Nel segno della responsabilità collettiva, l’Eremo di Santa Caterina del Sasso dedica la giornata di lunedì 6 ottobre a un doppio impegno: sostegno alla popolazione di Gaza e preghiera condivisa. Un invito aperto a chi crede che la cultura possa e debba farsi carico del proprio tempo, trasformando l’ascolto in azione concreta e la speranza in gesti misurabili.
Un gesto concreto di solidarietà
La cultura non è un osservatore distaccato: prende posizione, si interroga, sceglie. Da questa convinzione nasce la decisione dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso di devolvere l’intero ricavato dei biglietti venduti lunedì 6 ottobre a sostegno della popolazione di Gaza, tramite Emergency e Caritas Jerusalem. L’iniziativa raccoglie l’eco di altre esperienze recenti nel mondo culturale e la trasforma in una scelta chiara, immediata, verificabile. Un atto che chiama alla corresponsabilità: entrare all’Eremo quel giorno significherà offrire aiuto tangibile dove l’urgenza brucia di più.
L’azione è semplice e determinata: ogni biglietto d’ingresso acquistato per la giornata indicata si tradurrà in sostegno diretto alle persone colpite dalla crisi a Gaza, convogliato attraverso Emergency e Caritas Jerusalem. Non è un gesto simbolico, ma un impegno che unisce la bellezza di un luogo carico di storia alla concretezza della solidarietà. In tempi che chiedono lucidità e compassione, la scelta dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso indica una via di prossimità: unire cultura e cura, accoglienza e responsabilità, contemplazione e aiuto reale.
Preghiera per la pace con la Fraternità Francescana di Betania
Nella stessa giornata, la comunità si ritroverà per un momento di preghiera, organizzato insieme alla Fraternità Francescana di Betania che vive presso l’Eremo di Santa Caterina del Sasso. Sarà uno spazio di raccoglimento per intercedere per la pace, ascoltare il silenzio, dare voce a chi non ne ha. Fermarsi, anche solo per un’ora, è scegliere di stare: con la mente, con il cuore, con il desiderio che la pace torni ad abitare i gesti quotidiani.
Questa preghiera condivisa affianca e completa la scelta di devolvere gli incassi: da un lato l’aiuto concreto, dall’altro l’invocazione ostinata della pace. Insieme compongono un’unica risposta, radicata nella vita dell’Eremo e nella presenza della Fraternità Francescana di Betania. È un invito ad attraversare il presente con sguardo umano, a non arrendersi all’indifferenza, a trasformare il dolore in volontà di bene. Pregare, in questo caso, è agire con la forza mite di chi crede nel dialogo e nella riconciliazione.
Come partecipare alla giornata del 6 ottobre
Chi desidera sostenere l’iniziativa può programmare la propria visita per lunedì 6 ottobre: l’acquisto del biglietto d’ingresso all’Eremo di Santa Caterina del Sasso contribuirà direttamente alla raccolta destinata a Emergency e Caritas Jerusalem. È un modo semplice per esserci, trasformando la visita in un aiuto concreto. Ogni presenza conta, perché ogni accesso diventa un gesto di vicinanza verso chi, oggi, ha più bisogno di sostegno.
Partecipare significa anche condividere un’idea di cultura che non si ritrae di fronte alla sofferenza. Visitare l’Eremo in quella data, scegliere di entrare, sostare, pregare o semplicemente ascoltare, è un’azione che mette insieme bellezza e responsabilità. L’auspicio è che la giornata del 6 ottobre diventi occasione di incontro e di consapevolezza, capace di unire visitatori e comunità in un’unica direzione: tenere accesa la speranza e trasformarla in aiuto concreto.
Un cammino condiviso lungo la Via Francisca
Nel solco della stessa sensibilità, l’Eremo di Santa Caterina del Sasso ha aderito alla Local March for Gaza lungo la Via Francisca, svoltasi venerdì 5 e sabato 6 settembre. Due giornate di cammino da Varese a Castellanza hanno riunito numerosi enti e associazioni, intrecciando passi e intenzioni. Camminare insieme è stato un modo per dare un nome al desiderio di pace e per portarlo fuori dalle parole, dentro l’esperienza condivisa, dove l’ascolto diventa relazione e la strada diventa impegno.
Quella partecipazione non è un episodio isolato, ma un tassello di un percorso che unisce testimonianza e responsabilità. Muoversi lungo la Via Francisca ha reso visibile un sentimento comune: la volontà di contribuire, ciascuno come può, alla costruzione di un clima più umano. La scelta dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso ribadisce che la cultura è presenza attiva sul territorio, capace di intrecciare spiritualità e azione, memoria e futuro, affinché la parola pace trovi spazio, ora e qui, nelle scelte quotidiane.
