Viareggio si ritrova al centro di un vivace dibattito: un giovane militante della Lega ha creato un movimento a sostegno di Israele, ma il suo passato online, costellato di lodi ad Adolf Hitler, sta alimentando interrogativi e polemiche in tutta la città.
Quando la militanza pro-Israele nasce da destra
La sigla “Italia appoggia Israele” è comparsa sulle piattaforme digitali all’inizio di settembre, presentata dal ventenne viareggino Alessio Santonicola come un punto di riferimento per chi desidera manifestare la propria solidarietà allo Stato ebraico. In poche settimane, racconta il fondatore, una trentina di simpatizzanti si sono raccolti attorno alla pagina e a un canale di messaggistica dedicato, con l’intento di rilanciare contenuti filoisraeliani, organizzare iniziative sul territorio e contrastare campagne di delegittimazione che, a loro dire, infestano il web. La scelta di affidare la guida del progetto a un volto così giovane ha stupito molti osservatori locali, convinti che la tradizionale comunità legata alla Lega fosse meno sensibile a questo genere di temi internazionali.
Interpellato dall’agenzia Adnkronos – con la quale Sbircia la Notizia Magazine collabora stabilmente per la verifica dei fatti – Santonicola spiega che l’obiettivo primario del movimento è “spazzare via le falsità che avvolgono Israele”, definendo le accuse rivolte all’esercito israeliano come “fake news alimentate da una propaganda ostile”. Sostiene di voler diffondere versioni “non edulcorate” dei fatti e di preparare materiale informativo destinato soprattutto ai giovanissimi. La ferma presa di posizione pro-Israele, puntualizza, non nasce da contatti con l’ambasciata né da spinte istituzionali, bensì da una passione personale coltivata negli ultimi anni. Netanyahu, aggiunge, rappresenterebbe per lui il modello del leader deciso che difende il proprio popolo anche quando il consenso internazionale scarseggia.
La longa ombra dei post filonazisti
Altrettanto rapidamente, però, le cronache locali hanno portato alla luce l’altro volto di Santonicola: quello immortalato da vecchi post che inneggiavano senza mezzi termini a Adolf Hitler. In uno di questi messaggi, datato febbraio 2024, il ragazzo esalta il dittatore definendolo “il mio idolo: io sono la sua reincarnazione”. Parole accompagnate da un montaggio fotografico in cui il Führer appare ritoccato su sfondo parigino, affiancato da una coppia di fidanzati che sorride ignara. L’immagine, oggi rimossa, continuerebbe a circolare in screenshot condivisi da utenti indignati, convinti che l’accostamento di un simbolo dell’antisemitismo per eccellenza alla difesa di Israele sia, quantomeno, una pericolosa contraddizione.
A rincarare le perplessità ci sono altre pubblicazioni che ritraggono simboli nazisti, saluti romani e commenti nel solco dell’estrema destra storica, tutti a firma dello stesso giovane. La sequenza di contenuti ha sollevato la domanda che rimbalza ormai da giorni tra i commentatori: come può chi celebra Hitler dichiararsi al tempo stesso paladino del popolo ebraico? Santonicola prova a liquefare la questione riducendola a “vecchie provocazioni uscite dal contesto”, ma l’equazione appare difficile da scrollarsi di dosso. Il timore, per molti, è che dietro l’iniziativa pro-Israele si celi un tentativo di guadagnare legittimità mediatica dopo uscite estreme, scatenando un dibattito che non riguarda soltanto i confini del Medio Oriente, bensì il senso stesso della coerenza politica.
Il profilo di Alessio Santonicola
Nato nel 2005, residente in Viareggio e iscritto al corso di scienze politiche a Pisa, Santonicola si definisce un militante di “estrema destra patriottica”. L’adesione alla Lega è documentata dal 2024, anno in cui – stando a quanto afferma – avrebbe iniziato a partecipare attivamente alle attività del partito. Le sue fotografie sui social mostrano strette di mano con dirigenti locali e la partecipazione a gazebo informativi. Al centro del suo percorso c’è anche il sostegno a “Il mondo al contrario”, il movimento che fa capo al generale Roberto Vannacci, figura anch’essa residente nella stessa città toscana e artefice di posizioni spesso divisive.
