Un’esplosione di colore ha trasformato il quartiere San Paolo: il murale “Love your eyes”, firmato da Finley, intreccia arte e salute visiva, offrendo un’esperienza accessibile anche alle persone non vedenti.
I colori che uniscono: un murale per tutti i sensi
Il lato esterno dell’Istituto comprensivo “Via S. Pincherle 140” si è acceso di un arcobaleno di forme e tratti decisi, diventando un palcoscenico urbano dove il tema della vista incontra la creatività contemporanea. Concepita da Finley, artista statunitense nota per la sua ricerca sul linguaggio dei colori, l’opera “Love your eyes” celebra la prima Giornata mondiale delle lenti a contatto. La sua collocazione nel cuore del quartiere, vissuto quotidianamente da famiglie, studenti e pendolari, trasforma un’ordinaria facciata scolastica in un manifesto di attenzione verso il proprio benessere visivo e, al tempo stesso, in un invito a condividere lo spazio pubblico in chiave inclusiva.
Accanto alle pennellate che brillano alla luce del sole, la scuola ospita ora una riproduzione tattile del murale, consegnata durante la cerimonia inaugurale e destinata a durare nel tempo come strumento didattico. I ragazzi non vedenti possono così percorrere con le dita i contorni dell’illustrazione, sperimentando sulla propria pelle l’energia del disegno. Questo risultato è stato reso possibile dal sostegno congiunto di Tfos Tear Film & Ocular Surface Society e di Italian & International Patrons of the Arts in the Vatican Museums, realtà no-profit che hanno sposato l’obiettivo di rendere l’arte pienamente accessibile. Una scelta che, oltre a colmare un vuoto sensoriale, rafforza l’idea di una cittadinanza scolastica capace di accogliere ogni diversità.
Dalla voce degli studenti alle istituzioni: una giornata corale
Fin dalle prime ore, il cortile dell’istituto si è popolato di voci curiose: alunni con i grembiuli, insegnanti visibilmente emozionati, reporter, rappresentanti del Municipio Roma VIII e persone del quartiere hanno condiviso la stessa prospettiva, quella di chi assiste a un momento di rinascita collettiva. L’assessore alla Cultura Luciano Ummarino e l’assessora alla Scuola Francesca Vetrugno hanno sottolineato l’impegno dell’amministrazione nel sostenere percorsi che fondono creatività e formazione, ricordando che una comunità inclusiva passa inevitabilmente dalla scuola. La cerimonia si è aperta con la scopertura della targa ufficiale dell’opera, un gesto semplice ma colmo di significati civici.
La giornata ha dato spazio anche alle parole: la vicepresidente di Assottica, Francesca La Forgia, ha ricordato che “vedere bene significa vivere meglio”, puntualizzando come la prevenzione passi da pratiche quotidiane, dalle lezioni in classe fino alle maratone di videogiochi o ai campi sportivi. Dalla platea è giunta poi la testimonianza di Deborah Tramentozzi, scrittrice e speaker TEDx, che ha invitato i ragazzi a riconoscere valore a ogni sguardo, perché “l’arte può essere ascoltata, toccata, immaginata”. Sulle stesse note si è mossa Finley, affermando che Love your eyes è un invito a contemplare il mondo con occhi liberi da timori, capaci di esprimersi senza barriere.
Visione e prevenzione: la scuola al centro
La salute visiva, ha precisato ancora La Forgia, non è dettaglio marginale, bensì componente sostanziale del benessere complessivo di un adolescente. Entro le mura scolastiche i ragazzi trascorrono gran parte della giornata fra quaderni, lavagne digitali e schermi di ogni genere: fornire loro informazioni corrette su igiene oculare, distanza di lettura e importanza dei controlli periodici significa mettere un baluardo contro miopie e affaticamenti. In quest’ottica, l’installazione di Love your eyes diventa uno stimolo visivo costante, un promemoria quotidiano che si fa arte pubblica, invitando a prendersi cura dei propri occhi con lo stesso entusiasmo con cui si partecipa a un laboratorio creativo.
Proprio questa sensibilità ha spinto Euromcontact, insieme alla sezione italiana di Assottica Gruppo Contattologia, a istituire la Giornata mondiale delle lenti a contatto, che a partire dal 2025 cadrà ogni 15 aprile. La scelta di data non è casuale: è un omaggio a Leonardo da Vinci e alla sua intuizione del 1508, germoglio teorico della moderna correzione visiva. La ricorrenza, di cui l’opera romana si fa ambasciatrice, non punta solo a festeggiare un dispositivo tecnologico, ma mette l’accento sulla prevenzione, sul comfort e sulla libertà che le lenti assicurano nella quotidianità di milioni di persone.
