Esce in versione deluxe, in digitale e in formato fisico, “Endless”, l’album della pianista e compositrice Veronica Rudian. Un lavoro dal respiro pop melodico che raccoglie l’eredità de “Il Viaggio” e rilancia “Farfalle” e “Autoritratto” in una veste inedita, attraversata da una nuova spinta espressiva.
La nuova edizione di Endless
La pubblicazione in edizione deluxe di “Endless” approda contemporaneamente sulle piattaforme digitali e sugli scaffali, compiendo un passo ulteriore nel percorso artistico di Veronica Rudian. L’album conserva il suo profilo pop melodico, portando in primo piano il pianoforte come matrice narrativa e timbrica. Il progetto, che arriva dopo “Il Viaggio”, apre una finestra su una tavolozza sonora più ampia, capace di abbracciare slanci intensi e momenti di sospensione. L’attenzione alla costruzione melodica resta centrale, mentre l’interpretazione pianistica diventa il filo conduttore che intreccia emozioni, dinamiche e nuance, restituendo un’identità coerente e al tempo stesso ricca di variazioni.
Nell’album trovano spazio “Farfalle” e “Autoritratto”, già apprezzati dal pubblico come primi estratti del progetto. Qui riaffiorano in una versione inedita e rock, ripensata per allargare l’orizzonte dinamico dei brani. La scelta non intacca la natura melodica del lavoro: la rilancia. La rilettura offre all’ascoltatore la possibilità di attraversare gli stessi paesaggi emotivi con una luce diversa, come quando un dettaglio, rivelato da un nuovo punto di vista, svela profondità che prima erano rimaste sullo sfondo. È un invito a riascoltare, con consapevolezza nuova, temi già entrati nell’immaginario dell’artista.
Autoritratto e Farfalle: metamorfosi in chiave rock e nuove prospettive emotive
“Autoritratto” e “Farfalle” nascono come composizioni pop new age per pianoforte, intime e introspettive, costruite su equilibri delicati e sfumature di silenzio. La versione deluxe le ripropone accanto a una band rock, tracciando due strade differenti, eppure complementari, in cui l’energia d’insieme non prevarica l’origine dei brani ma la esalta. È un incontro tra respiro interiore e impulso collettivo, tra la voce solitaria del piano e l’impatto di una formazione che accoglie, sostiene, amplifica. Ne nasce un dialogo tra presente e memoria del suono, dove il volto dei pezzi si rinnova senza tradire la loro essenza.
Nel caso di “Autoritratto”, la spinta della band scava nelle ombre e ne intensifica le profondità, sfiorando l’anima del metal e restituendo un carattere più viscerale e incisivo. “Farfalle” invece, da melodia luminosa e leggera, trova una forza ulteriore, trasformando l’idea di volo estivo in un’andatura più potente, capace di restare sospesa nell’aria. Il pianoforte rimane il nucleo, la confessione più autentica; la band diventa la voce che lo accompagna e lo spinge oltre. Fragilità e forza, introspezione ed esplosione: due polarità che, tenute insieme, delineano la stessa verità musicale.
Il percorso artistico di Veronica Rudian
Il cammino di Veronica Rudian è costellato di riconoscimenti significativi. Nel 2011 riceve la laurea honoris causa dall’Università della Pace di Lugano e, nello stesso anno, conquista il Premio Donna dell’Anno, diventando la terza italiana insignita di questo traguardo dopo Lea Pericoli e Rita Levi Montalcini. Premi che testimoniano un profilo artistico solido e un percorso coerente, fondato sulla dedizione allo studio e alla composizione. Non semplici medaglie, ma passaggi che raccontano la continuità di una ricerca musicale personale, riconosciuta e valorizzata in contesti di prestigio internazionale.
Nata a Bordighera il 15 giugno 1990, inizia a studiare pianoforte a quattro anni. A otto viene ammessa alla Accademia Pianistica F. Chopin di Padova, quindi si trasferisce a Varsavia per approfondire il repertorio di Chopin. Consegue la licenza di teoria e solfeggio e il quinto anno presso il Conservatorio Ghedini di Cuneo, consolidando una formazione che riflette rigore tecnico e vocazione interpretativa. In queste tappe si delinea la trama di un’identità musicale, nutrita da studio, disciplina e sensibilità, elementi che confluiscono nella cifra espressiva con cui oggi si presenta al pubblico.
Impegno civile, palcoscenici prestigiosi e cinema: un racconto in musica
Nel corso della carriera, Veronica Rudian intreccia collaborazioni di rilievo, tra cui quella con Donnie Herron, polistrumentista di Bob Dylan, e con l’attore romano Michele La Ginestra. Lo scorso 1° gennaio partecipa alla 30ª edizione del Concerto di Natale per la Pace in Vaticano, in onda su Canale 5, accompagnando al pianoforte Amy Lee degli Evanescence. Il 23 dicembre è ospite a RAI Radio 3 nel programma “Piazza Verdi” condotto da Elio Sabella. La scena, la condivisione, l’incontro con altri linguaggi: tasselli che restituiscono l’immagine di un’artista capace di dialogare con pubblici diversi senza perdere il proprio centro.
L’impegno nel sociale attraversa gli anni con continuità. Nel 2009 partecipa a Bordighera al concerto di musica classica per Haiti promosso dall’UNICEF; nel 2017 e 2018 si esibisce con proprie composizioni per i terremotati di Finale Emilia e a favore della raccolta fondi per gli sfollati del Ponte Morandi; nel 2020 sostiene la raccolta fondi Covid-19 per Croce Rossa e Protezione Civile di Bordighera. Firma inoltre colonne sonore: nel 2011 per il thriller “L’altro Lato” del regista toscano Giuliano Pagani e nel 2014 per il corto sulla guerra in Kosovo “La lettera di Giuliano”. La musica, qui, diventa gesto, presenza, sguardo sul mondo.
