L’anticipo del sabato consegna un verdetto che lascia il segno: Atalanta e Como si dividono i punti alla New Balance Arena, un 1-1 in cui brillano Samardzic e Perrone e restano, soprattutto, rimpianti per chi ha inseguito fino all’ultimo respiro.
Un vantaggio lampo, un pareggio beffardo
Nel racconto della serata l’apertura è tutta per il guizzo che illude la Dea: Samardzic si infila nello spazio dopo un dialogo stretto con Ederson e, di mancino, spedisce la palla dove Butez non può arrivare. Sono passati appena sei minuti e il pubblico di Bergamo respira l’aria delle serate in cui l’inerzia sembra piegarsi dalla parte nerazzurra. Il copione, però, si ribalta presto: Perrone cerca il cross dall’out di destra, la sfera prende una traiettoria velenosa, bacia il palo lontano e s’insacca al 19’. Tutto torna in equilibrio, e il match si accende.
C’è molto altro nella mezz’ora d’apertura. Gli ospiti avevano già bussato al 3’ su un pallone perso in costruzione da Ederson: Douvikas arma il destro ma Hien, in scivolata, alza la diga e salva i suoi. Dalla parte opposta, l’Atalanta orchestra manovre pulite: Lookman punta l’uomo, trova il dribbling e libera Sulemana, murato dalla retroguardia lariana. Ancora Sulemana sfiora il raddoppio dopo il tocco di tacco di Pasalic, ma è Perrone a immolarsi sulla linea. Nel finale di frazione provano a farsi vedere anche Addai e Zappacosta, senza esiti. È una sfida viva, dal ritmo alto e dai contrasti veri.
Ripresa, correzioni continue: cambi, duelli e dettagli che contano
La seconda parte scorre su un filo sottilissimo. Subito Sulemana taglia alle spalle e serve in mezzo: in scivolata Diego Carlos rischia la frittata, la palla schizza in angolo. Poco dopo, lo stesso Sulemana sbaglia un appoggio in ripiego e regala il tiro a Da Cunha, ribattuto. Da lontano ci prova Nico Paz, ma Carnesecchi legge la traiettoria e fa sua la sfera. Arriva il primo giallo per Djimsiti, quindi la mossa dalla panchina: Juric toglie Samardzic e inserisce Brescianini, che al 19’ calcia dal limite trovando soltanto la deviazione in angolo. Sull’episodio successivo, punizione battuta rapida da Lookman, triangolo con Sulemana e sinistro debole, facile preda del portiere.
La girandola non si ferma. Dalla parte del Como, Guindos interviene per lo squalificato Fabregas e ridisegna gli equilibri con Caqueret e Valle; risposta nerazzurra alla mezz’ora con l’ingresso di Krstovic, Musah e Maldini per rinnovare gamba e idee. La Dea alza i giri: destro immediato di Maldini, Butez vola e respinge; Zappacosta calcia forte ma una deviazione di Krstovic sporca la traiettoria. Nel finale c’è spazio per il giallo a Diego Carlos, la punizione di Maldini che sibila a lato, poi Posch per Smolcic e l’ammonizione a Addai. In pieno recupero, un anticipo non riuscito di Hien apre un varco: Morata cerca Addai in profondità, ma l’ultimo passaggio viene intercettato. Finisce così, tra sospiri e applausi.
Classifica, imbattibilità e sensazioni del campo
Il pari muove la classifica e racconta due verità: l’Atalanta sale a quota 10, sesta, confermandosi imbattuta dopo sei giornate; il Como resta incollato a una lunghezza, nono posto ma in scia, affiancato a Sassuolo e Cremonese. Sono numeri che restituiscono sostanza al percorso delle due squadre e spiegano perché nessuna delle due abbia abbassato lo sguardo quando il cronometro ha accelerato. Un punto ciascuno, dunque, ma la percezione è che il margine per crescere sia ampio da entrambe le parti.
Dentro il rettangolo resta la fotografia di una partita coraggiosa: i nerazzurri hanno cercato il colpo definitivo accompagnando l’azione con tanti uomini e trovando un Como lucido nel difendere l’area, pronto a ripartire quando si è presentata l’occasione. È una di quelle notti in cui il calcio chiede pazienza e lucidità, perché premia chi sbaglia meno nei dettagli. L’equilibrio, alla fine, ha rispecchiato la gara: intensa, fisica, giocata ad alta concentrazione.
