Nei numeri dei social si legge l’umore di un Paese che osserva i propri governatori e li valuta ogni giorno. A settembre, tra conferme e sorpassi, emergono due protagonisti: Luca Zaia per il sentiment positivo e Roberto Occhiuto per la capacità di generare interazioni. Risultati che raccontano una stagione elettorale intensa e una conversazione online che non conosce tregua.
Numeri che parlano: chi convince e chi accende il dibattito
La mappa del gradimento online incorona Luca Zaia, presidente del Veneto, con un sentiment positivo pari al 65,7%. È un primato costruito nel tempo e ribadito anche nell’ultimo mese considerato, mentre il governatore si prepara a salutare Palazzo Balbi entro fine novembre. Alle sue spalle, staccati di pochi punti, si collocano Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia con il 63,2% e il neo-confermato presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, che raccoglie il 55,5%. Numeri che, al di là delle bandiere, segnalano fiducia, attese, talvolta persino riconoscenza verso un modo di comunicare percepito come diretto e comprensibile.
Se il termometro della reputazione assegna a Zaia il gradino più alto, l’arena delle interazioni ha un leader diverso: Occhiuto guida per coinvolgimento e dibattito, con 10.661 interazioni tra Instagram e Facebook nel mese analizzato. Dietro di lui, l’energia comunicativa di Vincenzo De Luca con 5.231, quindi Zaia con 4.788 e Michele Emiliano con 3.349. Seguono, con ritmi più contenuti ma costanti, Michele De Pascale (2.341), Attilio Fontana (2.139), Marco Bucci (836), Fedriga (771), Alberto Cirio (610) e Francesco Rocca (431). Alcuni leader convincono, altri polarizzano: in entrambi i casi, il pubblico partecipa.
Come sono stati letti i dati: la bussola del web listening e il contesto elettorale
Questa fotografia nasce da un’analisi realizzata in esclusiva per Adnkronos da Vis Factor attraverso Human, piattaforma di web e social listening basata su algoritmo di semantica italiana. Il mese di riferimento è settembre, fase cruciale della tornata regionale. Nello stesso periodo, Adnkronos ha pubblicato anche il quadro dell’Human Index che, sul fronte calabrese, accredita Occhiuto di un sentiment positivo del 55,5%, confermando il trend misurato nel monitoraggio settimanale pre-voto.
Il contesto aiuta a leggere le cifre. Il clima pre-elettorale alimenta l’attenzione verso i presidenti uscenti e i temi più sentiti dai territori. Nel corso del 2025, rilevazioni di altri istituti hanno consolidato il posizionamento dei governatori in testa: a giugno, un sondaggio Swg pubblicato dall’ANSA confermava Zaia come il più gradito, con Fedriga subito dietro, segnalando una continuità che ritroviamo nella conversazione online. Le curve del consenso non nascono in un giorno: sedimentano, si misurano, poi emergono.
La classifica del sentimento: distacchi ridotti, leadership nette
Dietro il podio composto da Zaia, Fedriga e Occhiuto, la graduatoria del sentiment mostra un equilibrio sorprendente. Si posizionano Michele De Pascale con il 54,6% e il presidente del Lazio Francesco Rocca con il 54,2%, a chiudere la top five. Appena sotto, ma nell’area di consenso favorevole, troviamo Attilio Fontana al 53,9%, Alberto Cirio al 53,5% e Marco Bucci al 53,1%. Scarti minimi che raccontano di platee esigenti e di narrazioni competitive.
A completare la top ten, Michele Emiliano al 52,9% e il campano Vincenzo De Luca al 52,4%. È una fascia in cui la percezione positiva supera di misura quella negativa, segno che la comunicazione istituzionale, quando è continuativa e mirata, mantiene un cuscinetto di fiducia. In questo scenario, l’uscita di scena di Zaia da Palazzo Balbi entro fine novembre aggiunge una nota di passaggio d’epoca: le eredità politiche si costruiscono anche nel racconto digitale, dove restano tracce e memorie.
