Un’ospitalità che non si limita a ridurre gli impatti, ma che restituisce valore alla collettività: è la promessa che guida il turismo rigenerativo e che trova nel gruppo Adler Spa Resorts & Lodges un interprete convinto. Qui la sostenibilità abbraccia la dimensione ambientale e quella sociale, intrecciando benessere degli ospiti, tutela dei luoghi e crescita delle comunità che li abitano.
Ospitalità che genera valore condiviso
Nel percorso di Adler la sostenibilità non è un capitolo accessorio, bensì un progetto organico: Adler for Planet. Sotto questa cornice sono state raccolte misure e obiettivi che uniscono efficienza energetica, attenzione alle persone e ascolto del territorio. Il traguardo della certificazione EarthCheck sancisce la qualità del cammino intrapreso, frutto della creazione di un green team interno e di un coordinamento che evita frammentazioni. La forza di questa visione sta nella continuità: ogni scelta operativa, ogni investimento e ogni relazione con partner e comunità è guidata dall’idea di lasciare il luogo meglio di come lo si è trovato, senza rinunciare a standard di ospitalità di alto livello.
A sottolineare l’approccio strutturato è il lavoro della responsabile del Green Team, Caroline Pescoll, che evidenzia come la sua figura rappresenti ancora un’eccezione nel lusso alberghiero. In molte realtà, le pratiche sostenibili sono disperse tra reparti; qui, invece, esiste un’unica regia che coordina, monitora e guida. L’obiettivo dichiarato è tangibile: produrre un impatto positivo e durevole, dentro e fuori l’organizzazione. Non una moda, ma un metodo, che si traduce in politiche del lavoro attente, filiere corte selezionate su criteri di qualità ed equità, iniziative formative e progetti culturali capaci di coinvolgere ospiti, collaboratori e abitanti.
Persone al centro: lavoro dignitoso e crescita continua
La responsabilità sociale parte dalla squadra. Nei resort Adler vengono favoriti contratti annuali rispetto a quelli stagionali, con giorni di riposo fissi ogni settimana e periodi di ferie distribuiti lungo l’anno, così da favorire un equilibrio reale tra vita professionale e privata. La formazione è costante e mirata, con percorsi educativi che coltivano competenze tecniche e soft skill. Investire sul benessere di chi lavora significa rafforzare la qualità dell’accoglienza e costruire relazioni che durano. Questo impegno dà forma a un ecosistema interno coeso, capace di riflettersi sull’esperienza degli ospiti e di creare un clima aziendale che promuove responsabilità, ascolto e fiducia reciproca.
La stessa cura si estende alla catena di fornitura: è stata costruita una rete di partner a filiera corta, selezionati sulla base di standard chiari in tema di qualità dei prodotti, correttezza nei servizi e rispetto dei lavoratori. Produttori, artigiani e istituzioni locali vengono coinvolti in logiche di collaborazione, con l’obiettivo di valorizzare ciò che rende unico ogni territorio. Quando le scelte d’acquisto sostengono la qualità diffusa e la giustizia sociale, il beneficio non è solo economico: si alimenta un circolo virtuoso capace di irradiare fiducia e di radicare l’ospitalità nella vita reale delle comunità.
Sicilia, inclusione e identità: la comunità che siede a tavola
Sulla costa agrigentina, l’Adler Spa Resort Sicilia a Siculiana ha trasformato l’idea di accoglienza in un gesto concreto con la “Cena con il Sorriso”, nata dall’iniziativa dello chef Giuseppe Schimmenti e della Front Office Manager Denise Duraki. Persone con fragilità o disabilità partecipano alla preparazione e alla degustazione di una cena gourmet, vivendo un’esperienza di condivisione autentica. L’appuntamento mensile si arricchisce con la creazione di un murales condiviso e con iniziative solidali come la raccolta dei tappi in plastica destinati all’acquisto di sedie a rotelle. Intorno a un tavolo, la comunità ritrova voce e dignità, e l’ospitalità diventa strumento di integrazione e crescita.