La nostra lettura: equilibrio, coraggio e scelte dalla panchina
A colpire, nella nostra analisi, è stata la costanza con cui l’Atalanta ha continuato a cercare ampiezza e profondità, provando a stanare un Como molto ordinato. Le mosse tardive dalla panchina hanno aggiunto benzina, non sempre precisione: Maldini ha creato due situazioni pericolose, Krstovic ha dato presenza, Musah ha portato corsa. Dall’altra parte, la squadra lariana ha visto crescere la sua compattezza con l’innesto di Caqueret, e nei momenti chiave ha trovato il modo di proteggere l’area con intelligenza.
La nostra ricostruzione parte da una base chiara: cronaca, tempi e protagonisti provengono dall’agenzia Adnkronos, con conferme formali nella nota del club pubblicata il 4 ottobre e con il supporto del live locale che ha scandito cambi, ammonizioni e sviluppi minuto per minuto. È il perimetro entro cui abbiamo verificato i fatti e ricomposto il racconto con il nostro sguardo, fedele ai dati e attento al contesto.
Domande al volo per orientarsi meglio
Chi ha segnato e quando? Il vantaggio dell’Atalanta porta la firma di Samardzic al 6’, con un sinistro preciso dopo il dialogo con Ederson. Il pari del Como arriva al 19’ con Perrone, un tiro-cross che sorprende tutti e finisce sul palo lontano prima di varcare la linea. Due colpi che fissano l’1-1 e che, di fatto, indirizzano l’intera serata bergamasca, lasciando alle sostituzioni e ai dettagli dell’ultima mezz’ora solo l’illusione del sorpasso.
Com’era messa in campo la Dea e chi ha cambiato l’inerzia dalla panchina? Juric ha scelto una struttura proattiva, con Lookman e Sulemana a dare profondità e Samardzic tra le linee. Nella ripresa sono entrati Brescianini, Musah, Maldini e Krstovic, aumentando ritmo e pressione senza però trovare la stoccata. È un copione coerente con una squadra che ha generato volume, senza trasformarlo in quel dettaglio che sposta il risultato in giornate così tirate.
Chi guidava il Como dalla panchina e quali scelte hanno pesato? Con Cesc Fabregas squalificato, la squadra è stata diretta da Dani Guindos. A gara in corso sono entrati Caqueret e Valle, poi si è visto anche Morata nel secondo tempo. La tenuta difensiva, alimentata dal lavoro di Diego Carlos e dalle letture dei centrocampisti, ha fatto la differenza nei frangenti più caldi, quando l’Atalanta ha alzato i giri cercando di sfondare sul lato destro.
Cosa ci dice questo pari sulla classifica e sull’identità delle due squadre? La Dea sale a 10 punti e rimane imbattuta dopo sei giornate; il Como segue a quota 9, appaiato a Sassuolo e Cremonese. È un segnale duplice: solidità e continuità per l’Atalanta, capacità di soffrire e capitalizzare per il Como. Letture che, alla luce del calendario e delle rotazioni, indicano un potenziale ancora inespresso su entrambi i fronti, soprattutto nella gestione dell’ultimo passaggio.
Il nostro timbro editoriale
In serate come questa scegliamo di stare dentro la partita, ascoltando il rumore dei contrasti e la pazienza delle scelte. Siamo Sbircia la Notizia Magazine: raccontiamo ciò che vediamo e verifichiamo ciò che raccontiamo, con l’agenzia Adnkronos come riferimento primario e il conforto delle comunicazioni ufficiali e delle cronache di campo. La somma di questi tasselli compone un mosaico affidabile, capace di restituire al lettore la sostanza di un 1-1 che dice molto più di quanto sembri.
Questo è il nostro impegno: tenere insieme rigore e sensibilità, precisione e sguardo. Quando il risultato non si sposta, resta la trama di una squadra che crea e un avversario che resiste. È lì che il calcio trova il suo senso più profondo, ed è lì che noi scegliamo di accompagnarvi, partita dopo partita, con la nostra voce e la forza dei fatti verificati.
