Nell’Altomilanese un appartamento bisognoso di cure si trasforma nel simbolo di un futuro davvero inclusivo: la cooperativa sociale La Ruota, insieme alla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, invita la comunità a unire le forze per restituire dignità a uno spazio decisivo per l’autonomia dei giovani con disabilità.
Una casa da riscoprire
Il civico 10 di via Sansovino, a Parabiago, ospita da anni laboratori educativi che hanno aiutato molti ragazzi con fragilità a muovere i primi passi verso l’indipendenza. Oggi quel luogo, che un tempo brulicava di entusiasmo, è soffocato da elettrodomestici in avaria, arredi ormai inadatti e pareti che attendono interventi di manutenzione. Un ambiente non più all’altezza degli obiettivi che si è dato: diventare palestra di quotidianità. La parola d’ordine è rigenerare: restituire funzionalità all’appartamento significa dare nuova linfa a percorsi che preparano i giovani adulti a cucinare, fare la spesa, organizzare il proprio tempo e, soprattutto, trascorrere notti lontano da casa in condizioni di sicurezza.
Gli educatori che vivono questo spazio ogni giorno raccontano di un frigorifero rotto che costringe a consumare tutto nell’arco di poche ore e di un forno che si accende a intermittenza, rendendo impossibile qualsiasi attività culinaria strutturata. Mancano anche i letti a scomparsa, fondamentali per trasformare velocemente il salotto in camerata e consentire ai gruppi di pernottare nei fine settimana. Piccole grandi carenze che impediscono ai ragazzi di sperimentare appieno la loro autodeterminazione. La sfida è trasformare quelle quattro mura in una vera “casa dei sogni”, punto di riferimento per chi deve misurarsi con la vita adulta, ma ha bisogno di un contesto protetto per farlo in modo graduale.
La collaborazione tra La Ruota e la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate per un crowdfunding dal cuore cooperativo
Davanti a queste esigenze concrete, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha scelto di affiancare La Ruota con un modello di sostegno che unisce promozione, formazione e un meccanismo di matching. L’obiettivo di raccolta è fissato a 12.000 euro: una cifra calibrata per acquistare elettrodomestici nuovi, letti a scomparsa e coprire i lavori di miglioramento degli spazi comuni. La banca interverrà direttamente quando la campagna avrà superato il 70 per cento della meta; ciò significa che, raggiunti 8.400 euro, l’istituto verserà il restante 30 per cento, completando la somma necessaria. Una scelta pensata per motivare i donatori e garantire che ogni contributo si moltiplichi, creando un circolo virtuoso di vicinanza e responsabilità collettiva.
Il risultato di questo approccio si vede già nei numeri: a pochi giorni dal lancio, la campagna ha tagliato il traguardo dei 6.600 euro, segnale evidente che il territorio riconosce l’importanza di un investimento così mirato. La stessa banca ha coperto i costi di formazione del team che gestisce la raccolta fondi e quelli di pubblicazione su piattaforma, eliminando ogni spesa accessoria per la cooperativa. In questo modo ogni euro donato corre dritto verso l’obiettivo, accorciando i tempi e rafforzando la fiducia di chi sceglie di dare il proprio sostegno.
Percorsi di autonomia per il dopo di noi
Dietro l’urgenza di sostituire un elettrodomestico c’è una visione molto più ampia. La maggior parte dei ragazzi che frequentano l’appartamento vive ancora in famiglia, ma i genitori, inevitabilmente, invecchiano. Prepararsi al “dopo di noi” diventa allora imprescindibile: parliamo di un percorso che permette di testare convivenze brevi, responsabilità domestiche e gestione dei tempi personali. Ogni notte trascorsa in questo spazio è una prova generale di futuro, un passo verso la sicurezza che, un domani, potranno abitare luoghi propri senza smarrirsi.
Gli educatori spiegano che molti di questi giovani hanno già interiorizzato competenze di base, ma per consolidarle serve continuità: fare la spesa di gruppo, pianificare un menù, lavare e piegare i propri indumenti. All’interno dell’appartamento, tali gesti quotidiani diventano attività educative strutturate, misurate e condivise. La legge 112 sul dopo di noi indica proprio questo modello di accompagnamento graduale, e il progetto di via Sansovino rientra perfettamente in quella logica: un ambiente accogliente dove sperimentare la libertà, sapendo però che il supporto degli operatori è sempre a portata di mano.
Dalle cucine alla vita quotidiana: gli interventi previsti e l’impatto sulle famiglie
Il pacchetto di interventi è stato definito nei dettagli: una cucina completamente rinnovata, forno, frigorifero, lavatrice e lavastoviglie di ultima generazione, oltre a letti a scomparsa che permetteranno di modulare gli spazi a seconda delle attività. Gli arredi mobili sono cruciali perché, durante il giorno, la sala deve restare libera per i laboratori, mentre di notte si trasforma in dormitorio. A ciò si aggiungono piccole opere di manutenzione, indispensabili per garantire sicurezza e comfort. Il risultato sarà un appartamento pronto ad accogliere weekend residenziali, uscite serali e momenti di socialità capaci di rafforzare l’autostima dei partecipanti.
Per le famiglie, tutto questo significa ossigeno puro. Molti genitori chiedono un breve stacco per ricaricare le energie, e sapere che i propri figli si trovano in un luogo sicuro e stimolante offre serenità. Dall’altra parte, i ragazzi imparano a collaborare: chi ha già acquisito una competenza – dal preparare un piatto semplice al rifare il letto – la trasmette ai compagni, creando un clima di sostegno reciproco. È una palestra di vita autentica, dove gli errori diventano occasione di crescita e il gruppo diventa motore di progresso personale.
Un progetto che fa rete sul territorio
L’iniziativa di La Ruota rientra nella prima edizione di “Progetti locali, cuore cooperativo”, percorso che tra settembre e dicembre vede la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate far scattare lo stesso meccanismo premiale per dieci realtà dell’Altomilanese e del Varesotto. Associazioni sportive, culturali e sociali di comuni come Busto Arsizio, Cassano Magnago, Castellanza, Legnano o Rescaldina ricevono così un incentivo concreto a coinvolgere i cittadini, accorciando la distanza fra idea e realizzazione. La banca riafferma il proprio ruolo di istituto di comunità: non mero erogatore di fondi, ma partner che condivide rischi e opportunità.
L’appartamento di via Sansovino, in questo scenario, diventa un modello di cooperazione: le donazioni, anche minime, possono trasformarsi in nuovi mobili, elettrodomestici funzionanti e, di conseguenza, in giornate di serenità per le famiglie e di scoperta per i ragazzi. Ogni euro versato è un tassello di una casa che rinasce, un passo verso un futuro in cui la disabilità non è un limite invalicabile, ma una condizione che si affronta insieme, con il sostegno di una comunità che crede nella dignità di ogni persona.
