Dopo mesi di attesa, il Documento di Programmazione Strategica di Sistema torna al centro dell’agenda. Il Commissario straordinario Raffaele Latrofa rilancia il percorso, chiamando Regione Lazio e i Comuni di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta a un tavolo operativo per chiudere l’iter e restituire visione e continuità allo sviluppo dei tre scali.
Un orizzonte condiviso per i porti del Lazio
La ripartenza del DPSS non è un atto formale: è la matrice che orienta scelte e investimenti dell’intero network portuale del Lazio. Nelle ultime ore, il Commissario straordinario Latrofa ha riunito i rappresentanti istituzionali di Regione e Comuni, rimarcando che la loro presenza congiunta indica una volontà operativa, non solo simbolica. Il richiamo è netto: servono responsabilità e rapidità per tornare a una pianificazione che dia respiro lungo all’economia marittima e all’indotto territoriale, come riportato da Adnkronos in data 8 ottobre 2025.
Il punto politico-amministrativo è altrettanto chiaro: senza DPSS non si aprono i cantieri dei Piani Regolatori Portuali, e il sistema rischia di restare sospeso. Latrofa ha sottolineato di voler recuperare il tempo perso — oltre un anno e mezzo — e condurre finalmente l’iter a conclusione, affinando un progetto che garantisca coerenza e prospettiva ai tre scali. È un passaggio che esige metodo, ascolto e tempi certi, come sintetizzato dalle testate che hanno rilanciato la nota, a partire da Il Tempo.
I passaggi istituzionali e il nodo della Conferenza di Servizi
Il percorso amministrativo non nasce oggi. Nel giugno 2023 il Comitato di Gestione ha avviato il DPSS, aprendo poi la fase di partecipazione pubblica. Da lì sono arrivate osservazioni puntuali: Comune di Civitavecchia sull’interazione porto–città, RFI sui collegamenti ferroviari di ultimo miglio, Comune di Gaeta su un profilo più marcatamente commerciale, Aeroporti di Roma sull’opportunità di un collegamento diretto scalo–aeroporto per il traffico crocieristico. Quadro e contributi sono stati ricostruiti in modo dettagliato da diverse fonti di informazione che hanno riportato la nota ufficiale.
Alcune osservazioni sono state accolte, con modifiche alla Relazione Illustrativa e alla perimetrazione degli ambiti portuali. La versione aggiornata del DPSS è stata adottata dal Comitato di Gestione nel dicembre 2023; ora resta il passaggio decisivo in Conferenza di Servizi, sede del parere tecnico — non vincolante, ma determinante — di Regione e Comuni. Il contesto normativo è stato nel frattempo affinato anche alla luce della sentenza n. 6/2023 della Corte costituzionale, che ha inciso sulle modalità procedurali del DPSS, come ricordano note istituzionali di altre Autorità di sistema e documentazione divulgativa.
Contenuti chiave del documento
La cornice strategica illustrata dal Commissario si concentra su alcuni elementi cardine: sviluppo sostenibile, valorizzazione delle specificità di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, coerenza con i piani nazionali e con le reti europee TEN-T. Centrale è anche la precisa perimetrazione delle aree portuali, retroportuali e di interazione porto–città, base tecnica su cui costruire i nuovi Piani Regolatori Portuali. In questa visione, la portualità deve essere moderna, efficiente e intimamente connessa al territorio, con un approccio pragmatico e condiviso. Questi passaggi sono stati ribaditi nel resoconto delle dichiarazioni di Latrofa.
Tra i contributi richiamati compare anche l’ipotesi di un collegamento diretto tra porto e aeroporto a servizio del traffico crocieristico. Oggi, per i passeggeri, non esiste un treno diretto tra Civitavecchia e Fiumicino; è necessario un cambio — di norma all’asse di Roma Trastevere o Ostiense — come spiegano guide pratiche rivolte ai viaggiatori. Questo rende evidente il valore strategico di una connessione più lineare tra i due nodi, tanto in termini di qualità dell’accoglienza quanto di competitività del sistema.