Il rapporto con Vannacci viene ostentato attraverso scatti in cui i due compaiono fianco a fianco a convegni e presentazioni di libri. Santonicola afferma di riconoscersi nell’approccio del generale: “orgoglio nazionale, difesa dei confini, tutela delle tradizioni”. Questa traiettoria politica, secondo il giovane, spiegherebbe la logica dell’impegno pro-Israele: Israele simboleggerebbe “una nazione che non accetta di dissolversi sotto la pressione dei conflitti e dell’immigrazione incontrollata”. Una narrazione che, pur trovando eco in segmenti dell’elettorato sovranista, si scontra con la memoria storica dell’Olocausto e con le ambigue simpatie hitleriane certificate dai post pregressi.
Simpatia per leader autoritari e visione sull’immigrazione
L’orizzonte ideale di Santonicola non si limita al vecchio Terzo Reich. Sul suo profilo compaiono tributi a Vladimir Putin, immortalato – a pennellate dell’autore stesso – in groppa a un orso bruno, e citazioni ammirate di Donald Trump. Il filo che collega questi nomi, sostiene il viareggino, è la capacità di “proteggere la propria patria dalle derive globaliste e dai flussi migratori incontrollati”. L’elogio di leader percepiti come uomini forti appare, dunque, coerente con la retorica identitaria che il neofondatore di “Italia appoggia Israele” porta avanti fin dai suoi primi passi nel proscenio pubblico.
È proprio il tema dell’immigrazione a fungere da collante ideologico: Hitler, Trump, Putin e Netanyahu vengono da lui inquadrati come figure che – a vario titolo – avrebbero difeso o difenderebbero i rispettivi confini, respingendo ingressi ritenuti minacciosi per la tenuta culturale delle nazioni. Una visione che ignora volutamente gli abissi storici e morali che separano i quattro nomi, ma che incontra il plauso di chi invoca soluzioni drastiche di fronte ai flussi migratori. “L’Europa rischia di sparire”, avverte Santonicola citando un monito di Trump alle Nazioni Unite, frase che per lui basterebbe a giustificare un asse ideale fra Washington, Mosca, Gerusalemme e, nella lettura più estrema, la Berlino degli anni Trenta.
Reazioni politiche e interrogativi etici
L’accoglienza al nuovo movimento, nella Versilia e oltre, oscilla fra la curiosità e l’indignazione. Da un lato c’è chi, dentro e fuori la Lega, vede nell’iniziativa una possibilità di allargare il consenso verso segmenti moderati sensibili alla causa di Israele; dall’altro, molti esponenti della stessa area politica si smarcano, temendo che il carico di simbologie neonaziste si trasformi in un boomerang mediatico. La questione è approdata anche nei gruppi consiliari locali, con richieste di chiarimento sul reale peso del sodalizio e sulla compatibilità fra apologia di dittature e sostegno a un popolo storicamente perseguitato dal nazismo.
I commentatori di area democratica, così come diversi rappresentanti della comunità ebraica toscana, sottolineano l’urgenza di non banalizzare la storia in nome di slogan. L’Olocausto non può diventare un dettaglio sacrificabile sull’altare di nuove militanze social, avvertono in molti. In questo scenario, il lavoro di fact-checking condotto con Adnkronos diventa ancor più significativo: verificare le fonti, distinguere tra supporto autentico e operazioni di immagine, proteggere la memoria storica da manipolazioni opportunistiche. Resta aperto il nodo politico: la Lega, che ufficialmente respinge ogni forma di antisemitismo, potrà permettere che un suo giovane tesserato continui a coesistere con dichiarazioni che inneggiano a Hitler senza prendere provvedimenti?
