La montagna italiana torna al centro dell’agenda politica con un pacchetto di misure che punta a invertire il declino demografico e a rilanciare l’economia locale. La legge n. 131/2025, appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale, mette sul tavolo crediti d’imposta, contributi a fondo perduto e incentivi al lavoro agile, come abbiamo verificato in collaborazione con l’agenzia stampa Adnkronos.
Sostegno fiscale mirato
I nuovi interventi fiscali nascono dall’idea di concentrare le risorse su chi decide di trasferirsi stabilmente nei comuni montani. Quattro differenti crediti d’imposta, calibrati su profili di reddito e tipologia di spesa, costituiscono il cuore del provvedimento: due rivolti all’abitazione, uno al lavoro autonomo e uno all’avviamento d’impresa. L’obiettivo dichiarato è creare un circolo virtuoso tra residenzialità, servizi essenziali e nuove opportunità occupazionali in territori dove la densità abitativa continua a scendere. L’entità dei benefici, utilizzabili in dichiarazione dei redditi, varia in funzione di canoni di locazione, interessi passivi o investimenti produttivi, con percentuali che arrivano fino al 60 % del costo sostenuto e tetti massimi differenziati.
Il dettato normativo, come confermato dal nostro fact-checking con Adnkronos, prevede verifiche di residenza effettiva e la possibilità, per l’Agenzia delle Entrate, di revocare il beneficio in caso di dichiarazioni mendaci. Trasparenza e controlli incrociati vengono dunque posti a garanzia della correttezza delle agevolazioni. È inoltre previsto un monitoraggio biennale: il Ministero dell’Economia dovrà trasmettere al Parlamento una relazione sull’impatto dei crediti d’imposta, per misurare in modo oggettivo la reale efficacia delle misure.
Agevolazioni dedicate a chi insegna e cura
Tra i benefici più attesi spicca il credito d’imposta riservato al personale sanitario e scolastico che presta servizio in alta quota. In concreto, la norma riconosce fino a 2.500 euro all’anno, oppure il 60 % del canone di locazione o delle rate di mutuo, a seconda di quale importo risulti inferiore. La misura si applica all’abitazione situata nel comune di lavoro o in uno limitrofo, e vale per docenti, infermieri, medici e operatori socio-sanitari: categorie indispensabili per mantenere viva la rete dei servizi primari nelle aree più isolate del Paese.
La legge introduce alcune maggiorazioni se ricorrono particolari condizioni familiari (ad esempio la presenza di minori o familiari non autosufficienti), con l’intenzione di favorire un radicamento stabile e pluriennale dei professionisti nelle comunità montane. Tutto ciò, sottolinea Adnkronos, è stato definito dopo un ampio confronto con le categorie interessate, così da assicurare che l’aiuto economico sia davvero commisurato alle difficoltà logistiche e ai maggiori costi di vita tipici di queste zone.
Una casa in montagna per i giovani
Completamente separata dal sostegno ai lavoratori dei servizi essenziali, c’è l’agevolazione che premia chi, sotto i 41 anni, decide di acquistare o ristrutturare la prima abitazione in un comune montano. Il credito, applicato agli interessi passivi del finanziamento acceso per l’immobile, dura cinque periodi d’imposta a partire dalla data di stipula del mutuo. La ratio è duplice: agevolare l’accesso alla proprietà per le giovani famiglie e generare un indotto edilizio, dalle ristrutturazioni agli impianti di efficienza energetica, che possa creare nuovo lavoro sul territorio.
Restano però escluse le abitazioni classificate come A/1, A/8 e A/9 (immobili di lusso, ville, castelli e palazzi d’interesse storico-artistico). In questo modo il legislatore evita di sovvenzionare investimenti speculativi e concentra gli sforzi sulla fascia di mercato residenziale realmente funzionale alla ripopolazione. Il beneficio non si applica inoltre se l’acquirente possiede già altri immobili adibiti a prima casa, a garanzia dell’equità del meccanismo.
Lotta allo spopolamento: il bonus nascite
Per contrastare la denatalità che affligge le valli alpine e appenniniche, il testo normativo introduce un contributo una tantum per ogni figlio nato o adottato e iscritto all’anagrafe dei centri con meno di 5.000 abitanti. L’importo preciso sarà definito da un decreto ministeriale atteso nei prossimi mesi, ma l’indirizzo politico è chiaro: incentivare concretamente le famiglie a restare o trasferirsi nei piccoli borghi, dove la soglia minima di servizi rischia di non essere più garantita.
