Dal 16 settembre al 6 ottobre 2025, la 4ª Mostra Annuale di Arte del Metaverso @ Venezia approda al Padiglione 36 di Forte Marghera, con direzione scientifica di Victoria Lu e a cura di Asiaprogram Accademia di Belle Arti di Venezia. “Digital Remnants: 16 Portals into Intangible Worlds” invita a ripensare l’arte come esperienza viva e porosa, in dialogo continuo con la memoria e l’innovazione.
Un orizzonte immateriale in sedici varchi
Il titolo di questa edizione, “Digital Remnants: 16 Portals into Intangible Worlds”, apre una riflessione su come intelligenza artificiale (AI) e realtà estesa (XR) stiano ridisegnando l’intera catena della produzione culturale. Qui, il patrimonio immateriale esce dalla nicchia della pura tradizione per rivelarsi organismo dinamico, pulsante, capace di riattivare linguaggi, riannodare memorie, inaugurare grammatiche culturali inedite. L’insieme delle opere diventa attraversamento e soglia, una trama di visioni che invita a pensare il futuro dentro un presente in metamorfosi.
In questo scenario, l’arte contemporanea è presentata non come gesto isolato, ma come archivio vitale che connette passato, presente e futuro. L’interazione tra algoritmi, dispositivi XR e pratiche artistiche genera costellazioni narrative che scardinano i confini del visibile. La mostra suggerisce percorsi in cui ciò che è intangibile non è più un’assenza, bensì una presenza operante: una memoria che respira, un codice che evolve, una sensibilità che si rinnova senza perdere le proprie radici.
Collaborazioni globali e cinema d’intelligenza artificiale
L’edizione 2025 si arricchisce grazie alla sinergia con AIAIA – Artificial Intelligence Art Innovation Alliance, prima alleanza cinese dedicata a arte e AI, fondata quest’anno. AIAIA ha presentato il “Manifesto delle Mangrovie”, che pone al centro un’etica creativa fondata su “leadership umana, collaborazione AI”. In questa visione si colloca la proposta del regista Lu Chuan, fondatore dell’AI Film Week, insieme al presidente prof. Fei Jun: la “Stagione del Cinema AI”, un percorso che raccoglie film da tutto il mondo seguendo quattro principi cardine — visione internazionale, avanguardia artistica, calore umano, co-creazione collettiva.
La vicepresidente di AIAIA e fondatrice della Mostra del Metaverso a Venezia, Victoria Lu, annuncia che la rassegna veneziana ospiterà una selezione dei film premiati all’AI Film Week delle Mangrovie di Sanya (Hainan). Contestualmente, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia, prende avvio la 1ª edizione del Premio Asiatico del Cinema AI 2026, con riconoscimenti speciali destinati anche alle studentesse e agli studenti dell’Accademia, per favorire scambio, confronto e crescita in una comunità artistica che parla molte lingue ma condivide lo stesso orizzonte.
Venezia, laboratorio condiviso
La 4ª Mostra Annuale di Arte del Metaverso @ Venezia si conferma piattaforma internazionale capace di riunire artisti, film-maker e ricercatori provenienti da ogni latitudine. Non soltanto esposizione di opere, ma assemblea viva della comunità dell’arte AI, luogo dove cultura immateriale, ecologia, memoria e nuove tecnologie si intrecciano per immaginare strade alternative. Le sale diventano crocevia di idee e pratiche, in cui l’esperienza del pubblico si fa partecipazione, dialogo e costruzione condivisa di possibili futuri.
L’inaugurazione è stata affidata a Riccardo Caldura, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, e si inserisce nel più ampio quadro di un progetto europeo dedicato alla rinascita culturale urbana. Rinnovare significa mettere in relazione le energie del territorio con impulsi globali: l’evento lo rende tangibile, trasformando Forte Marghera in un ecosistema di sperimentazione in cui ricerca artistica e visione pubblica si sostengono a vicenda.
Accademia e rete internazionale di scambi
L’Accademia di Belle Arti di Venezia coltiva relazioni con alcune tra le più prestigiose università europee e istituzioni di alta cultura, promuovendo programmi di didattica e ricerca artistica con paesi europei ed extraeuropei. Organizza mostre, iniziative e convegni in collaborazione con realtà nazionali e internazionali, alimentando un tessuto di interazioni che sostiene la crescita delle nuove generazioni. La formazione, qui, è pratica viva: si apprende facendo, condividendo e mettendo in circolo conoscenze che nascono dall’incontro tra discipline e prospettive.
