Un tassello nuovo entra nel mosaico della sostenibilità veneta: una piattaforma digitale pensata per far incontrare amministrazioni locali e imprese attente ai criteri Esg, con l’obiettivo di trasformare idee utili alle comunità in partnership concrete e misurabili. Un passo che punta a rendere stabile quel dialogo tra pubblico e privato che tanti territori invocano da tempo.
Un patto territoriale che prende forma
La Regione Veneto ha dato gambe a un progetto che valorizza l’impegno di chi produce impatto positivo, riconoscendo un ruolo attivo alle società benefit e alle imprese che investono secondo criteri Environmental, social, governance. È un disegno che affonda le radici nella Legge regionale 10/2024, votata nell’aprile 2024, che mette in rete attori pubblici e privati attorno a progetti con effetti ambientali, sociali, culturali e sportivi misurabili sul territorio. Lo ha ricordato anche la cronaca istituzionale nel giorno dell’approvazione, delineando una struttura normativa che rafforza il principio di sussidiarietà e punta a risultati concreti per le comunità locali.
In questo tracciato normativo trova spazio una novità significativa: l’istituzione di un Elenco regionale delle società benefit e delle imprese Esg e di un Registro dei progetti a beneficio comune, strumenti pensati per dare visibilità, ordine e trasparenza al contributo di chi sceglie di generare valore condiviso. Un provvedimento attuativo della Giunta, pubblicato nel novembre 2024 sul Bollettino ufficiale, ha definito regole e procedure per iscrizioni e consultazioni; l’Elenco e il Registro sono destinati a vivere dentro una piattaforma digitale regionale, accessibile e orientata alla massima pubblicità dei dati. È un passaggio tecnico ma cruciale: fissa la spina dorsale operativa di un ecosistema che riconosce e premia le buone pratiche.
Dentro la 10/2024: perché è una prima volta
La norma regionale introduce una prospettiva pionieristica, indicata da più osservatori come una “prima” nel panorama italiano: promuovere e valorizzare, con un impianto dedicato, la collaborazione strutturata tra amministrazioni e imprese che adottano standard Esg o che sono qualificate come società benefit. Lo sottolineano realtà camerali che, nel presentare i servizi alle imprese sul territorio, evidenziano come questa legge apra la via a una co-progettazione stabile tra pubblico e privato, creando un terreno fertile per iniziative che vanno dalla rigenerazione ambientale all’inclusione sociale. In altre parole, una cornice che rende ordinario ciò che prima era episodico.
La legge codifica inoltre la centralità della misurazione dell’impatto. Non basta “fare del bene”: occorre documentarlo, raccontarlo con dati e farlo circolare in modo trasparente. La piattaforma mette in vetrina l’elenco delle imprese iscritte, i progetti candidati e le relative schede descrittive, con l’indicazione degli obiettivi di beneficio comune e dell’impatto generato nel tempo. È un cambio culturale oltre che operativo: l’attenzione si sposta dall’annuncio al risultato, dal singolo intervento al percorso condiviso e verificabile, dentro un impianto pubblico che fa della tracciabilità un requisito essenziale.
Venexus: come funzionerà la piattaforma regionale
Il cuore tecnologico del progetto è Venexus – Veneto Beneficio Comune, una piattaforma digitale che accoglierà registri, progetti e documentazione, abilitando l’incontro diretto tra enti locali e investitori Esg o società benefit. Le amministrazioni potranno pubblicare iniziative a beneficio comune con schede complete; le imprese potranno candidarsi e sottoscrivere accordi digitali con procedure snelle e verificabili, mentre gli utenti potranno consultare informazioni aggiornate su chi fa che cosa, dove e con quali risultati. La logica è eliminare barriere e intermediazioni inutili, favorendo una cooperazione “tracciata” e accessibile. È la traduzione concreta dei principi fissati dagli articoli dedicati a pubblicità e piattaforma nella 10/2024.
