Tra applausi, sorrisi e scodinzolii, l’ottava edizione del Pet Carpet Film Festival Giubileo Edition 2025 si è conclusa con la vittoria di “Enzo, lui vede con il cuore”, storia di pura inclusione capace di commuovere la platea. Un epilogo in cui cinema, affetto e solidarietà si sono fusi in un abbraccio collettivo.
Atmosfera in sala: abbracci, magie e scodinzolii
La platea romana ha respirato un’atmosfera di meraviglia sin dai primi minuti, grazie alla presenza della madrina più inattesa: Rosita, chihuahua di due anni e mezzo, inseparabile compagna di Paola Barale. La piccola star, entrata trotterellando sotto i riflettori, ha catalizzato gli sguardi con la stessa naturalezza con cui dispensava tenerezza a chiunque le si avvicinasse. Mentre i flash immortalavano il suo musetto curioso, la conduttrice si è lasciata guidare dalla gioia del momento, ricordando quanto l’adozione possa cambiare due vite nello stesso istante, quella del cane e quella dell’essere umano. In sottofondo, echi di risate e carezze dettavano il ritmo di una serata già promettente, ribadendo che i veri protagonisti erano loro: gli animali, con il loro linguaggio universale fatto di coda, occhi e cuore.
Il clima festoso è proseguito con le incursioni del prestigiatore bambino Super Ale, capace di modellare ombre a tema green & pet come fossero poesia visiva, seguite dal ventriloquo Antonio Diana insieme all’irriverente asinello “Lello”. La comicità dei Comici Camici ha poi innescato un fuoco di battute che ha coinvolto adulti e bambini, mentre le esibizioni delle unità cinofile di Polizia e Carabinieri hanno mostrato quanto addestramento e amore possano fondersi in una sinergia perfetta. In ogni sorriso, in ogni lacrima di commozione si avvertiva la consapevolezza di assistere a qualcosa che va oltre lo spettacolo: l’incontro fra emozione e responsabilità. Un incontro che, a fine serata, non lasciava spazio a indifferenza.
Una gara ispirata a San Francesco, dove vince il rispetto di ogni creatura
La manifestazione, dedicata quest’anno ai valori francescani, si è rivelata un viaggio nel significato profondo di fratellanza. Federica Rinaudo, ideatrice e direttrice artistica, ha condiviso la conduzione con Don Cosimo Schena, sacerdote-psicologo noto per le sue parole motivazionali contro l’abbandono e per aver aperto la sua chiesa a animali maltrattati. I due, fianco a fianco, hanno fatto da filo conduttore a cortometraggi provenienti da tutto il mondo, abbracciando tematiche quali inclusione, tutela ambientale e dignità di ogni essere vivente. Ogni proiezione, ogni testimonianza, pareva una moderna parabola capace di invitare il pubblico a ripensare il proprio rapporto con gli animali, ricordando che dietro ogni coda c’è un universo di emozioni comparabile al nostro.
Nella sezione competitiva, la doppia affermazione di “Enzo, colui che vede con il cuore” di Filippo Gigliotti – miglior cortometraggio assoluto e miglior opera Cine Pet – ha consacrato il film come emblema dell’edizione. Seguono i successi di “Lorenzo e Leo” di Lorenzo Tanzi (Mondo Pet) e di “Nico, il cervo ritrovato” di Rachele Di Fabrizio (Docu Pet). Nella sezione scuole, il plauso è andato al progetto “Il Pianeta S – il pane di Rosa”, mentre il premio “Una vita a 4 zampe” ha insignito Valerio Scanu per il costante impegno a sostegno delle creature non umane. Ogni riconoscimento è divenuto una carezza simbolica a chi, quotidianamente, sceglie di fare la differenza.
Volti celebri dietro la giuria e premi oltre lo schermo
A guidare la giuria nelle due serate si sono alternati l’attore Andrea Roncato e, per la finale, il presidente onorario Enzo Salvi con la sua inseparabile Peggy, insieme alla cantautrice Grazia Di Michele. Accanto a loro, nomi noti del cinema, della musica, della scienza e del giornalismo: Jane Alexander, Eva Henger con la dolce Chloe, Massimiliano Vado con Renato, Brice Martinet, i produttori Riccardo Ferrero e Massimiliano Caroletti, oltre a un nutrito gruppo di cantanti, conduttori e veterinarie eccellenze del settore. L’eterogeneità degli sguardi ha permesso di valutare le opere non soltanto dal punto di vista tecnico, ma anche per il loro impatto emotivo e sociale, trasformando la selezione in un vero atto di coscienza collettiva.
Tra le menzioni speciali spiccano “Accarezzando la felicità” di Natale Belviso, “Una famiglia allargata” di Ermes Uaz e Francesca Bastone, “Tuskers” di Human World for Animals South Africa e “La storia di Jessica e Tris” di Fabio Di Marcantonio. Applausi convinti anche per “Mr. Beau”, scritto e diretto da Claudia Tosi, designato miglior film. Il comune denominatore? Un amore privo di barriere, capace di superare confini geografici, culturali e persino linguistici. Sul palcoscenico, emozioni genuine scorrevano come promesse condivise, confermando che raccontare gli animali significa raccontare, in fondo, la parte più nobile di noi stessi.
Il ponte della solidarietà che riempie le ciotole e i cuori
Se il festival si è acceso di luci, lo ha fatto anche grazie a un gesto semplice e concreto: l’ingresso era consentito a chi donava alimenti per cani e gatti. Confezioni su confezioni si sono accumulate in una montagna colorata di scatole, crocchette e bocconi, pronti a raggiungere rifugi e volontari impegnati in prima linea. Centri di accoglienza e associazioni riceveranno quel cibo che si trasformerà in cene calde e conforto, proprio mentre l’inverno bussa alle porte. In ogni pacco donato vibrava lo spirito del Giubileo, quell’invito a spogliarsi di qualcosa di materiale per rivestire di dignità chi ne ha più bisogno.
La manifestazione, diretta artisticamente da Petro Romano e sostenuta da numerose realtà del settore senza alcuna vetrina pubblicitaria invadente, ha dimostrato che la sensibilizzazione può sposare la spettacolarità senza perdere autenticità. E mentre le luci si spegnevano sul tappeto rosso, ognuno portava via con sé un insegnamento essenziale: il rispetto per gli animali non è un accessorio, ma un valore che illumina la strada verso un mondo più giusto.