La valorizzazione culturale passa anche per il tour guidato “Sicilia a passo lento”, che conduce a Racalmuto, paese natale di Leonardo Sciascia. Tra vicoli d’origine araba, dimore nobiliari, castello, teatro e circolo dei gentiluomini, l’itinerario si conclude davanti alla casa dello scrittore. Momento prezioso è il pranzo a casa di due abitanti, che aprono le porte per insegnare ricette tradizionali in un clima di autentica convivialità. L’impegno del resort si estende alla realtà del randagismo, con cure veterinarie, sterilizzazioni e microchippature per cani di strada, fino a favorirne l’adozione da parte di ospiti e membri dello staff. Prendersi cura degli animali significa prendersi cura del tessuto sociale, con collaborazioni dedicate alla tutela e all’adozione responsabile.
Patrimonio da proteggere: un’alleanza per la bellezza
Nella stessa cornice mediterranea, l’Adler Spa Resort Sicilia sostiene l’impegno per la salvaguardia dei tesori culturali attraverso l’adesione al programma aziendale di membership Corporate Golden Donor del Fondo per l’Ambiente Italiano. L’obiettivo è contribuire a restaurare, proteggere e rendere fruibili beni che rischiano l’abbandono, promuovendo una cittadinanza sensibile al rispetto dei luoghi. La bellezza non è un lusso: è una responsabilità diffusa. L’impegno del gruppo della famiglia Sanoner dialoga così con una visione di turismo rigenerativo che educa, coinvolge e accompagna, trasformando ogni soggiorno in occasione di consapevolezza e cura verso ciò che rende unica l’Italia.
Questa alleanza tra ospitalità e tutela del patrimonio culturale si intreccia con la dimensione educativa rivolta agli ospiti, invitati a scoprire i territori con passo lento e sguardo attento. Percorsi, incontri e momenti di partecipazione creano connessioni che restano, generando ricadute sociali tangibili. Restituire valore significa anche raccontare, con strumenti e gesti concreti, la storia dei luoghi e di chi li abita. È in questo intreccio tra cura, conoscenza e partecipazione che l’idea di turismo rigenerativo trova la sua forma più piena, lontana da schemi superficiali e vicina ai bisogni reali delle comunità.
Val d’Orcia, sentieri e musica: un paesaggio che respira
Tra le sorgenti termali di Bagno Vignoni, l’Adler Spa Resort Thermae ha collaborato con i comuni per progettare e realizzare una rete di 450 km di itinerari escursionistici, ciclabili e pedonali, oggi fruibili anche tramite l’app Val d’Orcia Outdoor e una mappa cartacea gratuita disponibile in reception. La cura non si ferma all’ideazione: manutenzione dei tracciati e segnaletica vengono gestite insieme a enti territoriali e cittadini. Così il paesaggio diventa bene comune, accessibile a visitatori e residenti, e l’esperienza di viaggio si fa educazione ambientale, orientamento responsabile, invito a leggere la natura con rispetto e gratitudine.
Accanto ai percorsi nella natura, ogni anno prende vita un evento musicale in vigna presso l’adiacente Tenuta Sanoner, in collaborazione con la rassegna di musica classica “Paesaggi Musicali Toscani”. Tra filari e tramonti, artisti di rilievo offrono concerti che dialogano con i vini biologici prodotti in loco. L’iniziativa, amata da ospiti e abitanti, conferma una visione culturale in cui l’ospitalità è anche incontro, ascolto e condivisione. La musica, come il cammino, unisce, educa, avvicina. E restituisce al territorio un’energia nuova, capace di alimentare legami e prospettive di crescita che vanno oltre la stagione turistica.
Renon e Alpe di Siusi: piccoli gesti, impatto concreto
Sull’Altopiano del Renon, dove sorge l’Adler Lodge Ritten, è stato realizzato uno spazio ludico sul terreno dell’Haus der Familie, inserito nel progetto Adler for Planet come impegno sociale rivolto a tutta la comunità. È un gesto semplice e insieme potente: un luogo aperto, fruibile liberamente, che invita famiglie e bambini a incontrarsi. L’ospitalità si misura anche nella capacità di donare tempo e spazi, di ricucire relazioni, di offrire opportunità di gioco e socialità. Così, la sostenibilità assume la forma di un bene condiviso, fatto di servizi e attenzioni quotidiane.
