La decima edizione di Alessandro Borghese Kitchen Sound riaccende fornelli e casse: 30 nuove puntate, in onda dal lunedì al venerdì all’ora di pranzo su Sky Uno e in streaming su NOW, sono partite lunedì 6 ottobre 2025. Un ritorno che intreccia musica e gusto, tra ricette accessibili e ospiti scelti con cura.
Dieci anni e non sentirli: energia, ritmo e una regia editoriale collaudata
Il format ideato e prodotto da Food Media Factory e Level 33 festeggia dieci stagioni con la freschezza di chi sa cambiare passo senza perdere identità. Lo ribadisce la comunicazione ufficiale di Sky, che colloca le nuove clip nel palinsesto di mezzogiorno e sull’on demand, mentre l’agenzia specializzata Agenfood sottolinea il traguardo delle 30 puntate inedite. È un progetto che parla veloce, si ascolta come una playlist e si guarda come un manuale contemporaneo, pensato per essere replicato a casa senza rinunciare a stile.
Nell’ossatura produttiva c’è la mano esperta di Level 33, realtà che ha trasformato la formula in un ecosistema crossmediale tra tv e web, e che negli anni ha accompagnato lo sviluppo del brand editoriale di Alessandro Borghese. La continuità di visione è un valore: dalle primissime stagioni al taglio odierno, la regia del racconto rimane puntuale, riconoscibile, verticale sul prodotto ma aperta al dialogo con pubblico e ospiti. È un equilibrio che la stessa Level 33 rivendica nel proprio profilo istituzionale.
La pasta come ouverture: il respiro di “Borghese al Dente”
Aprire con la pasta significa partire dal cuore della cucina mediterranea. Le puntate intitolate “Borghese al Dente” percorrono una geografia di formati e condimenti che passano dai profumi di mare ai ragù di carne, fino alle proposte integrali. La scelta non è nostalgica, è narrativa: ciascun piatto diventa riff culinario, scandito da tempi precisi, per dimostrare che il primo più amato dagli italiani può restare sorprendente restando familiare. Così Sky TG24 ha presentato questa tappa inaugurale.
La decisione di alternare consistenze, farine e cotture è una dichiarazione di intenti: si può raccontare la pasta senza ripetersi, cercando in ogni abbinamento la nota che cambia il ritmo. È su questo terreno che lo chef si muove con scioltezza, modulando gesti e spiegazioni in modo da rendere replicabile ciò che in brigata appare naturale, ma a casa richiede chiarezza e ordine. Le anticipazioni ufficiali confermano l’approccio essenziale e godibile.
Botanica in dolcezza: “Fiori, foglie e Fusto!”
Quando la regia passa alla pasticceria, la scena si apre su Gianluca Fusto, Maître pâtissier che ha costruito a Milano un laboratorio concepito come speakeasy dell’artigianalità, tra rigore tecnico e ricerca compositiva. La sua “cucina botanica” – una sintassi che guarda alla materia prima come seme narrativo – rende naturale l’idea di dessert che sorprendono senza gridare. Un’impostazione raccontata da Identità Golose e da approfondimenti recenti sul suo percorso creativo.
Nel contesto di Kitchen Sound, Fusto intercetta il registro del programma: essenzialità, passaggi netti, rispetto del tempo. La sua LABoutique, nata nel 2020, è diventata hub di formazione e sperimentazione, e il riconoscimento come primo pastry chef ambassador per il progetto di illycaffè ha consolidato un profilo internazionale in costante evoluzione. In tv questo si traduce in dolci che ragionano per strati di senso, dove ingredienti e temperature dialogano con la musica.
Talenti in progress: le “Giovani Promesse”
La cucina di ABKS apre la porta a due protagonisti della scena milanese: Giacomo Lovato e Guido Paternollo. Il primo guida i fornelli del ristorante Borgia, dopo un percorso che lo ha visto formarsi tra ALMA e grandi maestri come Carlo Cracco e Claudio Sadler, ottenendo riconoscimenti dalle principali guide. Il secondo firma l’identità del fine dining Pellico 3 al Park Hyatt Milano, con una cucina di leggerezza e materia. Le rispettive biografie ufficiali e i ritratti su testate di settore ne fotografano visione e crescita.
Vederli all’opera in studio significa affiancare la grammatica televisiva a quella dell’alta ristorazione. Paternollo, in particolare, ha inaugurato nel 2025 il ciclo “Guido invita” con una serie di cene a quattro mani, a conferma di una vocazione al dialogo creativo; un’impronta che in video diventa invito a osservare i dettagli. Lovato, dal canto suo, porta in dote un’idea di territorio contemporaneo, fatta di precisione e pulizia di gusto. Lo testimoniano i riscontri di cronaca gastronomica e gli appuntamenti dedicati al Pellico 3.
