C’è un nome che oggi incarna una visione precisa: Techne, l’anima sperimentale di UMM Red. La sua è una spinta che attraversa l’Europa e ignora mode e classifiche, scegliendo la vibrazione che arriva dal profondo. Qui la priorità non è contare, ma far sentire, con un’energia che chiama alla pista e alla verità del suono.
Un progetto che mette la musica prima di tutto
UMM Red è la parte più sperimentale, forte e limpida di UMM, e trova in Techne il suo interprete più istintivo. Incontrarlo significa entrare in un flusso sonoro che rifiuta il compromesso: niente tendenze da rincorrere, nessun ammiccamento al pop che gira intorno. Per lui la musica è vibrazione, un impulso che parte dall’anima e si traduce in groove. La sua traiettoria è chiara: creare movimento autentico, riconoscibile, capace di travolgere senza chiedere permesso. Non una formula, ma un respiro fatto di ritmo, scelta e carattere.
In un panorama in cui troppi inseguono numeri e algoritmi, UMM afferma con decisione la propria vocazione underground. Le promesse non precedono i fatti: arriveranno nuove tracce, contenuti video e social, ma la priorità resta la musica che “spinge” e parla a chi ascolta. Prima di tutto viene il suono, poi il resto. È una dichiarazione d’intenti che si misura nelle notti nei club, nella tenacia della ricerca, nella capacità di togliere anziché aggiungere. Il risultato è una traiettoria personale, lontana dal rumore di fondo.
Ritmo, essenzialità e una ricerca condivisa: l’attuale rotta sonora di UMM Red
Mentre il pop sembra dominare e la dance attraversa un momento poco felice, Techne definisce la linea con semplicità: oggi il loro suono scommette tutto sul ritmo. La ricerca è collettiva, ma l’innesco è sempre lo stesso: partire dalla pulsazione. Togliere il superfluo, eliminare arrangiamenti ridondanti, cercare l’energia che fa muovere senza esitazioni. È un’idea precisa di efficacia: meno orpelli, più sostanza, per un impatto diretto. Spingere e cambiare, senza paure, significa affidarsi a ciò che rimane in piedi quando il resto cade.
Questa direzione passa anche da scelte consapevoli sui tempi: in studio stanno nascendo tracce con BPM non così elevati, frutto del lavoro con Luca Giordano, musicista che Techne stima profondamente. In passato avrebbe imboccato strade diverse, oggi predilige una dinamica che valorizza la pulsazione e lascia respirare lo spazio. Il ritmo come baricentro, l’energia come grammatica: è qui che la firma sonora di UMM Red sceglie di coincidere con la sua identità, rifiutando scorciatoie e scorci di moda.
Una responsabilità verso chi ha acceso la miccia
Il primo pensiero di Techne è non deludere Gianfranco Bortolotti, creatore di UMM, che gli ha affidato la responsabilità di guidare una squadra di talenti in cui crede profondamente. È un incarico che pesa e motiva allo stesso tempo, un patto di fiducia che si rinnova in ogni sessione in studio e in ogni set dal vivo. Meno proclami, più lavoro: così si traduce una visione in fatti e una promessa in musica.
C’è umiltà nella sua traiettoria: notti in console nei club, attese in aeroporto e passaggi in stazione, piuttosto che comfort da alberghi a cinque stelle. È la routine di chi sceglie la sostanza alla vetrina. La strada è fatta di scali e soundcheck, non di riflettori facili. Proprio in questa tenacia quotidiana cresce la coesione del progetto: un’identità che si riconosce nel lavoro, nel rispetto dei tempi della musica, nella dedizione a un percorso che non cerca scorciatoie.
Viaggi, club e scoperte: come nasce la squadra internazionale
I chilometri percorsi hanno un suono preciso: Techne ha fatto ballare Amsterdam, la Serbia, la Germania e, lo scorso anno, Barcellona durante il Sonar. Proprio attraversando l’Europa ha riconosciuto i talenti su cui oggi punta con UMM Red. Sono cuori che battono all’unisono con il ritmo, persone che desiderano davvero costruire un gruppo e far ascoltare la propria musica. Un mosaico che si compone di esperienze e città, di club e studi, di viaggi che diventano incontri e visioni condivise.
La cifra comune? Amore puro in ciò che fanno. Techne li ha visti all’opera in studio e dietro la console, capaci di creare un feeling autentico. Sono ragazzi umili, limpidi, seri, determinati. La loro selezione è stata lenta e accurata: anni di scelte per arrivare a un organico di questo profilo. Non è semplice mettere insieme un team così, e proprio per questo il risultato pesa: coesione e qualità non come slogan, ma come pratica quotidiana.
Nomi e città che pulsano
Tra le presenze di spicco c’è Mark Williams, già molto conosciuto e basato a Londra. In Germania si muovono con forza i Mechanik Freakz, mentre a Rotterdam, nei Paesi Bassi, opera A.W.A.. A delineare ulteriormente la mappa olandese ci sono Antonio Fevola & Innez Akke e Carmen Nardone, attiva ad Amsterdam. Ogni nome aggiunge un accento distinto alla grammatica di UMM Red, senza tradirne l’ossatura ritmica.
Il perimetro si allarga verso la Spagna con Carlos Fernandez, presente soprattutto a Barcellona. È una costellazione che non insegue la geografia per collezionismo, ma per sensibilità: luoghi e persone si incastrano secondo affinità musicali. La rotta non è disegnata dalle mode, ma dal suono. Così la squadra cresce in modo organico, tenendo insieme identità personali e una visione comune che privilegia il ritmo e la consistenza sul battito, prima di ogni altra cosa.
Contro l’hype: qualità, cultura e sostanza per far ballare
L’obiettivo non sono i numeri: è il ritmo. UMM Red parte dalla musica, non dall’hype. L’idea, alimentata dai social, che tutti possano diventare bravi e celebri in poco tempo non regge alla prova dei fatti, neppure nell’elettronica. Secondo Techne, nella dance la qualità del contenuto è scesa più che nel pop, dove servono strumenti veri e una cura sonora rigorosa. Nell’elettronica tutto sembra più semplice, ma per lasciare il segno servono energia, sostanza e personalità.
C’è anche un aspetto di cultura: l’elettronica ha una storia, ma non tutti i nuovi DJ desiderano attraversarla sul serio. I risultati si vedono, e non sempre brillano. Di fronte a questo scenario, UMM Red compie scelte diverse: spinge verso l’underground e la solidità musicale, non verso la vetrina. Prima la musica, poi il resto. Sì, ci saranno nuove tracce e contenuti, ma a guidare è l’urgenza del suono che vibra, che toglie il superfluo e che, sulla pista, trova il suo linguaggio più vero.
