A pochi mesi dall’avvio dei Giochi Invernali Milano-Cortina 2026, il quartiere fieristico di Rho mostra il suo nuovo volto: spazi rimodellati, soluzioni temporanee di alto livello e una visione energetica che guarda lontano. La visita del Ministro Andrea Abodi ha acceso i riflettori su un cantiere che ridisegna tempi e ambizioni della città.
Un sopralluogo simbolico nel cantiere che cambia volto a Rho
Nei padiglioni 13-15 e 22-24 di Fiera Milano, dove proseguono le installazioni delle strutture sportive temporanee, l’ispezione del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi insieme al presidente della Fondazione Fiera Milano, Giovanni Bozzetti, ha restituito l’immagine di un cantiere maturo. Qui prenderanno corpo le gare di speed skating e i tornei di hockey femminile e maschile; il Media Center verrà allestito all’Allianz MiCo. Gli interventi di adeguamento sono finanziati interamente dalla Fondazione con 25 milioni di euro, una scelta che unisce responsabilità gestionale e prospettiva di lungo periodo, come ribadito nelle comunicazioni ufficiali dell’ente e della società fieristica.
Lo spirito del sopralluogo è stato concreto e proiettato al risultato: una “città della tecnica e dell’ingegno” che mette a disposizione spazi rimodulati per massimizzare qualità sportiva e impatto ridotto. La pista di velocità su ghiaccio sarà una realizzazione temporanea all’interno di un contesto fieristico, soluzione considerata innovativa per i Giochi 2026 e scelta proprio per contenere costi operativi e impronta ambientale, come documentato da analisi e note tecniche diffuse nel tempo da organizzatori e stampa nazionale.
L’energia che alimenta i Giochi: fotovoltaico su tetto e calore di rete per un modello pragmatico
La sostenibilità non resta sulla carta. I padiglioni di Rho sono alimentati quasi esclusivamente dal più grande impianto fotovoltaico su tetto d’Italia, realizzato da A2A con Fondazione Fiera attraverso la joint venture Fair Renew: circa 50.000 pannelli su 330.000 mq di coperture, per 18 MWp e una produzione annua attesa di 21,6 GWh. Numeri che si traducono in emissioni evitate e in una quota significativa del fabbisogno energetico del quartiere espositivo, confermati dalle comunicazioni ufficiali e dai principali notiziari economici.
Per il condizionamento invernale si utilizzerà invece il teleriscaldamento proveniente dal termovalorizzatore del Comune di Milano, opzione già descritta nei dossier sull’adeguamento dei padiglioni e coerente con l’idea di riuso delle infrastrutture urbane esistenti. È un mosaico energetico che unisce rinnovabili e reti cittadine, riducendo sprechi e sostenendo la continuità operativa durante l’evento.
La trasformazione dei padiglioni 13 e 15: l’ovale di velocità prende forma
All’interno dei padiglioni 13 e 15 è stato creato un unico volume coperto da 35.000 metri quadrati, pari a circa cinque campi da calcio. Il progetto ha previsto il taglio di 12 pilastri interni e la posa di quattro travi d’acciaio imponenti, con la rimozione della parete tagliafuoco che divideva gli ambienti: una regia ingegneristica che libera la luce interna e consente il corretto inserimento delle piste e delle tribune. È un ridisegno che valorizza lo spazio e ne prefigura la versatilità, oggi e domani.
L’ovale di 400 metri accoglierà una tribuna da circa 6.500 posti, una pista lunga per l’allenamento, spogliatoi e dotazioni tecniche coerenti con gli standard internazionali di umidità e temperatura. Il cronoprogramma ufficiale, avviato il 22 maggio 2023, ha portato alla consegna delle aree entro il 31 luglio 2025, tempistica richiamata in più sedi istituzionali e informative. È un passaggio cruciale per l’allestimento finale delle strutture temporanee, dagli impianti di refrigerazione all’illuminazione per le riprese televisive.
Hockey su ghiaccio ai padiglioni 22 e 24: capienza, flessibilità e una pista per il pre-gara
Nei padiglioni 22 e 24 troverà posto un campo da 60 metri di lunghezza con tribune per circa 5.000 spettatori, spogliatoi e servizi dedicati. È prevista anche una pista per riscaldamento e allenamento degli atleti, mentre la rimozione temporanea di parte della parete divisoria tra i due padiglioni facilita flussi e logistica. La scelta di Rho come Hockey 2 è stata formalizzata dopo valutazioni comparative tra istituzioni locali e comitato organizzatore.
La collocazione permette una distribuzione coerente dei siti del ghiaccio nell’area milanese. Il calendario ufficiale dell’hockey, annunciato nel giugno 2025, indica che gli incontri si disputeranno tra Milano Santagiulia e Milano Rho, con l’avvio del torneo femminile alla vigilia della Cerimonia d’Apertura. È un disegno che conferma l’uso sinergico di due arene per reggere ritmi, televisioni e pubblico internazionale.
