Una decisione destinata a incidere sul modo in cui guardiamo, analizziamo e raccontiamo il basket: la NBA ha scelto AWS come partner ufficiale per cloud e intelligenza artificiale, inaugurando “NBA Inside the Game powered by AWS”, piattaforma che promette statistiche in tempo reale e nuove lenti per leggere ogni possesso.
Un’alleanza tecnologica che cambia il linguaggio del basket
Nel comunicato diffuso da NBA e Amazon Web Services il 1 ottobre 2025, AWS diventa il partner ufficiale per il cloud e la cloud AI della lega e delle affiliate WNBA, NBA G League, Basketball Africa League e NBA Take-Two Media. L’iniziativa cardine è “NBA Inside the Game powered by AWS”, una piattaforma di basketball intelligence pensata per tradurre miliardi di dati in insight fruibili durante le partite e sulle proprietà digitali della lega. Nelle parole del dirigente Ken DeGennaro, l’obiettivo è elevare l’esperienza live e offrire comprensioni più profonde e durature del gioco.
La collaborazione non riguarda soltanto le metriche: tocca l’intero ecosistema digitale della lega. Le statistiche avanzate saranno disponibili su NBA App, NBA.com e nelle trasmissioni, mentre l’infrastruttura di AWS sosterrà contenuti personalizzati e in più lingue, una spinta necessaria per una community che supera i due miliardi e mezzo tra like e follower. La promessa implicita è una fruizione più vicina, più chiara, più partecipata, costruita su tecnologie che dialogano nativamente con le piattaforme di streaming e con la regia editoriale delle dirette.
Dati che diventano lettura del gioco: il tempo reale prende forma
Il cuore tecnico è l’elaborazione dei dati di tracciamento ottico: il sistema analizza i movimenti di 29 punti del corpo per ogni atleta e aggiorna il quadro 60 volte al secondo, alimentando reti neurali addestrate a riconoscere responsabilità difensive, spaziature e contesti di tiro. Questo flusso alimenta statistiche e visualizzazioni pensate per chi racconta il gioco e per chi lo studia in panchina, con l’ambizione di rendere accessibili letture che prima restavano confinate a staff e analisti.
Il progetto porta tali informazioni direttamente in sovrimpressione e nell’app, aprendosi a esperienze interattive nelle trasmissioni. È un passaggio che segue una tendenza ormai chiara nello sport globale, dove i grandi campionati intrecciano competenze tecnologiche e storytelling per aumentare comprensione e coinvolgimento. In questa cornice, le parti non hanno divulgato i termini economici dell’intesa, ma hanno chiarito l’orizzonte: più consapevolezza per chi guarda e strumenti concreti per chi decide.
Le tre metriche che inaugurano una nuova era
Defensive Box Score ridisegna la valutazione individuale in difesa. Algoritmi di AI identificano in tempo reale il difensore primario associato a ogni attaccante, così che ogni evento registrato possa essere letto insieme al contesto di marcatura. Ne derivano conteggi finora sfuggenti — come ball pressure, raddoppi e cambi — integrati in un box score capace di descrivere ciò che finora restava implicito. È un salto metodologico che restituisce peso all’attività senza palla.
Shot Difficulty supera la dicotomia “segna/sbaglia”. La metrica attribuisce un grado di complessità a ciascun tentativo, introducendo l’Expected Field Goal %, che considera orientamento e preparazione del tiratore, posizionamenti sul parquet e dettagli della contestazione difensiva. Capire se un canestro “doveva” entrare o meno diventa così un’informazione calcolata, capace di illuminare qualità tecniche, scelta dei tiri e coerenza di un sistema offensivo lungo l’arco di una partita o di una stagione.
Gravity quantifica l’effetto che un giocatore esercita sull’assetto difensivo avversario, con o senza palla. Il modello misura l’attenzione che attira — inclusa la distanza media di marcatura — e traduce in numeri lo spazio creato per i compagni. È il tentativo più ambizioso di rendere misurabile un impatto spesso definito “invisibile”, dando sostanza a concetti che allenatori e scout osservano da anni e che ora trovano una rappresentazione stabile.
Play Finder: la memoria istantanea delle partite
Accanto alle metriche, “Play Finder” interpreta migliaia di gare e rende ricercabile il gioco alla granularità dell’azione singola. Costruita con servizi come Amazon Bedrock e Amazon SageMaker, la funzione riconosce schemi, allinea gli esiti con le statistiche avanzate e fornisce agli addetti ai lavori notifiche in tempo reale per aggiungere contesto storico, confronti e letture strategiche durante le telecronache. È un archivio vivo che parla il linguaggio della regia e della tattica.