In questa cornice di scambi, la collaborazione con AIAIA si traduce in opportunità concrete: la 1ª edizione del Premio Asiatico del Cinema AI 2026 prevede premi dedicati anche alla comunità studentesca dell’Accademia, per incoraggiare la dimensione internazionale del percorso formativo. La Mostra del Metaverso diventa così cerniera tra studio e professione, tra Venezia e il mondo, offrendo un campo di azione dove talento, etica e ricerca possano crescere e prendere forma.
Artisti e opere in evidenza
La mostra accoglie voci dalla Cina e dal panorama internazionale, mettendo in relazione AI, algoritmi, XR e nuove narrazioni visive. Tra i progetti presentati: Ami – Goldfish, vincitore del Premio Creatività dell’AI Film Week; Liu Shuang – Our Water: SHANGHAI–LONDON; Zhao Bozuo – Plastic Earth / Shared Minds; Bei Bang – Orfani del Nuovo Mondo Felice. Ogni lavoro apre un varco percettivo, in cui immagini, dati e memoria si ricompongono in paesaggi in cui il confine tra reale e digitale appare mobile e cangiante.
Completano la selezione: Luo Xiao – CyberFish / AI Liaozhai; Liang Long – We Are Just Once in a Century; Li Jia (JFai) – Some Civilizations and My Antidote; Sun Ning – Oracle Bone Interactive Project; Bridge Liang – Debugging; Victoria Lu X STEAMCHI – Runaway Memories. Le opere, differenti per linguaggi e media, condividono la spinta a interrogare il presente tecnologico e a rilanciare l’immateriale come risorsa attiva: una tradizione che cammina, cambia, insiste, senza smettere di parlare al mondo di oggi.
Radici storiche e pratiche decentralizzate
Il concetto di “The Metaverse Art” emerge come orizzonte transtemporale e trans-spaziale, capace di attraversare contesti e discipline diverse. Processi di incontro, sovrapposizione e trasformazione scorrono in continuo movimento, amplificati da piattaforme online e social media, che aprono la mostra veneziana a una partecipazione globale e diretta. In dialogo con questa prospettiva, l’Annual Metaverse Art @ Venice rinnova una genealogia che dalle avanguardie del primo Novecento — dadaismo, surrealismo, Fluxus — giunge all’arte concettuale e alla net art, superando confini e ampliando l’ontologia dell’arte oltre l’oggetto materiale.
La gestione adotta modelli innovativi: una struttura curatoriale autonoma e condivisa che rilancia i tentativi storici di democratizzare produzione e diffusione dell’arte. Ne nasce una pratica decentralizzata capace di intrecciare i luoghi fisici e circoscritti di Venezia con gli spazi virtuali, potenzialmente illimitati, di Internet. È una dialettica feconda tra materialità locale e globalità immateriale, guidata da un’etica collettiva che suona come un impegno: “Curiamo i pensieri attraverso gli esperimenti.”
Ritratto di Victoria Lu
Victoria Lu, nata a Taiwan in una famiglia di intellettuali, emigra negli Stati Uniti agli inizi degli anni Settanta. Si forma al Collegio di Cultura Cinese di Taipei e all’Accademia Reale di Belle Arti di Bruxelles, completando poi Laurea Triennale e Magistrale in Pittura alla California State University. Giovanissima, avvia l’attività di critica e curatrice negli anni Settanta, diventando la prima donna a ricoprire questi ruoli nella scena dell’arte contemporanea cinese. Una traiettoria costruita tra studio, scrittura e coraggio, che anticipa temi oggi centrali.
Tornata a Taiwan, collabora con il governo su politiche per l’arte pubblica e la diffusione dell’educazione artistica. È membro fondatore del consiglio del MoCA di Taipei e prima direttrice creativa del MoCA di Shanghai, oltre a incarichi di direzione creativa presso l’Art Center Bund 18 di Shanghai, il Moon River Museum of Contemporary Art di Pechino e il Today Art Museum di Pechino. Dirige il Programma di Ricerca Estetica URBart all’Università Autonoma di Barcellona e all’EINA – Istituto Universitario di Design e Arte di Barcellona, è presidentessa dell’Hub Creativo Future Pass tra Taipei, Shanghai, Hangzhou e Los Angeles, e ha curato progetti internazionali tra cui l’evento collaterale della 54ª Biennale di Venezia, “Future Pass: From Asia to the World”. Figura eccentrica e brillante, amica e collaboratrice di artisti come Yayoi Kusama, è riconosciuta come pioniera e voce autorevole dell’arte contemporanea globale.
