Una conferma arrivata senza clamori, ma capace di lasciare il segno: Fausto Lama e Francesca Mesiano hanno comunicato la fine del loro legame sentimentale e della collaborazione artistica. Un epilogo condiviso e ponderato, reso pubblico con parole misurate e un video che suggella un passaggio delicato: due strade che si separano, con rispetto.
Un annuncio che spegne un’epoca
Nel messaggio diffuso sui canali ufficiali, l’ormai ex duo Coma_Cose ha scelto di parlare in prima persona, affidando alla propria voce la responsabilità di un chiarimento dovuto. La decisione, spiegano, è unanime e si è formata negli ultimi mesi, mentre in pubblico si preferiva custodire il silenzio per rispettare i numerosi impegni già presi. In quelle righe c’è la consapevolezza di chi ha camminato a lungo insieme e ha bisogno di fermarsi per riconoscersi di nuovo, lontano dai riflettori, senza drammi e senza clamori inutili.
Più che un fulmine a ciel sereno, è il resoconto di un processo lento: il lavoro, dicono, si è allargato fino a occupare ogni spazio, cannibalizzando la dimensione privata. Così la sinergia professionale che li ha uniti negli anni ha finito per consumare la relazione, fino alla presa d’atto più dura: essere rimasti “solo una coppia sul palco”. Volevano sospendere il progetto per ritrovare il tempo dell’intimità, ma l’onestà ha imposto un altro esito: non c’era più nulla da recuperare, se non la dignità di una scelta netta.
Le parole e il peso del silenzio: mesi di voci, poi la scelta
Il racconto affidato al post è lucido e privo di fretta. Le voci corse in estate hanno trovato risposta solo oggi, quando ogni tassello interiore sembrava finalmente al suo posto. Hanno preferito metabolizzare la decisione lontano dalla curiosità del pubblico, con discrezione, difendendo se stessi e chi lavorava con loro. C’è, in quelle parole, la maturità di chi riconosce che l’arte può diventare una gabbia se non si protegge la vita, e che a volte il silenzio è il modo più pulito di volersi bene mentre ci si saluta.
Nello stesso messaggio c’è anche la gratitudine: dieci anni vissuti come un “sogno a occhi aperti”, l’incontro con persone, luoghi e storie che non avrebbero immaginato. Ringraziano fan, collaboratori, compagni di viaggio: chi ha incrociato la propria rotta con la loro musica resta parte di un pezzo di vita fondamentale. È un congedo senza porte sbattute, il tentativo di lasciare in ordine la stanza prima di uscirne, per rispetto della storia e di chi l’ha abitata con loro.
Sanremo, la promessa e il contrappunto di una canzone
Il nodo emotivo passa inevitabilmente da Sanremo 2023, quando sul palco dell’Ariston portarono “L’addio”, un brano nato da una crisi attraversata e raccontata senza reticenze. In quei giorni annunciarono anche l’intenzione di sposarsi, confermandola davanti alla stampa tra commozione e sorrisi. Quella stagione consegnò all’immaginario collettivo il verso diventato emblema: “L’addio non è una possibilità”, una dichiarazione di fiducia che oggi suona come un contrappunto dolceamaro alla scelta comunicata.
La traiettoria di quegli anni, segnata da traguardi e riconoscimenti, aveva cementato l’idea di una coppia capace di trasformare la fatica in musica. L’annuncio di quelle nozze, nato in conferenza stampa nel 2023, restò nella memoria come la scena di un lieto fine possibile, l’eco di un’intimità messa in versi e restituita al pubblico. Oggi la vita introduce un altro capitolo: la realtà prende strade inattese, e le promesse di allora diventano testimonianza di un tempo che resta, comunque, prezioso.
Dieci anni in viaggio: persone, luoghi, riconoscimenti
Nel bilancio condiviso, dieci anni diventano la misura di un’educazione sentimentale e artistica. Hanno attraversato stagioni diverse, tra club, festival e palchi televisivi, cucendo addosso alla loro storia canzoni che parlavano di identità, conflitti, ricomposizioni. Hanno camminato in bilico tra l’urgenza creativa e la vita di tutti i giorni, tenendo insieme entusiasmi e stanchezze. Chiedono di ricordare questo: non solo i numeri o le classifiche, ma gli sguardi, i racconti, i frammenti di realtà che li hanno resi riconoscibili a una generazione.
