Video, suoni, immagini e storie per tradurre in forme vive l’idea di lavoro che ci attende. Con questo spirito, Aidp Lombardia lancia un AI creative hackathon insieme a Futureberry, chiamando professionisti HR, creativi e studenti a un confronto concreto su come l’intelligenza artificiale ridisegnerà relazioni e ambienti organizzativi.
Un laboratorio per “vedere” il lavoro che verrà
La sfida ha un titolo programmatico, “Il codice dell’immaginazione. Laboratorio di futuro tra AI, lavoro e persone”, e mette al centro un obiettivo tanto semplice quanto radicale: rendere tangibili le ipotesi sul futuro del lavoro attraverso video, opere sonore, immagini digitali, fumetti, storyboard e installazioni. L’intento è generare racconti chiari e stimolanti, capaci di coinvolgere sia chi guida le persone nelle aziende sia chi sperimenta linguaggi artistici. In un tempo in cui l’innovazione corre, ciò che conta è allenare uno sguardo condiviso, in cui pratica creativa e sapere organizzativo dialoghino alla pari, scambiandosi metodo e visione.
In questa cornice, innovatori, artisti, filosofi, esperti, studenti e team aziendali entrano nello stesso spazio di lavoro per dare forma a storie nuove. Il laboratorio ambisce a produrre non solo risultati estetici, ma soprattutto prospettive su ciò che significherà collaborare con l’AI dentro le organizzazioni. L’incontro tra discipline diverse, favorito da un impianto di lavoro serrato e corale, diventa occasione per raccontare idee, progetti e ispirazioni, fino a comporre visioni inedite. Non un convegno, dunque, ma un cantiere creativo in cui la cultura HR e il mondo AI-driven si misurano fuori dagli slogan.
Dal brief all’opera: come si muovono gli AI explorer e i team
I protagonisti della creazione sono gli AI explorer, creativi che considerano l’intelligenza artificiale uno strumento tra gli altri. Il tema di lavoro viene consegnato il giorno stesso: il fuoco è sulla trasformazione desiderata dell’ecosistema lavorativo, con particolare attenzione a come persone e AI possano co-creare spazi e relazioni. Da quel momento scattano circa due ore e mezza di progettazione intensa: ogni partecipante o gruppo sviluppa un’opera originale, traducendo in immagini e narrazioni l’impatto dell’AI nella vita organizzativa, tra efficienza, creatività e nuove competenze relazionali.
La fase conclusiva è pubblica e partecipata: le opere vengono presentate e votate, dando evidenza a linguaggi, processi e risultati. Il riconoscimento principale prevede un corso a scelta presso AI Futura Academy, mentre la giuria assegnerà ulteriori premi ai lavori più innovativi e coerenti con il tema. L’impianto competitivo, tuttavia, è al servizio della comunità di pratica: il valore non sta nel podio, ma nel modo in cui le opere aiutano a immaginare relazioni, ruoli e spazi di lavoro che l’AI può abilitare quando viene governata con responsabilità e visione.
Obiettivi chiari per chi guida le persone
L’evento nasce come palestra di contaminazione tra competenze, con un fine preciso: supportare i professionisti HR nella gestione del cambiamento, sviluppando talenti, autonomia e senso del lavoro in contesti innovativi. Come sottolinea la presidente di Aidp Lombardia, Elena Panzera, adottare l’AI, generativa e non, nel perimetro HR significa stare al passo con la trasformazione del lavoro e, soprattutto, governarla. Non è solo questione di processi più efficienti o moderni: è l’opportunità di offrire alle persone maggiore realizzazione e crescita, con un approccio che mette insieme risultati e benessere.
Nella visione espressa da Panzera, il traguardo è pragmatico: nel giro di un anno, vedere molti direttori del personale utilizzare AI e metodologie collegate sia nello sviluppo sia nella formazione, con meno timori e più possibilità. La scelta di Futureberry come partner va proprio in questa direzione: osare, connettere mondi diversi e mostrare che l’AI può liberare il potenziale di persone e organizzazioni, ridisegnando confini se ben gestita, evitando di subirla. È un invito a spostare l’attenzione dalla paura alla competenza, dalla difesa alla progettualità, per rendere l’innovazione umana e utile.
Talk, panel e workshop: il confronto che prende corpo
Accanto all’hackathon, il programma propone un talk dal titolo “La relazione che trasforma: viaggio nell’interazione uomo-macchina”, a cura di Accurat, per esplorare come i legami tra persone e tecnologie cambiano linguaggi, decisioni e modi di collaborare. Segue un tavolo di discussione su “Talento, approfondimento e qualità del lavoro dell’era dell’AI” con Francesca Sanna (innovation manager), Vittorio Bucci (CEO House of Communication) e Carlos Munoz Novo (IA governance & leadership strategist), chiamati a confrontarsi su come l’AI modifichi sistemi di competenze, responsabilità e valore nelle organizzazioni.
La giornata si chiude con il workshop “L’AI come supporto al personal branding”, guidato da Jacopo Romei, che mette a fuoco strumenti e metodi per raccontare in modo consapevole identità professionali nell’era dei modelli generativi. Per tutta la durata dell’evento, è previsto uno spazio espositivo dedicato a progetti Tech & AI Based, curato da Cosmo, Lenovo e Sokosumi: un percorso che permette di toccare con mano applicazioni, interfacce e soluzioni di frontiera, alimentando il dialogo tra chi progetta strategia e chi sperimenta nuove forme espressive.
