si parla di orientamento e scelte formative.
Ne emerge una doppia consapevolezza: il divario numerico resiste, ma cresce la domanda di modelli credibili e strumenti concreti per superare ostacoli culturali e occupazionali. Non è un caso se, nel panorama europeo, l’Italia mostra punti di forza nelle scienze naturali e matematiche, mentre fatica ancora a colmare i gap nell’Ict e in alcune aree dell’ingegneria. Una lettura utile tanto alle istituzioni quanto alle aziende che intendono investire su percorsi di inclusione e sviluppo delle competenze.
Raccontare il futuro, passo dopo passo
La narrazione dell’edizione 2025, “Step by Stem: costruiamo un nuovo genere di futuro”, prende forma attraverso voci diverse: scienziate, artiste, manager, giovani. Nel corso dell’anno, la curatela di contenuto ha ribadito il senso di un racconto che non si accontenta dei numeri, ma cerca di mettere in scena opportunità, dubbi, tentativi, esperimenti. È da questa coralità che nascono i segnali più promettenti, quelli capaci di spostare comportamenti e scelte nel medio periodo.
Le parole di Morena Rossi e Laura Basili – rispettivamente responsabile contenuti e presidente di Stem Women Congress Italia – restituiscono un obiettivo chiaro: andare oltre il confronto, dare voce ai giovani incontrati lungo la strada e offrire loro ispirazioni e modelli positivi. È un invito che si intreccia anche con la performance partecipativa dell’artista Giulia Caruso, chiamata ad animare la giornata lavorando sul confine tra tecnologia e creatività.
Domande lampo, risposte chiare
Quando e dove si svolge l’evento?
Il 15 ottobre 2025 a Milano, negli spazi di Palazzo Castiglioni, per la tappa conclusiva della seconda edizione italiana dello Stem Women Congress.
Chi organizza e con quali alleanze locali?
L’organizzazione è di Orange Media Group e Women at Business. A livello cittadino è confermata la sinergia con il Patto per il Lavoro del Comune di Milano e la collaborazione con il sistema Confcommercio e Terziario Donna.
Quali dati verranno presentati in apertura?
I più recenti dati Istat sul divario nelle Stem, integrati dal sentiment di rete elaborato da Shibumi e dalla survey “Donne, Stem e futuro” di The Wom, dedicata a aspettative e percezioni delle giovani donne.
Perché coinvolgere le aziende, dalla sanità all’energia digitale?
Perché le imprese traducono competenze in occupazione: nel congresso porteranno strumenti e casi, come le soluzioni di intelligenza artificiale in sanità presentate da Siemens Healthineers, con iniziative che mirano ad accelerarne l’adozione clinica.
Come si partecipa?
La partecipazione è gratuita previa registrazione online; è consigliato iscriversi in anticipo per assicurarsi l’accesso ai panel e ai momenti interattivi più richiesti.
Il nostro punto d’arrivo (e di ripartenza)
Raccontare il congresso significa guardare oltre la cronaca di un evento. Significa riconoscere che l’innovazione non avanza per proclami, ma per passi condivisi: orientamento fatto bene, modelli accessibili, politiche del lavoro coerenti, imprese disposte a rischiare su talenti che la statistica sottostima. È qui che scienza e comunità si incontrano, in una città che ha scelto di farne un impegno pubblico e un esercizio quotidiano di responsabilità.
Alla vigilia del 15 ottobre, ciò che conta non è solo il programma sul palco, ma l’eco che lascerà in chi ascolterà quei dati e quelle storie. Se anche una sola ragazza uscirà da Palazzo Castiglioni con la sensazione di potercela fare, se un’impresa deciderà di cambiare un processo di selezione o un’università ripenserà l’orientamento, allora questa giornata avrà raggiunto il suo obiettivo più semplice e, al tempo stesso, più decisivo.