La piattaforma nasce per integrare fasi delicate del ciclo di vita delle partnership: dall’iscrizione ai registri alla sottoscrizione degli accordi, fino al monitoraggio dell’impatto ambientale e sociale. L’architettura prevista coniuga trasparenza e sicurezza informativa, coerentemente con l’indirizzo regionale verso infrastrutture digitali standardizzate e performanti. Questo orizzonte è stato rimarcato in più sedi pubbliche, con la Direzione Ict del Veneto impegnata a mettere a disposizione ambienti affidabili e interoperabili per amministrazioni e operatori, anche in coerenza con le regole nazionali sulla digitalizzazione degli appalti e delle piattaforme.
L’aggiudicazione e il nuovo raggio d’azione di ChainOn
Su questo terreno si inserisce la notizia: ChainOn, realtà digitale che opera da anni come marketplace internazionale nel mondo delle sponsorizzazioni, amplia il proprio raggio d’azione verso il settore pubblico, comunicando di essersi aggiudicata la gara europea bandita dalla Regione Veneto per la realizzazione, il lancio e la gestione della piattaforma prevista dalla 10/2024. L’azienda sottolinea l’ambizione di un progetto in cui tecnologia, visione istituzionale e partecipazione dei territori convergono per facilitare la transizione a un’economia più sostenibile, rendendo più immediato e trasparente l’incontro tra domanda pubblica e offerta privata di valore.
La traiettoria tecnologica di ChainOn è nota nel mercato: dalla negoziazione alla firma digitale dei contratti, fino alla registrazione su tecnologie a registri distribuiti, l’azienda ha spinto sull’adozione di strumenti innovativi anche nello sport e nell’intrattenimento, firmando in Italia accordi di sponsorizzazione digitali pionieristici e costruendo un posizionamento centrato su sicurezza, efficienza e velocità. È questo bagaglio a entrare ora in un contesto pubblico dove la tracciabilità delle operazioni è un requisito non negoziabile.
Voci e visione: cosa cambia per i territori
Nelle parole del vertice aziendale, raccolte in occasione dell’annuncio, emerge la convinzione che l’innovazione abbia senso solo se dialoga con i bisogni reali dei luoghi. L’idea è usare competenze e tecnologia per rendere più semplice il contatto tra chi progetta beneficio comune e chi è pronto a sostenerlo con investimenti Esg, tenendo insieme trasparenza, collaborazione e sostenibilità. La promessa è di uno strumento che accorcia le distanze, evita passaggi opachi e riduce i tempi decisionali, facendo emergere relazioni di qualità tra enti e imprese, e valorizzando la responsabilità condivisa.
La stessa direzione, più che mai sociale, è ribadita come un “salto” per un’azienda nata nel mercato privato e oggi chiamata a mettere mano a un’infrastruttura istituzionale. L’ambizione dichiarata è generare effetti tangibili su comunicazione, sostenibilità e valorizzazione del made in Italy, convogliando competenze diverse intorno a obiettivi misurabili e al tempo stesso diffusi. In questo quadro, l’interesse di capitali specializzati verso un percorso di crescita internazionale viene letto come segnale di fiducia sulla tenuta del modello e sulla sua esportabilità in contesti analoghi.
Dal quadro normativo all’incontro con i territori
Il percorso non vive solo di atti amministrativi. Il 30 settembre 2025, a Villorba (Treviso), Regione del Veneto e Anci Veneto hanno dedicato un momento pubblico di confronto ai progetti a beneficio comune, illustrando contenuti, opportunità e prime anticipazioni sulla piattaforma sviluppata con il supporto della Direzione Ict. È un tassello di dialogo con enti e imprese, utile a chiarire aspettative e responsabilità e ad allineare gli attori su obiettivi concreti. La dimensione della partecipazione è stata centrale fin dall’impostazione dell’evento.
A monte, una determinazione dirigenziale pubblicata sul Bollettino ufficiale ha impostato la procedura di gara per la progettazione, lo sviluppo e la manutenzione della piattaforma ex L.R. 10/2024, definendone durata, importi e criteri di aggiudicazione, nel rispetto del Codice dei contratti pubblici. È un tassello che spiega, in controluce, come la Regione abbia scelto di governare ogni fase con regole chiare, dalla programmazione triennale acquisti alla digitalizzazione delle procedure, assicurando standard di trasparenza e di interoperabilità.