Governance, tempi e metodo
Per imboccare una traiettoria credibile, Latrofa ha proposto un cronoprogramma operativo: subito un gruppo di coordinamento tecnico–politico, poi, nel giro di poche settimane, l’avvio della Conferenza di Servizi. L’obiettivo dichiarato è approvare definitivamente il DPSS nei primi mesi del 2026 in Comitato di Gestione, con trasmissione al MIT e, a seguire, l’apertura dei procedimenti relativi ai tre Piani Regolatori Portuali. Una scansione di passi misurabili, pensata per restituire prevedibilità a operatori, istituzioni e comunità locali che vivono di portualità.
Lo sfondo istituzionale spiega l’urgenza. L’ingegnere Raffaele Latrofa si è insediato alla guida dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale il 30 luglio 2025, con un messaggio improntato alla continuità amministrativa e alla responsabilità, come comunicato dallo stesso ente e ripreso dagli organi d’informazione. È in questa cornice che si colloca la ripartenza del DPSS: una scelta di metodo per far dialogare programmazione e opere, ancorando il percorso a regole e tempi verificabili nel confronto pubblico.
Le risposte in breve per capire cosa cambia
Che cosa rende il DPSS davvero indispensabile per i tre scali del Lazio? È il quadro che ordina priorità, investimenti e relazioni con la città. Senza, i Piani Regolatori Portuali non partono e la pianificazione resta sospesa. La sua funzione è dare coerenza allo sviluppo, allineando sostenibilità, traffici, accessibilità e intermodalità. È la base per trasformare le idee in progetti eseguibili, con ricadute misurabili su lavoro, servizi e integrazione urbana, come emerso dalle dichiarazioni ufficiali richiamate nelle cronache del giorno.
Qual è il passo amministrativo che ora fa la differenza? La Conferenza di Servizi: un luogo di pareri tecnici, non vincolanti ma determinanti per chiudere l’istruttoria. Qui Regione Lazio e Comuni esprimono osservazioni e condizioni che affinano il documento. Il contesto normativo recente — ricordato in documentazione istituzionale — aiuta a definire procedure e tempi, riducendo le ambiguità. Da questo passaggio dipende l’effettiva approvazione in Comitato di Gestione e l’avvio dei successivi strumenti regolatori.
Quando potremo misurare i risultati di questo percorso? Il traguardo indicato è l’inizio del 2026 per l’approvazione finale del DPSS in Comitato di Gestione e la trasmissione al MIT. Da lì si apriranno i procedimenti dei tre PRP. Nel frattempo, il gruppo di coordinamento tecnico–politico dovrebbe partire a stretto giro e lanciare la Conferenza di Servizi entro poche settimane. Una tempistica serrata, costruita per restituire certezze a operatori e cittadini che chiedono decisioni eseguibili.
Una rotta che chiede responsabilità e continuità
In queste scelte si gioca la credibilità di un sistema che guarda al Mediterraneo come spazio di lavoro e di vita. La ripartenza del DPSS non è una promessa: è l’impegno a un percorso trasparente, controllabile, condiviso. Le istituzioni hanno messo il primo tassello: ora servono disciplina, ascolto e coerenza. Solo così i tre scali potranno diventare motori di crescita diffusa, con benefici tangibili per imprese, cittadini e territori connessi alla loro energia.
Nel nostro racconto, la misura è tutta nei fatti: un calendario definito, una governance chiara, un lessico fatto di accessibilità, sostenibilità e integrazione. È qui che un documento di pianificazione si trasforma in impegni concreti, in scelte che migliorano il modo in cui lavoriamo, viaggiamo, abitiamo le città. L’urgenza è reale, ma lo è anche l’occasione: dare finalmente ai porti del Lazio una prospettiva stabile, capace di tenere insieme ambizione e responsabilità, visione e risultati.
