In coincidenza con il World Mental Health Day ormai alle porte, il trio gardesano 3nema torna sulle piattaforme digitali con “Ora so chi sei”, un brano che affronta il momento in cui l’amore smette di essere cura e diventa autosabotaggio. Tre minuti scarsi per sancire l’addio come gesto di rispetto verso se stessi.
La decisione che salva l’anima
Separarsi, a volte, è l’atto più radicale di autodifesa. “Ora so chi sei” prende le mosse dall’istante in cui capisci che chi ti sta accanto ha smesso di vederti davvero, e restare significherebbe calpestare la tua dignità. Non c’è brama di colpevoli, non c’è rabbia teatrale: il pezzo scorre come un verbale essenziale, consegnato in versi corti che non concedono alibi. Non è orgoglio, è lucidità; si tratta di riconoscere che il sacrificio unilaterale non è atto d’amore bensì di autopunizione, e agire di conseguenza.
La scelta, sostenuta da parole taglienti — «lasciami spazio, vattene» — imbocca un sentiero opposto a quello del rancore. Il ritornello chiude la porta e, al contempo, apre una stanza interiore in cui riprendere fiato. La fine qui diventa liberazione: nessun rimpianto, solo la legittima difesa del perimetro emotivo quando, dall’altra parte, rimangono ego e silenzi. La voce dei 3nema scolpisce così un manifesto: riconoscere il punto in cui l’amore smette di nutrire e inizia a pesare.
Chitarre scarne, synth controllati: l’estetica sonora al servizio della scelta
Il paesaggio sonoro riflette la sobrietà della narrazione. Chitarre granulose avanzano in primo piano, seguite da un basso pulsante che ricorda il ritmo di un cuore consapevole. I synth, mai invadenti, disegnano linee minimali che lasciano respiro alla voce, determinata e frontale. Nella produzione di Massimiliano Cenatiempo, l’elettricità resta sul filo e deflagra solo nel ritornello, dove la melodia si tende come un elastico per poi lasciare cadere ogni resistenza.
L’economia degli strumenti risponde alla volontà di non coprire il messaggio con orpelli superflui. Ogni dinamica, dai colpi secchi di batteria ai break ariosi, accompagna l’ascoltatore nell’urgenza di voltare pagina. Niente compiacimenti, zero fronzoli: la parola deve risuonare limpida, il silenzio fra un accordo e l’altro diventa parte integrante del racconto. Lo scatto firmato da Emiliana Piraino che accompagna l’uscita ritrae un volto che non chiede più autorizzazioni a esistere, completando il discorso di autonomia.
Quando il confine personale diventa atto di cura
La data di rilascio non è casuale: pubblicare il singolo a ridosso del 10 ottobre inserisce il racconto nel più vasto dialogo sulla salute mentale. Parlare di confini emotivi, di assenza consapevole e di presenza selettiva non è più rinviabile. 3nema affida alla canzone un messaggio inequivocabile: in un rapporto, l’equilibrio individuale non va sacrificato sull’altare della sopportazione. Quando l’aria è finita, chi soffoca deve scegliersi, anche a costo di voltare le spalle.
Una ricerca sui giovani adulti indica che oltre la metà degli under 34 ha interrotto una relazione per proteggere il proprio benessere psicofisico. Il dato certifica un cambiamento culturale profondo e riecheggia nel testo del trio: restare a ogni costo non è amore, è dipendenza. “Ora so chi sei” diventa la colonna sonora di una generazione che smette di romanticizzare la sofferenza e rivendica il diritto alla leggerezza, riconoscendo i propri limiti con fermezza.
Un percorso coerente che vibra di autonomia artistica
Questo approdo non nasce dal nulla. Da “Money”, in cui i 3nema indagavano l’ossessione per il denaro, passando per il tributo alle radici in “Loving Town” e la riflessione identitaria di “History”, ogni tappa ha scolpito la loro personalità. Con “Ora so chi sei” il baricentro diventa definitivo: produzione indipendente, parole che non cercano approvazioni. È un’autobiografia musicale che rivendica il diritto di dire le cose come stanno, senza filtri.
Il risultato non punta il dito, bensì traccia una linea oltre la quale l’altro non può avanzare. La distanza qui non è astio: diventa trasparenza, chiarezza, nuovo punto di partenza. Se qualcuno invade il tuo spazio, smetti di bussare: riprendi la chiave, chiudi a doppia mandata e ti prepari a ricominciare in una stanza finalmente vuota, pronta ad accogliere futuro. Perché, talvolta, la fine è davvero il primo passo verso un inizio tutto da scrivere.
