Dal 10 ottobre sarà disponibile in digitale Lirica, il nuovo lavoro di Federico Paciotti, tenore e chitarrista che intreccia opera e rock. Prodotto da The Lime Art&Music Hub di Roberto Meglioli e distribuito da Believe, è stato registrato al Centro di Produzione Musicale Arturo Toscanini con la direzione orchestrale di Tiziano Popoli.
Lirica arriva in digitale dal 10 ottobre
Lirica esce sulle piattaforme digitali dal 10 ottobre e porta la firma di The Lime Art&Music Hub di Roberto Meglioli, con distribuzione Believe. Il progetto ha preso corpo al Centro di Produzione Musicale Arturo Toscanini, dove l’orchestra è stata guidata da Tiziano Popoli. Da tempo, Paciotti inseguiva il traguardo della presa diretta con un’orchestra, immaginando un incontro tra la sua voce e la sua chitarra con un suono sinfonico pieno, senza filtri, vivo. Qui, quell’idea si è fatta materia: sala, legni, ottoni, archi e respiro condiviso hanno modellato un album che non rinuncia alla precisione, ma predilige il calore del gesto musicale compiuto nel momento in cui accade.
La scelta della registrazione in presa diretta non è mero virtuosismo tecnico, ma un modo di cercare un contatto autentico. Il dialogo tra il timbro di Paciotti e la compagine orchestrale genera una corrente emotiva palpabile, una tensione che scorre dai primi attacchi fino alle ultime code sonore. Sotto la direzione di Tiziano Popoli, ogni sezione dell’orchestra risponde e rilancia, mentre la voce e la chitarra di Federico Paciotti disegnano traiettorie che connettono tradizione e modernità. Il risultato ha il profilo di un racconto in cui l’intenzione artistica emerge nitida: restituire all’ascolto l’energia irripetibile dell’istante.
Tra la perdita del padre e la forza di portare a termine un sogno
Questo disco nasce anche dall’attraversamento di una ferita personale. Federico Paciotti ha vissuto la scomparsa del padre come una cesura profonda: un riferimento nella vita, un compagno di viaggio e un maestro nella musica. Portare a compimento l’album, in quel contesto, ha richiesto determinazione e cura. Paciotti racconta di aver trovato la forza nei sentimenti più essenziali, sostenendo ogni fase del lavoro con un atto d’amore. In quell’orizzonte, ogni scelta interpretativa si carica di memoria, e ogni respiro musicale sembra custodire un dialogo intimo che non si spezza, ma si trasforma.
In ogni nota, una presenza: è questo il filo che lega il percorso emotivo all’impronta sonora del progetto. Il legame con il padre non resta un ricordo statico, ma diventa parte viva dell’esecuzione, come se la musica sapesse farsi rifugio e, allo stesso tempo, slancio. L’intensità che attraversa il disco rispecchia quella storia personale: non c’è enfasi superflua, bensì un sentimento composto che trova nella coralità dell’orchestra una risonanza naturale. Così, il sogno della presa diretta non è solo un obiettivo tecnico, ma una necessità interiore finalmente realizzata.
Oltre te, il cuore del nuovo lavoro
Dal progetto emerge un brano centrale: Oltre te, singolo spettacolare estratto dall’album, scritto e composto da Federico Paciotti su testo di Federico Paciotti e Tony Canto, con l’arrangiamento del M° Adriano Pennino. Nato durante le sessioni di registrazione, il pezzo è entrato nel disco perché Paciotti lo sente profondamente suo: è una dedica alla compagna Federica. Nel testo prende forma un’idea dell’amore come scelta quotidiana, da rinnovare senza dare nulla per scontato, un equilibrio reciproco che sostiene nei giorni luminosi come in quelli più complessi. Il richiamo a Dante — “l’amor che move il sole e l’altre stelle” — illumina il senso del brano.
Gli arrangiamenti del M° Adriano Pennino e la voce di Federico Paciotti costruiscono un’esperienza d’ascolto che spinge oltre il reale, in una dimensione sospesa in cui le emozioni si fanno spazio nitido. Il tema è un amore unico, capace di ridare principio, l’annuncio di un’alba nuova. L’equilibrio tra potenza vocale e dinamica orchestrale rende ogni passaggio incisivo, senza smarrire la delicatezza. La chitarra interviene come parola seconda, completando la linea del canto e accendendo, di volta in volta, luci diverse su un sentimento che resta al centro della visione artistica di Paciotti.
Un videoclip in 3D che racconta un viaggio sull’acqua
Oltre te è accompagnato da un video interamente realizzato in 3D, con regia e fotografia di Antonio Barrella, girato presso lo Studio Orizzonte Gallery di Roma. L’immaginario visivo segue Federico Paciotti come capitano di un’imbarcazione simbolica che, all’alba, scivola su un mare quieto. La rotta è una promessa d’amore: per raggiungerla occorre attraversare la tempesta. È un cammino di passaggio e rinascita, che conduce verso un approdo dove tutto torna lieve, coerente con le suggestioni del brano, dal respiro epico e sospeso.
La narrazione per immagini dialoga con la musica senza sovraccaricarla: la scena non ruba spazio al suono, lo asseconda. Il mare calmo, l’onda che si alza, il cielo che schiarisce: tre momenti per raccontare attesa, prova e conquista. La scelta del 3D amplifica la dimensione emotiva, come se l’ascoltatore potesse entrare nel percorso e abitarlo. In questo incontro tra simboli e struttura orchestrale, “viaggio” e “meta” si sovrappongono, e l’immagine restituisce ciò che la canzone suggerisce: la direzione dell’amore che trasforma.
Identità artistica e visione
Tenore e chitarrista italiano, Federico Paciotti è cresciuto alimentando due passioni che raramente si incontrano: il mondo dell’opera e quello del rock. È un estimatore delle grandi voci del bel canto, da Franco Corelli a Luciano Pavarotti, da Mario Del Monaco a Jonas Kaufmann, e guarda con ammirazione alle chitarre di Jimi Hendrix e Steve Vai. Questo orizzonte doppio, coltivato nel tempo, ha affinato un linguaggio personale, capace di tessere insieme potenza, cantabilità, virtuosismo e intensità espressiva.
Il suo progetto artistico punta a portare sul palco un autentico crossover tra opera lirica e musica rock, senza rinunciare alla profondità di nessuna delle due anime. Lirica si inserisce in questa visione, mettendo in contatto la tradizione del bel canto con la spinta elettrica della chitarra e il respiro sinfonico dell’orchestra. Non è un compromesso, ma un incontro di identità: un modo di restituire al pubblico online un’esperienza che emoziona e fa riflettere, dove tecnica e sentimento procedono, insieme, nella stessa direzione.
