Roma riaccende la memoria di Pier Paolo Pasolini con “Pasolini Art Visual Territorio”, progetto del Gruppo Teatro Essere al Teatro Porta Portese dal 12 ottobre al 2 novembre, a ingresso gratuito. Laboratori, mostre, masterclass, proiezioni e spettacoli intrecciano passato e presente, trasformando la città in un racconto condiviso tra arte, pensiero critico e comunità.
Un progetto che attraversa Roma e il suo presente
Tra le borgate, le vie e le piazze di Roma torna a risuonare l’eco di una voce che ha interrogato il Novecento e oltre. “Pasolini Art Visual Territorio” prende corpo al Teatro Porta Portese dal 12 ottobre al 2 novembre, con un cartellone che abbraccia linguaggi diversi: laboratori, masterclass, mostre, dibattiti, documentari, filmati, reading e spettacoli. È un invito a sostare nei luoghi pasoliniani e a misurarsi con una voce poetica e civile capace di guardare il presente senza arretrare, trasformando l’esperienza culturale in relazione viva. Tutte le iniziative sono a ingresso libero.
Il progetto, organizzato dal Gruppo Teatro Essere APS, restituisce la complessità di un intellettuale che ha raccontato Roma e il mondo con lucidità e coraggio. Lontano da celebrazioni formali, l’iniziativa sceglie la via dell’incontro: la città diventa il luogo dove memoria e contemporaneità si toccano, dove le idee dialogano con le persone, e dove ogni attività – dalla lezione alla performance – sollecita uno sguardo critico ma profondamente umano. In questo tessuto, il pubblico ritrova non solo un autore, ma un modo di abitare il reale con consapevolezza e immaginazione.
Teatro Porta Portese, crocevia di idee e partecipazione
Nel cuore del tessuto urbano, il Teatro Porta Portese – diretto dall’associazione Gruppo Teatro Essere – si conferma un luogo di confronto creativo e civile. La città raccontata da Pier Paolo Pasolini vive nelle sue strade e nelle sue periferie come memoria attiva: cinquant’anni dopo la sua scomparsa, il respiro delle parole e delle visioni pasoliniane continua a interrogare i nostri gesti quotidiani. In questo contesto, il Teatro diventa un laboratorio culturale in cui idee, pratiche e sensibilità differenti trovano una casa comune, aperta, inclusiva, concreta.
La rassegna è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, vincitrice dell’Avviso Pubblico Roma Creativa 365. Cultura tutto l’anno, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, e organizzata dal Gruppo Teatro Essere APS. Una sinergia istituzionale e associativa che non si limita alla programmazione, ma lavora per costruire ponti tra linguaggi, generazioni e comunità. Qui il pensiero diventa gesto, la riflessione diventa incontro, la memoria diventa presente: la città si riconosce in un’esperienza collettiva che mette al centro la cultura come bene condiviso.
Masterclass “Pasolini e…”: tre appuntamenti per rileggere un’eredità viva
Il percorso di masterclass “Pasolini e…” propone tre finestre di approfondimento, in dialogo con l’incontro inaugurale di settembre curato da Marcello Teodonio su Pasolini e il dialetto. Il 12 ottobre Mariano Lamberti affronta Pasolini, la poesia autobiografica, riportando in primo piano la densità emotiva e intellettuale di una scrittura che ha attraversato l’esperienza personale per toccare corde universali. Una riflessione che invita a cogliere la forza della parola, tra intimità, impegno e visione artistica, restituendo l’inesauribile energia della sua opera poetica.
Il 19 ottobre Giacomo Marramao e Tiziana Bagatella discutono di Pasolini e Gramsci: la lingua come fattore politico dal Friuli a Roma, esplorando il legame tra espressione linguistica, territorio e coscienza civile. Il 26 ottobre Alberto Crespi racconta I luoghi del cinema di Pasolini, tracciando una mappa di spazi, atmosfere e scelte estetiche che hanno dato corpo a una filmografia capace di reinventare lo sguardo. Tre incontri che compongono un itinerario critico e creativo, dove pensiero e pratica artistica si intrecciano in modo fertile e necessario.
Scrittura, immagine e memoria: il laboratorio Rifrazioni pasoliniane
Fino al 19 ottobre è attivo “Rifrazioni pasoliniane. Laboratorio di scrittura poetica, immagine e memoria urbana. Pier Paolo Pasolini. La voce di chi non ha voce”, condotto da Eleonora Tosto. Partendo da Alì dagli occhi azzurri e Il pianto della scavatrice, i partecipanti costruiscono testi poetici e lavori video immersi nei luoghi pasoliniani, con l’obiettivo di unire esperienza personale e sguardo collettivo. La parola diventa gesto, la città diventa pagina: l’atto creativo si misura con la materia viva dello spazio urbano e con le sue memorie.
Dal laboratorio prendono forma filmati, corti, installazioni e fotografie che restituiscono la contemporaneità dello sguardo pasoliniano. La relazione tra memoria urbana e sperimentazione costruisce un ambiente di condivisione, dove ogni voce trova il proprio ritmo e la propria immagine. È un percorso che invita a guardare il quotidiano con occhi nuovi, a trasformare il silenzio in racconto e a tradurre le tracce del passato in dialogo, bellezza, ascolto reciproco. La città, in questo processo, si fa compagna e protagonista.
Mediterrànies: la memoria visiva che si fa città
Il 15 ottobre si inaugura “Mediterrànies. Fotografie pasoliniane”, esito del workshop gratuito a cura di Emiliano Bartolucci. Le immagini raccolgono luoghi, atmosfere e memorie legate alla figura di Pasolini, trasformando il paesaggio urbano in esperienza estetica e riflessione poetica. La mostra invita a posare lo sguardo su dettagli e prospettive che spesso sfuggono, ricomponendo un ritratto della città come spazio di contemplazione, ascolto e dialogo, dove l’arte restituisce dignità alle cose che sembrano più semplici.