Luogo, data e cornice organizzativa
L’appuntamento è fissato per venerdì 10 ottobre, a partire dalle ore 17:00, negli spazi del Campus NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, in via Darwin 20, a Milano. La scelta di una sede accademica, aperta da sempre alla sperimentazione, dà coerenza a un format che chiede di immaginare prima ancora che di pianificare. La data e la collocazione in città dialogano con un ecosistema in fermento, nel quale eventi e percorsi dedicati all’AI rendono il confronto più ricco, accessibile e intergenerazionale. Le informazioni di calendario sono confermate dai canali ufficiali dell’associazione e dal partner organizzativo.
L’iniziativa rientra nel palinsesto degli eventi regionali promossi dal gruppo lombardo dell’associazione, con un’attenzione particolare alla formazione e all’adozione responsabile dell’AI in ambito HR. È un tassello di un percorso più ampio, che alterna momenti di envisioning e confronto metodologico a pratiche laboratoriali e momenti di sintesi. In questo quadro, la premiazione finale e la gallery delle opere non sono semplici celebrazioni, ma strumenti per condividere ciò che funziona, ciò che ispira e ciò che merita di essere portato in azienda il giorno dopo.
Perché adesso: segnali che arrivano dal mondo HR
Mentre si moltiplicano esperienze che uniscono AI e gestione delle persone, i dati raccontano un’accelerazione: analisi recenti mostrano che una quota crescente di aziende in Italia sta implementando soluzioni di intelligenza artificiale per supportare i processi HR, dal recruiting alla formazione. È un trend che richiede competenze nuove e una governance capace di tenere insieme etica, qualità del lavoro e produttività. In questo scenario, iniziative che intrecciano arte e design con la cultura organizzativa aiutano a rendere comprensibile l’innovazione a chi dovrà poi guidarla.
A sostegno di questa traiettoria, anche il dibattito pubblico restituisce una linea comune: apertura all’AI, ma con attenzione a metodi, responsabilità e persone. Le riflessioni di Elena Panzera, già rilanciate nel corso dell’anno, insistono proprio su questo: ripensare la formazione, passare da modelli trasmissivi a modelli trasformativi, e coltivare l’attitudine a innovare all’interno delle organizzazioni. È il terreno su cui un hackathon creativo può incidere davvero, offrendo strumenti, linguaggi e motivazioni per fare un passo avanti senza perdere l’orientamento. Prima le persone, insieme agli strumenti.
Un’esposizione che connette idee e pratiche
La presenza di uno spazio espositivo costante durante l’evento permette di osservare tecnologie e progetti Tech & AI Based in un contesto narrativo, dove forma e funzione si tengono insieme. La visita, libera nei momenti di pausa tra talk, workshop e votazioni, offre l’occasione di confrontare approcci diversi: dalla prototipazione veloce a installazioni più contemplative, fino a processi di data storytelling e sound design. È un invito a uscire dagli schemi, misurando come le scelte tecniche influenzino le percezioni e, di riflesso, le decisioni in azienda.
In un clima informale ma rigoroso, la collaborazione tra partner e curatori valorizza l’esperienza dei partecipanti, mettendo al centro qualità, autorialità e senso. Vedere ciò che l’AI consente di fare, ascoltarne il suono, attraversarne i codici visivi, aiuta a capire come portare questi strumenti nella quotidianità organizzativa. Al termine, la premiazione diventa il punto da cui ripartire: non un epilogo, ma l’inizio di nuove conversazioni tra chi gestisce il cambiamento e chi esplora i linguaggi che lo raccontano.
Domande lampo, risposte chiare
Chi può partecipare all’hackathon? Professionisti HR, AI explorer, studenti e team aziendali interessati a immaginare scenari di collaborazione tra persone e intelligenza artificiale.
Quanto tempo c’è per creare l’opera? Circa due ore e mezza, a partire dalla consegna del tema nella giornata dell’evento, con presentazione e votazione finale.
Che cosa si vince? Il lavoro più apprezzato ottiene un corso a scelta presso AI Futura Academy; la giuria riconoscerà premi aggiuntivi per innovazione e coerenza.
Dove e quando si svolge? Venerdì 10 ottobre, dalle 17:00, al Campus NABA in via Darwin 20, Milano, con programma di talk, panel, workshop e spazio espositivo.
Qual è la finalità per le aziende? Fornire a chi guida le persone strumenti e linguaggi per governare l’innovazione, trasformando l’AI in pratiche di lavoro con più valore, benessere e crescita.
Una riflessione che resta addosso
In momenti come questo, il nostro mestiere è tenere insieme rigore e umanità, raccontando il cambiamento senza semplificarlo. Qui l’AI non sostituisce, ma allarga la visuale: l’arte la rende leggibile, l’HR la rende praticabile. Le informazioni qui riportate sono costruite su fonti verificate – in primis Adnkronos, oltre ai canali ufficiali di Aidp Lombardia e Futureberry – per offrire ai lettori uno sguardo affidabile e, soprattutto, utile a orientare le scelte di domani.