Che cosa troveranno cittadini e imprese
Una volta a regime, la piattaforma consentirà tre azioni chiave: iscrivere imprese e progetti nei registri regionali; far incontrare, senza intermediazioni superflue, domanda e offerta di partnership pubblico-privato; formalizzare accordi digitali e monitorare gli effetti generati. Non si tratta solo di un catalogo: è un ambiente di lavoro che rende confrontabili le iniziative, aiuta a valutarne la qualità e, soprattutto, mette gli impatti in primo piano. Il tutto mantenendo l’accesso pubblico alle informazioni essenziali per assicurare consapevolezza e controllo diffuso.
In questa architettura, uno degli elementi più delicati è la fiducia. Quando un’impresa accetta di legarsi a un progetto a beneficio comune, porta reputazione, risorse e tempo. Quando un’amministrazione apre una collaborazione, mette in gioco responsabilità e aspettative dei cittadini. Tenere insieme queste componenti richiede procedure chiare e tecnologie adeguate, perché la credibilità è un bene che si costruisce passo dopo passo, con rendicontazioni trasparenti e risultati che chiunque possa verificare.
Risposte in un minuto
Che cos’è, in pratica, Venexus?
È l’ambiente digitale regionale che ospiterà l’Elenco delle società benefit e delle imprese Esg e il Registro dei progetti a beneficio comune, rendendo pubbliche le informazioni rilevanti e facilitando l’incontro tra enti e imprese per costruire partnership tracciabili, con documentazione e impatti accessibili. È la materializzazione operativa degli articoli su pubblicità e piattaforma della Legge regionale 10/2024, pensata per dare continuità e trasparenza al dialogo pubblico-privato.
Perché questa legge è considerata innovativa nel panorama italiano?
Perché mette al centro, in modo organico, il ruolo delle società benefit e delle imprese orientate alla sostenibilità, riconoscendo loro strumenti e percorsi dedicati in rapporto stabile con le amministrazioni. Diverse fonti economico-istituzionali hanno messo in evidenza il carattere “apripista” del Veneto nell’introdurre una cornice specifica per la co-progettazione pubblico-privato su progetti a beneficio comune, con registri e piattaforma a supporto.
Quali garanzie di trasparenza sono previste?
Le informazioni su imprese, progetti, accordi e risultati sono pubblicate e consultabili, nel rispetto delle regole fissate dalla Giunta e coerenti con le disposizioni nazionali su digitalizzazione e interoperabilità. La tracciabilità del ciclo di vita delle intese, dalla candidatura alla rendicontazione, è parte integrante del modello, così come l’uso di piattaforme conformi agli standard tecnici indicati a livello nazionale per gli acquisti pubblici digitali.
Che ruolo avrà ChainOn nel progetto?
ChainOn porta esperienza su marketplace e contrattualistica digitale, già applicata in altri settori, e ora la mette al servizio di una piattaforma pubblica orientata alla sostenibilità. L’obiettivo dichiarato è facilitare l’incontro fra promotori di progetti e investitori Esg, con processi più rapidi e sicuri e con una maggiore verificabilità degli esiti, in coerenza con la visione della Regione e con gli obiettivi della 10/2024.
Una scelta che parla al futuro vicino
È difficile non cogliere la portata simbolica di questo passaggio: un’amministrazione regionale che scommette sulla collaborazione strutturata con il sistema produttivo per generare impatti concreti nelle vite delle persone. Non è solo un esercizio di governance: è un invito a misurarsi con risultati reali, a costruire alleanze che lascino segni verificabili nell’ambiente, nella cultura, nello sport, nella salute. Qui il digitale non è un fine, ma lo strumento per fare bene le cose giuste.
In questi anni abbiamo imparato che le promesse non bastano: servono processi chiari, metriche affidabili, disponibilità a farsi valutare. È la sfida che questa piattaforma prova ad accogliere, tenendo insieme velocità e scrupolo, ambizione e responsabilità. Se riuscirà a mettere a sistema energie diverse, Venexus potrà diventare un abito su misura per un territorio che da sempre unisce impresa, comunità e innovazione, trasformando la sostenibilità da slogan a pratica quotidiana.
