Le scelte di viaggio stanno cambiando con decisione: mete meno ovvie, ritorno convinto verso l’Europa e un ruolo crescente della Generazione Z nel dettare il passo. Un quadro che emerge con chiarezza dal report NowNext ’25 di Omio, tra nuove sensibilità, bisogno di valore e pianificazione più attenta.
L’Europa che attrae: prossimità, cultura e rotte a misura d’umano
Nel prossimo anno, la relazione con l’Europa si farà ancora più intensa: il 56% dei britannici, il 45% dei tedeschi e il 42% di italiani e spagnoli guarda al continente come prima scelta, mentre anche i viaggiatori extraeuropei continuano a esserne affascinati. Non è solo una questione di distanza: a contare sono la ricchezza culturale, l’accessibilità e quella trama di connessioni che rende gli spostamenti più fluidi e prevedibili, favorendo itinerari circolari, tappe ravvicinate e tempi dilatati. In questa preferenza c’è la ricerca di un’esperienza densa, ma sostenibile, che permetta di entrare in contatto con i luoghi senza forzature, scegliendo ciò che davvero conta e lasciando il superfluo a bordo strada.
A consolidare questa spinta incidono anche i grandi appuntamenti e l’evoluzione delle infrastrutture: i collegamenti transfrontalieri e le opzioni multimodali sono diventati fattori abilitanti per una mobilità più semplice, specie su tratte medie. Le previsioni diffuse dall’ecosistema di Omio già nel corso del 2025 hanno tracciato un percorso chiaro: viaggi “capitale più dintorni”, stagionalità più flessibile e un ritorno d’interesse per le rotte notturne e le alternative al volo di corto raggio, elementi che si intrecciano naturalmente con la rinnovata passione per l’Europa. Lo scenario è stato raccontato in modo puntuale dalle comunicazioni corporate della piattaforma e approfondito nel dibattito di settore ripreso anche da Adnkronos, che resta la nostra primaria fonte di riferimento per la verifica dei trend.
Viaggiatori pragmatici: quando il valore guida la rotta
L’inflazione e il costo della vita non spengono il desiderio di partire, lo rimodellano. Il 38% dei rispondenti dichiara che darà priorità ai viaggi rispetto ad altre spese non essenziali; nascono così abitudini più accorte: bassa stagione per il 28%, programmazione anticipata per il 27%, flessibilità intelligente per il 31%. È l’identikit del “Cacciatore di occasioni”, capace di muoversi con pazienza tra tariffe, orari e combinazioni, senza rinunciare alla qualità dell’esperienza. In questa prospettiva, il prezzo diventa uno strumento, non un fine: chi pianifica con attenzione sceglie meglio il momento, il mezzo, la durata, incrociando risparmio e soddisfazione personale.
Il valore non si misura solo con lo sconto. Conta l’agilità con cui un viaggio prende forma: un’unica app per confrontare soluzioni, servizi che semplificano cambi e imprevisti, itinerari che evitano sovrapprezzi e tempi morti. Le stesse previsioni di Omio per il 2025, centrate su notturni, stagionalità “elastica” e combinazioni oltreconfine, hanno mostrato come la gestione intelligente del tempo sia la vera moneta dei viaggiatori di oggi. Il risultato è un turismo più consapevole: meno impulsi, più scelte motivate, un’attenzione concreta al ritorno che un itinerario è in grado di offrire, tra benessere, scoperta e memoria del viaggio.
Fuori dal sovraffollamento: autenticità, territori e seconde città
Il turismo sostenibile resta, ma cambia pelle. Chi parte mette al centro comportamenti che lasciano un segno positivo nel luogo: supporto alle imprese locali (25%), abbraccio della cultura regionale (38%), voglia di luoghi meno battuti (32%). Curiosamente, la scelta del mezzo “più green” pesa meno (17%): non è un arretramento, ma la prova che la sostenibilità passa anche da come viviamo la destinazione. Non stupisce che italiani (41%) e spagnoli (39%) risultino tra i più determinati a evitare i flussi congestionati, reazione diretta a fenomeni di overtourism sotto casa. È una tendenza che riscrive le mappe emotive del viaggio e rimette al centro il rapporto tra persone, quartieri, ritualità quotidiane.
La stessa logica si riflette nella voglia di superare il “monopolio” delle grandi capitali. Nel 2026, il 21% punta su capitali meno frequentate, attirato da prezzi più bassi (51%), meno folla (44%) e attrazioni uniche (40%). Non è una fuga dal simbolico, ma un cambio di prospettiva: prima i centri vivi, poi i monumenti. A confermarlo sono i dati interni di Omio, con prenotazioni verso città secondarie in crescita del 34% sull’anno. I viaggiatori non rinunciano alla vibrazione urbana; la decentrano, cercando quell’equilibrio tra intensità e respiro che consente di guardare un luogo negli occhi senza sentirsi spinti dal flusso.
Ispirazioni più umane: memoria, passaparola e schermo
Quando arriva il momento di scegliere la prossima meta, la bussola non è necessariamente digitale: contano soprattutto i viaggi passati (42%) e il passaparola (39%). I social pesano per il 29%, l’AI per il 9%, mentre il 23% si lascia suggestionare da film e serie. Segno che l’ispirazione non è più un feed infinito, ma un racconto che torna nelle conversazioni, nelle immagini viste insieme, nelle esperienze che hanno lasciato traccia. La tecnologia non scompare; si sposta di lato, accompagna la scelta senza sostituirla, dando forma a itinerari più personali, che parlano la lingua delle relazioni.