Quel percorso aveva avuto snodi simbolici: dal ritorno a Sanremo per “L’addio” fino alle tappe più recenti, in cui la loro presenza è rimasta centrale nella narrazione della musica italiana di questi anni. Il resto, i premi e le citazioni, scivola sullo sfondo davanti all’essenziale: l’idea che l’arte sia stata per loro una terapia onesta, condivisa senza filtri con chi li ha seguiti dal primo giorno.
Il presente e ciò che viene dopo
All’orizzonte, adesso, ci sono due percorsi individuali. Non c’è traccia di rancore, sottolineano, ma la promessa di restare in relazione umana, senza forzature. È tempo di camminare da soli, accettando la malinconia che accompagna ogni chiusura e insieme la curiosità per un mondo nuovo che si apre. Sono parole che non cercano applausi: la scelta è raccontata senza difese, con la semplicità di chi sa che il pubblico può comprendere e rispettare un passo così intimo.
La fine del sodalizio artistico segue, dunque, quella privata. Loro stessi ne colgono il senso: una stagione si chiude, ma resta il lascito di una scrittura che ha saputo parlare a molti. È stato bellissimo, concludono. E in quell’eco si avverte una carezza a chi c’era sotto il palco, a chi ha trovato nelle loro canzoni un frammento della propria storia, a chi ha imparato che le trasformazioni non negano ciò che è stato: lo custodiscono, semplicemente, in un altro modo.
Fatti e riscontri: ciò che sappiamo oggi
L’annuncio della separazione arriva tramite i profili social del duo, in data odierna, con un testo e un video che mostrano la scelta di imboccare strade diverse. Per inquadrare il contesto, basti ricordare che nel 2023, durante la settimana del Festival, la coppia rese pubblica l’intenzione di sposarsi, dettaglio documentato dalle cronache televisive e della stampa; lo stesso brano “L’addio” ne suggeriva i passaggi emotivi. Una linea narrativa coerente, che oggi trova il suo epilogo.
Il percorso successivo ha visto il consolidamento del progetto e, l’anno seguente, le nozze civili a Milano, raccontate in modo essenziale e rispettoso della privacy. In questo mosaico di tappe pubbliche restano affidabili i riscontri delle principali testate e, per la dimensione festivaliera, la copertura della nostra fonte primaria, l’agenzia Adnkronos, che ha seguito da vicino le presenze all’Ariston e i momenti più recenti. Elementi che aiutano a leggere l’oggi senza cedere alle semplificazioni.
Domande a risposta rapida
La separazione è ufficiale? Sì: è stata comunicata direttamente dai loro canali social con un testo che parla di scelta unanime e di rispetto reciproco.
Cosa succede al progetto Coma_Cose? Il duo annuncia lo stop del sodalizio artistico: d’ora in avanti ciascuno seguirà il proprio cammino creativo in modo autonomo.
Ci sono tensioni o accuse? No: nelle loro parole non c’è spazio per polemiche. Sottolineano l’assenza di rancore e il desiderio di non perdersi di vista come persone.
Perché non hanno parlato prima? Hanno scelto di elaborare la decisione in privato e di rispettare gli impegni presi, evitando di sovrapporre clamore mediatico e lavoro.
Qual è il ricordo che resta più forte? Una decade intensa di musica e vita condivisa, dall’annuncio della promessa a Sanremo fino alle parole di oggi: un percorso che molti hanno sentito anche proprio.
Una chiusa necessaria, guardando avanti
Ci sono storie che arrivano a compimento senza rumore. Questa è una di quelle. Abbiamo scelto di raccontarla con il rispetto che meritano due artisti che hanno messo in comune fragilità e coraggio, e con l’attenzione che pretendono i lettori: niente sovra-letture, solo i fatti. La musica continuerà a cercare la sua strada, come sempre. A noi resta il compito di seguirla senza pregiudizi, e di custodire ciò che la loro scrittura ci ha insegnato: chiamare per nome le emozioni, anche quando fanno male.
