Roma ritrova un palco che conta. Il Teatro Greco riaccende la sua stagione con un progetto che unisce maestri e nuove voci, segnando un passaggio decisivo nella mappa culturale della capitale e dedicando il primo atto al lavoro e ai 89 anni di Eugenio Barba, figura cardine del teatro contemporaneo.
Una ripartenza che parla al presente
Nasce nella capitale il Teatro della Città di Roma–Teatro d’Italia, una cornice produttiva che, insieme a United Artists, rilancia da quest’anno la stagione del Teatro Greco con un cartellone che intreccia prosa, musica, sperimentazione e danza. È un segnale concreto in una città dove, troppo spesso, gli spazi chiudono o si affievoliscono: qui l’intenzione è colmare un vuoto e restituire alla comunità un luogo di creazione e di ascolto. L’avvio è affidato a un progetto “proteiforme” dedicato a Eugenio Barba, che celebra i suoi 89 anni e mette a fuoco un’idea di teatro come pratica viva, da condividere con pubblico e artisti. Le informazioni sono state diffuse dagli organizzatori e riprese da testate di settore nelle ultime ore.
Il primo titolo in scena è “Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa”, in programma dall’8 al 12 ottobre 2025, con regia e drammaturgia firmate da Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses e Julia Varley, e con Lorenzo Gleijeses protagonista. Un lavoro che, attraversando il nome di Kafka, mette a nudo il rito della ripetizione e l’ossessione del gesto, tra partiture di Mirto Baliani e oggetti coreografici di Michele Di Stefano, in un dialogo serrato tra scena e quotidiano. Questa inaugurazione segna l’inizio di un percorso che si estende fino al 26 ottobre, coinvolgendo più sedi cittadine e un network di maestri e interpreti.
Ottobre in movimento: luoghi, date, artisti
Il calendario d’autunno si apre al Teatro Greco e si allarga allo Spazio Rossellini, all’Accademia Teatrale di Roma e al Teatro Nino Manfredi di Ostia, dal 8 al 26 ottobre 2025, con regie, workshop, masterclass e dimostrazioni di lavoro guidate da Barba. Una mappa di pratiche e incontri che invita il pubblico a entrare nel laboratorio della scena, non solo come spettatore ma come parte di un processo. È un invito a guardare il teatro mentre si fa, a coglierne le domande, a misurarne i tempi, a lasciarsi attraversare.
Nel cuore della programmazione, la pièce di apertura al Teatro Greco porta in scena una partitura di corpo e voce che interroga, con finezza, la linea di confine tra disciplina e smarrimento, tra il dovere dell’artista e le fratture dell’esistenza. Le voci fuori campo di Eugenio Barba, Geppy Gleijeses, Maria Alberta Navello e Julia Varley accompagnano il viaggio scenico di Lorenzo Gleijeses, dentro una macchina teatrale misurata e precisa. È un linguaggio che si affida all’energia fisica, alla luce, al suono; un invito a perdersi per ritrovarsi, in quel territorio dove, a volte, il reale cede il passo all’immaginazione.
Due case per un’idea comune: la 12esima e il Greco
United Artists opera oggi su due palcoscenici con vocazioni complementari. A Spinaceto, il Teatro della 12esima (99 posti) è già cantiere vivo sotto la direzione artistica di Lorenzo Gleijeses: un luogo di laboratori, residenze, studi e percorsi di formazione finalizzati alla messa in scena, guidati – fra gli altri – da Eugenio Barba, Marco Tullio Giordana, Mirto Baliani, Julia Varley, Biagio Caravano, Igor Esposito, Fabio Pisano. È qui che la pratica incontra la didattica, che la creazione incontra il tempo lungo del lavoro.
L’altra casa è il Teatro Greco (400 posti), dove da ottobre prende forma una stagione che richiama grandi interpreti della scena italiana: Alessio Boni, Mariangela D’Abbraccio, Geppy Gleijeses, Lorenzo Gleijeses, Lorenzo Lavia, Fausto Paravidino, Daniele Pecci, Marcello Prayer, Massimiliano Rossi, Lina Sastri, tra gli altri, con un respiro che si allarga a nuove scritture e sguardi. L’obiettivo dichiarato: tenere insieme qualità e accessibilità, valorizzando compagnie con numerosi interpreti e un’attenzione costante alle autrici e agli autori under 40.