Allo stesso tempo, l’uso di strumenti digitali nel back–end del viaggio cresce, specialmente tra i più giovani, come mostrano le analisi di mercato sul 2025: l’AI entra nella pianificazione per costruire itinerari, stimare costi, valutare opzioni, ma rimane un mezzo. L’ispirazione nasce ancora dall’esperienza condivisa, dai consigli di chi è stato lì, da quell’intuizione che scatta quando un luogo ci somiglia. È in questa dialettica tra umano e digitale che il viaggio ritrova profondità e significato, evitando la dispersione e tenendo insieme desiderio e realtà.
Sguardi generazionali: solitudini scelte e legami che contano
Lo spartito si fa diverso per genere. Tra gli uomini, il 19% è più propenso a viaggiare da solo nel 2026, spesso per disconnettersi dal ritmo frenetico quotidiano; le donne, invece, scelgono di partire per connettersi (30%), con una preferenza marcata per tempo in famiglia o riunioni (34%) e con un 22% orientato a partenze con le amiche. Non si tratta di stereotipi: è la fotografia di esigenze distinte, che il mercato è chiamato a riconoscere con servizi mirati, dal supporto alla sicurezza personale alla possibilità di modulare tempi e tappe in base alle relazioni che il viaggio vuole coltivare.
La Generazione Z cambia le regole del gioco. Il 31% pianifica in anticipo e con più attenzione alle spese, il 34% punta a viaggiare di più, il 26% a restare via più a lungo e il 23% a scegliere mezzi più sostenibili. È una visione pragmatica e idealista insieme: budget, durata, impatto. Sullo sfondo, dati recenti confermano quanto l’AI stia diventando uno strumento naturale per disegnare itinerari e ottimizzare costi, specie tra i più giovani; una dinamica che rafforza le tendenze emerse nel report e che il nostro lavoro editoriale ha verificato incrociando analisi e ricerche di mercato diffuse nel 2025.
Ritmi più lenti: mare, benessere e ritorno rigenerato
Il prossimo orizzonte profuma di salsedine. Le vacanze al mare tornano centrali: il 46% cerca relax o tempo in spiaggia e il 51% vuole rientrare a casa rigenerato. Dopo anni di corse a vedere tutto e subito, prevale un’energia più quieta: il 20% cerca tempo per sé e riflessione, il 18% esperienze di benessere e cura personale. Il viaggio si spoglia dell’ansia da prestazione e torna ad essere una pausa che ci ricompone. Più che fare, essere: sostare, ascoltare, scegliere poche cose ma fatte bene, in luoghi che non chiedono di rincorrere nulla.
Questo cambio di passo non rinnega il gusto per l’esplorazione, lo alimenta. Il mare diventa il luogo dove riorganizzare i pensieri, mentre pratiche legate al benessere aprono a itinerari tematici e soste meditative. La richiesta di qualità, silenzio, luce giusta nell’arco della giornata segna anche la selezione di strutture e servizi: ciò che non parla di cura scivola indietro. È un invito a rallentare che attraversa generazioni e modelli di viaggio, dalle coppie ai gruppi di amici, fino a chi decide di partire da solo per ritrovarsi.
Un mondo incerto, un desiderio testardo
L’incertezza globale pesa sulle scelte, ma non le paralizza: il 69% di chi prevede una vacanza nei prossimi 12 mesi ammette che gli eventi internazionali influenzeranno la pianificazione; eppure, tra coloro che partiranno, il 30% pensa di viaggiare più spesso di prima. È la prova che il desiderio di movimento resiste e si fa più organizzato: non si parte “comunque”, si parte “meglio”. Nelle oscillazioni del contesto, i viaggiatori hanno imparato a gestire variabili e imprevisti, calibrando anticipo, flessibilità e scelte di destinazione con una lucidità che non rinuncia all’entusiasmo.
Nei mesi scorsi, le voci del settore hanno registrato andamenti altalenanti in alcune direttrici a lungo raggio, con cali e rialzi legati a congiunture diverse. Ma il quadro complessivo che leggiamo incrociando NowNext ’25, comunicazioni corporate e osservatori indipendenti conferma una realtà semplice: si viaggia ancora, e si viaggia meglio, facendo pesare conoscenza, prossimità e valore. È qui che il nostro lavoro giornalistico si concentra: selezionare dati robusti, contestualizzarli e restituirli in una narrazione chiara, senza cedere all’enfasi e senza perdere di vista l’esperienza reale delle persone in cammino.
Tre coordinate per orientarsi adesso
Le capitali sono davvero superate? No, cambiano le traiettorie: si torna nelle grandi città, ma si affiancano quartieri minori e mete vicine, per dosare intensità e respiro.
Conviene prenotare in anticipo? Sì, soprattutto se si punta alla bassa stagione o a itinerari flessibili: programmazione e elasticità sono gli alleati più affidabili del portafoglio.
La Gen Z detta l’agenda? Influenza gusti e strumenti: più pianificazione, attenzione a costi e sostenibilità, uso naturale dell’AI come supporto, mai come sostituto dell’esperienza.
Meglio spiaggia o città? Dipende dal bisogno: chi cerca rigenerazione guarda al mare e al benessere; chi vuole stimoli sceglie capitali e “seconde città” meno affollate.
Una riflessione che ci impegna ogni giorno
Raccontare i viaggi significa dare voce a priorità che cambiano. In queste pagine abbiamo riorganizzato i risultati del NowNext ’25 di Omio e li abbiamo incrociati con comunicazioni e analisi verificate, con Adnkronos come fonte primaria, per offrire uno sguardo nitido e onesto. Il nostro patto editoriale è questo: restare vicini alle persone, mettere i dati al loro servizio e trasformare i numeri in scelte utili, senza rumore, perché ogni partenza merita rispetto, tempo e cura.