Ghiaccio e invenzione: “Gelato non convenzionale”
Il capitolo più spiazzante è quello del gelato, trattato come linguaggio capace di essere dolce e salato senza forzature. In studio arrivano cinque maestri da diverse città italiane: Stefano Cecconi, Simona Papagno, Patrick Andreoli, Matteo Boscardin e Gabriele Manzi. Le note stampa di Sky e le agenzie indicano questo passaggio come una parentesi rinfrescante dopo la pasta, con ricette pensate per sorprendere il palato e l’immaginazione.
L’energia che ruota attorno al mondo del gelato artigianale è raccontata anche dai calendari di eventi e rassegne: Manzi e Papagno figurano tra i nomi attivi nella stagione 2025, dai festival di settore alle iniziative dedicate alla Giornata Europea del Gelato Artigianale. Segnali che fotografano un comparto vivace e in ascolto, dove tecnica e creatività si muovono all’unisono e trovano, in televisione, un amplificatore naturale.
Partenope in controluce: “Dipinto in cucina” con Roberto Di Pinto
La chiusura di stagione porta ai fornelli Roberto Di Pinto, una voce che unisce radici napoletane e sguardo metropolitano. La sua cucina al Sine di Milano ha conquistato una stella Michelin, e il suo modo di comunicare – diretto, genuino, capace di mostrare il dietro le quinte – rende l’alta cucina più vicina. Le anteprime ufficiali del programma collocano il suo arrivo nelle puntate finali, pennellate di gusto e memoria.
Il ritratto pubblicato in estate su un quotidiano nazionale ne descrive l’attitudine concreta, l’attenzione al lavoro reale di brigata e una visione in cui estetica e sostanza convivono, ma senza concessioni. Traslato in tv, questo temperamento diventa racconto: piatti che parlano chiaro, ritmo limpido, cultura gastronomica che non chiede permesso per emozionare. È l’ultimo movimento di una stagione pensata per restare.
Prima della sigla: le pillole social che scaldano i motori
Come nelle stagioni più recenti, la corsa è iniziata sui social con “Aspettando #AleKitchenSound 2025”, la serie di clip verticali pubblicate su @AleKitchenSound nelle settimane che precedono la messa in onda. Le testate che hanno presentato il ritorno del programma lo segnalano come prologo perfetto alla tv: durata agile, taglio mobile-first, grammatica visiva coerente con i tempi. È il backstage che prepara il set, un assaggio che accende desiderio e curiosità.
Questa cerniera digitale ha un compito preciso: avvicinare lo spettatore, fornire piccole chiavi di lettura e invitarlo a riprodurre gesti e passaggi senza timori. La crossmedialità non è un accessorio: è l’architettura attraverso cui la “videoenciclopedia” continua a parlare a pubblici diversi, mantenendo intatto il patto di semplicità e ironia. Un percorso che unisce promozione editoriale e servizio, come documentano le presentazioni dei broadcaster e dei media specializzati.
Risposte lampo per non perdere il filo
Quante puntate compongono la nuova edizione e quando va in onda? Le puntate sono 30, tutte inedite. Vanno in onda dal lunedì al venerdì all’ora di pranzo su Sky Uno e in streaming su NOW, con disponibilità on demand e su Sky Go. La partenza è avvenuta lunedì 6 ottobre 2025, secondo quanto comunicato da Sky e dalle principali testate che hanno presentato il ritorno del programma.
Quali sono i cinque filoni tematici di questa stagione? La mappa è chiara: “Borghese al Dente”, “Fiori, foglie e Fusto!”, “Giovani Promesse”, “Gelato non convenzionale” e “Dipinto in cucina”. Sono stati annunciati nelle schede di presentazione ufficiali e ripresi da agenzie e siti specializzati, che ne hanno sottolineato l’ampiezza di linguaggi e protagonisti tra alta cucina, pasticceria e gelateria.
Chi sono gli ospiti più attesi in pasticceria e gelateria? Per la pasticceria, il Maître pâtissier Gianluca Fusto, volto di una ricerca rigorosa e contemporanea; per il gelato, i maestri Stefano Cecconi, Simona Papagno, Patrick Andreoli, Matteo Boscardin e Gabriele Manzi, rappresentativi di una scena artigianale in forte fermento. Le presentazioni ufficiali e gli aggiornamenti di settore tracciano chiaramente questo perimetro.
Come si concluderà la stagione e quale sarà il tono delle ultime puntate? Il finale è affidato a “Dipinto in cucina” con lo chef Roberto Di Pinto del ristorante Sine di Milano, insignito di una stella Michelin. L’impronta partenopea, filtrata da una mano moderna, promette un epilogo intenso e personale, come anticipato nelle comunicazioni ufficiali e nei ritratti giornalistici dedicati allo chef.
Il nostro sguardo: la musica che educa il gusto
Abbiamo seguito questo ritorno con la curiosità di chi cerca senso oltre la notizia. E qui il senso è limpido: cucinare bene non è mai un esercizio di virtuosismo, ma un atto di condivisione. Il ritmo serve a coordinare mani e idee; la televisione, quando è precisa e generosa, diventa strumento utile. In ogni episodio c’è un invito: provate, sbagliate, riprovate. È così che la cucina, anche sul divano di casa, ricomincia ogni giorno da capo.
