Annamaria Motta, presidente e socio fondatore di Acto Sicilia, ha accolto a Milano il riconoscimento dei Bandi Gilead 2025 come una leva che trasforma in azioni quotidiane l’impegno verso le pazienti con tumori ginecologici. Un traguardo che dà continuità a un percorso di aiuto concreto, pensato per ogni donna e per ogni storia.
Un sostegno che si traduce in azioni per ogni donna
Nel giorno della premiazione della 14esima edizione dei Bandi, la guida di Acto Sicilia ha sottolineato come il premio renda tangibile l’aiuto che l’associazione vuole offrire “a ogni singola donna” che si affaccia alla loro rete. L’esito di Milano conferma un cammino che si rinnova per il terzo anno consecutivo e che ora permetterà di dare impulso a “Labia – Madri d’amore”, iniziativa che nasce per accompagnare le pazienti colpite da tumori ginecologici in un percorso di ridefinizione di sé, delle relazioni e dei progetti di vita, con ricadute immediate sulla quotidianità di coppia e di famiglia.
“Labia – Madri d’amore” mette al centro il bisogno di sostegno psicologico e l’accesso a informazioni chiare su diritti e tutele, compresi gli strumenti legati all’affido e all’adozione quando la malattia priva della possibilità di diventare madri biologiche. L’iniziativa abbraccia anche i partner, perché la malattia tocca la vita affettiva e sociale in ogni suo aspetto. Nel corso del 2025 il progetto ha preso forma in Sicilia con momenti pubblici di sensibilizzazione, dall’installazione a Ortigia alla veleggiata civile, e ha incrociato il tema dell’oblio oncologico previsto dalla legge italiana, segnalando i bisogni concreti delle donne in cura. Questi passaggi sono stati raccontati da ANSA Sicilia e dagli avvisi istituzionali del Comune di Siracusa, che hanno documentato obiettivi e tappe del percorso.
Dentro i bandi 2025: come nascono i progetti e chi li valuta
I Bandi Gilead 2025 riuniscono il Fellowship Program e il Community Award Program in una cornice che premia sia la ricerca sia il sostegno socio-assistenziale. La 14esima edizione ha previsto candidature entro il 16 aprile e una valutazione affidata a esperti indipendenti, con finanziamenti fino a 40mila euro per i progetti del Community. Le testate sanitarie e professionali che hanno seguito il lancio, come Popular Science e Sanità Informazione, oltre ai canali ufficiali di Gilead Sciences Italia, hanno ricordato obiettivi, criteri e risultati storici dei bandi, a testimonianza della loro capacità di generare impatto reale.
Nel 2025 la celebrazione dei vincitori si è svolta a Milano con un incontro dedicato alle “sinergie di salute”, segnalato da varie realtà territoriali e dell’informazione locale. La comunicazione ha valorizzato l’ampiezza del panorama premiato, con decine di progetti selezionati tra enti di ricerca, associazioni e terzo settore. In questa cornice, Acto Sicilia rientra nella squadra dei premiati del Community Award Program, proseguendo una traiettoria di interventi che uniscono competenze diverse intorno alle esigenze delle pazienti.
Le radici di un approccio multidisciplinare
La diagnosi di tumore ovarico chiede una regia di competenze che vada oltre la terapia: dall’oncologia alla psicologia, dall’infermieristica alla consulenza legale, fino all’orientamento socio-lavorativo. Motta insiste su un punto cruciale: la malattia non riguarda mai una sola dimensione dell’esistenza, ma attraversa lavoro, famiglia, relazioni e identità. Per questo il percorso di cura deve essere capace di ridurre gli ostacoli pratici e invisibili che una donna incontra, così da innalzare la qualità di vita e sostenere, quando possibile, i risultati clinici.
Questa visione dialoga con lo spirito dei Bandi Gilead: creare alleanze operative in cui ricerca, clinica e mondo associativo si rafforzano a vicenda. L’esperienza di Acto Sicilia dimostra come l’attenzione alla persona—non solo al tumore—possa tradursi in strumenti nuovi, servizi vicini, linguaggi comprensibili. È una trama di relazioni che, edizione dopo edizione, ha generato centinaia di progetti finanziati e migliaia di pazienti raggiunti, come ricordato dalle comunicazioni ufficiali e dalla stampa specializzata che ha seguito l’avvio dell’edizione 2025.
Tre progetti, tre traiettorie di cura
Il percorso di Acto Sicilia nella cornice dei Bandi non nasce oggi. Nel 2023 l’associazione ha portato avanti “Togli il velo”, dedicato al supporto psico-fisico legato alla sfera sessuale e all’intimità delle donne con tumore ginecologico e dei loro partner. Un ambito spesso trascurato durante le terapie, eppure decisivo per la tenuta della coppia e per la qualità della vita familiare. L’obiettivo è rimasto attivo nel tempo, con un ascolto capace di sciogliere tabù e rimettere al centro desideri, timori e bisogni reali.
Nell’anno successivo, 2024, Acto Sicilia ha investito su “Accanto senza paura”, un progetto che si rivolge a chi sostiene la paziente ogni giorno: familiari e caregiver. Con l’aiuto di oncologi, psicologi e infermieri, l’iniziativa ha offerto orientamento e strumenti concreti a chi spesso vive l’ansia del ruolo, a volte persino più intensa di quella della paziente. L’idea è semplice e potente: se chi assiste sta meglio, anche il percorso di cura guadagna stabilità, continuità e fiducia condivisa.
Domande che ci arrivano dal campo
Che cosa cambia davvero per una paziente grazie a un premio come il Community Award Program? Oltre al valore simbolico, arrivano risorse per attivare servizi immediati: colloqui psicologici, consulenze legali, sportelli informativi, percorsi educativi per la coppia e la famiglia. La differenza sta nella rapidità con cui le idee diventano azioni: non promesse, ma appuntamenti fissati, professionisti coinvolti, reti territoriali mobilitate. È questo passaggio dal dire al fare che rende un bando così strategico per chi affronta la malattia.
“Labia – Madri d’amore” a chi si rivolge e come aiuta a ripartire? Parla alle donne per cui la malattia ha spezzato o messo tra parentesi il desiderio di maternità. Offre uno spazio sicuro in cui elaborare il lutto di ciò che non c’è più, e insieme conoscere strade alternative come affido e adozione, con supporto psicologico e informazioni giuridiche comprensibili. Coinvolge anche i partner, perché la ripartenza è un lavoro di coppia, fatto di scelte consapevoli e di nuove immagini di futuro condivise.
Perché insistere tanto sull’approccio multidisciplinare quando il bisogno principale sembra clinico? Perché nessun trattamento vive nel vuoto. Se una donna perde il lavoro, fatica a gestire gli effetti collaterali o si sente smarrita di fronte alla burocrazia, anche la terapia più efficace rischia di non bastare. Un’équipe che integra medico, psicologo, infermiere e consulente legale riallinea i pezzi della vita quotidiana, limita gli abbandoni, accresce l’aderenza e restituisce alla persona un ruolo attivo nel proprio percorso di cura.
Un impegno che si misura nelle vite che cambiano
Quando un’associazione conquista per tre anni di seguito la fiducia di una giuria indipendente, significa che le sue proposte parlano il linguaggio dell’efficacia. È il caso di Acto Sicilia: progetti diversi, un unico filo rosso, quello di un aiuto che non si esaurisce nello slancio emotivo ma si organizza, si fa metodo, entra nelle case e nelle corsie. È lì che un premio diventa davvero il ponte tra l’intenzione e la possibilità di ricominciare, ogni volta, un passo più avanti.