Sui profili dolomitici dell’Alpe di Siusi, l’Adler Lodge Alpe propone nuove panchine realizzate con materiali naturali dall’artigiano locale Egon Trocker e sponsorizzate dalla famiglia Sanoner. Sono inviti a rallentare, contemplare e prendere consapevolezza del patrimonio naturale che circonda chi cammina. A Ortisei, l’Adler Spa Resort Dolomiti e l’Adler Spa Resort Balance sostengono da anni l’associazione La Locia, centro diurno che accoglie persone con disabilità, offrendo percorsi di lavoro, crescita personale e integrazione con la comunità. Piccoli atti possono generare cambiamenti profondi, quando sono pensati con rispetto e continuità.
Una cornice di responsabilità certificata
La certificazione EarthCheck ottenuta da Adler Spa Resorts & Lodges corrobora una traiettoria chiara: dotarsi di metodi, indicatori e regole condivise per misurare e migliorare le prestazioni ambientali e sociali. Il coordinamento affidato al Green Team guidato da Caroline Pescoll traduce le intenzioni in prassi, con monitoraggi e obiettivi misurabili. La sostenibilità, quando è governance, diventa affidabilità. Resta così evidente come l’ospitalità di qualità non sia in contrasto con il bene comune, ma possa anzi esserne motore, generando economie locali, tutela del paesaggio e coesione sociale.
In questo racconto di azioni e risultati, la nostra redazione adotta criteri di verifica e responsabilità: le informazioni qui riportate hanno matrice d’agenzia e trovano nella primaria Adnkronos il riferimento principale. La nostra scelta è raccontare i fatti attenendoci a dati e progetti verificabili, lasciando parlare luoghi e persone attraverso iniziative che li coinvolgono davvero. Il turismo rigenerativo non è uno slogan: è un impegno che richiede costanza, la stessa che emerge nel mosaico di pratiche descritte, dalla formazione del personale alla cura dei sentieri, dall’inclusione alla tutela del patrimonio culturale.
Un punto di vista che cresce con i territori
L’esperienza raccontata dimostra che il turismo può diventare alleato di comunità e paesaggi quando ascolta e restituisce. In queste pagine emerge un modello nel quale l’ospite non è spettatore, ma parte di un processo che crea benessere condiviso. È questo lo sguardo che ci impegniamo a mantenere: critico, umano, vicino ai fatti. Perché dietro ogni progetto ci sono scelte, volti e responsabilità che meritano di essere seguite nel tempo, con la stessa cura con cui si conserva un sentiero o si prepara una tavola che accoglie tutti.
Tre domande, una risposta comune
Che cosa distingue il turismo rigenerativo dalla semplice sostenibilità ambientale? Il turismo rigenerativo va oltre la riduzione dell’impatto: punta a restituire valore a persone e luoghi, intrecciando inclusione sociale, tutela del patrimonio e sviluppo economico locale. Nel caso di Adler, ciò si traduce in progetti con comunità e istituzioni, filiere corte e azioni culturali che restano nel territorio. Non è solo attenzione all’ecosistema, ma un impegno concreto a generare benefici duraturi, misurabili e condivisi da chi ospita e da chi vive ogni giorno quei luoghi.
In che modo il personale e i fornitori vengono coinvolti in questo percorso? La strategia prevede contratti annuali preferiti a quelli stagionali, giorni di riposo fissi e ferie distribuite, oltre a formazione continua per accrescere competenze e qualità del servizio. La rete di fornitori a filiera corta è selezionata su criteri di qualità, equità e rispetto dei lavoratori. Così si costruisce una catena di valore coerente, dove l’attenzione alla persona si riflette in prodotti, servizi e relazioni che rafforzano il legame con le comunità e con gli ospiti.
Quali sono gli esempi concreti che raccontano l’impatto sui territori? Dalla “Cena con il Sorriso” a Siculiana al tour “Sicilia a passo lento”, dalle cure ai cani di strada alla partecipazione come Corporate Golden Donor, fino alla rete di 450 km di sentieri in Val d’Orcia e all’evento musicale in vigna, i progetti mostrano come l’ospitalità possa generare cultura, inclusione e accessibilità. Sull’Altopiano del Renon e all’Alpe di Siusi piccoli gesti, come spazi ludici e panchine artigianali, diventano segni tangibili di un’attenzione che dura e si rinnova nel tempo.