Risposte rapide ai dubbi dei lettori
Il movimento ‘Italia appoggia Israele’ ha legami ufficiali con istituzioni israeliane? Secondo le verifiche di Adnkronos, rilanciate e approfondite dalla nostra redazione, al momento non emergono rapporti formali fra il gruppo guidato da Santonicola e organismi governativi o para-governativi di Gerusalemme. Il fondatore sostiene di agire in piena autonomia, raccogliendo materiale informativo già reperibile in rete e traducendolo in italiano quando necessario. Nessuna ambasciata, nessun consolato, nessuna organizzazione ebraica internazionale avrebbe, per ora, concesso patrocinio o sostegno economico. Tale circostanza, pur non invalidando l’iniziativa, lascia intendere che l’operazione resti confinata a dimensioni prettamente locali, senza quell’inquadramento istituzionale che spesso garantisce continuità e credibilità alle campagne filoisraeliane. La mancanza di un riferimento ufficiale rende cruciale la trasparenza sull’origine dei contenuti che il gruppo diffonde.
Qual è la posizione ufficiale della Lega riguardo alle dichiarazioni filonaziste di Santonicola? Fonti interne al partito, contattate parallelamente da noi e da Adnkronos, parlano di “valutazioni in corso” ma al momento non esiste un comunicato diretto di condanna o di espulsione. Alcuni dirigenti toscani ritengono che i post inneggianti a Hitler siano incompatibili con i valori dichiarati dalla Lega, che negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di legittimazione europea e di allontanamento dai simboli estremisti. Altri, più prudenti, invocano una verifica degli archivi social per capire se gli elogi al nazismo siano stati effettivamente pubblicati dal tesserato o se si tratti di materiale manipolato. Nel frattempo, Santonicola resta regolarmente iscritto, segno di una tensione interna fra la volontà di salvaguardare l’immagine del partito e il timore di un’azione disciplinare affrettata che potrebbe trasformarlo in martire mediatico.
Come avviene la verifica dei contenuti pubblicati dal gruppo? La redazione di Sbircia la Notizia Magazine, in sinergia con l’agenzia Adnkronos, segue un protocollo che prevede l’analisi incrociata delle fonti, la consultazione di analisti specializzati in Medio Oriente e il fact-checking linguistico, utile a smentire traduzioni fuorvianti. I post più critici vengono riguardati fotogramma per fotogramma, mentre alle dichiarazioni audio e video si applica un software di riconoscimento che identifica eventuali tagli sospetti. Solo dopo questo percorso un contenuto viene giudicato affidabile o, in caso contrario, segnalato. Invitiamo i lettori a mantenerci costantemente aggiornati su nuove anomalie: la trasparenza è un impegno collettivo, non un servizio a senso unico.
Oltre le apparenze, la complessità
Il caso Santonicola ricorda quanto sia facile, nell’era dei social, costruire identità politiche sovrapposte e talvolta inconciliabili. Da un lato lo slancio a difesa di Israele, dall’altro la rivendicazione di simboli che, per la storia del popolo ebraico, incarnano l’oppressione assoluta. In mezzo, un pubblico disorientato che cerca coerenza laddove spesso regna la comunicazione shock. Come testata, continuiamo a credere che soltanto l’analisi accurata dei fatti – resa possibile dal lavoro congiunto con Adnkronos – possa ristabilire il nesso fra responsabilità pubblica e memoria storica. Invitiamo la politica, i movimenti e i singoli cittadini a riflettere con onestà intellettuale prima di scegliere slogan o bandiere: la credibilità non è una somma di like, ma un percorso di trasparenza, rispetto e coerenza.
La vicenda viareggina, dunque, non è soltanto una disputa locale, ma l’emblema di un passaggio epocale in cui il confine fra militanza e marketing personale diventa sfumato. Leader, aspiranti tali e semplici simpatizzanti si muovono in un’eco-camera in cui il gesto provocatorio vale più di un dibattito approfondito. Noi continueremo a raccontare queste dinamiche seguendo i nostri principi: accuratezza, pluralismo e vigilanza costante sul rispetto della dignità umana. Perché, in fin dei conti, l’informazione di qualità resta l’unico antidoto al cortocircuito fra propaganda e realtà.