Questo percorso fotografico offre una mappa sensibile di Roma, attraversata dallo sguardo e dalle parole pasoliniane. Ogni scatto è un varco: l’occasione per interrogare il confine tra memoria e presente, tra ciò che vediamo e ciò che sentiamo. L’esito del lavoro si fa testimonianza di una relazione viva con i luoghi, mettendo in contatto storie individuali e immaginario collettivo. La mostra non illustra: accompagna, accoglie, stimola. E nel suo silenzio racconta molto più di quanto sembri.
La Settimana Pasolini: un omaggio nel cinquantenario
Dal 27 ottobre al 2 novembre il Teatro Porta Portese dedica una settimana di incontri, dibattiti, installazioni, proiezioni, spettacoli e letture all’universo di Pier Paolo Pasolini, nel segno del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. Il 27 ottobre l’apertura è con “Pasolini, un caso aperto” con Maccioni, Baldi, Nazio e Di Majo, seguita dai documentari di Luigi Di Majo “Cultura alla sbarra: Processo alla ricotta” e “Processo a Salò o Le centoventi giornate di Sodoma”. Il 28 ottobre si affronta il pensiero politico con Giacomo Marramao, Pietro Folena e Giuseppe Di Leo, insieme alla proiezione de Il fotoromanzo di Ragazzi di vita – Quattro storie brevi di Luigi Gallo e allo spettacolo “Anna Magnani e Pasolini” con Tiziana Bagatella e Stefania Parigi.
Il 29 ottobre è prevista la presentazione del volume Pasolini e Roma di Tonino Tosto, seguita dall’incontro Pasolini e… Roma, la città, le borgate con Svetlana Celli e Roberto Morassut, moderato da Andrea Pranovi, giornalista di Radio Roma Capitale. La giornata prosegue con il documentario La Rosada e l’Ardilut. Nel Friuli del giovane Pasolini di Roberta Cortella e con il monologo Dove l’acqua del Tevere s’insala di Lillo Di Mauro. Il 30 ottobre l’attenzione si sposta sulla dimensione interiore con L’Io e Pasolini… “Lui e la vita affettiva; lui e la religione; lui e la borgata; lui e la televisione; lui è la sua vita”, a cura di Maria Malucelli, docente di psicologia clinica e psicoterapeuta, insieme al corto “L’ultimo ragazzo de vita” di Michele Tantillo e al monologo “Io so er Pecetto” di Silvio Parrello.
Il 31 ottobre è dedicato al grande schermo con Pasolini e… il cinema insieme a Alberto Crespi e Andrea Miccichè. Interviene anche Don Dario E. Viganò, vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze sociali, con un approfondimento sul rapporto tra Pasolini e religione. A chiudere la giornata è il monologo “Razza sacra” di Mariano Lamberti. Il 1° novembre sale in scena lo spettacolo “La verità sta in molti sogni”, scritto e diretto da Tonino Tosto. Il 2 novembre la conclusione è interamente dedicata alla memoria: letture poetiche, proiezioni di brani dai film, corti, interviste e video realizzati dai partecipanti al percorso formativo, oltre alla presentazione e alle anticipazioni di “Pasolini Art Visual Territorio – seconda annualità”.
Orari, accesso e ritmo delle giornate
La rassegna è pensata per accompagnare il pubblico lungo l’intero arco del pomeriggio e della sera, scandendo tempi e linguaggi in un flusso coerente e accogliente. Dalle ore 15:30 prendono il via laboratori, proiezioni di documentari e letture poetiche; dalle 18:00 iniziano i dibattiti con studiosi, artisti e operatori; dalle 21:00 è il momento degli spettacoli. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito, per favorire un accesso aperto, inclusivo e pienamente partecipato. Il Teatro diventa così un luogo quotidiano di incontro, senza barriere economiche né simboliche.
Questa scansione permette di scegliere e comporre il proprio percorso, muovendosi tra riflessione critica, esperienze artistiche e confronto pubblico. La varietà dei formati – dalla lezione alla visione, dal dialogo al teatro – crea continuità tra ascolto e partecipazione, lasciando spazio a ciò che nasce dal vivo, nelle sale e nei corridoi, tra le persone. La cultura abita il tempo, lo dilata, lo rende condiviso. E in quel tempo comune, anche la memoria di Pier Paolo Pasolini ritrova la sua attualità più sincera.
Dove si trova e come arrivare
Il punto di riferimento è il Teatro Porta Portese, in Via Portuense, 102 a Roma. Per chi arriva dalla stazione Termini, è disponibile la linea 170 o i treni diretti alla stazione Trastevere. Da piazza Venezia si può prendere il tram 8. Sono inoltre attive le linee autobus 3, 719, 773, 774, 781, 786 e H. Con la metro B, le fermate di riferimento sono Piramide e Marconi. Per informazioni: Tel. +39 351 3493695. L’accessibilità in diverse fasce orarie semplifica la partecipazione e facilita l’arrivo da più quartieri.
Intorno a questo indirizzo, il progetto anima il territorio con installazioni, convegni, video, cortometraggi e letture pubbliche, valorizzando il Teatro Porta Portese come centro culturale e luogo di cittadinanza attiva. La multidisciplinarità crea ponti tra generazioni, etnie e comunità, tra associazioni e istituzioni. La città si fa spazio di incontro, riflessione e partecipazione: un bene comune che restituisce significato alla memoria pasoliniana, attraverso arti visive, musica, cinema, teatro e parola scritta. È qui che la cultura, condivisa, diventa esperienza che unisce e trasforma.
