Fenice Festival, seconda edizione, torna con tre appuntamenti il 10, 17 e 19 ottobre: concerti, laboratori e un convegno ripercorrono la ricchezza culturale di Napoli dal Viceregno spagnolo alla Rivoluzione del 1799, nell’anno dei 2500 anni di Partenope. Un percorso che mette al centro le donne e la loro eredità artistica e civile.
Un omaggio a Napoli e alle sue donne
Questa edizione nasce per rendere omaggio a tre protagoniste che hanno segnato l’immaginario e la storia di Napoli: Adriana Basile, Giulia De Caro ed Eleonora Pimentel Fonseca. La rassegna attraversa i secoli, dal Viceregno spagnolo alla stagione del 1799, intrecciando musica, teatro e riflessione storica in un racconto unitario. Promosso dall’Associazione Maria Malibran, il festival valorizza la tradizione partenopea in occasione dei 2500 anni di Partenope, riportandone alla luce il patrimonio culturale con una curatela rigorosa e appassionata.
Centrale è il coinvolgimento di artiste e artisti della scena napoletana, tra cui Antonella Morea, le Ebbanesis e molti altri talenti che condividono un progetto comune. È un atto d’amore verso la città e la sua memoria, un invito a riconoscere la forza di una tradizione capace di rigenerarsi attraverso linguaggi contemporanei, senza smarrire l’identità. Le voci femminili guidano il percorso, tracciando un dialogo vivo tra passato e presente, in cui biografie e luoghi diventano materia poetica e civile.
Programma: le date di ottobre e i protagonisti
Il 10 ottobre alle ore 19:00 la Chiesa della Sacra Famiglia – Rione Luzzatti ospita “Il secolo d’oro – Il Genio di Partenope, La Gloria del Sebeto, il Piacere di Mergellina”. In scena l’attrice Antonella Morea, il soprano Raffaella Ambrosino, il controtenore Andrea Ambrosino e l’Ensemble Maria Malibran, con coreografie firmate da Irma Cardano. Un affresco in musica e parole che attraversa luoghi simbolo e suggestioni della città, trasformando la memoria storica in gesto performativo e in esperienza condivisa con il pubblico.
Il 17 ottobre, alle ore 10:00, nella Chiesa di Sant’Erasmo ai Granili si terrà il convegno “Eredità e Resistenza: Il Pensiero di Adriana Basile, Giulia De Caro ed Eleonora Pimentel Fonseca”. Interverranno Mons. Doriano Vincenzo De Luca (Direttore “Nuova Stagione”), il critico musicale Dario Ascoli (Corriere del Mezzogiorno), la storica e teologa Adriana Valerio, Raffaella Ambrosino (presidente Associazione Maria Malibran) e la scrittrice Viola Ardone. Modera la giornalista Elena Scarici. Un momento di approfondimento che lega fonti, interpretazioni e biografie femminili in una prospettiva attuale.
Il 19 ottobre, alle ore 19:00, la rassegna si chiude nella chiesa di Sant’Anna alle Paludi con “La Rivoluzione Napoletana – Il Resto di Niente, Eleonora Pimentel Fonseca e i Pittagorici di Paisiello”. Protagonisti l’attrice Ottavia Fusco Squitieri, il soprano Raffaella Ambrosino, il coro A.M.I. e l’Ensemble Maria Malibran, con coreografie di Ester Ambrosino – Tanztheater. I costumi dell’intera manifestazione sono firmati da Gianni Cirillo e Germano Reale, a sottolineare la cura scenica di un progetto che coniuga arte, storia e memoria civile.
Laboratori gratuiti per giovani e giovanissimi
Elemento distintivo di questa edizione sono le attività collaterali, tre laboratori artistici gratuiti pensati per coinvolgere bambini e ragazzi in un percorso partecipativo. Si svolgeranno all’Oratorio della Chiesa di Sant’Anna alle Paludi, ogni sabato di ottobre (4, 11, 18, 25 ottobre 2025), dalle 15:00 alle 18:00. Un ponte tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, per stimolare la scoperta delle arti performative, favorire consapevolezza, e alimentare creatività e senso di appartenenza alla comunità.
Il Laboratorio di Canto Corale A.M.I., condotto da Raffaella Ambrosino, valorizza la voce come strumento di inclusione e di espressione collettiva. Il Laboratorio di Trucco e Costume, a cura di Daniele Nicoletti, introduce alle alchimie della trasformazione scenica e alla costruzione del personaggio. Il Laboratorio di Danza Popolare, guidato da Raffaella Vacca, restituisce ritmo, movimento ed energia delle tradizioni coreutiche del Sud Italia, raccontando gesti e radici con linguaggi immediati e coinvolgenti.
Un progetto corale tra istituzioni, artisti e comunità
Ogni serata è dedicata al popolo palestinese, alle donne e, in particolare, ai bambini. La rassegna rientra nella quarta edizione di Affabulazione – Espressioni della Napoli policentrica, il progetto di teatro, musica e danza promosso dal Comune di Napoli e finanziato dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura. Un quadro istituzionale che sostiene con concretezza una visione artistica capace di dialogare con il territorio e di restituirne la pluralità dei linguaggi.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti, con prenotazione via e-mail: associazione.malibran@gmail.com. Il Fenice Festival prosegue così il suo percorso, nella sua seconda edizione, con un cartellone che intreccia concerti, laboratori e un convegno, ripercorrendo le tappe cruciali della storia partenopea. Un invito a partecipare, ascoltare, riconoscersi in una comunità di memorie e di visioni, dove l’arte diventa incontro e responsabilità condivisa.
