Zio Peter torna in scena con Rise Up, primo inedito dopo una scia di remix che hanno infiammato le piste. Al suo fianco, le voci di Annerley e DhanY costruiscono un inno alla rinascita che scorre tra energia pura e memoria dance. È un richiamo a rialzarsi, insieme, al ritmo che unisce e restituisce respiro.
Un ritorno che accende la pista
Dopo aver fatto cantare e ballare con nuove letture di “La Rondine” di Mango interpretata da Melody Castellari (Lady Violet), “You Need Me” di Irene Cara e “Io nascerò” di Loretta Goggi, Zio Peter cambia passo e lancia il suo primo inedito, Rise Up. Un progetto che mette al centro la forza collettiva della musica, affidando la narrazione a due voci simbolo della club culture. La pista diventa rifugio e rivelazione: un luogo in cui l’inquietudine si scioglie, la nostalgia si trasforma e l’energia condivisa ci rialza, più leggeri e presenti a noi stessi.
A guidare il brano sono Annerley e DhanY, voci ufficiali del progetto, capaci di imprimere riconoscibilità e slancio emotivo. Il testo e la melodia portano la firma di Annerley Gordon, che plasma un’identità potente e immediata, mentre DhanY, compagna di avventure e amica di lunga data, aggiunge eleganza e fuoco interpretativo. Non è solo un esercizio di stile: Rise Up suona come un invito, un gesto aperto verso chi cerca, sulla pista, quella forma di libertà che abbraccia senza domande.
Le voci e le penne dietro al brano: un intreccio di storie e successi
Annerley Gordon, autrice di “The Rhythm of the Night” per Corona e voce del successo globale “2 Times” (come Ann Lee), imprime in Rise Up la sua inconfondibile impronta autoriale: parole e melodia sono sue, e la canzone respira proprio grazie a quella penna capace di unire immediatezza pop e tensione dance. La sua scrittura costruisce ponti emotivi, illumina dettagli, spinge il brano dove serve: nel cuore di chi ascolta e nel corpo di chi balla, con uno slancio che non arretra mai.
Accanto a lei, DhanY porta la solidità di una carriera iniziata nel 1995 con il progetto KMC e il singolo “Somebody to Touch Me”, per poi affermarsi come vocalist dei Benassi Bros in brani diventati memorabili come “Hit My Heart”, “Every Single Day” e “Illusion”. Qui la sua interpretazione si intreccia con quella di Annerley in un equilibrio naturale: timbri diversi che si cercano e si completano, dando al pezzo una profondità che parla tanto al club quanto alla radio.
A impreziosire l’insieme c’è la voce maschile di Carl Fanini, frontman dei Club House (“Light My Fire”, “Nowhere Land”) e degli East Side Beat (“Ride Like the Wind”), progetti che lo hanno portato anche a esibirsi a Top of the Pops UK. In Rise Up regala un cameo dal sapore dichiaratamente “Disco Fever”, un lampo che strizza l’occhio ai suoi successi anni ’90 e aggiunge un sorriso complice a chi quelle notti le ha vissute davvero, tra luci stroboscopiche e ritornelli che ancora oggi sanno di casa.
Chitarre, sax e dettagli di produzione: quando il suono racconta
I suoni di Rise Up parlano con strumenti scelti per evocare epoche e sensazioni precise. La chitarra di Ivano Antico, torinese, entra con classe e misura: nel 2004 aveva già emozionato con la sua versione (Company Cafè) di “Saudade Amor” di Luasol, e qui porta calore, dinamica, quella finezza che fa respirare le strofe e incendia i ritornelli senza invadere. È un tocco d’autore che rende vivo l’arrangiamento, lo muove, lo rende narrativo, come se ogni corda avesse una storia da ricordare.
Nel finale, Rosario Giordano, sassofonista biellese, lascia una firma inconfondibile: un tocco anni ’80 inciso negli studi di Piero Sara, che apre lo sguardo e colora la coda del brano con un’evocazione elegante, mai didascalica. Quello che resta, quando il sax si allontana, è un’eco luminosa, una scia di memoria che invita a tornare a premere “play”. Come se la canzone avesse bisogno di un ultimo abbraccio, e quel soffio lo consegnasse con delicatezza.
Due versioni, due personalità
La versione Pirmaut, prodotta negli studi di Maurizio Pirotta (Farcade Studio), dove Zio Peter aveva già firmato il remix di “Malo”, è pensata come un regalo personale ma capace di parlare a una comunità: a chi ama la dance degli anni ’90 e riconosce in quei suoni un’eleganza senza tempo. È raffinata, nostalgica e al tempo stesso attuale, costruita per scivolare tra club e radio con naturalezza, senza mai perdere il suo profumo di memoria felice.
L’anima Nu.Ma, realizzata negli studi di Nunzio Marzulli (Recobitstudio), sceglie un’altra traiettoria: pulsa forte, punta su sonorità ipnotiche e propulsive, e sembra fatta per chi cerca l’urgenza del beat puro. Qui la cassa dialoga con linee sonore che catturano e non mollano, un’architettura studiata per la pista quando è piena, per il momento in cui lo sguardo si accende e i piedi non hanno più bisogno di essere convinti. È energia allo stato essenziale.
Dalla pista al futuro: pubblicazione e prossimi passi
Il promo in vinile in edizione limitata di Rise Up è già disponibile in esclusiva presso un rivenditore specializzato, affiancato dal pacchetto digitale sulle principali piattaforme. Un’uscita pensata per chi ama toccare la musica con mano e per chi preferisce l’immediatezza dello streaming, senza barriere. L’operazione suona come un ponte: tra formati, generazioni, abitudini d’ascolto. Ciò che conta, qui, è l’abbraccio del suono quando incontra la voglia di ballare e di sentirsi parte di qualcosa.
Zio Peter guarda già avanti e annuncia una seconda uscita prevista per l’estate 2026, con un pacchetto di remix firmati da dj e producer amici. È una promessa di nuove letture, nuove vibrazioni, nuove notti. Intanto Rise Up resta un messaggio chiaro: si riparte dalla musica, dal ritmo che raddrizza le giornate storte, dalla condivisione che riaccende la pelle. Quando il beat sale e lo sguardo si incrocia, il resto passa in secondo piano: ci si rialza, insieme, un passo alla volta.
