Con “Qualche volta le nuvole sembrano isole” Nicola Polizzi torna in libreria con un romanzo pubblicato da Readaction Editrice che scava nel dolore e nella speranza. Tra vite in bilico e legami che chiedono ascolto, il libro mette a nudo ciò che spesso non si riesce a dire.
Un romanzo che interroga le nostre fragilità
La nuova storia firmata da Nicola Polizzi affronta con lucidità e tenerezza il corpo a corpo con le fragilità del quotidiano: la precarietà dei giorni, le distanze emotive, le crepe che si aprono anche tra chi si vuole bene. L’autore guarda dritto a ciò che resta in ombra e lo porta alla luce con uno sguardo partecipe. In questo orizzonte, l’isola diventa immagine di speranza e di compimento, un approdo interiore che i giovani protagonisti inseguono mentre cercano un posto a cui appartenere e una via per salvarsi da sé stessi e dal mondo intorno.
Emergono, con misura e coraggio, i nodi dell’incomunicabilità tra generazioni e la responsabilità degli adulti nella società di oggi. L’autore decide di dare voce a ciò che resta taciuto, mostrando quanto sia difficile attraversare il silenzio e riconoscere le ferite. La narrazione invita a fermarsi, ad ascoltare, a non lasciar scivolare via ciò che fa male e ci riguarda. In controluce, si avverte la necessità di ricucire strappi che altrimenti si allargano fino a diventare solitudini senza risposta.
Storie che si incrociano nella città di Marilia
Nella città industriale di Marilia, le esistenze si sfiorano e si urtano. Una ragazza, Elisa, adolescente che coltiva sogni ostinati, e sua madre Marta si ritrovano travolte da eventi che le costringono a guardarsi dentro e a fare i conti con quello che temono. Attorno a loro si muove un coro di figure intense: un ex detenuto che tenta di rimettere insieme i pezzi, un bullo che alimenta ferite altrui e proprie, un poliziotto disilluso che ha smarrito fiducia e direzione. In questo intreccio, ciascuno cerca un senso di appartenenza e un varco di salvezza.
Il mosaico di destini che Polizzi compone è fatto di scelte difficili e prove necessarie. Ogni personaggio porta con sé una domanda che non smette di bussare: quanto possiamo cambiare, e a quale prezzo? Il romanzo passa da una voce all’altra con naturalezza, costruendo un percorso che avvicina storie lontane e mette in relazione dolore, desiderio e possibilità. La città diventa specchio delle fragilità collettive, mentre le protagoniste attraversano una stagione di consapevolezza che chiede coraggio, tenuta, verità.
L’autore e il percorso letterario
Nato a Livorno, laureato in Fisica, Nicola Polizzi è fisico e docente: un profilo che convive con la vocazione narrativa. Con questo libro firma il suo secondo romanzo, dopo “Sradicati” (2023). La scelta di mettere al centro ciò che spesso sfugge allo sguardo non è casuale: raccontare le pieghe dell’esistenza, gli spigoli dell’ordinario, la fatica del dialogo, significa assumersi il rischio di restare accanto ai personaggi e ai loro mondi interiori, senza arretrare.
Con sensibilità, l’autore affronta anche il tema della violenza di genere, cogliendone il peso che può schiacciare chi ne è vittima: il senso di colpa, la stanchezza, la paura di denunciare. Non cerca scorciatoie, ma restituisce la complessità di un attraversamento difficile. Intanto gli adolescenti guardano a un’isola simbolica dove poter diventare sé stessi, immaginando un domani che sia più largo del presente. In filigrana, l’autore affida loro un compito preciso: il futuro appartiene alle loro mani e alla loro capacità di custodirlo.
La visione editoriale di Readaction Editrice
Readaction Editrice accoglie questo romanzo nel solco della propria identità: valorizzare talenti letterari spesso messi ai margini da logiche di pura produzione commerciale. L’obiettivo è offrire ai lettori autrici e autori di grande valore, riconoscibili per uno stile originale e per la coerenza della scrittura. La casa editrice si muove con una selezione rigorosa, rivendicando una linea editoriale divergente, capace di aprire spazi a opere che cercano strade nuove senza rinunciare alla profondità.
In questo contesto, il libro di Polizzi trova una collocazione naturale: un’opera di spessore che dialoga con la visione dell’editore e ne rispecchia la scommessa culturale. La scelta di puntare su voci che interrogano, inquietano e consolano non resta una dichiarazione di principio, ma si traduce in un catalogo che dà respiro a narrazioni forti, attente alla qualità e al coraggio di guardare oltre l’immediato.
Incontri con i lettori a Livorno
I prossimi appuntamenti con l’autore sono a Livorno. Sabato 11 ottobre, dalle 16 alle 20, firma copie alla Libreria Coop di Porta a Mare, in via Costante Neri 67. Lunedì 27 ottobre, alle 18, presentazione alla libreria Feltrinelli di via di Franco 12. Due momenti per stringere il patto tra libro e pubblico, per ascoltare le domande, per condividere quella vibrazione che nasce quando le storie incontrano chi le legge.
Nel corso della presentazione dialogherà con l’autore Valeria Bocci, docente di lettere del liceo Enriques. Sarà un confronto che invita a guardare dentro i temi del romanzo, lasciando spazio a riflessioni e risonanze personali. Quando le parole trovano un luogo comune, possono diventare una casa provvisoria per il pensiero. È lì che il libro di Polizzi promette di sostare, con rispetto e con energia.