La lega prevede evoluzioni che apriranno ai tifosi esplorazioni sempre più profonde direttamente nell’app, mentre le franchigie potranno utilizzare i modelli di machine learning per potenziare processi di front office e coaching. È la stessa NBA a inquadrare Play Finder come base per successive integrazioni di AI generativa ancorate ai dati di tracciamento ottico, con l’intento di trasformare la consultazione dell’archivio in uno strumento di comprensione immediata e condivisibile.
Prime Video, diritti e un nuovo modo di guardare le partite
Questo capitolo tecnologico si inserisce nell’accordo media undecennale della NBA con Prime Video, parte di un pacchetto con Disney e NBCUniversal che allarga portata e accessibilità delle gare. Secondo le comunicazioni ufficiali, Prime Video distribuirà 66 partite di regular season a stagione, oltre a tutte le gare del SoFi NBA Play-In Tournament, a porzioni significative dei primi due turni di playoff, a rotazione una Conference Finals e momenti chiave dell’Emirates NBA Cup, incluso il Black Friday.
La stagione inaugurale su Prime Video parte venerdì 24 ottobre con una doppia sfida: Boston Celtics–New York Knicks e Los Angeles Lakers–Minnesota Timberwolves, rivincite dei Playoff 2025. La stessa Amazon ha pubblicato una programmazione che parla di 67 incontri nel primo anno, con funzionalità interattive come multiview personalizzabile, “key moments”, recap rapidi e monitoraggio delle giocate tramite partner autorizzati, senza abilitare scommesse in-app. È un mosaico di fruizione che integra statistiche, storytelling e commercio.
Perché questa svolta conta davvero
Nel nostro mestiere, ascoltare il gioco significa cercare nessi, non solo numeri. L’innesto tra la grammatica del basket e l’AI di AWS offre agli appassionati letture intuitive e agli addetti ai lavori strumenti di verifica istantanea. Le metriche non sostituiscono il giudizio: lo rendono più informato, più onesto verso ciò che accade lontano dalla palla. Se ben impiegata, questa intelaiatura tecnologica può migliorare la qualità della narrazione e la qualità delle decisioni in panchina.
Domande rapide, risposte chiare
Che cos’è “NBA Inside the Game powered by AWS”? È la piattaforma di basketball intelligence della lega, alimentata dall’infrastruttura AWS, che trasforma dati di tracciamento in statistiche e insight fruibili in diretta, sull’NBA App, su NBA.com e sui canali social. L’obiettivo dichiarato è avvicinare i tifosi alla complessità del gioco con strumenti chiari e aggiornati in tempo reale.
Quando arrivano le nuove metriche basate su AI? Nella stagione 2025–26 la NBA introdurrà gradualmente Defensive Box Score, Shot Difficulty con Expected FG% e Gravity, tutte fondate su tracciamento ottico a 60 Hz e reti neurali addestrate sui contesti di gara.
Quante partite vede Prime Video e da quando? Il pacchetto prevede circa 66 gare di regular season a stagione secondo gli accordi ufficiali; per la stagione inaugurale, la programmazione pubblicata da Amazon indica 67 partite. Il debutto è fissato per venerdì 24 ottobre con una doppia sfida in prima serata.
Che cosa fa “Play Finder” e su quali tecnologie poggia? Analizza migliaia di incontri per riconoscere azioni e schemi simili, rendendo ricercabile il gioco all’unità del singolo possesso. È costruito su servizi AWS come Amazon Bedrock e Amazon SageMaker e fornisce alert in tempo reale ai telecronisti; in prospettiva, aprirà ai tifosi esplorazioni più profonde direttamente nell’app.
Dove potrò vedere e usare queste statistiche? Nelle trasmissioni in diretta, sull’NBA App e su NBA.com, integrate in modo nativo con l’ecosistema digitale che la lega gestisce su AWS, con contenuti personalizzati e localizzati per i diversi mercati internazionali.
La nostra traiettoria editoriale davanti a un gioco che cambia
Ci interessa ciò che le cifre rivelano quando smettono di essere soltanto cifre. La collaborazione tra NBA e AWS apre una stagione in cui lo sguardo del pubblico può diventare più competente, e quello di chi analizza più trasparente. Continueremo a misurare questa promessa sul campo, con l’attenzione di chi racconta e la curiosità di chi osserva: perché ogni possesso, ora più che mai, ha una storia da scoprire.