Una visione produttiva che radica e rilancia
Questa scelta si inserisce in un contesto romano in forte fermento, dove la vivacità degli spazi esistenti chiede nuove sinergie. United Artists, guidata da Roberta Lucca, ha consolidato nell’ultimo anno una presenza sempre più incisiva nel sistema cittadino, contribuendo alla ripartenza di sale storiche e alla creazione di nuove opportunità per artisti e pubblico. La scommessa è costruire continuità, non episodicità, mettendo in rete energie, competenze e reperti vivi di tradizione.
Nel perimetro di questa strategia, va ricordato che a fine maggio 2025 United Artists ha perfezionato l’acquisto del Teatro Quirino Vittorio Gassman, operazione che segnala una volontà precisa di investimento sul tessuto teatrale romano, con l’avvio della stagione 2025/26 e la richiesta di liberazione dell’immobile per completare il progetto artistico. È un tassello che racconta continuità e radicamento, oltre l’annuncio.
Una poetica di fiamme vive, non di ceneri fredde
La rotta editoriale dichiarata da United Artists è un Teatro d’Arte Popolare capace di camminare su quella sottile linea che unisce qualità e fruibilità. Non un compromesso, ma un patto: restituire al pubblico linguaggi alti senza rinunciare all’immediatezza, dare spazio alle nuove tendenze nazionali ed europee e sostenere chi oggi cerca la propria voce. In un tempo in cui i palchi con grandi ensemble diventano rari, la scelta è controcorrente e, proprio per questo, necessaria.
La tradizione, qui, non è un recinto. È semmai la “custodia del fuoco”, per citare Mahler, e cioè un gesto di responsabilità: proteggere ciò che brucia, non conservare ciò che si spegne. In questa idea di teatro c’è la promessa di un dialogo tra maestri e generazioni nuove, tra scritture e corpi, tra memoria e presente. Ed è nella durata del lavoro, non nell’evento, che questa promessa può compiersi.
Domande lampo, risposte chiare
Quando debutta la nuova stagione al Teatro Greco?
Con l’avvio del progetto dedicato a Eugenio Barba, il calendario prende il via dall’8 al 12 ottobre 2025 con “Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa”.
Quali sono gli spazi operativi di United Artists a Roma?
Il Teatro della 12esima a Spinaceto (99 posti) e il Teatro Greco (400 posti), con attività artistiche e formative già in corso e una stagione al via da ottobre.
Chi guida il lavoro nei laboratori e nelle residenze?
Tra i nomi coinvolti figurano Eugenio Barba, Marco Tullio Giordana, Mirto Baliani, Julia Varley, Biagio Caravano, Igor Esposito, Fabio Pisano, accanto alla direzione artistica di Lorenzo Gleijeses.
Che cosa significa puntare su “Teatro d’Arte Popolare” oggi?
Unire qualità e accessibilità, dare spazio a nuove scritture e a cast numerosi, con un’attenzione reale alle generazioni under 40 e ai linguaggi che attraversano l’Europa.
Una traiettoria che impegna la città
Questa ripartenza del Teatro Greco ha il respiro di un impegno collettivo. La nostra redazione, che da anni segue il battito dei palcoscenici romani, legge in questo progetto la scelta di restituire tempo, cura e radici al gesto scenico. È un atto di fiducia verso la città e verso chi la attraversa con la propria arte. Le informazioni di programma sono state verificate sui materiali degli organizzatori e su fonti giornalistiche, con riferimento principale alla nostra agenzia di lavoro quotidiano e ai riscontri pubblicati nelle ultime ore.
Il teatro torna ad abitare Roma quando sa farsi necessità, e non semplice intrattenimento. Qui la rotta è chiara: sostenere la qualità e renderla condivisibile, far crescere le nuove voci accanto ai maestri, riaprire le sale come luoghi di pensiero. È da questo impegno, non dagli slogan, che passa la credibilità di una stagione.