Dopo il 2026, una legacy concreta che amplia le possibilità della città
La riconfigurazione dei padiglioni 13 e 15 non termina con le medaglie. L’altezza utile interna di 16 metri e l’assenza di pilastri consentiranno di ospitare congressi fino a 12.500 posti in un’unica sala, concerti fino a circa 30.000 persone al coperto, competizioni sportive e nuovi layout espositivi. È la traduzione operativa della parola legacy, già messa nero su bianco dalla Fondazione nel percorso verso i Giochi.
La visione è stata ribadita anche nelle più recenti uscite pubbliche di Giovanni Bozzetti, che ha sottolineato come gli interventi creino opportunità durature per il sistema fieristico e per l’intrattenimento, con capienze inedite sul mercato italiano. Sono posizioni condivise in sedi istituzionali e riprese dalle principali agenzie di stampa, a testimonianza di un impegno che guarda oltre le due settimane olimpiche.
Voci e responsabilità: il senso di una scelta
Nell’arena ancora in trasformazione, il senso delle parole istituzionali appare chiaro: ridurre l’impatto, aumentare la qualità, lasciare qualcosa di utile. Andrea Abodi ha rimarcato il carattere pionieristico della pista di velocità temporanea e la capacità del “sistema Fiera Milano” di fare bene e in fretta, con uno standard organizzativo che fa scuola. In parallelo, Fondazione Fiera ha messo risorse proprie per un vantaggio collettivo che resta al territorio, tema ribadito dalle comunicazioni ufficiali e dagli interventi pubblici del suo presidente.
Questa impostazione non è un esercizio di stile, ma un equilibrio tra necessità temporanee e ritorni permanenti. La formula adottata a Rho—impianti temporanei in spazi consolidati, energia rinnovabile e reti cittadine—risponde a obiettivi misurabili: costi operativi sotto controllo, accessibilità garantita, possibilità di riuso. È una scelta che assume valore nel contesto internazionale dei Giochi e che si alimenta di partnership operative già formalizzate per la gestione e la dismissione delle infrastrutture temporanee.
Calendario, luoghi, incastri: la mappa operativa di Milano 2026
La Cerimonia d’Apertura andrà in scena il 6 febbraio 2026 al Meazza–San Siro, con le competizioni distribuite tra Milano e le sedi alpine. Gli sport del ghiaccio trovano nel capoluogo lombardo il loro baricentro, con il programma che inizia già il 4 febbraio. È la geografia operativa disegnata dal CIO e comunicata sulla piattaforma ufficiale, che consente a pubblico e addetti ai lavori di pianificare gli spostamenti con anticipo.
Nel perimetro cittadino, la regia logistica tiene insieme hockey, pattinaggio e media. L’Allianz MiCo ospiterà il Main Media Center, mentre l’area fieristica di Rho raccoglierà lo speed skating e parte dell’hockey, in sinergia con la nuova arena di Santa Giulia. Una ripartizione che punta a valorizzare infrastrutture esistenti e nuovi spazi, raccontata anche attraverso partnership e atti formali sottoscritti a cavallo tra il 2024 e il 2025.
Domande in un minuto
Quali gare si svolgeranno a Rho? Nei padiglioni di Fiera Milano si terranno le competizioni di pattinaggio di velocità e gli incontri di hockey femminile, oltre ad alcune partite del torneo maschile, secondo gli atti ufficiali e la programmazione diffusa dagli organizzatori.
Le strutture sono temporanee o resteranno? Le piste e le tribune sono progettate come strutture temporanee; gli adeguamenti edilizi ai padiglioni, invece, hanno carattere permanente e costituiranno la base per grandi congressi, concerti ed eventi sportivi anche dopo i Giochi.
Come verranno alimentati i padiglioni? Quasi esclusivamente con l’energia del maxi-impianto fotovoltaico su tetto da 18 MWp e, per il riscaldamento invernale, attraverso la rete di teleriscaldamento collegata al termovalorizzatore milanese.
Dove sarà il Media Center? Nel centro congressi Allianz MiCo, che verrà adeguato per accogliere i media italiani e internazionali per l’intera durata dell’evento.
Un’eredità che parla al futuro, senza perdere l’anima della città
Il cantiere di Rho racconta una Milano che non rinuncia alla sua vocazione: lavorare con metodo, dare sostanza alle promesse, lasciare spazi migliori di come li ha trovati. Qui l’evento è un mezzo, non un fine: il ghiaccio farà da palcoscenico a una comunità capace di trasformare un’urgenza in opportunità. Ed è da questa concretezza che prendono forza i nostri racconti: dei luoghi, delle persone, di un orgoglio civile che non si esaurisce quando si spengono le luci.
