Da oggi, la guida di Boehringer Ingelheim in Italia cambia volto: Nedim Pipic assume il timone di Country Managing Director e Head of Human Pharma Italy, portando nel nostro Paese un’esperienza internazionale maturata in sedici anni all’interno del gruppo tedesco.
Una nomina strategica per il mercato italiano
Con la conferma ufficiale diffusa dall’azienda biofarmaceutica e verificata in modo indipendente da Adnkronos per Sbircia la Notizia Magazine, la scelta di collocare Pipic al vertice della filiale italiana arriva in un momento in cui il comparto farmaceutico nazionale cerca nuove energie volte a coniugare crescita economica e ricerca clinica avanzata. Il dirigente croato-austriaco, già riferimento globale per Salute Mentale e Oculistica presso la casa madre di Ingelheim, dovrà ora tessere un dialogo costruttivo con istituzioni, community scientifica e patient advocacy, in una stagione segnata da sfide regolatorie e transizione digitale.
L’annuncio non si esaurisce in un semplice cambio di leadership; rappresenta piuttosto un investimento a lungo termine sull’ecosistema della life science nazionale, tradizionalmente vivace ma chiamato a rinnovarsi con modelli sempre più sostenibili. Secondo i dati illustrati nel comunicato, e puntualmente vagliati dal desk economico di Adnkronos, l’Italia si conferma la terza realtà europea per impegno sul One Health, approccio che integra salute umana e animale: in quest’ottica, la missione affidata a Pipic punta a consolidare progetti di open innovation, valorizzare la manifattura locale e accelerare l’accesso di terapie d’avanguardia per i cittadini.
Un percorso internazionale al servizio dell’innovazione
In sedici anni trascorsi all’interno di Boehringer Ingelheim, Pipic ha indossato casacche differenti senza mai smarrire il filo rosso dell’innovazione. Dalla sede centrale tedesca, dove ha gestito progetti terapeutici complessi, ha spostato il proprio baricentro in Paesi tanto diversi quanto esigenti, come la Danimarca, l’Austria e poi l’area DACH. Tra il 2016 e il 2018 ha guidato con la carica di General Manager Danimarca il lancio di piattaforme digitali destinate alla gestione cardiovascolare, mentre tra il 2019 e il 2021 ha supervisionato da Vienna il centro regionale Human Pharma, coordinando release in campo infiammatorio.
La sua più recente responsabilità, quella di Global Therapeutic Area Head Mental Health & Eye Health, lo ha visto orchestrare team multidisciplinari, budget plurimilionari e collaborazioni accademiche mirate a ridisegnare l’approccio terapeutico alle patologie neuropsichiatriche e oftalmologiche. Una traiettoria che, ricordano fonti interne confermate da Adnkronos, ne ha consolidato la reputazione di «costruttore di ponti» tra ricerca di base e applicazione clinica, competenza ora ritenuta decisiva per alimentare la pipeline italiana, sempre più orientata verso soluzioni personalizzate e tecnologie digitali di supporto.
L’Italia al centro di Ricerca & Sviluppo
Nel commentare la nomina, Pipic ha scelto parole che riflettono un legame biografico con il nostro Paese, dove ha completato parte della propria formazione post-universitaria. «L’Italia occupa un posto speciale nel mio percorso», ha dichiarato, sottolineando quanto il territorio rappresenti oggi una piattaforma strategica per la Ricerca & Sviluppo, la sostenibilità industriale e l’innovazione nei modelli di cura. Secondo l’analisi congiunta condotta da Sbircia la Notizia Magazine e Adnkronos, la filiale tricolore ha investito nell’ultimo biennio in oltre dieci studi clinici multicentrici, posizionandosi come hub regionale per nuove molecole in ambito metabolico e immunologico.
Pipic ha evidenziato inoltre la necessità di «umanizzare i percorsi terapeutici», principio che implica un ascolto più profondo dei bisogni dei pazienti, così da integrare trattamenti farmacologici, tecnologie di telemedicina e servizi di supporto personalizzati. Un’impostazione che si allinea all’agenda europea per il patient engagement e che, secondo gli esperti consultati da Adnkronos, potrebbe tradursi in un ampliamento dei programmi di real-world evidence condotti sul territorio. L’obiettivo: rendere misurabili i benefici sociali delle innovazioni e garantire a Sistema Sanitario Nazionale e industria farmaceutica ritorni sostenibili sul lungo periodo.
Profilo di un leader medico-manager
Nato a Zagabria nel 1979, Pipic si è laureato in Medicina alla Medical University of Vienna nel 2004, accumulando esperienza clinica in ospedali e cliniche universitarie europee prima di varcare i cancelli dell’industria farmaceutica. Il passaggio dal camice al management si è consolidato grazie al Master of Science in Pharma ed Healthcare conseguito alla Sda Bocconi di Milano, percorso che lo ha introdotto ai meccanismi economici e regolatori del settore, integrando competenze cliniche e visione strategica. Arricchito da varie fellowship internazionali, il suo bagaglio culturale include approfondimenti in epidemiologia, marketing farmaceutico e leadership interculturale.