Il bonus nascita non incide sul calcolo dell’ISEE e non concorre a formare base imponibile Irpef, rendendolo un effettivo sostegno al reddito. Gli uffici anagrafici locali, coadiuvati dall’INPS, avranno il compito di semplificare l’erogazione del contributo, in modo da evitare lungaggini burocratiche che finirebbero per azzerarne l’impatto. In sede di audizione parlamentare, Adnkronos ha evidenziato come la misura risponda a un’esigenza puntuale delle amministrazioni locali, spesso in affanno nell’assicurare servizi scolastici a fronte di classi sempre più vuote.
Lavorare da remoto come leva di rilancio
La digitalizzazione accelera il radicamento di chi sceglie l’altitudine: ecco perché alle imprese che adottano lo smart working come modalità ordinaria è riconosciuto un esonero contributivo fino a 8.000 euro annui per il 2026 e 2027. L’incentivo, riservato a lavoratori e lavoratrici under 41 che trasferiscono la residenza in un comune con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, punta a conciliare vita professionale e qualità ambientale, trasformando la montagna in un luogo attrattivo anche per ruoli ad alta specializzazione.
L’esonero riguarda la quota datoriale di contributi previdenziali e si applica a tutti gli impieghi che possono essere svolti da remoto in modo continuativo. Le imprese dovranno dimostrare, tramite accordi individuali e report periodici, che la prestazione lavorativa si realizzi per almeno il 70 % del tempo fuori sede. Secondo le elaborazioni di Adnkronos, la platea potenziale supera le 30.000 unità nei prossimi due anni, un numero che potrebbe rilanciare le economie locali attraverso nuove residenze stabili e consumi aggiuntivi.
La mappa dei comuni beneficiari
Entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge, un DPCM dovrà fissare i criteri che definiranno ufficialmente quali territori potranno accedere alle agevolazioni. Si dovranno considerare altitudine, densità abitativa, distanza dai principali nodi di trasporto e carenza di servizi essenziali. L’obiettivo è creare un sistema omogeneo che eviti l’inclusione di aree non strettamente montane e, al contempo, non lasci scoperte le comunità davvero in difficoltà. Il processo di classificazione coinvolgerà Regioni e Unioni montane, con l’ISTAT chiamato a fornire il supporto statistico necessario.
Il decreto attuativo costituirà la “carta geografica” su cui si innesteranno i vari bonus. Solo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM gli enti locali potranno predisporre i regolamenti applicativi e gli sportelli dedicati. Sbircia la Notizia Magazine e Adnkronos seguiranno passo dopo passo l’iter, monitorando tempi, modalità e criteri, per garantire ai lettori un’informazione puntuale e verificata.
Domande al volo
Quante volte si può richiedere il bonus nascita?
La legge consente il contributo una tantum per ogni figlio nato o adottato, senza limiti numerici a livello familiare.
Il credito d’imposta sul mutuo è cumulabile con il superbonus ristrutturazioni?
Il testo non entra nel merito della cumulabilità: servirà attendere i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.
Serve la residenza anagrafica per l’esonero contributivo sullo smart working?
Sì, il trasferimento in un comune con meno di 5.000 abitanti è requisito indispensabile.
Quali categorie catastali escludono il bonus casa under 41?
Le abitazioni A/1, A/8 e A/9, vale a dire immobili di lusso, ville e immobili di pregio storico-artistico.
Il nostro punto di vista
Con questo provvedimento l’Italia prova a dare risposte concrete a una delle sue sfide più complesse: mantenere vivo quel patrimonio di culture, dialetti e paesaggi che abita le cime e le valli del Paese. Se crediti d’imposta, bonus nascita ed esoneri contributivi riusciranno davvero a invertire il trend dipenderà dall’efficacia dei controlli e dalla rapidità dell’attuazione. Sbircia la Notizia Magazine, insieme alla redazione di Adnkronos, continuerà a vigilare perché le promesse non restino sulla carta e i borghi montani possano finalmente tornare a respirare un futuro di opportunità.