Interazioni, non solo like: la vitalità di una community e ciò che significa
La graduatoria delle interazioni segnala altro: la capacità di creare dibattito. Qui Occhiuto è davanti a tutti con 10.661 tra commenti, reazioni e condivisioni su Instagram e Facebook. Lo inseguono De Luca (5.231) e Zaia (4.788), quindi Emiliano (3.349) e De Pascale (2.341). Più staccati Fontana (2.139), Bucci (836), Fedriga (771), Cirio (610) e Rocca (431). Non sempre chi piace di più genera il confronto più acceso: spesso accade il contrario.
La distinzione è cruciale: il sentiment misura la quota di positività percepita, le interazioni quantificano il fervore del pubblico. Un presidente può avere una reputazione solida e, al tempo stesso, produrre discussioni meno numerose; un altro può polarizzare e catalizzare commenti a ondate. Nel mese di settembre, segnato dalle regionali, questa distanza tra “gradimento” e “rumore” diventa evidente e aiuta a capire dove la comunicazione ha lavorato sulla fiducia e dove, invece, ha stimolato il confronto con messaggi più divisivi o più frequenti.
Il quadro che si allarga: temi, urne e memoria digitale
L’analisi si colloca in un tempo in cui la politica regionale conquista centralità nazionale. Nelle settimane precedenti al voto, i monitoraggi pubblicati da testate come Adnkronos hanno tracciato i flussi del sentiment sui candidati, fotografando – tra l’altro – l’andamento in Calabria con Occhiuto in vantaggio e, nelle Marche, il passo di Francesco Acquaroli verso la riconferma, a riprova di un interesse crescente per la dimensione locale. Le regioni sono luoghi dove la politica tocca la vita quotidiana e i social lo riflettono senza filtri.
La memoria dei dati aiuta a leggere le tendenze. Tra la primavera e l’inizio dell’autunno 2025, le rilevazioni citate in più occasioni da ANSA e altre testate hanno confermato la tenuta ai vertici di Zaia e la risalita di Occhiuto, elemento che dialoga con i risultati di settembre sulla scia di una comunicazione che alterna contenuti istituzionali e registri più informali. Quando una narrazione trova tono e ritmo, la platea digitale risponde; quando cambia il contesto, lo fa altrettanto in fretta.
Domande lampo per orientarsi
Che cos’è il “sentiment” positivo? È la quota di conversazioni che esprime un giudizio favorevole verso un profilo: non conta quante persone parlano, ma quanto positivamente lo fanno.
Perché le interazioni di Occhiuto superano quelle di altri più “amati”? Perché l’engagement misura il dibattito: frequenza dei contenuti, temi caldi e polarizzazione spingono commenti e reazioni anche oltre il semplice apprezzamento.
Questi dati sono legati al periodo elettorale? Sì: settembre è stato un mese di campagne e attese. Le conversazioni tendono a crescere vicino al voto, amplificando differenze tra consenso e partecipazione.
Quali sono le piattaforme considerate? Il monitoraggio ha preso in esame soprattutto Instagram e Facebook, dove la presenza dei presidenti di Regione è più strutturata e continua.
Uno sguardo che resta: cosa ci dicono davvero queste classifiche
Al netto dei posizionamenti, a colpire è la vitalità del dialogo tra istituzioni e cittadini. Zaia consolida una fiducia ampia, Occhiuto mobilita e risponde, Fedriga resta a ridosso con coerenza. Gli altri – da De Pascale a Rocca, da Emiliano a De Luca – disegnano un’Italia che chiede risposte, pretende chiarezza, premia il lavoro costante. In questo spazio pubblico digitale, il consenso non è mai scontato: va nutrito di contenuti, ascolto, responsabilità. E quando le urne si chiudono, resta la traccia di ciò che è stato detto e di come è stato ascoltato.