Non meno determinante si è rivelato il General Management Program completato alla Harvard Business School, cui hanno fatto seguito moduli di perfezionamento in business school europee e nordamericane, spesso focalizzati su digital transformation, change management e sostenibilità. Questa formazione eterogenea, certificata e dettagliata nei dossier interni a Boehringer Ingelheim di cui Adnkronos ha potuto visionare estratti, fornisce a Pipic una bussola capace di orientarlo tra esigenze cliniche, pressione sui prezzi, normative ambientali e trasformazione delle competenze richieste alle nuove generazioni di dipendenti.
Il passaggio di testimone
La nomina di Pipic segue il triennio guidato da Morena Sangiovanni, che ha traghettato la filiale italiana attraverso la fase più acuta della pandemia, consolidando gli obiettivi di crescita e imprimendo una svolta sulla sostenibilità di processo. Dal luglio 2020, Sangiovanni ha saputo coniugare nuove linee di produzione a progetti di responsabilità sociale condivisi con comunità locali, un’eredità che, come conferma Adnkronos, continuerà a essere valorizzata nella roadmap strategica 2025-2030 appena varata dal board europeo, rafforzando l’alleanza pubblico-privato sul territorio e aumentando la quota di export dei farmaci prodotti negli stabilimenti italiani.
Per Sbircia la Notizia Magazine, il cambio al vertice si configura come un passaggio di consegne lucido e concertato, lontano da logiche di discontinuità traumatica. Lo conferma il fitto scambio di note interne che il nostro desk ha potuto consultare, grazie al lavoro di fact-checking congiunto con Adnkronos: Sangiovanni collaborerà nei prossimi mesi a un pacchetto di progetti transnazionali, assicurando continuità alle partnership istituzionali e allo sviluppo dei talenti interni. Un modello di successione che fa scuola in un mercato spesso segnato da rotazioni improvvise.
Oltre le cifre e i ruoli, ciò che colpisce è la coerenza di una visione che mette al centro la persona, sia essa paziente o dipendente. In un’epoca in cui la scienza corre più veloce delle regole e del senso comune, è compito della stampa, e del nostro magazine in particolare, presidiare l’integrità dei fatti e delle fonti. È con questo spirito che, insieme ad Adnkronos, continuiamo a raccontare la trasformazione della farmaceutica: narrarla è un atto di responsabilità verso la collettività.
Domande rapide sul futuro della filiale italiana
Quali saranno le priorità immediate di Nedim Pipic in Italia? Secondo i documenti ufficiali e le fonti aziendali che abbiamo consultato, il nuovo Country Managing Director concentrerà i primi mesi di mandato su tre pilastri strettamente interconnessi: consolidamento dei progetti di Ricerca & Sviluppo già avviati sul territorio, rafforzamento delle partnership istituzionali in ottica One Health e progressiva integrazione dei percorsi di cura con piattaforme digitali di supporto ai pazienti. L’obiettivo dichiarato è duplice: accelerare l’accesso a terapie innovative e, insieme, garantire che ogni iniziativa rispetti i criteri di sostenibilità ambientale e sociale fissati dal gruppo tedesco.
In che modo la sua esperienza internazionale potrà incidere sul sistema farmaceutico nazionale? Pipic porta con sé un bagaglio maturato tra Danimarca, Austria e headquarter tedesco, dove ha gestito lanci complessi in aree come cardiometabolico e infiammazione. Questa esposizione multiculturale gli consente di importare best practice sulla gestione dell’innovazione e sul dialogo con i regolatori. Sarà quindi in grado di favorire un confronto costante con le autorità italiane, promuovendo processi semplificati, ma rigorosi, per l’immissione in commercio di nuove molecole e per la sperimentazione clinica decentrata.
Quale ruolo continuerà a svolgere Morena Sangiovanni dopo il passaggio di consegne? Le note interne visionate grazie alla collaborazione con Adnkronos precisano che l’ex Country Managing Director resterà coinvolta come mentor e partecipe di progetti transnazionali su sostenibilità e people development. Il suo contributo sarà prezioso per preservare la memoria storica dell’azienda in Italia e, allo stesso tempo, per affiancare Pipic nelle relazioni con stakeholder pubblici e privati, favorendo una transizione priva di frizioni e utile a valorizzare gli investimenti già realizzati durante il suo mandato.
Quanto inciderà l’approccio di One Health sulla competitività italiana nel contesto europeo? L’orientamento alla salute integrata di esseri umani e animali, già descritto nei piani strategici di Boehringer Ingelheim, offre al sistema Paese la possibilità di attrarre nuovi investimenti in produzione e trial clinici. Implementando modelli di cooperazione tra filiera veterinaria e farmaceutica, Pipic mira a generare sinergie che potrebbero tradursi in maggiore export, occupazione qualificata e, soprattutto, in un impatto positivo sui parametri di salute pubblica monitorati dall’Unione Europea.