Un ponte verso il 2026: la campagna che nasce dal murale
La mattinata si è conclusa con lo sguardo già rivolto al futuro: sul palco, gli organizzatori hanno ufficialmente lanciato la campagna di adesione alla Giornata mondiale delle lenti a contatto 2026. Il messaggio prenderà le mosse proprio dall’energia di Love your eyes, con l’obiettivo di coinvolgere altre scuole e nuovi artisti in un percorso itinerante. L’idea è disseminare in diverse città opere ispirate al benessere visivo, così da costruire, mattone dopo mattone, una costellazione di spazi pubblici che parlino la lingua dell’inclusione e dell’autocura, moltiplicando la potenza del primo intervento capitolino.
A sostegno di questa prospettiva hanno già confermato la loro partecipazione le realtà che hanno reso possibile la versione tattile dell’opera, pronte a mettere a disposizione competenze e risorse per replicare il modello. Gli studenti, protagonisti indiscussi della giornata, potranno seguire il percorso tappa dopo tappa, contribuendo con workshop e idee. In questo modo, il messaggio di cura degli occhi abbraccerà le future generazioni, consolidando quell’alleanza tra terzo settore, istituzioni e scuola che, secondo gli esperti, rappresenta il terreno più fertile per una cultura della prevenzione rinnovata e realmente diffusa.
Lo sguardo di Sbircia la Notizia Magazine
L’esperienza di San Paolo, raccontata in queste righe dal team di Sbircia la Notizia Magazine sulla base delle informazioni verificate in collaborazione con l’agenzia stampa Adnkronos, riafferma un principio cardine del nostro modo di fare giornalismo: ogni storia acquista valore quando è sottoposta a un vaglio attento delle fonti ed è restituita al pubblico con chiarezza. Il murale di Finley, oltre a un forte impatto visivo, possiede una profondità sociale che merita di essere seguita passo dopo passo, riflettendo sul contributo che iniziative simili possono dare alla crescita di quartieri spesso in cerca di nuovi orizzonti culturali.
Guardare con attenzione significa, per noi, riconoscere quanto la prevenzione oculare intersechi temi ben più ampi: l’inclusione sociale, la partecipazione attiva delle comunità, la capacità di trasformare luoghi anonimi in spazi condivisi. Se una facciata scolastica diventa messaggio permanente, allora ogni lettore può farne tesoro e domandarsi quale piccolo gesto quotidiano possa preservare la vista propria e altrui. In definitiva, Love your eyes non è soltanto un titolo: è un invito a dirigere lo sguardo verso un futuro in cui arte, salute e solidarietà viaggiano sullo stesso binario.
Domande in un battito di ciglia
Perché il 15 aprile è la data scelta per la Giornata mondiale delle lenti a contatto? La data onora l’intuizione che Leonardo da Vinci ebbe nel 1508, un’idea che avrebbe aperto la strada al concetto di correzione visiva mediante una lente a contatto. Ricordarla ogni 15 aprile, a partire dal 2025, significa ancorare la celebrazione a una radice culturale europea e italiana, offrendo allo stesso tempo un’occasione per parlare di prevenzione oculare, comfort e libertà di movimento. Non a caso, l’evento romano è già vetrina di questo percorso, stimolando scuole e cittadini a partecipare attivamente.
In che modo l’opera “Love your eyes” è accessibile alle persone non vedenti? L’installazione è accompagnata da una versione tridimensionale e tattile, donata all’istituto durante l’inaugurazione grazie alla collaborazione di Tfos Tear Film & Ocular Surface Society e di Italian & International Patrons of the Arts in the Vatican Museums. L’opera, realizzata con materiali pensati per resistere all’uso quotidiano, riproduce fedelmente i contorni del murale, consentendo agli alunni ciechi di esplorarne ogni dettaglio con le dita. Un gesto che trasforma un semplice supporto didattico in ponte concreto fra mondi sensoriali differenti, promuovendo inclusione vera e duratura.
Quale messaggio desiderano trasmettere gli organizzatori agli studenti attraverso questa iniziativa? Il filo conduttore dell’intero progetto è la consapevolezza che “vedere bene equivale a vivere meglio” e che la prevenzione non è un atto sporadico, ma un’abitudine quotidiana. Gli organizzatori vogliono quindi invitare gli studenti a prendersi cura dei propri occhi con la stessa dedizione con cui si coltivano gli interessi personali, dallo sport alla musica. Allo stesso tempo, “Love your eyes” rivendica il diritto di tutti, indipendentemente dalle condizioni sensoriali, di accedere alla bellezza e di sentirsi parte di una comunità partecipe e solidale.
